mercoledì 10 giugno 2009

Nelle prossime settimane il Motu Proprio del Papa per il passaggio della commissione Ecclesia Dei alla Congregazione per la dottrina della fede

Sarà pubblicato nelle prossime settimane il Motu Proprio di Benedetto XVI che rende la commissione Ecclesia Dei - sorta per volontà di Papa Wojtyla allo scopo di favorire il rientro nella piena comunione con Roma dei lefebvriani - un organismo interno alla Congregazione per la dottrina della fede. Papa Ratzinger lo aveva già annunciato nel marzo scorso, nella lettera dedicata al caso Williamson e alla revoca della scomunica ai prelati consacrati da Lefebvre, inviata ai vescovi di tutto il mondo. Il prossimo 4 luglio il card. Darìo Castrillòn Hoyos, attuale presidente di Ecclesia Dei, compirà 80 anni e lascerà l’incarico per raggiunti limiti d’età. La commissione sarà quindi presieduta dal Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, il cardinale americano William Joseph Levada. Il vicepresidente monsignor Perl rimarrà al momento al suo posto, mentre verrà nominato un nuovo segretario in sostituzione dello scomparso Mario Marini. Come anticipato da Il Giornale nei giorni scorsi, questo sabato dovrebbe essere annunciata la nomina del segretario della Congregazione del Culto Divino, monsignor Malcom Ranjith Patabendige Don, ad arcivescovo di Colombo. Al suo posto sarà designato l’attuale sottosegretario dellìex Sant’Uffizio, il domenicano Di Noia.

Andrea Tornielli, Sacri Palazzi

Il Papa benedice la fiaccola del pellegrinaggio Macerata-Loreto e dice ai giovani: abbiate coraggio nel guardare al futuro, il Signore cammina con voi

Questa mattina, al termine dell'Udienza generale, Benedetto XVI ha acceso e benedetto la Fiaccola della pace del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, giunto quest'anno alla XXXI edizione (foto). Erano presenti per l'occasione i 25 tedofori del Centro Sportivo Italiano (Csi) e delle varie associazioni podistiche delle Marche e di Lecce, una delegazione del comitato pellegrinaggio, mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica nonché ideatore e guida del pellegrinaggio, e mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata. La fiaccola ha poi preso la strada verso Macerata che raggiungerà la sera di sabato 13 giugno esattamente allo Stadio Helvia Recina, intorno alle ore 20, poco prima della Celebrazione Eucaristica presieduta dal card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, che precede la partenza del pellegrinaggio. “Dica ai giovani di avere tanto coraggio nel guardare al futuro, perché il Signore cammina con loro”, ha detto il Papa al vescovo Vecerrica che gli aveva chiesto un messaggio da consegnare ai giovani alla partenza, secondo quanto riferito dall'ufficio stampa del pellegrinaggio. Il Papa ha preso con forza in mano la fiaccola ed ha indossato il cappellino bianco del pellegrinaggio, promettendo di essere idealmente con tutti i pellegrini al via sabato 13 giugno. Dopo la benedizione da parte di Benedetto XVI, nel pomeriggio, la staffetta di podisti con la fiaccola è partita alla volta di Rieti che raggiungerà alle 21 circa. L'11 giugno è poi prevista la partenza, alle ore 9, dalla città reatina per la tappa più significativa del percorso, quella che porterà i tedofori in territorio abruzzese come gesto di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto. Infatti, intorno alle 18 è previsto l’arrivo a L’Aquila. Successivamente verrà attraversata anche la zona delle tendopoli, in un’altra ideale staffetta perché due giorni dopo molti degli “ospiti” terremotati saranno a Macerata alla partenza del pellegrinaggio come atto di devozione alla Madonna. Dopo il pellegrinaggio la fiaccola verrà portata e resterà presso il centro Giovanni Paolo II di Montorso a Loreto. Il Pellegrinaggio, che nel 2007 ha raggiunto le sessantacinquemila presenze, è proposto da Comunione e Liberazione (CL), d’intesa con le diocesi marchigiane. Il tema del Pellegrinaggio, lanciato già lo scorso anno, è “Il vero protagonista della storia è il mendicante”, sintesi di una frase che don Luigi Giussani, fondatore di CL, pronunciò in piazza San Pietro di fronte a Giovanni Paolo II il 30 maggio 1998, in occasione del primo incontro dei Movimenti ecclesiali. Come ogni anno, la guida del Pellegrinaggio sarà il Messaggio scritto dal Santo Padre per la Giornata Mondiale della Gioventù, che quest'anno si è celebrata a livello diocesano sul tema “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente” (1Tm 4,10).

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. 'Madrid Vivo', una piattaforma civica per collaborare all'organizzazione dell'evento

Una piattaforma civica per convogliare tutti quei settori della società civile nella organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid (nella foto la Cattedrale) dell’agosto del 2011. E’ quanto si propone di realizzare la Fondazione “Madrid Vivo”, cui è stato affidato il compito di organizzare la GMG, che oggi si è riunita sotto la presidenza del card. Antonio M. Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, per incontrare alcuni importanti rappresentanti del mondo imprenditoriale spagnolo e verificare le possibilità di collaborazione. Secondo quanto riporta un comunicato della Fondazione, “la piattaforma sarà presentata nel prossimo novembre e durante l’autunno si svolgerà un intenso programma di attività per promuovere la partecipazione cittadina alla Giornata nella quale sono attesi più di un milione e mezzo di giovani”. “La GMG rappresenta una occasione unica per Madrid – si legge nel testo – che sarà conosciuta nel mondo come ‘la capitale dei valori’. Proprio per questo valore trascendente, oltre che sociale, culturale ed economico, le imprese e le istituzioni presenti hanno ribadito la loro volontà di collaborare all’organizzazione della Giornata”.

SIR

Revoca della scomunica ai lefebvriani. La Congregazione per la dottrina della fede prepara il dialogo dottrinale voluto da Benedetto XVI

La Congregazione per la dottrina della fede ha discusso questa mattina su come dare avvio al dialogo ''dottrinale'' con la lefebvriana Fraternità Sacerdotale San Pio X, ai cui quattro vescovi Papa Benedetto XVI ha revocato in febbraio la scomunica. Secondo quanto riferisce l'agenzia francofona I.Media, i cardinali dell'ex-Sant'Uffizio - a cui Papa Ratzinger ha affidato il dialogo con i lefebvriani in vista di un loro eventuale reinserimento, in futuro, nella struttura della Chiesa - hanno discusso di un testo ''volto a precisato il quadro del dialogo dottrinale con la Fraternità''. Questo dialogo dovrebbe partire dalla necessità ''dell'accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero dei Papi'' successivo al Concilio. Secondo I.Media, il superiore dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay (nella foto con Benedetto XVI), è stato ricevuto dalla Congregazione per la dottrina della fede lo scorso 5 giugno e, anche se non sono ancora stati definiti i 'team' che, dalle due parti, condurranno effettivamente il dialogo, è probabile che facciano parte delle delegazioni il domenicano svizzero Charles Morerod, neo-segretario della Commissione teologica internazionale e, per la parte lefebvriana, l'abate Grègoire Celier, co-autore di un recente libro di Benedetto XVI.

Asca

Un anno fa la visita del Papa a Brindisi. Gli eventi della diocesi per celebrare l'anniversario

“Una città in festa, una Diocesi nella gioia. Ricordando…Benedetto XVI”. Sarà questo il filo conduttore delle iniziative organizzate dalla Diocesi per celebrare il primo anniversario della storica Visita Pastorale di Benedetto XVI alla Chiesa di Brindisi-Ostuni. Gli appuntamenti sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dall’Arcivescovo, mons. Rocco Talucci. Si parte sabato prossimo 13 giugno alle ore 20.30, con uno spettacolo di danze, canti e testimonianze dal titolo “Una festa per ricordare e gioire” che si terrà presso le Scalinate virgiliane.Sarà la figura di Pietro a scandire i tre momenti della serata. Il primo, che avrà per tema la vocazione, vedrà la proclamazione di un brano del Vangelo di Luca, di una preghiera e la prima esibizione del coro giovanile diocesano costituitosi proprio un anno fa in occasione della visita del Papa. Nella seconda parte sarà data lettura di un brano tratto dal vangelo di Matteo, a cui seguirà la testimonianza di Giorgio Nacci che il 14 giugno dell’anno scorso era sul palco di piazzale Lenio Flacco davanti a Benedetto XVI come portavoce di tutti i giovani della diocesi. Verranno letti inoltre alcuni stralci del discorso che il Papa ha pronunciato ai giovani. Il momento conclusivo prevede un’altra lettura tratta dal Vangelo di Luca e l’esibizione dei ballerini sulle note dei brani composti dal maestro Gaetano Leone per la veglia che seguì il saluto del Santo Padre alla città. La chiusura sarà affidata a mons. Rocco Talucci e alle voci del coro. Nel corso della serata, inoltre, verrà proiettato un video che racconta l’attesa e la due giorni brindisina di Papa Benedetto. Domenica 14 giugno, invece, solennità del Corpus Domini, subito dopo la celebrazione in Cattedrale delle ore 18 si snoderà, per le vie della città, la solenne processione intorno all’Eucaristia. La processione, presieduta dall’arcivescovo, percorrerà gran parte delle strade che il 14 e 15 giugno scorsi furono attraversate dal Pontefice. Lunedì 15 giugno infine, presso il Chiostro del Palazzo Arcivescovile in piazza Duomo, alle ore 19,30, il giornalista Luigi Accattoli, già vaticanista del Corriere della Sera ed il fotoreporter dell’Associated Press, brindisino di origine, Pier Paolo Cito, presenteranno il loro libro “I giorni in cui il mondo si è fermato. Omaggio a Giovanni Paolo II”. Nel corso della conferenza stampa di quest’oggi, inoltre, mons. Talucci ha presentato il volume realizzato dalla diocesi che, secondo il pensiero dell’arcivescovo, "attraverso le foto, oltre duecentocinquanta, i discorsi ufficiali e le testimonianze dei protagonisti, intende lasciare memoria visibile di quanto è depositato nel cuore di tutti". "L’anniversario è la sintesi di un anno che ha registrato, con il ricordo, stimoli di vita nuova - ha detto ancora mons. Talucci. Il progresso spirituale ed ecclesiale non è registrabile se non nella gioia manifestata in varie occasioni anche di tipo civile. La valorizzazione dei discorsi del Santo Padre è di stimolo allo sviluppo per le Istituzioni, di incoraggiamento per i giovani, di fede per tutti". Alla conferenza stampa era presente anche il dott. Emanuele Amoruso curatore del volume il quale ha spiegato che "nelle oltre 200 pagine dell’elegante edizione si ripercorrono tutti i momenti salienti, dall’annuncio del dicembre 2007 all’attesa, dagli incontri di popolo ai momenti riservati, dalle celebrazioni sino al commiato finale". "Più di 25 fotografi hanno fornito le oltre 250 immagini, disposte come un lungo nastro fotografico da sfogliare, che documentano gioie e sentimenti di ogni convenuto, dal Santo Padre ai vescovi, dai prelati ai gruppi parrocchiali, dalle famiglie ai tanti giovani, dalle Autorità al popolo della Città e della Diocesi. Migliaia di volti che mostrano la consapevolezza di vivere momenti intensi e dai significati profondi. A completamento e documentazione – ha concluso Amoruso - sono riportati alcuni testi a carattere storico sulla città, sulla diocesi e le visite papali, sul Seminario, seguite da testimonianze più spirituali e impressionistiche anche da parte dei numerosi vescovi presenti provenienti da numerose diocesi, anche extraregionali".

Brundisium.net

Va in pensione il decano delle Guardie Svizzere Peter Hasler, l'ombra del Papa in servizio da 4 Pontificati

Peter Hasler (nella foto con Benedetto XVI), decano della Guardie Svizzere, ribattezzato in curia "l'ombra del Papa" per essere stato accanto a ben 4 Pontefici nell'arco di 43 anni di servizio, va in pensione. Ha preso il suo posto il comandante Daniel Rudolf Anrig che ha ricordato "la passione nel servizio alla guardia e al Santo Padre" e "il grande senso di responsabilità" dimostrato negli anni dal maggiore. Alla vigilia del congedo definitivo, riferisce La Stampa, al maggiore Hasler Papa Benedetto XVI ha conferito la commenda dell'ordine Piano. Il decano delle Guardie Svizzere ha lasciato l'incarico con una solenne cerimonia pubblica che si è svolta nel cortile d'onore del quartiere svizzero della Città del Vaticano. Il maggiore Peter Hasler era in servizio in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981 quando Alì Agca sparò a Giovanni Paolo II e, due anni fa, fu lui a bloccare il giovane tedesco che tentò di aggredire Benedetto XVI durante un bagno di folla in papamobile. Custode di quattro pontificati serviti anche nei viaggi apostolici, appena sente parlare di ricordi da snocciolare si spazientisce: "Quel che ho visto, sentito e vissuto non intendo metterlo in piazza", dice. Ha mantenuto salda la barra di navigazione del Vaticano 11 anni fa, in uno dei momenti più difficili della sua storia secolare. E cioè quando (secondo la sentenza di archiviazione del giudice unico della Santa Sede, GianLuigi Marrone) il vicecaporale Cedric Tournay ha ucciso il comandante delle guardie svizzere Alois Estermann e sua moglie Gladys Meza in preda a un raptus motivato dal rifiuto di una promozione e poi si è tolto la vita. Durante le vacanze natalizie di tre anni fa il suo apporto è stato fondamentale per svelenire l'aria di fronda nella Guardia Svizzera. "E' in atto un ammutinamento - scrisse il quotidiano The Independent - L'esercito del Vaticano si ribella al proprio comandante Elmar theodore Mader per il divieto di partecipare o organizzare i tradizionali veglioni di fine anno e per l'imposizione del coprifuoco alla mezzanotte". Toccò proprio ad Hasler l'incarico di mediare tra il comandante infuriato 'per la disciplina rallentata e i comportamenti poco consoni' e le reclute 'più giovani e meno dotate di autocontrollo'. Alla fine tornò il sereno tra i 130 guardiani d'oltretevere, l'unico corpo militare pontificio tuttora esistente, con cinque secoli di storia, dopo che gli altri furono cancellati da Paolo VI nel 1970. Gli armati, reclutati nei cantoni elvetici, includono quattro ufficiali, sei alabardieri e due tamburini.

Adnkronos

Il Papa a San Giovanni Rotondo. Il programma ufficiale della visita

E' stato diffuso oggi dalla sala stampa vaticana il programma ufficiale della visita pastorale di Benedetto XVI il 21 giugno a San Giovanni Rotondo, durante la quale il Papa visiterà il Santuario di Padre Pio e venererà le spoglie del santo. Papa Ratzinger lascerà il Vaticano in elicottero e il suo arrivo nel campo sportivo 'Antonio Massi', a San Giovanni Rotondo, è previsto per le 9.15. Subito dopo, alle 9.35, Benedetto XVI visiterà in forma privata il santuario di Santa Maria delle Grazie con la venerazione delle spoglie di San Pio da Pietrelcina nella cripta. Successivamente sarà lo stesso Benedetto XVI a celebrare, alle 10.30, la Santa Messa sul sagrato della Chiesa di San Pio da Pietrelcina e pronuncerà l'omelia. Sempre sul sagrato della Chiesa Papa Ratzinger reciterà la preghiera dell'Angelus. Nel pomeriggio, alle 16.45, il Pontefice farà visita gli ammalati, il personale medico e i dirigenti della Casa del Sollievo della Sofferenza dinanzi all'ingresso monumentale e a loro rivolgerà un discorso. Alle 17.30, invece, sarà incontrerà i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i giovani nella Chiesa di San Pio. Anche a loro il Papa rivolgerà un discorso. Il Pontefice lascerà San Giovanni Rotondo alle 18.15 in elicottero, sempre dal campo sportivo 'Antonio Massa', e il suo rientro in Vaticano è previsto alle 19.30.

Teleradioerre

Anno Sacerdotale. Mons. Piacenza: i sacerdoti sempre chiamati alla conversione affinchè Cristo Buon Pastore viva e agisca attraverso loro

"Venerdì 19 giugno, nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, potremo vivere un intenso momento di fede, strettamente uniti al Santo Padre e fra noi, quando nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano celebrando i Vespri inizieremo l’Anno Sacerdotale". È l’avvio della lettera con la quale mons. Mauro Piacenza, segretario della Congregazione per il Clero, illustra dal sito internet del dicastero vaticano () il momento nel quale l’Anno voluto da Benedetto XVI prenderà il via. "Ogni giorno – spiega Piacenza – siamo sempre chiamati alla conversione, ma in questo anno lo siamo in modo del tutto particolare, unitamente a quanti hanno ricevuto il dono dell’ordinazione sacerdotale". Una "conversione per essere sempre più autenticamente quello che siamo, conversione alla nostra identità ecclesiale per un ministero che sia assolutamente conseguente a essa, affinché una rinnovata e gioiosa coscienza del nostro 'essere' determini il nostro 'agire' o meglio offra lo spazio a Cristo Buon Pastore per vivere in noi ed agire attraverso di noi". "In questo Anno che il Sommo Pontefice ha provvidenzialmente indetto – si legge ancora – cercheremo tutti insieme di far riferimento all’identità di Cristo Figlio di Dio, in comunione con il Padre e lo Spirito Santo". Ma è sulla "conversione" che il segretario della Congregazione insiste: un fatto "di ogni giorno, affinché lo stile di vita di Cristo sia sempre più lo stile di vita di ciascuno di noi". "Dobbiamo essere per gli uomini – aggiunge mons. Piacenza –, dobbiamo impegnarci a vivere in comunione di santo e divino amore con la gente, di un amore che dona la vita (ecco qui inscritta anche la ricchezza del sacro celibato), che obbliga alla solidarietà autentica con i sofferenti e i poveri di tutte le povertà. Dobbiamo essere operai per la costruzione dell’unica Chiesa di Cristo, per cui dobbiamo vivere motivatamente e fedelmente la comunione di amore con il Papa, con i vescovi, con i confratelli, con i fedeli. Dobbiamo vivere la comunione con l’ininterrotto cammino della Chiesa nelle viscere del Corpo mistico". Piacenza invita "fedeli ordinati come pure seminaristi, religiosi, religiose e fedeli laici" ai Vespri presieduti dal Papa la sera del 19, "dopo l’accoglienza della reliquia del cuore di quel luminoso modello che è San Giovanni Maria Vianney (foto)", alle 17.30. "Quanti non saranno in Urbe – aggiunge l’arcivescovo – potranno farlo ugualmente, nei propri territori, in unione spirituale".

Avvenire

Testo Completo - la lettera del segretario della Congregazione per il Clero

Il Papa: autorità e ragione non possono essere in contrasto. Il più grande tormento di una creatura razionale è la privazione di Dio

“Autorità e ragione non possono mai essere in contrasto l’una con l’altra, perché la vera religione e la vera filosofia coincidono”. Così il Papa ha riassunto, a braccio, uno dei capisaldi del pensiero di Giovanni Scoto Eriugena, il teologo vissuto in epoca carolingia, a cui ha dedicato la catechesi dell'Udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro, davanti a circa 15 mila fedeli. In Giovanni Scoto – ha detto Benedetto XVI, definendo il teologo un “uomo eccezionale” – emerge “il coraggio della ragione,che risulta da una certezza: l’autorità vera è ragionevole, perché Dio è la ragione creatrice”. “Non è vera autorità – spiega ad esempio Scoto Eriugena in una delle sue opere, "De divisione naturae" – se non quella che coincide con la verità scoperta in forza della ragione” e “ottenuta grazie ad una retta contemplazione razionale”, poiché “l’autentica autorità non contraddice mai la retta ragione, né quest’ultima può mai contraddire una vera autorità. L’una e l’altra provengono senza alcun dubbio dalla stessa fonte, che è la sapienza divina”. Di qui l’attualità degli insegnamenti di Scoto anche per i teologi contemporanei, esortati ad “esercitare un discernimento appropriato su ciò che viene presentato” come “auctoritas vera” e a “continuare a cercare la verità fino a che non se ne raggiunga una qualche esperienza nell’adorazione silenziosa di Dio”. “Non è l’uomo che è stato creato per la Scrittura, della quale non avrebbe avuto bisogno se non avesse peccato, ma è piuttosto la Scrittura – intessuta di dottrina e di simboli – che è stata data per l’uomo. Grazie ad essa infatti la nostra natura razionale può essere introdotta nei segreti dell’autentica pura contemplazione di Dio”. È una frase di Giovanni Scoto Eriugena citata dal Papa, a testimonianza dell’attualità dell’insegnamento del teologo, da cui “derivano alcune conseguenze ermeneutiche, che possono indicare ancora oggi la strada giusta per una corretta interpretazione delle Scritture”. In particolare, risulta ancora valido l’invito di Scoto a “scoprire il senso nascosto nel testo sacro”, compito questo che “suppone un particolare esercizio interiore grazie al quale la ragione si apre al cammino sicuro verso la verità”. In sintesi, per Scoto, “tale esercizio consiste nel coltivare una costante disponibilità alla conversione”. “Per giungere infatti alla visione in profondità del testo – ha detto Benedetto XVI parafrasando il pensiero del teologo – è necessario progredire simultaneamente nella conversione personale e nell’analisi concettuale della pagina biblica sia essa di carattere cosmico, storico o dottrinale. È infatti solo grazie alla costante purificazione sia dell’occhio del cuore sia dell’occhio della mente che si può conquistare l’esatta comprensione”. “Non si deve desiderare altro se non la gioia della verità che è Cristo, né altro evitare se non l’assenza di lui”. “Il più grande tormento di una creatura razionale sono la privazione e l’assenza di Lui”, ha proseguito il Papa, sempre citando il teologo medievale, il cui pensiero teologico “è la dimostrazione più palese del tentativo di esprimere il dicibile dell’indicibile Dio”, partendo dalla consapevolezza “dell’assoluta inadeguatezza dei termini” per esprimere la realtà divina, con pagine che toccano “in profondità l’animo anche di noi credenti del XXI secolo”. “Questo cammino impervio ed entusiasmante, fatto di continue conquiste e relativizzazioni del sapere umano – le parole del Papa – porta la creatura intelligente fin sulla soglia del mistero divino, dove tutte le nozioni accusano la propria debolezza e incapacità e impongono perciò, con la semplice forza libera e dolce della verità, di andare sempre oltre tutto ciò che viene continuamente acquisito”. “Il riconoscimento adorante e silenzioso del mistero, che sfocia nella comunione unificante – ha concluso Benedetto XVI – si rivela come l’unica strada di una relazione con la verità che sia insieme la più intima possibile e la più scrupolosamente rispettosa dell’alterità”.
Salutando al termine dell’Udienza generale i giovani, i malati e gli sposi novelli, il Papa ha detto che “la festa del Corpus Domini, che celebreremo domani, ci offre l’occasione per approfondire la nostra fede e il nostro amore per l’Eucaristia”. “Cari giovani – ha proseguito Benedetto XVI salutando, in particolare, i ragazzi di Castellaneta, che hanno ricevuto da poco la prima comunione – il sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo sia l’alimento spirituale d’ogni giorno per avanzare nel cammino della santità; per voi, cari ammalati, sia il sostegno ed il conforto nella prova e nella sofferenza; e per voi, cari sposi novelli, sia la ragione profonda del vostro amore che si esprime nella vostra quotidiana condotta”.

SIR

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa