sabato 11 dicembre 2010

Il vescovo ausiliare di Melbourne: potrebbe essere istituito a Pasqua un Ordinariato personale per gli ex anglicani in Australia

Un Ordinariato personale per ex anglicani come previsto dalla Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus" potrebbe essere istituito in Australia per Pasqua, ha affermato un rappresentante dei vescovi del Paese. Il vescovo Peter Elliott, ausiliare di Melbourne e delegato della Conferenza dei vescovi cattolici australiani per assistere i laici anglicani nella loro unione alla Chiesa, ha detto al Catholic Weekly di Sydney che i vescovi sperano di seguire “tempi simili” a quelli dei vescovi di Inghilterra e Galles, ma che potrebbero aver bisogno ancora di qualche mese. In Australia, il vescovo Elliot ha affermato che i vescovi stanno lavorando con il Vaticano, e che per Pasqua o Pentecoste sperano di avere Chiese specifiche designate per l'Ordinariato, nonché ex clero anglicano “privatamente riconciliato e ordinato al sacerdozio pronto a dare il benvenuto agli ex anglicani”. Il presule ha detto che si stanno seguendo molto da vicino gli sviluppi in Gran Bretagna, e che in Australia l'Ordinariato sarà molto piccolo. Una volta che la struttura verrà stabilita, ad ogni modo, pensa che “attirerà un numero molto superiore di persone”. “Non ci si può aspettare che la gente si unisca a qualcosa che non vede”, ha commentato, “ma l'anno prossimo sarà molto diverso”.

Zenit

Il card. Bertone sulle rivelazioni di Wikileaks: l'immagine di 'yes man' rappresenta bene la mia sintonia con l'azione pastorale del Papa

Sono state accolte con generale ironia negli ambienti della diplomazia vaticana le note di Julieta Valls Noyes, consigliere nell'ambasciata statunitense presso la Santa Sede, diffuse da Wikileaks. A quanto apprende l'agenzia Adnkronos da autorevoli fonti vaticane, a proposito della definizione di 'yes man' del Papa, attribuita al Segretario di Stato, chi ha parlato con il card. Tarcisio Bertone (nella foto con Benedetto XVI) lo ha trovato francamente divertito e il suo commento immediato è stato: "Sono ben orgoglioso di essere stato definito così, visto che questa immagine un po' colorita in realtà rappresenta bene la mia sintonia con l'azione pastorale del Papa". Una sintonia che lo stesso Benedetto XVI ha sottolineato in più occasioni, in documenti e discorsi pubblici. Negli stessi ambienti della diplomazia della Santa Sede, notoriamente sempre più rappresentativa di diverse nazioni e tradizionalmete poliglotta, in merito alla malignità sul fatto che il card. Bertone parlerebbe soltanto italiano, si fa notare che il segretario di Stato usa abitualmente quattro lingue oltre l'italiano (tedesco, spagnolo, francese e portoghese), come sa bene chi segue con un minimo di attenzione la sua attività. Per quanto riguarda poi l'utilizzo delle nuove tecnologie, "di cui il personale della Santa Sede fa largo uso", ha osservato una autorevole personalità vaticana, "le presunte rivelazioni di Wikileaks dimostrano a cosa può portare il loro abuso. Le cosiddette rivelazioni di Wikileaks che si sono lette su The Guardian e soprattutto su El Pais, rilanciano invece chiacchiere e pettegolezzi largamente diffusi e conosciuti in ambienti giornalistici soprattutto italiani. Più approfondita e positiva - ha concluso la personalità vaticana - è invece la lettura di un giornale autorevole come Le Monde che sottolinea la grande importanza attribuita dagli statunitensi all'attività diplomatica della Santa Sede in tutto il mondo". "Noi condanniamo nel modo più forte possibile la pubblicazione di quelle che si presume siano informazioni riservate del dipartimento di Stato", dichiara dal canto suo, in una nota, l'ambasciatore americano presso la Santa sede, Miguel Diaz, il quale aggiunge che "non rilasceremo commenti sui contenuti o sull'autencità di queste informazioni". Nella nota, che arriva dopo che sono stati pubblicati dai dispacci diplomatici statunitensi relativi al Vaticano, si sottolinea che "l'ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede è impegnata in sforzi in corso insieme al Vaticano per trasformare il dialogo interreligioso in azioni in molte aree, per il bene comune". "In diverse parti del mondo, come presso la Santa Sede, stiamo lavorando con gli alleati per raggiungere importanti obiettivi", sottolinea ancora l'ambasciatore Diaz.

Adnkronos

Il Papa nel Regno Unito. Il ringraziamento dei vescovi: nuova fiducia e nuovo impulso alla nostra identità. Promosso un Anno dell'educazione cattolica

I vescovi di Inghilterra e Galles celebreranno un Anno dell'educazione cattolica come risposta al viaggio che Benedetto XVI ha compiuto nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre. Lo ha annunciato il presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Inghilterra e Galles, l'arcivescovo Vincent Nichols, nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa. “Nell'Anno dell'educazione cattolica celebreremo i 150 anni di cooperazione con il Governo per fornire un'istruzione eccellente”, ha spiegato. Il presule ha poi ricordato come “uno degli aspetti più importanti della visita del Papa” l'evento battezzato “la grande assemblea”, un incontro che Benedetto XVI ha avuto a Twickenham con circa 3.000 allievi e con la presenza virtuale dei bambini delle 2.500 scuole cattoliche britanniche che hanno seguito l'atto in videoconferenza. Attraverso un comunicato diffuso dopo la sua ultima riunione, l'episcopato di Inghilterra e Galles ha sottolineato di apprezzare “i successi delle nostre scuole e dei nostri istituti” e di condividere “il loro impegno per la costante ricerca dell'eccellenza”. “Lo celebreremo nell'Anno dell'Educazione Cattolica”, ha affermato. I vescovi hanno anche riflettuto sul recente viaggio papale e hanno ringraziato il Pontefice per “la sua enfasi sull'immenso valore dell'educazione cattolica” e “per tutto ciò che ha detto e fatto”. Per i presuli, “nel messaggio di Benedetto XVI è stata centrale l'insistenza sul fatto che la religione ha una funzione chiave da svolgere nella nostra società, e che tutte le persone di fede possono dare un contributo importante e necessario al raggiungimento del bene comune”. Nel loro incontro, i vescovi hanno riflettuto sulla questione e hanno affermato che stanno “prendendo misure per agire in base all'incoraggiamento” dato dal Pontefice. “Facciamo anche nostre le espressioni del Santo Padre di vergogna, dolore e richiesta di scuse per l'immensa sofferenza causata dall'abuso di minori, soprattutto nella Chiesa e da parte dei suoi ministri”, hanno sottolineato. “Siamo disposti a ribadire le nostre scuse e a rinnovare la nostra dedizione nei confronti della cura e della difesa dei giovani e degli adulti vulnerabili”. I vescovi hanno ringraziato il Papa per il tempo che ha dedicato a incontrare le vittime di questi abusi e un gruppo rappresentativo di professionisti della salvaguardia nella comunità cattolica. “Attraverso la nostra Commissione Nazionale Cattolica per la salvaguardia, stiamo lavorando con i sopravvissuti per creare un 'Cammino dell'Attenzione' per dirigere la Chiesa in questo compito”, hanno ricordato. Nella loro riunione, i vescovi hanno anche riflettuto sulla situazione dei sacerdoti, “che spesso hanno subito la critica pubblica e il disprezzo”, e li hanno ringraziati per la loro perseveranza. “Questa visita ci ha dato una nuova fiducia – affermano –. Ci ha anche aiutati a dare un nuovo impulso alla nostra identità come cattolici, sia sperimentata da noi stessi che vista dagli altri”. “Desideriamo rafforzare questa identità, che si radica nel dono della fede e che è fonte di tanta generosità”. I presuli hanno poi ringraziato il Papa per il fatto di “incoraggiarci a continuare a lavorare per la piena unità visibile della Chiesa mentre ci prepariamo allo stabilimento di un ordinariato”. “L'appello costante del Santo Padre alla santità continua a risuonare dentro di noi”, hanno proseguito.“Siamo felici di riconoscere l'appello del Santo Padre a proclamare nuovamente il Vangelo in un ambiente molto secolarizzato”, “rinnoviamo la nostra dedizione e la nostra missione profetica, sottolineando le necessità dei poveri del mondo”. I vescovi hanno quindi concluso ringraziando il Papa per “averci dato il Beato John Henry Newman come modello speciale di discepolo fedele per il Regno Unito”.

Zenit

La Santa Sede: l'attendibilità dei documenti pubblicati da Wikileaks va valutata con riserva e prudenza. Opinioni, non espressione del Vaticano

''Senza entrare nella valutazione dell'estrema gravità della pubblicazione di una grande quantità di documenti riservati e confidenziali e delle sue possibili conseguenze, la Sala Stampa della Santa Sede osserva che una parte dei documenti resi pubblici recentemente da Wikileaks riguarda rapporti inviati al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America dall'Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede''. E' quanto si legge in un comunicato della Sala stampa della Santa Sede a proposito della documentazione resa pubblica da Wikileaks. ''Naturalmente - prosegue la nota - tali rapporti riflettono le percezioni e le opinioni di coloro che li hanno redatti, e non possono essere considerati espressione della stessa Santa Sede nè citazioni precise delle parole dei suoi Officiali. La loro attendibilità va quindi valutata con riserva e con molta prudenza, tenendo conto di tale circostanza''.

Asca

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE A PROPOSITO DELLA DOCUMENTAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI STATO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA RESA PUBBLICA DA WIKILEAKS