sabato 14 luglio 2012

Il Papa a Frascati. Scivolone di 'Adista' che dà per avvenuta la visita di Benedetto XVI pur di confenzionare la solita polemica sulle spese

Alcune testate del dissenso cattolico sono incorse in un infortunio giornalistico pubblicando in anticipo una nota, scritta per essere invece diffusa successivamente, che critica i costi della visita che Benedetto XVI compirà domani a Frascati. L'episodio non è sfuggito a Il Blog degli Amici di Papa Ratzinger che ha ironizzato sottolineando che si tratta di "polemiche preconfezionate". La nota lamentava in particolare che c'erano state richieste pressanti di offerte in vista dell'evento di domani. "Varie persone, istituzioni e imprese - chiarisce da parte sua il vescovo Raffaello Martinelli in un'intervista ad Avvenire - si sono fatte avanti esprimendo il desiderio di poter fare un dono al Papa. A tutti ho suggerito di portare in busta rigorosamente chiusa un assegno intestato direttamente a 'Sua Santità Benedetto XVI' con insieme una breve letterina di presentazione in cui si specifica che il contributo donato è destinato alle attività caritative internazionali del Santo Padre". "Devo dire - confida il presule nell'intervista - che a questa indicazione c'è stata una buona risposta. La gente, nonostante il bombardamento mediatico cui è sottoposta tendente a mettere in cattiva luce la Chiesa e la Santa Sede in particolare, ha aderito con fede e fiducia, comprendendo che in questa maniera possono rendersi presenti col Papa tra i meno fortunati della terra".

Agi

Una gustosa "perla" per il decalogo del blog: Adista si lamenta per i costi della visita a Frascati avvenuta il 15 luglio scorso (oggi è il 14!)

Il Papa a Frascati. Martinelli: la venuta di Benedetto porti a un rafforzamento della fede in ciascuno di noi. Le tre dimensioni della preparazione

"Mi auguro che questa venuta del Papa porti a un rafforzamento della fede in ciascuno di noi, anche perchè siamo ormai alle soglie dell'Anno della fede, che il Santo Padre ha indetto per tutta la Chiesa". Così il vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli (foto), commenta, intervistato dalla Radio Vaticana, la visita di Papa Benedetto XVI nella cittadina dei Castelli Romani, 32 anni dopo quella che vide protagonista Giovanni Paolo II. Martinelli spiega come la diocesi si prepara all'evento, sintetizzando "tre dimensioni". La prima "è quella della riscoperta della natura della missione che Gesù Cristo ha affidato a Pietro e ai suoi successori: l'essere roccia su cui costruire la Chiesa, l'essere segno di unità, di comunione ecclesiale. La seconda dimensione, che abbiamo cercato di sviluppare, è quella di invitare le persone a conoscere sempre di più in maniera diretta quello che il Papa insegna". Infine "terza dimensione, su cui stiamo cercando di lavorare, è di pregare per lui, pregare per il Papa, per la sua missione". Quanto all'idea di un regalo per il Papa, il vescovo di Frascati racconta: "Diverse persone mi hanno chiesto di poter donargli qualcosa. Allora, ho proposto loro di non regalare cose materiali, ma di mettere in una busta un assegno intestato a Sua Santità Benedetto XVI e di mettere nella busta anche un biglietto di accompagnamento, in cui si diceva che quell'offerta era per le attività caritative internazionali del Papa. Le buste mi verranno consegnate chiuse e chiuse verranno messe in un cesto e presentate al Papa durante la celebrazione eucaristica. Quindi - conclude mons. Martinelli - mi auguro che la generosità delle persone, delle istituzioni, sia una generosità molto proficua, che possa dare aiuto al Papa che pensa ai bisogni e alle necessità di tutto il mondo".

Adnkronos

Vigilia della visita del Papa a Frascati. Il vescovo, mons. Martinelli: Benedetto XVI arriva con semplicità al cuore di tutti

Il Papa a Frascati: preghiera e carità per essergli accanto

Don Di Noto: la collaborazione dei vescovi nella ricerca della verità sugli abusi è ineludibile. Zollner: determinazione, trasparenza e consapevolezza

"Come Chiesa dobbiamo collaborare pienamente con le autorità statali nella lotta contro la violenza sui minori. Non possiamo mai tacere sui casi di pedofilia". Lo afferma don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter per la lotta alla pedofilia, commentando la pubblicazione degli Atti del Simposio ecclesiale "Verso la guarigione e il rinnovamento" (Edizioni Dehoniane Bologna) tenutosi a febbraio alla Pontificia Università Gregoriana. "E' vero che il vescovo in Italia non è un pubblico ufficiale - spiega don Fortunato - e non ha l'obbligo giuridico di denuncia, ma come punto di riferimento della comunità cristiana non può pensare di non collaborare spontaneamente. Sono crimini che richiedono prudenza e intelligenza, ma la collaborazione nella ricerca della verità, nel rispetto della privacy, è ineludibile". Padre Hans Zollner, psicologo, tra gli organizzatori del Simposio svoltosi con l'appoggio della Santa Sede, sottolinea anche il deciso passo in avanti impresso dal convegno nel rapporto tra Chiesa e mass-media. "Abbiamo dimostrato la volontà della comunità ecclesiale di collaborare con tutti per combattere questa piaga" spiega padre Zollner. "Determinazione, trasparenza e consapevolezza devono essere le parole guida. Dobbiamo essere coraggiosi e umili e chiedere l'accompagnamento critico dei mezzi di comunicazione. Non dobbiamo aver paura di denunciare le nostre mancanze. Mancanze di cui dobbiamo vergognarci e di cui siamo colpevoli. Solo così possiamo essere credibili quando dichiariamo di voler cambiare e mostrare poi come vogliamo cambiare".

Radio Vaticana

Il Papa a Frascati. Domani Benedetto XVI nella diocesi di cui è titolare il card. Bertone, il cui vescovo ha collaborato con lui a Dottrina della Fede

La città di Frascati foto) si appresta ad accogliere la visita di Benedetto XVI, che domani alle 9.30 celebra la Messa sul sagrato della cattedrale dedicata a San Pietro. Il Papa partirà in auto dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo alle 9.00, per giungere dieci minuti dopo in piazza Roma a Frascati. Lì salirà sull’auto scoperta raggiungendo poi Piazza San Pietro, davanti la cattedrale, ove lo accoglieranno il vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli e le autorità civili. Dopo i saluti del sindaco e del vescovo, segue un momento di adorazione del Santissimo Sacramento nella cattedrale, nella cui sacrestia il Pontefice indosserà i paramenti liturgici. Alle 11.30, terminata la celebrazione della Messa, il Papa saluta in cattedrale alcuni organizzatori della visita, facendo quindi ritorno in auto a Castel Gandolfo. Diocesi suburbicaria (una di quelle cioè di cui sono titolari i sei cardinali appartenenti all’ordine dei vescovi, nel caso di Frascati il segretario di Stato e camerlengo di Santa Romana Chiesa Tarcisio Bertone), la sua storia è inscindibilmente legata a quella del papato. Fu Giovanni XXIII a stabilire, nel 1962, che i cardinali suburbicari mantenessero il titolo della diocesi, mentre la sua cura pastorale venisse affidata a un vescovo residenziale. "Frascati ha un significato particolare per Benedetto XVI: vescovo ordinario è mons. Raffaello Martinelli che è stato suo collaboratore alla Congregazione per la Dottrina della Fede e vescovo titolare è il card. Bertone, braccio destro del Pontefice - spiega a Vatican Insider Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano e storico del cristianesimo -. Com’è sua consuetudine durante il periodo estivo, Joseph Ratzinger trova occasione per esercitare il suo ministero di pastore visitando diocesi come Frascati e Velletri che per tradizione millenaria sono legate al vescovo di Roma". Papa Roncalli fu il primo Pontefice a recarsi a Frascati dopo il Concordato, in una visita strettamente privata che si svolse il 19 maggio 1959. Ma già dalla fine del XVI secolo molti Papi soggiornarono a Frascati: si interessarono dei problemi della città, prodigandosi per abbellirla e dotarla di grandi opere. “Non è senza significato – ricordava Paolo VI giungendo a Frascati il 1° settembre 1963 – il fatto che, dopo Roma, nessuna città ha dato tanti Papi alla Chiesa quanti ne ha dato Frascati. Ciò attesta una vitalità spirituale, politica, sociale, una cultura di altissima risonanza ed estensione, tali da concorrere alle vicende di interi secoli...”. Anche Giovanni Paolo II sarà a Frascati, l’8 settembre del 1980, nella festa della Natività di Maria. Parlando della Madonna, il Papa notò che “la Vergine-Madre riafferma oggi a noi tutti il valore altissimo della maternità, gloria e gioia della donna, ed altresì quello della verginità cristiana, professata ed accolta ‘in vista del Regno dei Cieli’, cioè come una testimonianza, in questo mondo caduco, di quel mondo finale, in cui i salvati saranno ‘come gli angeli di Dio’ ”. Poiché era inoltre prossimo il III centenario della consacrazione della cattedrale, Giovanni Paolo II spronò i presenti a impegnarsi in “una testimonianza di vita cristiana sempre più concreta, costante, generosa”. Rivolgendosi in particolare ai laici, affermò: “Cristo Capo ha bisogno di voi, perché voi siete le sue membra! La Chiesa ha bisogno di voi, perché voi la formate! Non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà, né tanto meno affascinare o intimidire da concezioni o ideologie in contrasto con il messaggio cristiano!”, invitandoli a professare una fede “sempre solida, profonda, schietta, operosa, dinamica”. Frascati è oggi il principale centro urbano dell’area tuscolana dei Castelli Romani, situati nella zona a sud sud-est di Roma, da cui dista circa 20 km. La città è stata scenario di santità (vi hanno operato tra gli altri Giuseppe Calasanzio e Vincenzo Pallotti) e di guerra (durante il secondo conflitto mondiale vi si installò il comando tedesco e subì diversi bombardamenti). La diocesi di Frascati, che ha per patroni i Santi Apostoli Filippo e Giacomo e le cui origini risalgono ai tempi apostolici, i primi a diffondere il vangelo nel territorio tuscolano potrebbero essere stati i Santi Pietro e Paolo, si estende su una superficie di 220 km quadrati (più 18,5 nel territorio comunale di Roma), conta sette comuni e 123.500 abitanti, 24 parrocchie, 27 sacerdoti diocesani e 20 religiosi, 353 suore. “Benedetto XVI viene per confermare e rafforzare la nostra fede” ha osservato in un videomessaggio sul sito della diocesi mons. Martinelli, che con il card. Ratzinger ha collaborato per oltre 23 anni alla Congregazione per la Dottrina della Fede e che proprio Benedetto XVI ha consacrato vescovo in San Pietro il 12 settembre 2009.

Korazym.org, Vatican Insider

Videomessaggio del nostro vescovo

Arrestato per pedofilia il parroco portavoce del vescovo di Fano. Mons. Trasarti: sospeso da ogni ministero. Piena solidarietà a chi ha subito l'abuso

Don Giangiacomo Ruggeri, 43 anni, parroco della Chiesa di Santa Maria in Orciano, e portavoce di mons. Armando Trasarti, vescovo di Fano, è stato arrestato con l'accusa di pedofilia. Il portavoce del vescovo è finito al centro di un'inchiesta per presunti abusi su una ragazzina minorenne, coordinata dal procuratore di Pesaro Manfredi Palumbo. Don Ruggeri, originario di Fossombrone, è giornalista pubblicista, e svolge anche l’incarico di direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali. La vittima degli abusi avrebbe solo 13 anni. Don Ruggeri è stato rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi, a Pesaro, in isolamento. Nessun commento sull’indagine da parte del procuratore Manfredi Palumbo, né del questore Italo D’Angelo. ‘’C’è il segreto istruttorio’’ dicono entrambi. Il vescovo ha espresso "sconcerto e dolore per la gravità dell'accaduto" e "piena solidarietà a chi è stato oggetto di abuso". E ha precisato che il suo portavoce è stato sospeso "da ogni ministero pastorale". Il vicario mons. Giuseppe Tintori si limita ad un ‘’non so nulla. Arrivederci...’’. Altri, sacerdoti e laici,sebbene colpiti dalla notizia, provano a difendere il prelato: ‘’Don Giangiacomo è una persona stimata da tutti, ha lavorato tanto per i giovani, è nato nel mondo scout, non può aver fatto una cosa del genere’’ mormora Domenico, un laico che si dà molto da fare in diocesi. Dello stesso tenore le parole di un sacerdote, Antonio: ‘’Non c’era alcun sospetto, non è possibile, non posso credere a una notizia così’’’.

Il Resto del Carlino

Comunicato stampa del vescovo sulla vicenda di don Giangiacomo Ruggeri

A settant’anni dal rastrellamento nazista a Parigi lo Yad Vashem onora il coraggio dell’arcivescovo Saliège: nuova luce sull'atteggiamento di Pio XII

Il memoriale della Shoah di Gerusalemme, lo Yad Vashem, "onora il coraggio dell'arcivescovo Saliege": lo sottolinea L'Osservatore Romano in un articolo che appare una settimana dopo la modifica della didascalia di Pio XII apprezzata in Vaticano. "Alla vigilia del triste anniversario dei settant'anni del 'rastrellamento del Velodromo d'inverno', che avvenne il 16 e 17 luglio 1942 e fu il più grande arresto di massa di ebrei compiuto in Francia durante la seconda guerra mondiale - 13.000 ebrei parigini, tra i quali 4.000 bambini, vennero condotti nei campi di concentramento nazisti - è avvenuto un fatto altamente simbolico", si legge sul giornale vaticano: "Lo Yad Vashem di Gerusalemme aggiunge un'incisione sulla medaglia dei Giusti che era stata consegnata nel 1970, a titolo postumo, alla famiglia dell'arcivescovo di Tolosa, il card. Jules-Gerard Saliege, per la sua opera a favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale". Sul retro della medaglia è stata incisa la formula del Talmud: "Chi salva una vita salva l'umanità". Questo perché nell'agosto 1942 il cardinale "si ergeva in difesa degli ebrei tra i suoi fratelli cristiani in una celebre lettera pastorale". "Questo omaggio - sottolinea L'Osservatore Romano - straordinario si aggiunge alle ricerche effettuate da Sylvie Berney" che "rivelano che tali prese di posizione non furono il frutto, come vengono spesso presentate oggi, dell'iniziativa individuale di un qualche vescovo, ma di una concertazione all'interno dell'episcopato francese sull'atteggiamento da tenere. Più in generale, questa ricerca negli archivi diocesani getta un'ulteriore luce sull'atteggiamento di Pio XII. Di fatto, a partire dal 1942, nella zona libera, nel sud della Francia, monsignor Valerio Valeri, il nunzio apostolico, su richiesta del Papa, svolse un ruolo di primo piano nel mettere in atto una strategia collettiva".

TMNews

Lo Yad Vashem onora il coraggio dell’arcivescovo Saliège. A settant’anni dal rastrellamento nazista a Parigi