giovedì 25 giugno 2009

In udienza dal Papa il Gran Maestro dell'Ordine di Malta all'indomani della festa del patrono San Giovanni Battista. I temi dell'incontro

Il Papa ha ricevuto questo giovedì mattina in udienza frà Matthew Festing (nella foto con Benedetto XVI), Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta insieme al suo seguito, all'indomani della festa del patrono dell'Ordine, San Giovanni Battista, il 24 giugno. Il colloquio privato tra il Gran Maestro e Benedetto XVI è durato circa 25 minuti. Durante l'incontro sono stati passati in rassegna temi afferenti alle attività spirituali, umanitarie e diplomatiche dell'Ordine: le strategie per i prossimi dieci anni messe a punto durante il Seminario strategico internazionale dell'Ordine di Malta che si è tenuto lo scorso gennaio a Venezia; il dialogo ecumenico portato avanti dall'Ordine con i patriarcati di Mosca e di Minsk; l'assistenza medica e sociale in Terra Santa e in Libano. Inoltre, si è parlato dell'aiuto prestato per i terremotati dell'Abruzzo dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM), che ha una forza di circa 2000 volontari (personale medico, paramedico e soccorritori), e rimarrà responsabile della gestione dei due campi per tutta la durata dello stato di emergenza. Durante l'udienza con il Papa, si è parlato poi dell'impegno dell'Ordine a Lampedusa dove in collaborazione con la Guardia costiera italiana, soccorre i migranti nello stretto di Sicilia, dell'impegno umanitario nei campi profughi di Pakistan e Sri Lanka e per la ricostruzione delle case di un'ampia regione del Myanmar, colpita un anno fa dal ciclone Nargis. Benedetto XVI ha quindi elogiato le attività dell'Ordine e ha raccomandato ai suoi membri di restare fedeli al carisma di testimonianza della fede e attenzione ai poveri e ai malati. Al termine dell'udienza, il Gran Maestro ha donato al Papa una medaglia commemorativa dell'Ordine di Malta. Il Pontefice ha poi salutato i membri del Sovrano Consiglio, il governo dell'Ordine, la maggior parte dei quali confermati per altri cinque anni nell'ultimo Capitolo generale che si è svolto a Roma lo scorso 8 e 9 giugno. Dopo l'incontro con Benedetto XVI, il Gran Maestro si è intrattenuto per 40 minuti con il Segretario di Stato vaticano, il card. Tarcisio Bertone. Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta - fondato a Gerusalemme 960 anni fa - è ente primario di diritto internazionale ed ordine religioso della Chiesa Cattolica.

Zenit

Nella Messa dei Santi Pietro e Paolo l'imposizione del Pallio a 34 metropoliti da Benedetto XVI. Il significato della stola di lana

Lunedì 29, durante la Celebrazione Eucaristica della solennità dei Santi Pietro e Paolo nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI imporrà il Pallio a 34 Arcivescovi metropoliti nominati nell'ultimo anno. I presuli portano questa stola bianca di lana sulle spalle per rappresentare il Buon Pastore che porta sulle spalle l'agnello fino a dare la vita, come ricordano le sei croci nere sul pallio. Il Pallio ha la forma di una fascia circolare in lana bianca dalla quale pendono sul petto e sulla schiena due parti rettangolari, sulle quali spiccano sei croci in seta nera. In genere viene adornata con tre fibbie metalliche, che ricordano i chiodi della Passione. La differenza rimane anche nel pallio attuale. Quello indossato da Benedetto XVI a partire dalla solennità dei Santi Pietro e Paolo 2008 riprende la forma del Pallio usato fino a Giovanni Paolo II, sebbene con foggia più larga e più lunga, e con il colore rosso delle croci. La differente forma del Pallio papale rispetto a quello dei metropoliti mette in risalto la diversità di giurisdizione che dal Pallio è significata. La lana di cui sono fatti i Palli proviene da agnelli allevati dai monaci trappisti della comunità delle Tre Fontane a Roma. Dopo la benedizione del Papa, il 21 gennaio, memoria di Sant'Agnese, in una cappella del Palazzo Apostolico, gli agnelli vengono allevati dalle religiose benedettine della comunità romana di Santa Cecilia. L'emblema di Sant'Agnese è un agnello per la similitudine del suo nome in latino "Agnes" con la parola latina agnello, “agnus”.Ogni anno, il Martedì Santo gli agnelli sono tosati e la lana, preparata dalle religiose, viene utilizzata per confezionare il Pallio. Il Pallio è simbolo di comunione con il successore di Pietro e della sollecitudine che gli Arcivescovi devono avere come pastori che si caricano la pecora sulle spalle.

Zenit, L'Osservatore Romano

Libretto della Celebrazione (pdf) (con l'elenco degli arcivescovi metropoliti che riceveranno il Pallio)

Il Papa alla ROACO: non più guerra, violenza e ingiustizia in Terra Santa. Gaza abbandonata a se stessa. Il ricordo del pellegrinaggio

Mai più guerra e violenza in Terra Santa. L’udienza ai membri della ROACO, la Riunione delle Opere in Aiuto delle Chiese Orientali, un insieme di agenzie ecclesiali che fanno dell’azione solidale tra i cristiani dell’Oriente del mondo la loro cifra missionaria, ha offerto questa mattina a Benedetto XVI l’occasione per riflettere su uno dei punti nevralgici del pianeta, il Medio Oriente, dove il destino della Chiesa locale è strettamente intrecciato con le vicissitudini del conflitto israelo-palestinese. Con molta schiettezza, il Papa si è soffermato sulla situazione della Striscia di Gaza e sul fenomeno degli immigrati, chiedendo sia affrontato con “competenza” e grande solidarietà. Primo, evitare tutto ciò che inutile. Secondo, analizzare con “sobrietà” la situazione - che sia la crisi economica mondiale, il dramma degli immigrati o il conflitto infinito in Medio Oriente - per poi intervenire sui bisogni reali, la cui soluzione rappresenta la prima pietra della pace. I luoghi dove la fede cristiana è diventata storia sono stati al centro dei pensieri di Benedetto XVI che - parlando in quattro lingue - ha ricordato il pellegrinaggio di un mese e mezzo fa e i suoi “molti momenti di grazia, quando - ha detto - ho potuto incoraggiare e confortare la comunità cattolica in Terra Santa, esortando i suoi membri a perseverare nella loro testimonianza - una testimonianza riempita dalla fedeltà, dalla celebrazione, e, a volte da grandi sofferenze”. “Rinnovo la mia preghiera e il mio appello perché non vi sia più guerra, non più violenza, non più ingiustizia. Desidero assicurarvi che la Chiesa universale resta al fianco di tutti i nostri fratelli e sorelle che vivono in Terra Santa”. Poco prima, parlando della conclusione ormai imminente dell’Anno Paolino, il Papa aveva ribadito che la carità “è la fonte feconda di tutto il servizio nella Chiesa, la sua misura, il suo metodo e la sua verifica”. Un metro sul quale, ha proseguito, la Roaco e la Congregazione per le Chiese Orientali fondano le loro iniziative, pensate per dare “sostegno spirituale e materiale” alla vita ecclesiale nei Paesi d’Oriente. Tuttavia, ha obiettato Benedetto XVI, questo “movimento di carità” che dal Papa cerca di giungere alle comunità più piccole e lontane non è esente dal dovere del raziocinio, di un’organizzazione curata e lungimirante capace di cogliere, ha sostenuto, le giuste priorità”. “In spirito di fede, con analisi competenti e la dovuta sobrietà si possono correggere delle decisioni inutili e si possono affrontare i bisogni attuali; per esempio la situazione dei rifugiati e dei migranti, un problema soprattutto nelle Chiese Orientali, e la ristrutturazione della Striscia di Gaza, che è ancora abbandonata a se stessa, dove si deve anche tenere conto della legittima preoccupazione dello Stato di Israele per la sua sicurezza”. Poi, un nuovo pensiero all’Anno Sacerdotale. “Mi preme raccomandarvi - ha affermato il Pontefice - di considerare col massimo favore la cura dei sacerdoti e il sostegno ai seminari. “Quando - ha soggiunto - venerdì scorso, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, ho inaugurato questo singolare anno giubilare ho affidato al Cuore di Cristo e della Madre Immacolata tutti i sacerdoti del mondo, con un pensiero speciale per quelli che in Oriente come in Occidente stanno vivendo momenti di difficoltà e di prova. Colgo la presente occasione per chiedere anche a voi di pregare per i presbiteri. Vi domando di continuare a sostenere anche me, Successore dell’apostolo Pietro, perché possa svolgere appieno la mia missione al servizio della Chiesa universale”.

Il Papa incontra Barack Obama. Il card. Maradiaga: dialogo interessante e utile. Con gli Stati Uniti contrasti ma anche punti di convergenza

L'incontro tra Papa Benedetto XVI e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sarà ''un dialogo molto interessante, e il dialogo, si sa, è sempre una strada per la pace''. E' il parere del card. Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente di Caritas internationalis, interpellato durante il 33° convegno nazionale delle Caritas diocesane che si chiude oggi a Torino. ''Mi ha fatto molto piacere sapere che, dopo il G8, il presidente Obama vuole incontrare Benedetto XVI - ha detto il porporato all'agenzia SIR della CEI -. Il Papa è sempre aperto a ricevere tutti e questo dialogo sarà molto utile. E' vero che ci sono dei contrasti con gli Usa ma ci sono anche dei punti di convergenza, specialmente sui temi della giustizia e della pace''. Quanto all'imminente uscita dell'Enciclica sociale di Benedetto XVI ''Caritas in veritate'' il card. Maradiaga esprime una personale ''grande attesa'': ''Spero che ci dia strumenti nuovi per continuare a sviluppare la dottrina sociale della Chiesa''.

Asca

A Roma dal 9 al 12 luglio il primo incontro degli studenti universitari d'Europa. Momento centrale l'incontro con Benedetto XVI

"Nuovi discepoli di Emmaus. Da cristiani in università": questo il titolo del primo incontro degli studenti degli atenei d’Europa che si terrà a Roma dal 9 al 12 luglio. Scopo: programmare la presenza cristiana nelle università europee come forma di carità intellettuale. Alla quattro giorni prenderanno parte oltre 1500 studenti che si confronteranno sui temi: 'I giovani e la speranza in Europa' e 'I giovani e la carità intellettuale'. L’inizio dei lavori si avrà con la celebrazione presieduta dal segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica, monsignor Jean-Louis Bruguès, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il meeting è organizzato dall’Ufficio per la Pastorale universitaria del Vicariato di Roma e promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa e dai ministeri italiani degli Esteri e dell’Istruzione. Tra i momenti più significativi dell’evento il pellegrinaggio alla croce delle GMG venerdì 10 luglio. L’appuntamento centrale è in programma sabato 11 luglio con la Messa presieduta dal segretario di Stato vaticano, il card. Tarcisio Bertone, nella Basilica di San Pietro, alla quale seguirà l’udienza con Benedetto XVI. Dal 6 all’8 luglio in molte città italiane, i partecipanti avranno incontri con le cappellanie universitarie, sotto la guida dell’Ufficio Cei per l’Educazione, la scuola e l’università.

Avvenire