mercoledì 25 marzo 2009

Il Papa in Camerun e Angola. 'L'Osservatore Romano': per un cristianesimo africano nelle le manifestazioni culturali e liturgiche locali

Il viaggio di Benedetto XVI in Camerun e Angola è servita per promuovere la fisionomia di un "cristianesimo africano", spiega il quotidiano della Santa Sede, L'Osservatore Romano, in un articolo pubblicato nell'edizione italiana di questo giovedì. Compiendo un bilancio del primo viaggio in Africa di questo pontificato, l'analisi osserva che l'undicesima visita apostolica internazionale ha permesso di manifestare "l'apprezzamento del Pontefice per le manifestazioni culturali e liturgiche locali". Secondo l'articolo, firmato da Mario Ponzi, giornalista del quotidiano vaticano, la visita ha avuto luogo in un momento in cui la Chiesa in Africa sta intensificando "un'attenta opera di inculturazione del Vangelo e di inserimento della espressività culturale tipica del continente nelle celebrazioni liturgiche". "Durante il viaggio, in alcune occasioni gli africani hanno manifestato a Benedetto XVI il loro progredire su questa strada", constata L'Osservatore Romano. Il momento più importante in questo senso è stata la celebrazione della Messa nello stadio Amadou Ahidjo, a Yaoundé, per la consegna dell'"Instrumentum laboris", il documento di lavoro del prossimo Sinodo dei Vescovi africani, che si celebrerà a Roma a ottobre. "Canti sacri ritmati dagli strumenti tradizionali delle tribù africane, intronizzazione del Vangelo su una portantina di legno, sorretta da giovani nei costumi tradizionali, preceduti e seguiti da due schiere di giovani che agitavano piume e rami di palmizi", spiega. "Ma sono stati soprattutto i canti, eseguiti coralmente dalle sessantamila persone presenti, a dare l'esatta dimensione di quanto gli africani abbiano bisogno di rimanere se stessi per ritrovarsi nella casa del Padre come nella loro casa". Secondo il quotidiano, "incontrando questi popoli, appare aleatorio il concetto di civiltà e di cultura che abitualmente riferiamo al modello europeo o comunque occidentale. Quando il Papa parla di unicità della cultura africana, ne indica le radici nella dimensione spirituale". "Nella visione africana del mondo, da sempre, il sacro occupa una posizione centrale - aggiunge -. La consapevolezza del legame tra il creatore e le creature è profonda". "Ne derivano un grande rispetto per la vita, in tutte le sue manifestazioni, e uno spiccato senso della famiglia e della comunità. Il che spiega la stessa carica di affetto dimostrata al Pontefice in ogni istante della sua permanenza tra di loro". Il Papa, afferma L'Osservatore Romano, "ha giudicato con favore le manifestazioni della cultura africana proposte durante il suo viaggio". "Ha solo raccomandato che non venga mai meno la solennità, l'integrità e la compostezza della celebrazione stessa", conclude.

Pasqua 2009. Calendario delle dirette della Settimana Santa di Benedetto XVI

Domenica 5 aprile
ore 9.30 BENEDIZIONE DELLE PALME, SANTA MESSA E RECITA DELL’ANGELUS diretta su Rai Uno dalle 9.25

Mercoledì 8 aprile

ore 10.30 UDIENZA GENERALE

Giovedì 9 aprile
ore 9.30 SANTA MESSA DEL CRISMA

ore 17.30 SANTA MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE

Venerdì 10 aprile
ore 17.00 CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

ore 21.15 VIA CRUCIS AL COLOSSEO diretta su Rai Uno dalle 21.10

Sabato 11 aprile

ore 21.00 VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA

Domenica 12 aprile

ore 10.15 SANTA MESSA DEL GIORNO DI PASQUA E BENEDIZIONE URBI ET ORBI diretta su Rai Uno dalle 10.10

Sabato i volontari del Servizio civile nazionale in udienza dal Papa in Vaticano

Circa 7.000 volontari del Servizio civile nazionale, provenienti da tutta Italia, saranno ricevuti in udienza speciale dal Papa nell'Aula Paolo VI in Vaticano sabato 28 marzo. Ne dà notizia l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Alla cerimonia parteciperanno anche i responsabili degli enti e gli operatori che seguono i giovani nei progetti di servizio civile, oltre al capo dell'Unsc, Leonzio Borea. Il governo sarà rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, che ha la delega al Servizio civile. "Dal 2001, anno della sua istituzione, il Servizio civile - sottolinea l'Unsc - ha fornito un apporto fondamentale alla società attraverso innumerevoli progetti di assistenza alle fasce più deboli della popolazione, di valorizzazione delle risorse naturali e artistiche del Paese, di protezione civile e di educazione alla pace a livello nazionale e internazionale, in Italia e all'estero. Le esperienze di 200.000 volontari che in questi anni hanno scelto di svolgere il Servizio civile sono la testimonianza dell'esistenza, in Italia, di una riserva immensa di giovani disposti a dedicare le loro energie, il loro tempo e le loro fatiche a creare e rinsaldare i legami tra società civile e istituzioni, nell'ambito di una moderna concezione della difesa civile della patria".

Annunciazione del Signore. Un avvenimento umile e nascosto, ma decisivo per l’umanità: il Magistero di Benedetto XVI

Ricorre oggi la Solennità dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria, “stupendo mistero della fede” al quale Benedetto XVI ha dedicato numerose riflessioni fin dai primi passi del suo Pontificato. Un avvenimento “umile e nascosto”, lo ha definito il Papa, “ma al tempo stesso decisivo per la storia dell’umanità”. In quel sì della Vergine all’annuncio dell’Angelo, sottolinea il Pontefice, incomincia la nuova era della storia sancita poi nella Pasqua come “nuova ed eterna Alleanza”.
La gioia di un Annuncio che cambia l’umanità per sempre: nella sua prima visita ad una parrocchia romana, il 18 dicembre 2005, Benedetto XVI si sofferma con i fedeli sul Mistero dell’Annunciazione e spiega il significato autentico del saluto che l’Angelo rivolge alla Vergine, Kaire Maria: “Significa di per sé ‘gioisci’, ‘rallegrati’. Solo con questo dialogo dell’Angelo con Maria comincia realmente il Nuovo Testamento. Così possiamo dire che la prima parola del Nuovo Testamento è ‘gioisci’, ‘rallegrati’, è ‘gioia’”.
L’Angelo, ricorda il Papa, invita Maria a “non temere” e Lei si affida completamente al Signore: “Maria dice sì alla volontà grande, apparentemente troppo grande, per un uomo. Questo sì che appare talvolta così difficile. Vogliamo preferire la nostra volontà”.
Maria diventa così un esempio per tutti noi. Ci mostra la gioia che deriva dal fare la volontà del Padre: “Appare inizialmente come un peso quasi insopportabile, un giogo non da portare, ma in realtà non è un peso la volontà di Dio. La volontà di Dio ci dona ali per volare in alto”.
Il 31 maggio dell’anno scorso, a conclusione del Mese mariano, il Papa torna sul Mistero avvenuto nell’umile casa di Nazareth: “Immaginiamo lo stato d’animo della Vergine dopo l’Annunciazione, quando l’Angelo partì da Lei. Maria si ritrovò con un grande mistero racchiuso nel grembo; sapeva che qualcosa di straordinariamente unico era accaduto; si rendeva conto che era iniziato l’ultimo capitolo della storia della salvezza del mondo”.
Il sì di Maria, è la riflessione del Papa all’Angelus del 25 marzo 2007, è “il riflesso perfetto di quello di Cristo stesso quando entrò nel mondo”: “L’obbedienza del Figlio si rispecchia nell’obbedienza della Madre e così, per l’incontro di questi due 'sì', Dio ha potuto assumere un volto di uomo. Ecco perché l’Annunciazione è anche una festa cristologica, perché celebra un mistero centrale di Cristo: la sua Incarnazione”.
"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola", risponde Maria all’Angelo. E il frutto di quella risposta, sottolinea Benedetto XVI, è presente nella vita della Chiesa: “La risposta di Maria all’Angelo si prolunga nella Chiesa, chiamata a rendere presente Cristo nella storia, offrendo la propria disponibilità perché Dio possa continuare a visitare l’umanità con la sua misericordia”.

Domenica gli studenti africani in Piazza San Pietro per esprimere solidarietà a Papa Benedetto: no alle strumentalizzazioni e alle speculazioni

“No alle strumentalizzazioni del messaggio del Papa per l’Africa, no alle speculazioni, no a chi vuole fare dell’Africa uno dei principali mercati di sbocco dei preservativi, sì alle cure efficaci per l’Aids in Africa e sì all’educazione”. Lo affermano gli studenti africani a Roma che, riuniti in comitato, hanno indetto una manifestazione di solidarietà per Benedetto XVI in Piazza San Pietro per domenica prossima alle 11.30. Vogliano ringraziare il Papa, spiegano, “per la lucida e accurata diagnosi sociale, culturale, spirituale, ambientale ed economica che ci ha indicato affinchè siamo noi stessi gli artefici e i protagonisti del nostro futuro”. E ancora per dire alla Comunità internazionale che “le priorità assolute dell’Africa sono: il cibo, l’acqua, l’energia, le cure mediche, un reddito stabile alle famiglie, un sistema commerciale che faciliti anche l’esportazione di prodotti africani e non solo l’esportazione delle materie prime, la valorizzazione sul posto delle proprie ricchezze e non il saccheggio delle risorse”.
Il comunicato degli studenti africani è stato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Sondaggio 'Demos': più della metà degli italiani ha fiducia in Benedetto XVI

"Il giudizio degli italiani su Papa Benedetto XVI non è cambiato in questa fase: il 55 per cento delle persone mostra fiducia nei suoi confronti". Il dato emerge da un sondaggio Demos per La Repubblica e testimonia un avanzamento del Papa nella stima: infatti, commenta il sociologo Ilvo Diamanti, è "qualcosa di più rispetto a un anno fa".

Il Papa in Terra Santa. Il ministero del turismo israeliano: i preparativi per il viaggio di Benedetto XVI

“Il viaggio apostolico di Benedetto XVI in Israele, in questo momento, esprime il legame tra il nostro Paese e la Santa Sede, tra il cristianesimo e l’ebraismo”. Lo ha dichiarato, Shaul Zemach, direttore generale del ministero del Turismo israeliano, che in una intervista all'agenzia SIR, fa il punto sui preparativi del viaggio del Papa in maggio. “Il legame tra popoli e religioni - ha spiegato il direttore generale - trasmette l’idea che questo viaggio potrà essere un ponte per la pace, impegno per il quale il Papa e l’intera Santa Sede si spendono quotidianamente”. Per organizzare al meglio il viaggio, “secondo le indicazioni del Vaticano”, il Governo “ha nominato una amministrazione interministeriale. Tra gli incarichi quello di assicurarsi che le Messe che verranno celebrate siano ben organizzate a livello infrastrutturale”. “A Gerusalemme - sottolinea Zemach - per la prima volta si celebrerà una Messa all’aperto, nella valle del Cedron. Per l’occasione speriamo nella diretta televisiva. Per questa, tuttavia, bisognerà attendere la decisione vaticana”. Ma gli impegni della amministrazione israeliana non si fermano qui: “per i giornalisti accreditati, ne attendiamo circa 1000, oltre ai 70 del volo papale, abbiamo organizzato escursioni e visite ai luoghi santi e a quelli storici di Israele, che potranno avvenire solo al termine del programma giornaliero della visita papale”. “Fra due settimane, inoltre, verrà attivato un sito web attraverso il quale si potrà seguire ogni momento della visita, discorsi, programma, foto e questo non si limiterà solo ai giorni del viaggio ma seguirà anche nei mesi seguenti fatti ed eventi che da esso scaturiranno”. A tale riguardo si stanno programmando “pellegrinaggi per giovani, sia a piedi che in bicicletta, con itinerari che vanno dalla Galilea al Neghev, con momenti dedicati a cultura, sport e tradizioni”. Sui possibili disagi che potranno, invece, verificarsi a Gerusalemme il direttore generale non ha dubbi: “Benedetto XVI è gradito ospite del nostro Paese e gli abitanti di Gerusalemme ne sono orgogliosi. Essi faranno il possibile per affrontare i disagi temporanei che potranno verificarsi in quei giorni”.
Un servizio assistenza e benvenuto ai pellegrini che giungono all’aeroporto di Ben Gurion, a Tel Aviv, l’assistenza alle frontiere, un ufficio di rappresentanza al passaggio di Betlemme e una linea telefonica 24 su 24 per rispondere ad ogni esigenza dei fedeli. E’ quanto sta mettendo in campo il Ministero del Turismo israeliano per i pellegrini in arrivo in Terra Santa, anche in vista del prossimo viaggio apostolico di Benedetto XVI. “Si tratta di misure già in vigore da tempo ma che vogliamo ulteriormente incrementare e far conoscere” spiega al SIR Noga Sher-Greco, consigliere del direttore generale del Ministero del turismo di Israele, parlando a margine di un incontro, ieri sera a Gerusalemme, con una delegazione di giornalisti e sacerdoti guidata dalla Brevivet di Brescia. “Stiamo anche ammodernando alcuni luoghi importanti come ‘il buon samaritano’ e ‘il luogo del battesimo di Giovanni battista sul Giordano’ che speriamo possano essere inseriti all’interno degli itinerari dei pellegrinaggi”. Sher-Greco ha poi fornito alcuni dati sul flusso dei pellegrini, in particolare degli italiani: “nel 2008 sono arrivati 125 mila italiani, con un aumento del 54% rispetto al 2007. Speriamo che questa tendenza sia di buon auspicio per il futuro. Consideriamo i pellegrini come un ponte per la pace”.

'Avvenire' e la 'lezione' della Francia al Papa: supponenza e 'animus' di chi in Africa va da padrone ieri e oggi

Il quotidiano della CEI, Avvenire, torna ad intervenire sulle polemiche per le parole di Papa Benedetto XVI sulla prevenzione dell'Aids: lo ha fa oggi con un editoriale dal titolo "Aids, interessate supponenze di Francia (e d'Occidente)". ''A Parigi si continua a coltivare l'ambizione - si legge nel testo, firmato dalla direzione con la sigla 'Av' - di dare lezioni al Papa, a questo Papa'', che ha ''osato'' invitare i popoli africani ad ''alzare testa e voce'' e ''riconoscere appieno'' il ruolo delle donne. Si tratta di critiche, secondo Avvenire, che arrivano da ''occhi occidentali, teste occidentali'' con ''un po' della irrefrenabile supponenza di chi in Africa, come in tutto il sud del mondo, e' sempre andato da padrone. Ieri a 'portare la civiltà' attraverso il colonialismo, oggi - con lo stesso animus - per trasmettere ben calcolate ricette circa la cura dei 'mali' del Continente Nero''. Le parole del Pontefice sui preservativi sono suonate ''scandalose, in particolare, in terra di Francia, agli orecchi di reattivi ministri e portavoce governativi, pensosi intellettuali, di solerti professoroni'', convinti, insieme ai ''soloni'' del resto d'Occidente, Stati Uniti compresi, che il condom sia ''liberatorio e salvifico''. Si tratta forse di un ''alibi'', conclude Avvenire, ''per le coscienze di un Occidente ricco e sentenzioso, più che mai chino a contemplare l'ombelico delle proprie convinzioni e a dissimulare i propri egoismi''.

Il Papa in Camerun e Angola. I vescovi camerunensi: gli africani hanno capito bene il messaggio di Benedetto XVI, i media occidentali no

Un esempio di cattiva informazione che ha cercato di oscurare il significato autentico del viaggio del Papa in Africa: è quanto denunciano i vescovi del Camerun in un comunicato che torna sulle polemiche alimentate da alcuni media occidentali sulle parole di Benedetto XVI a proposito dell’uso dei preservativi per prevenire l’Aids. I media occidentali “hanno trascurato gli aspetti essenziali” del messaggio del Papa in Africa su povertà, riconciliazione, giustizia e pace. Definiscono “molto grave” l’atteggiamento di alcuni mass media. In particolare, i presuli denunciano che la polemica sui preservativi ha oscurato il dramma di tanti africani che muoiono a causa di malattie, povertà e guerre fratricide. Né, lamenta l’episcopato del Camerun, si sono ricordati gli sforzi straordinari della Chiesa africana per debellare l’Aids. Un impegno che si concretizza nelle tante strutture cattoliche che accolgono e danno assistenza morale, medica e spirituale ai malati di Aids. Se i media dell’occidente non hanno capito la portata del viaggio di Benedetto XVI in Africa, lo hanno invece compreso bene i camerunensi che, sottolinea il comunicato, hanno accolto il Papa con gioia ed entusiasmo. I fedeli africani sanno che il Santo Padre “mette l’uomo al centro delle sue preoccupazioni e richiama l’insegnamento di Cristo”. I vescovi ribadiscono, infine, che la Chiesa permette ad ognuno di valorizzare la propria dignità di figlio adottivo di Dio. E ricordano che, anche nella cura dei malati di Aids, la Chiesa cattolica porta uno sguardo nuovo sull’uomo e sul mondo.

Il Papa in Camerun e Angola. 'Famiglia Cristiana': Benedetto XVI l'unico difensore dei popoli africani

L'editoriale di apertura di Famiglia Cristiana è dedicato questa settimana al viaggip di Papa Benedetto XVI in Camerun e Angola. Il Pontefice, scrive il settimanale paolino, è ''l'unico autorevole difensore del continente africano presso il resto del mondo. Ma attenzione: non dei Governi africani, per lo più corrotti, ma dei popoli africani''. ''Preoccupazioni diplomatiche?'' si chiede il settimanale paolino. ''Nessuna, perchè l'unico riferimento è il Vangelo''. Il Papa, scrive Famiglia Cristiana, è il solo a esortare gli africani a non svendere la propria dignità, al contrario di quanto sollecita il ricco Occidente. ''E la Chiesa pubblica un documento coraggiosissimo per il prossimo Sinodo speciale dei vescovi africani. E' un esame di coscienza, per noi e i governanti africani, che mette in crisi l'egoismo dell'Occidente, che spesso scivola nel razzismo. Il viaggio del Papa aveva lo scopo di consegnare quel testo ai vescovi del continente. Forse, dovrebbero leggerlo per primi tutti coloro che, nel nome di una globalizzazione tragica, operano autentiche nefandezze, depredando l'Africa delle sue ricchezze. Sono gli stessi che paracadutano milioni di preservativi, a pioggia, illusi d'aver trovato la scorciatoia per debellare l'Aids. E per mettersi a posto la coscienza''. ''Intellettuali e politici di tutto il mondo hanno gridato allo scandalo, hanno dato del 'leggermente folle' al Papa, perchè ha osato mettere in dubbio che il profilattico sia la soluzione di tutti i mali. Davvero non c'è dietro la sollecitazione delle multinazionali del condom? Domanda legittima, anche perchè i medici del Camerun e dell'Angola ritengono sia meglio abbassare il prezzo del cibo che quello dei profilattici. Lo stesso vale per le cure, che non ci sono. I successi del progetto ''Dream'' della Comunità di Sant'Egidio sono lì a dimostrare che con acqua pulita, cibo e una sanità che funziona, la carica del virus può calare. L'investimento solo sul preservativo condanna a morte 22 milioni e mezzo di africani che l'Aids ce l'hanno già. E' una soluzione minimale, che nasconde gli interessi di industrie, Governi e grandi Ong. Distribuire preservativi - dicono medici e associazioni africane - blocca nella gente una riflessione seria sulla sessualità, la violenza sessuale, la dignità della donna. Evidentemente, a chi ha imezzato gli aiuti allo sviluppo e alla cooperazione, e nega dignità ai popoli dell'Africa, va bene così''.