martedì 8 maggio 2012

Riccardo Muti: un pizzico di timore nel dirigere davanti a un Papa che è un raffinato musicista. Senza la Chiesa la musica sarebbe più povera

L’11 maggio presso la Sala Nervi in Vaticano si terrà il tradizionale concerto offerto dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano a Benedetto XVI per celebrare il settimo anniversario di Pontificato. L’importante evento quest’anno sarà impreziosito dalla presenza del maestro Riccardo Muti alla guida dell’Orchestra e del coro del Teatro dell’Opera di Roma le cui prime parti orchestrali suoneranno pregevoli strumenti ad arco, Stradivari, Amati e Guarnieri. È la prima volta di Muti davanti a Benedetto XVI (la terza di fronte ad un Pontefice) e per l’occasione il maestro, che dirigerà a titolo completamente gratuito, ha impaginato un programma che comprende il “Magnificat” in sol minore RV 611 di Antonio Vivaldi, con la presenza del soprano Daniela Barcellona, e due dei “Quattro pezzi sacri” di Giuseppe Verdi: lo “Stabat Mater” e il “Te Deum” con il soprano Rosa Feola come voce solista. Nell’intervista comparsa sulle colonne di Avvenire Muti ha affermato che prova un pizzico di timore per il fatto di dirigere "davanti a un Papa che è anche un raffinato musicista". Parlando di Joseph Ratzinger lo definisce "fine teologo che ha la rara capacità di trasmettere i concetti più profondi in maniera assolutamente semplice così che le persone anche meno colte possano intendere i suoi messaggi". Nel corso dell’intervista il maestro di origine napoletana sottolinea un aspetto molte volte sottaciuto come l’importanza del repertorio sacro e della Chiesa nella storia della musica. Dice infatti: "Quando eseguo pagine ispirate dalla Bibbia o dalla liturgia sento la trascendenza che le pervade. La storia della musica, poi, deve molto all’interesse culturale della Chiesa: senza la Chiesa la storia della musica sarebbe certamente diversa, più povera tanto a livello di quantità, ma soprattutto di qualità". Vista l’importanza dell’occasione il concerto sarà trasmesso sulle frequenze di Rai 5, del Centro Televisivo Vaticano e in streaming grazie a Telecom che è partner dell’Opera per questo evento.

Mario Leone, Tempi

Muti: che emozione dirigere per Papa Ratzinger