martedì 28 giugno 2011

Benedetto XVI da l'avvio in rete al portale 'news.va', è ora operativo. E lo comunica con un tweet in rete, il primo di un Papa

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Mons. Celli spiega www.news.va. Il primo tweet di un Papa


Verso il 60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Il Papa: in questa amicizia posso operare e rendere altri amici di Cristo

"Il duomo è sempre stato il centro della nostra vita, come pure in seminario eravamo una famiglia ed è stato padre Höck a fare di noi una vera famiglia. Il duomo era il centro e lo è diventato per tutta la vita nel giorno indimenticabile dell'ordinazione sacerdotale. Sono tre i momenti che mi sono rimasti particolarmente impressi. Anzitutto lo stare distesi per terra durante le litanie dei santi. Stando prostrati a terra, si diventa ancora una volta consapevoli di tutta la propria povertà e ci si domanda: davvero ne sono capace? E allo stesso tempo risuonano i nomi di tutti i santi della storia e l'implorazione dei fedeli: "Ascoltaci; aiutali". Cresce così la consapevolezza: sì, sono debole e inadeguato, ma non sono solo, ci sono altri con me, l'intera comunità dei santi è con me, essi mi accompagnano e quindi posso percorrere questo cammino e diventare compagno e guida per gli altri. Il secondo, l'imposizione delle mani da parte dell'anziano, venerabile cardinale Faulhaber - che ha imposto a me, a tutti noi, le mani in modo profondo ed intenso - e la consapevolezza che è il Signore a porre le mani su di me e dice: appartieni a me, non appartieni semplicemente a te stesso, ti voglio, sei al mio servizio; ma anche la consapevolezza che questa imposizione delle mani è una grazia, che non crea solo obblighi, ma che è soprattutto un dono, che Lui è con me e che il suo amore mi protegge e mi accompagna. Poi c'era ancora il vecchio rito, in cui il potere di rimettere i peccati veniva conferito in un momento a parte, che iniziava quando il vescovo diceva, con le parole del Signore: "Non vi chiamo più servi, ma amici". E sapevo - noi sapevamo - che questa non è solo una citazione di Giovanni 15, ma una parola attuale che il Signore mi sta rivolgendo adesso. Egli mi accetta come amico; sono in questo rapporto d'amicizia; egli mi ha donato la sua fiducia, e in questa amicizia posso operare e rendere altri amici di Cristo".

Conferimento della Cittadinanza onoraria di Freising - Repubblica Federale di Germania (16 gennaio 2010)

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. La Chiesa festeggia Joseph Ratzinger: messaggi, celebrazioni, adorazioni e preghiere

In tutto il mondo si susseguono in queste ore celebrazioni per ricordare il sessantesimo anniversario dell'Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. È stato dunque pienamente accolto l'invito che la Congregazione per il Clero, attraverso i nunzi apostolici, aveva rivolto 13 maggio scorso, ai vescovi di tutto il mondo affinché fossero organizzate sessanta ore di adorazione eucaristica nelle diverse diocesi. La Conferenza Episcopale messicana ha espresso i suoi auguri al Papa attraverso un messaggio firmato dall'arcivescovo di Antequera, Oaxaca, José Luis Chávez Botello, pubblicato sul sito dell'organismo episcopale: "La carità e la profondità" delle riflessioni di Benedetto XVI, è scritto nel messaggio, "unite alla sua testimonianza, ci interpellano e ci danno sicurezza di non perdere i principi e il senso di ciò che è autenticamente umano". La Conferenza Episcopale polacca ha voluto legare la preghiera per Benedetto XVI all'auspicio di nuove vocazioni. Inoltre, il 29 giugno, nella Basilica della Santa Croce a Varsavia, il nunzio apostolico in Polonia, l'arcivescovo Celestino Migliore, celebra una Messa per i sei anni trascorsi del pontificato e per i 60 anni di sacerdozio. Numerose iniziative anche in Germania: l'adorazione eucaristica è stata avviata nell'arcidiocesi di Colonia, il 22 giugno. In Francia, il card. André Vingt-Trois, presidente della Conferenza Episcopale, ha invitato i fedeli a pregare nella Basilica del Sacro Cuore a Montmartre. In Spagna, i vescovi, al temine dei lavori della Commissione permanente, sempre il 22 giugno, hanno espresso l'intenzione di unirsi alle varie iniziative che le diocesi del Paese hanno assunto per celebrare la ricorrenza. Il pellegrinaggio compiuto dal Santo Padre a Santiago de Compostela è stato invece ricordato in questa occasione dall'arcivescovo Julián Barrio Barrio, il quale ha sottolineato come "servitore del Vangelo e della speranza, il Papa accompagna in vicinanza e in comunione le preoccupazioni, le angustie, i timori e le speranze di tutti gli uomini". "Pellegrino nel mondo", Benedetto XVI "è il portavoce di una straordinaria cultura storica e morale", in mezzo alle contraddizioni della nostra epoca. L'anniversario fornisce anche, secondo il cardinale arcivescovo di Manila, Gaudencio Rosales, la possibilità di esprimere "la manifestazione sincera della nostra unione spirituale" con il Papa.

L'Osservatore Romano

Un anno fa l'annuncio del Papa del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Mons. Fisichella: per suscitare nuovo entusiasmo nella Chiesa

“A un anno dall'annuncio da parte del Papa di voler creare un nuovo dicastero possiamo dire di aver lavorato intensamente e con grande entusiasmo. Abbiamo realizzato la struttura e incrementato l'entusiasmo grazie alla grande attesa, all'interesse e alla partecipazione per il nostro compito pastorale che c'é in diversi Paesi del mondo”. È quanto dichiara oggi alla Radio Vaticana mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione. La nascita del nuovo dicastero era stata annunciata dal Papa un anno fa, nei primi Vespri della festività dei Santi Pietro e Paolo, con la volontà di combattere “l’eclissi del senso di Dio” nei Paesi occidentali dove “il processo di secolarizzazione ha prodotto una grave crisi del senso della fede cristiana e dell'appartenenza alla Chiesa”. “Il Papa, in apertura della nostra prima plenaria, nel maggio scorso - spiega mons. Fisichella – ci ha invitato a delineare un progetto ma anche a renderlo evidente con dei segni concreti”. “Non si può fare nuova evangelizzazione senza nuovi evangelizzatori”, aggiunge l’arcivescovo, “perciò desideriamo dare alla Chiesa dei segni della presenza dei nuovi evangelizzatori per suscitare nuovo entusiasmo e lo spirito missionario che deve essere presente nelle nostre comunità”. Il prossimo Sinodo dei vescovi nell’ottobre 2012 sarà dedicato proprio alla nuova evangelizzazione.

SIR

Un anno fa l'annuncio del Papa del dicastero per la Nuova Evangelizzazione. Intervista con mons. Fisichella

Il Papa: la comunione non completa che già unisce la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli cresca fino al raggiungere la piena unità visibile

In occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo che ricorrerà domani, una delegazione del Patriarcato ecumenico ortodosso di Costantinopoli ha iniziato oggi la tradizionale visita a Roma, che viene ricambiata dalla Santa Sede in occasione della Festa di Sant’Andrea, Patrono del Patriarcato. I rappresentanti patriarcali sono stati ricevuti in tarda mattinata in Vaticano da Benedetto XVI. “Il Dio della pace sia con tutti voi”: con questo saluto che San Paolo, l’Apostolo delle Genti, rivolgeva ai cristiani di Costantinopoli, il Santo Padre ha salutato la delegazione. Agli Apostoli, ha sottolineato Benedetto XVI, “il Signore Gesù conferì il compito di essere testimoni del Vangelo di Salvezza”: “Gli apostoli hanno portato a compimento fedelmente questa missione, testimoniando sino al sacrificio cruento della vita la fede in Cristo Salvatore e l’amore verso Dio Padre”. Il Papa ha poi evidenziato come la partecipazione della delegazione a questa occasione esprima la fraternità che unisce la Chiesa di Roma e il Patriarcato ecumenico: “L’intima vicinanza spirituale che sperimentiamo ogni volta che ci incontriamo è per me motivo di profonda gioia e gratitudine a Dio. Al tempo stesso, però, la comunione non completa che già ci unisce deve crescere fino al raggiungere la piena unità visibile”. L’amicizia tra la Chiesa e il Patriarcato, inoltre è un vincolo solidamente fondato sulla fede ricevuta dalla testimonianza degli Apostoli. Ed è proprio “con la testimonianza comune della verità del Vangelo – ha aggiunto il Pontefice – che potremo aiutare l’uomo del nostro tempo a ritrovare la strada che lo conduce alla Verità”. “In un contesto storico di violenze, indifferenza ed egoismo tanti uomini e donne del nostro tempo si sentono smarriti”. Il Santo Padre ha poi ricordato con gioia l’impegno condiviso dal Patriarca Bartolomeo I sui temi fondamentali della ricerca della verità, della giustizia e della pace e, nel ricordo del Beato Giovanni Paolo II, ha invitato tutti i fratelli cristiani a partecipare a una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace che si svolgerà il 27 ottobre ad Assisi:“Il camminare insieme sulle strade della città di San Francesco sarà il segno della volontà di continuare a percorrere la via del dialogo e della fraternità”.

Radio Vaticana

UDIENZA ALLA DELEGAZIONE DEL PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO - il testo integrale del discorso del Papa

GMG 2011-Il Papa a Madrid. De la Cierva: nessun finanziamento pubblico, solo sgravi fiscali. ll pranzo di Benedetto con 12 volontari internazionali

Nessun finanziamento diretto dal Governo, ma solo sgravi fiscali, l’uso del centro stampa sito nel Palazzo dei congressi e dei luoghi simbolo di Madrid: nella conferenza stampa di presentazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, tenutasi questa mattina in Vaticano, il direttore esecutivo Yago de la Cierva ha tenuto a sottolineare come l’evento mondiale non avrà nessun peso finanziario sulla Spagna, che vive una fase economica difficile, anzi porterà dei benefici per “oltre 100 milioni d’euro”. “Per i finanziamenti - ha spiegato de la Cierva – tutto è stato condotto nella massima trasparenza con le contrattazioni affidate ad appalti pubblici. Nessuna delle amministrazioni pubbliche ha dato contributi economici ma solo sgravi fiscali. Noi paghiamo l’Iva mentre le aziende che ci danno un contributo ricevono delle agevolazioni. Ci sono, inoltre, delle facilitazioni per i visti gratuiti che dovrebbero garantire l’ingresso di oltre 50 pellegrini. Ci sono state garantite anche delle facilitazioni circa il traffico e la presenza della Protezione civile”. Sarà, dunque, una GMG “sobria per il mangiare e bere e sostenibile. Gli iscritti copriranno i due terzi del budget totale ed avremo anche un’attenzione per la solidarietà, destinando una parte della quota di iscrizione a pellegrini provenienti da Paesi in via di sviluppo”. “Il Papa è bene informato e segue i lavori di preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid”, ha confidato il card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo della capitale spagnola. “La preparazione della Giornata – ha aggiunto - è giunta ormai al suo punto finale, più profondo, di quella che rappresenta un’esperienza ecclesiale incentrata sull’incontro dei giovani con il Signore, nei giorni in cui il Papa presiederà questo grande atto” “per vivere insieme quello che la Chiesa celebra: la presenza di Cristo in mezzo a loro e quindi la sua missione e la sua responsabilità di mostrarlo al mondo e in questo caso ai giovani che saranno presenti alla Giornata e attraverso di loro a tutti gli altri giovani del mondo”. In occasione della ‘sua’ seconda GMG la Spagna ha fatto le cose in grande: dipinti di Rubens, El Greco, Velasquez e Caravaggio verranno esposti in una mostra sul ‘Volto di Cristo’, gratuita per i partecipanti della Giornata, al museo del Prado. Al tradizionale pranzo dei ragazzi con il Papa saranno invitati i volontari internazionali: tra i 12 ‘invitati’ sembra ci saranno due asiatici, provenienti dal Vietnam e da Taiwan. Grazie ad un permesso appena concesso dalle autorità carcerarie di Madrid, anche un gruppo di giovani detenuti potrà partecipare alla Via crucis che si snoderà per le vie della capitale spagnola il 19 agosto: alcuni di loro porteranno e la croce e le icone del rito. Infine, la GMG di quest’anno vedrà una partecipazione significativa anche da parte della ‘primavera araba’: giovani egiziani ed iracheni porteranno la Croce nella Plaza de Cibeles, sempre durante la Via Crucis con il papa. Secondo quanto hanno anticipato dall'agenzia SIR, saranno poco meno di 400, di cui 300 in arrivo dall’Egitto.

SIR, Radio Vaticana,Vatican Insider

Presentazione della GMG 2011. Il card. Rylko: esperienza straordinaria di una Chiesa amica dei giovani, partecipe dei loro problemi, a loro servizio

Questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011. Sono intervenuti il card. Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il card. Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid (Spagna), Yago de la Cierva, direttore esecutivo della GMG 2011, Elsa Vázquez Maggio, volontaria internazionale, José Antonio Martínez Fuentes, capo della Segreteria Generale, responsabile degli accreditamenti dei pellegrini della GMG 2011.
“Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”, il motto della GMG 2011, di cui è stato presentato un video a preannunciare un incontro festoso per centinaia di migliaia di giovani chiamati da tutto il mondo a Madrid. Un evento davvero importante per la Chiesa universale alla quale Benedetto XVI ha invitato i giovani cattolici, ma anche quelli esitanti e dubbiosi nella fede o non credenti, perché il fine di ogni GMG è l’evangelizzazione, ha ricordato il card. Rilko: “Questa insistenza sull’importanza della fede non vuol dire assolutamente che la Chiesa sia indifferente di fronte ai tanti gravi problemi che affliggono i giovani d’oggi. Al contrario!”. Giovani, non solo i destinatari ma i protagonisti delle GMG: “La Chiesa insegna, dunque, a guardare le cose più a fondo, senza mai perdere di vista l’essenziale. Ogni GMG è un’esperienza straordinaria di una Chiesa amica dei giovani, partecipe dei loro problemi, una Chiesa che si pone a servizio delle giovani generazioni, un’esperienza di una Chiesa giovane piena di slancio missionario. Un’epifania della fede cristiana di dimensioni planetarie. E i giovani, specie nella nostra vecchia Europa, profondamente secolarizzata e laicista, hanno un particolare bisogno di tutto questo”. Giovani che stanno rispondendo alla chiamata del Papa da ogni parte del mondo: “La GMG di Madrid si annuncia come un evento particolarmente significativo anche se osserviamo le cifre”. 440 mila gli iscritti a tutt’oggi dai cinque continenti, 1300 anche dall’Oceania, una cifra record rispetto ai tempi della preparazione. Quattordicimila i sacerdoti che li accompagneranno e 744 i vescovi, 24 mila i volontari impegnati nei vari servizi, 250 i luoghi per le catechesi, pronunciate in 30 lingue e 700 mila le copie di YouCat, il catechismo per i giovani, in 6 lingue. “Ogni GMG è una grande semina evangelica, è un dono da accogliere con gratitudine e con vivo senso di responsabilità”. Grande l’attesa per l’arrivo del Santo Padre giovedì 18 agosto a Madrid, dove nella Piazza de Cibeles lo attenderanno i giovani; poi il venerdi la Via Crucis per le strade della capitale spagnola e molti altri incontri anche al sabato prima della Messa conclusiva domenica 21. “La Chiesa di Spagna è interpellata in modo speciale – ha detto il cardinale – infatti tutte le diocesi spagnole hanno risposto in maniera generosa ed entusiasta alla scelta di Benedetto XVI". "In questo periodo di preparazione la Chiesa spagnola ha potuto riscoprire se stessa, le sue grandi risorse spirituali, non di rado nascoste e invisibili ad un osservatore distratto” ha affermato il porporato che ha ricordato, citando Benedetto XVI, come tra le ragioni della scelta di Madrid per la GMG ci sia il bisogno dell’Europa di “ritrovare le sue radici cristiane”. La GMG di Madrid, la seconda in territorio spagnolo dopo quella del 1989 a Santiago de Compostela, sarà all’insegna di Giovanni Paolo II al quale sarà dedicata la celebrazione di accoglienza dei giovani il 16 agosto, presieduta dall'arcivescovo della città ospitante Rouco Varela.

Radio Vaticana, SIR

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (MADRID, 16 - 21 AGOSTO 2011)

L'annuncio di Scola alla diocesi di Venezia: ho accolto in obbedienza la decisione del Papa perché è il Papa. Voglio viverla come uno scambio d'amore

“Voglio vivere questa nomina come uno scambio di amore”. Con queste parole il cardinale patriarca di Venezia Angelo Scola (nella foto con Benedetto XVI) ha annunciato alla comunità veneziana la propria nomina ad arcivescovo di Milano, appena ufficializzata dalla Santa Sede. L’annuncio è stato dato in contemporanea a mezzogiorno dalla sala stampa vaticana e dallo stesso card. Scola nel Palazzo patriarcale di fronte a vescovi, sacerdoti, fedeli e giornalisti convocati per la circostanza. “Potete ben capire come non sia facile per me darvi questa notizia – ha esordito il porporato -. E proprio per questo saprete essere magnanimi nei miei confronti. Vi dico semplicemente che ho accolto in obbedienza la decisione del Papa perché è il Papa”. “Debbo riconoscere – ha proseguito il patriarca - che in questo momento il mio cuore è un po’ travagliato. Da una parte, ci sono il fascino della splendida avventura vissuta nelle terre di Marco che dura ormai quasi da un decennio, e il dolore per il distacco da voi che, per dirlo con l’Apostolo Paolo, «mi siete diventati cari»”; dall’altra, “mi aspetta la Chiesa di Milano, quella in cui sono stato svezzato contemporaneamente alla vita e alla fede”. Tuttavia “molto di più che questi argomenti di carattere personale, conta la disposizione ad accogliere il disegno di Dio nella mia vita” che “passa dall’azione dello Spirito Santo nella Chiesa e in essa, in modo speciale, dal ministero del Santo Padre”. “Dio è sempre più grande e il Suo disegno su di noi, quando è accolto con animo aperto, è sempre il più conveniente, non solo per la propria persona ma anche per quanti ci sono stati affidati” ha detto ancora il card. Scola. Di qui l’esortazione: “Siamo chiamati a guardare il disegno del Padre, voi ed io insieme, con gli occhi ed il cuore di chi ama la Chiesa nella sua splendente universalità che poggia su un’incessante comunione tra le Chiese particolari: da Marco ad Ambrogio, da San Lorenzo Giustiniani a San Carlo, per limitarmi alle radici profonde delle Chiese che sono in Venezia e in Milano”. “Voglio vivere questa nomina come uno scambio di amore” ha assicurato il card. Scola. “Con questo spirito – ha aggiunto - accolgo la decisione del Santo Padre e chiedo a voi di fare parimenti”. Quindi alcuni dati “tecnici”: “Lascio la vita del Patriarcato in ottime mani”; “il popolo cristiano e, soprattutto, il presbiterio veneziano, sono garanzia di un futuro pieno di speranza”. Il card. Scola ha informato di essere stato nominato dal Papa amministratore apostolico, con le facoltà di vescovo diocesano, fino al 7 settembre. Dal giorno successivo mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, gli succederà nell’incarico fino alla presa di possesso del nuovo patriarca.

SIR

Scola nominato arcivescovo di Milano, l’annuncio

Tettamanzi: Scola uomo di grande cultura, molteplice esperienza, forte passione ecclesiale, saprà guidare con sapienza e efficacia la diocesi milanese

Il nuovo arcivescovo di Milano ''è un uomo di grande cultura, di molteplice esperienza, di forte passione ecclesiale. Per questo - ne sono certo - egli saprà guidare con sapienza ed efficacia la nostra arcidiocesi nel suo ordinario cammino pastorale e nelle impegnative scadenze di carattere internazionale dei prossimi anni''. Lo ha scritto l'arcivescovo uscente di Milano, card. Dionigi Tettamanzi (foto), nella lettera di annuncio alla diocesi ambrosiana della decisione di Papa Benedetto XVI di nominare il card. Angelo Scola come suo successore. A Milano, la Chiesa ''non teme di affrontare le difficoltà e le sfide del nostro tempo, a cominciare dalla diffusa secolarizzazione e dal calo delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata''. La Chiesa milanese ''è ricca di tradizioni di fede, di operosità evangelica, di impegno caritativo, di santità popolare'' e ''in questi anni si è impegnata ad annunciare Cristo Risorto con percorsi pastorali e spirituali di rinnovamento, nella fedeltà alla sua grande tradizione storica e nel desiderio di assumere un volto più missionario: a livello liturgico, nei cammini di ''trasmissione della fede'', di educazione e cultura al servizio della società, di riorganizzazione territoriale, di pastorale familiare e giovanile, di apertura ad gentes, di difesa dei deboli, di accoglienza degli immigrati''. ''I tempi di cambiamento - ha concluso - chiedono a tutti una forte docilità, un senso di pieno abbandono nelle mani del Signore''.

Asca

Lettera del card. Tettamanzi ai fedeli ambrosiani

Comunicato del Vicario generale alla diocesi

Lettera del Nunzio Apostolico in Italia

Decreto della Congregazione dei vescovi

Il saluto del card. Scola alla diocesi di Milano: è la mia Chiesa madre, il mio cuore ancora in un certo travaglio ma ha già fatto spazio a tutti

''Voi comprenderete quanto la notizia, che mi è stata comunicata solo qualche giorno fa, trovi il mio cuore ancora oggi in un certo travaglio. Lasciare Venezia dopo quasi dieci anni domanda sacrificio. D'altro canto la Chiesa di Milano è la mia Chiesa madre. In essa sono nato e sono stato simultaneamente svezzato alla vita e alla fede''. Questo il primo messaggio del nuovo arcivescovo di Milano, il card. Angelo Scola (nella foto con Benedetto XVI). ''L'obbedienza è l'appiglio sicuro per la serena certezza di questo passo a cui sono chiamato - continua il card. Scola -. Attraverso il Papa Benedetto XVI l'obbedienza mia e vostra è a Cristo Gesù. Per lui e solo per lui io sono mandato a voi. E comunicare la bellezza, la verità e la bontà di Gesù risorto è l'unico scopo dell'esistenza della Chiesa e del ministero dei suoi pastori''. ''Vi assicuro che il mio cuore ha già fatto spazio a tutti e a ciascuno''. Il cardinale chiede di pregare, ''in particolare alle famiglie'', anche in vista del VII Incontro Mondiale. ''Sono preso a servizio di una Chiesa - sottolinea Scola - e lo spirito ha arricchito di preziosi e variegati tesori di vita cristiana dall'origine fino ai nostri giorni. Lo abbiamo visto, pieni di gratitudine, anche nelle Beatificazioni di domenica scorsa. Mi impegno a svolgere questo servizio - afferma ancora il card. Scola - favorendo la pluriformità nell'unità. Sono consapevole dell'importanza della chiesa ambrosiana per gli sviluppi dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso''. Rivolgendosi in particolare alle autorità, il nuovo arcivescovo ricorda un passaggio di Benedetto XVI nell'omelia della Beatificazione di Giovanni Paolo II: ''L'uomo è la via della chiesa e Cristo e' la via dell'uomo''. ''Vengo a voi con animo aperto e sentimenti di simpatia - prosegue nel suo messaggio il card. Scola - e oso sperare da parte vostra atteggiamenti analoghi verso di me''. ''Chiedo al Signore di potermi inserire, con umile e realistica fiducia, nella lunga catena degli arcivescovi che si sono spesi per la nostra Chiesa''. ''Ho bisogno di voi, di tutti voi, del vostro aiuto, ma soprattutto, in questo momento, del vostro affetto''. Scola prosegue chiedendo in particolare la preghiera dei bambini, degli anziani, degli ammalati, dei più poveri ed emarginati. ''Lo scambio d'amore con loro, ne sono certo, è ancora oggi prezioso alimento per l'operosità dei mondi che hanno fatto e fatto grande Milano: dalla scuola all'università, dal lavoro all'economia, alla politica, al mondo della comunicazione e dell'editoria, alla cultura, all'arte, alla magnanima condivisione sociale''. Un augurio ''particolare'' Scola lo rivolge alle migliaia di persone impegnate negli oratori, nei campi scuola, nelle vacanze guidate e ''in special modo'' ai giovani che si preparano alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. Concludendo il suo messaggio, Scola manifesta il suo ''intenso affetto collegiale'' ai cardinali Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi.

Asca

Saluto dell'arcivescovo eletto ai milanesi

Benedetto XVI nomina il card. Angelo Scola nuovo arcivescovo metropolita di Milano, finora Patriarca di Venezia. Succede al card. Dionigi Tettamanzi

Benedetto XVI ha nominato questa mattina il card. Angelo Scola (foto) nuovo arcivescovo metropolita di Milano. Scola, fino ad oggi Patriarca di Venezia, prende il posto del card. Dionigi Tettamanzi che ha guidato la diocesi del capoluogo lombardo dal 2002. È possibile dunque che il patriarca di Venezia sia presente domani, Solennitù dei santi Pietro e Paolo, al rito celebrato dal Papa nella Basilica di San Pietro per ricevere il pallio con i 40 altri arcivescovi nominati quest'anno. Una nomina che racchiude in sé anche la dimensione del ritorno a casa. Il porporato, 70 anni il prossimo 7 novembre, è infatti nato a Malgrate, piccolo comune sulle rive del Lago di Como, appartenente all’arcidiocesi di Milano. Di umili origini, figlio di un camionista e di una casalinga, fin da giovane Angelo Scola ha partecipato all’Azione Cattolica e, ai tempi dell’università, è stato presidente della FUCI milanese. Laureatosi in Filosofia presso l’Università Cattolica, è stato ordinato sacerdote nel 1970, all’età di 29 anni. Ha proseguito gli studi teologici a Friburgo, conseguendo il dottorato in teologia. Impegnato attivamente in “Comunione e Liberazione”, il cardinale Scola ha collaborato alla fondazione della Rivista Internazionale Communio, entrando in rapporto, tra gli altri, con Joseph Ratzinger, Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar. Nel 1982, è stato nominato professore di antropologia teologica al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, presso la Lateranense. L’ordinazione episcopale arriva nel 1991, quando il Beato Karol Wojtyla nomina Angelo Scola vescovo di Grosseto. Il nuovo presule sceglie come motto episcopale un passo tratto dalla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi: “Sufficit gratia tua”, “Basta la tua grazia”. Quindi, nel 1995, il Papa lo chiama a rivestire l’incarico di Rettore della Pontificia Università Lateranense e preside dell’Istituto “Giovanni Paolo II” per gli Studi su matrimonio e famiglia. Nel 2002 è promosso alla sede patriarcale di Venezia e creato cardinale da Papa Wojtyla nel concistoro del 21 ottobre del 2003. L'anno dopo, da una sua intuizione, nasce il Centro internazionale di studi e ricerche “Oasis”, per l’incontro tra cristiani e musulmani. Il Centro si è costituito in Fondazione nel 2009. Autore di numerose pubblicazioni e membro di numerosi dicasteri vaticani, il nuovo arcivescovo di Milano è stato relatore generale del Sinodo dei Vescovi sull’Eucaristia, tenutosi in Vaticano nell’ottobre del 2005. Il Papa ha scelto Angelo Scola sulla Cattedra di Sant’Ambrogio alla vigilia della Festa dei Santi Pietro e Paolo. Il card. Tettamanzi diventerà amministratore apostolico della diocesi ambrosiana fino al momento dell’ingresso del suo successore, che avverrà con molta probabilità nella seconda metà di settembre. Benedetto XVI, dopo quasi settant’anni di nomine papali dirette, ha voluto che le candidature per la diocesi di Milano fossero vagliate seguendo tutti i passi previsti. In febbraio il nunzio apostolico in Italia Giuseppe Bertello ha cominciato le ampie consultazioni: ne sono state fatte tre, che hanno coinvolto un vasto numero di cardinali, vescovi, sacerdoti e laici. La rosa di nomi è stata ridotta prima a cinque e infine a tre. L’indicazione finale è stata favorevole a Scola. Ma molti precisi segnali fanno ritenere che a lui Papa Ratzinger pensasse fin dall’inizio, data la stima e la personale conoscenza che data a quarant’anni fa. Scola ha partecipato al conclave del 2005 che ha eletto Benedetto XVI, e ha continuato a mantenere un rapporto personale con il Pontefice: è suo il suggerimento, poi accolto dal Papa, di istituire un dicastero dedicato alla nuova evangelizzazione. La diocesi di Milano è una delle più importanti e vaste del mondo: conta 1107 parrocchie, ragguppate in 73 decanati e in 7 zone pastorali. Il numero degli abitanti è superiore ai 5 milioni. I preti impegnati nella pastorale sono circa tremila (duemila diocesani e mille religiosi), i parroci sono più di 800. Con la designazione di Scola, vescovo-teologo che ha 69 anni e mezzo e dunque ha davanti a sé un episcopato non lungo, si conferma la tendenza delle ultime importanti nomine di Benedetto XVI: nel gennaio 2010 il Papa ha infatti designato arcivescovo di Bruxelles il settantenne André-Joseph Léonard, e undici mesi dopo ha nominato arcivescovo di Santiago del Cile l’ormai sessantanovenne Ricardo Ezzati Andrello. Lo stesso arcivescovo uscente, il card. Dionigi Tettamanzi, aveva 68 anni e mezzo al momento dell’ingresso a Milano, e il suo episcopato si è protratto per nove anni grazie a una proroga di un biennio concessagli dalla Santa Sede. La nomina a Milano è stata seguita in modo particolarmente attento dai media, dato l’importanza che riveste nel panorama ecclesiale italiano, europeo e mondiale: nel secolo scorso, due arcivescovi di Milano sono diventati Papi, Achille Ratti (Pio XI, 1922-1939) e Giovanni Battista Montini (Paolo VI, 1963-1978). Fra gli appuntamenti di rilievo della Chiesa milanese del prossimo futuro di cui si dovrà fare carico il nuovo arcivescovo, il VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà dal 30 maggio al 3 giugno 2012 a Milano.

Andrea Tornielli, Vatican Insider - Radio Vaticana

RINUNCIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA DI MILANO (ITALIA) E NOMINA DEL SUCCESSORE

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Bagnasco: animo riconoscente per profondità della ricerca teologica e zelo apostolico

“Nella lietissima ricorrenza del sessantesimo anniversario della Sua Ordinazione sacerdotale, anche a nome dell’intero Episcopato italiano, formulo fervidi voti augurali, grato al Signore che L’ha chiamata al servizio pastorale per il bene della sua Chiesa”. E’ quanto si legge nel telegramma inviato oggi dal card. Angelo Bagnasco (foto), presidente della CEI, a Papa Benedetto XVI. “Volgendo lo sguardo con animo riconoscente ai lunghi anni di ministero, caratterizzato dalla profondità della ricerca teologica e dallo zelo apostolico – prosegue il cardinale nel messaggio augurale - invochiamo per Lei l’abbondanza dei favori celesti, perché il Padre della misericordia La sostenga e La consoli nella cura della Chiesa universale e Le doni rinnovate energie per realizzare ogni proposito di bene per la salvezza del mondo”. “Anche in questa occasione – scrive il presidente della CEI a nome dei suoi confratelli - intendiamo rinnovare l’incondizionata fedeltà alla Sua persona e al Suo alto magistero. Sappia, Padre Beatissimo, di poter sempre contare sulla preghiera, la devozione e il sostegno delle Chiese che sono in Italia con i loro Pastori”.

SIR

Messaggio

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Oltre 25.000 religiosi, sacerdoti e seminaristi accorreranno a Madrid. Il 20 agosto la Messa del Papa

Oltre 25.000 religiosi, sacerdoti e seminaristi stanno ultimando i preparativi per accorrere a Madrid il prossimo agosto. Quasi la metà di essi sono sacerdoti, più di 12.000 iscritti finora, che oltre ad accompagnare gruppi di giovani con i quali viaggiano daranno anche una mano con la distribuzione dell’Eucaristia nelle Messe e confessando nella Festa del perdono che si celebrerà nel Parque del Retiro. La Festa registra già l’adesione di quasi mille sacerdoti che permetteranno di confessarsi in 15 lingue. Alcuni di loro si sono offerti di confessare durante le 12 ore diurne dei cinque giorni, durante i quali si potrà usufruire dei circa 200 confessionali installati nel Parque del Retiro. Alcune giovani religiose avranno l’opportunità di un incontro con il Papa nel Monasterio de El Escorial, il 19 agosto. Anche i seminaristi parteciperanno in massa alla Giornata Mondiale della Gioventù, come da tradizione. Anche in questa edizione della GMG avranno la gioia di un incontro molto speciale con il Santo Padre. Il 20 agosto Benedetto XVI celebrerà una Messa alla quale parteciperanno oltre 2.000 di loro. La GMG di Madrid conterà sulla presenza già confermata di oltre 6.500 futuri sacerdoti.

SIR

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Realizzate in un'antica sartoria di Napoli le casule per la celebrazione del 29 giugno

Sarà un'antica sartoria napoletana a fornire i paramenti ricamati per il Santo Padre ed i cardinali in occasione della celebrazione che si terrà mercoledì prossimo, nella Basilica Vaticana, per i 60 anni di sacerdozio di Papa Benedetto XVI, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Nell'opificio della Serpone e Company, fondato nel 1820, si è al lavoro per ricamare e confezionare i 220 paramenti che i concelebranti indosseranno. Ideatore della casule scelte dal Vaticano, Paolo Serpone, uno dei figli del titolare dell'azienda. ''Sono stati realizzati utilizzando una stoffa rossa con delicati disegni liturgici dorati ed uno stolone dove sono ricamate delle croci e lo stemma del Santo Padre - spiega -. La casula del Santo Padre sarà realizzata con la stessa stoffa ma con preziosi ed artistici ricami a mano in oro fino. La novità nel taglio dello stolone a forma trapeziodale''. Gli abiti sono stati donati da un fedele che preferisce mantenere l'anonimato. ''Il mio sogno - conclude Serpone - è realizzare nei laboratori di via Marina una 'cittadella dell'artigianato' di alta qualità realizzando dei corsi di formazione professionale per i giovani che vogliono apprendere un lavoro artigianale che ha sempre distinto e dato valore a Napoli nel mondo sin dai tempi antichi. Ne sono esempio le produzioni artistiche napoletane del '600 e del '700 che hanno riempito i musei di tutto il mondo''.

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Il visitatore apostolico del Regnum Christi entro il 30 giugno concluderà e consegnerà al card. De Paolis la relazione informativa sul movimento

Il Vaticano deve decidere sul movimento cattolico di laici consacrati, il Regnum Christi, fondato da Marcial Maciel Degollado, sacerdote iniziatore della Congregazione dei Legionari di Cristo che condusse un’esistenza “senza scrupoli” e commise ogni genere di atti immorali. La Sede Apostolica si prepara a ricevere, intorno al prossimo 30 giugno, una relazione dettagliata sulla situazione interna del “Regno” preparata dal funzionario apostolico, lo spagnolo Ricardo Blázquez, arcivescovo di Valladolid. In circa otto mesi il prelato ha visitato le sette “terre” che comprendono i più di mille consacrati del movimento: circa 950 donne e quasi 100 uomini. Si è incontrato con centinaia di persone negli Stati Uniti, in Venezuela, Italia, Messico, Spagna, Cile e Brasile. Il suo viaggio ha avuto il suo culmine lo scorso 8 giugno e in questi giorni deve concludere la relazione informativa che consegnerà al delegato pontificio per la riforma della Legione, il card. Velasio De Paolis. Il Regnum Christi affronta numerose sfide, la più importante delle quali è legata alla sua autonomia nei confronti dei Legionari di Cristo. Il movimento fu fondato da Maciel negli anni ‘70 dello scorso secolo come apice della congregazione e per questa ragione la crisi causata dall’immoralità del fondatore danneggiò allo stesso modo le due istituzioni. Gli scandali del “Nostro Padre”, come si era soliti chiamare il mentore, fra i quali si contano abusi sessuali ai danni di minori e la procreazione di vari figli con diverse amanti, aprirono una breccia nella Santa Sede e obbligarono Papa Benedetto XVI a intervenire: dapprima con una visita apostolica ai Legionari e in seguito con l’Audit sul “Regno”. In una lettera rivolta a tutti i consacrati nel novembre 2010, Blázquez li ha invitati a vivere i mesi della visita apostolica come “tempo provvidenziale di Dio”. “Deve essere un tempo caratterizzato in particolar modo dalla speranza cristiana, che implica preghiera, riflessione, penitenza e conversione”, ha scritto. Nello stesso documento ha dichiarato che la sua missione era “incontrare più persone, raccogliere informazioni per ottenere un quadro della situazione effettiva e offrire suggerimenti e proposte all’autorità competente per risolvere le situazioni che devono essere cambiate. L’ostacolo principale per la libertà del Regnum Christi sembra essere la sua storia e la sua forma di governo. Infatti il movimento è retto dalla stessa cupola della congregazione, guidata dall’attuale direttore generale, il messicano Álvaro Corcuera. Un notevole numero di consacrate non intende addossarsi un tale destino fondamentalmente per paura di ciò che non conosce. Fin dalla sua nascita, Maciel governò il movimento con il pugno di ferro. La vita quotidiana dei consacrati è retta da varie Costituzioni di oltre mille articoli che includono anche i più minimi dettagli. Su questo regolamento interno sorse una polemica nell’anno 2009, quando si scoprì che le Costituzioni approvate dal Vaticano annoverano solo 123 paragrafi. Il comitato direttivo risolse il conflitto spiegando che si trattò solo di “un errore di segreteria” e che il documento con oltre mille prescrizioni doveva essere considerato la “versione estesa”. Con questo precedente, un’altra sfida è il rinnovo dei quadri dirigenti che apporti e promuova, prima di tutto, una vera libertà di coscienza. Perché, come documentato dalla ex consacrata messicana Nelly Ramírez Mota Velasco nel suo libro di recente pubblicazione “Il regno di Marcial Maciel”: in questo movimento i membri affidano la propria volontà ai superiori, esponendosi a manipolazione psicologica. “Ciò che la Santa Sede deve capire è la cultura interna, come viviamo e il significato che riveste per noi sia l’obbedienza sia la carità fraterna, nella quale non solo si ascolta, ma si fa persino finta di esserne felici. Si deve comprendere questo per ottenere un cambiamento reale”, ha detto Ramírez in un’intervista esclusiva. Secondo lei, la visita apostolica deve sfociare in un processo di purificazione e di apertura verso la conoscenza di altri stili di vita religiosa; un processo lungo, che implicherebbe “una rivoluzione” perché significherebbe l’accettazione di diversi punti di vista. “Non so se siano disposti”, ha detto. Ad ogni modo, Nelly Ramírez è pessimista sull’esito dell’intervento vaticano: “Ciò che credo che accadrà, secondo la mentalità dell’istituzione, è che ci saranno nuovi statuti preparati anticipatamente, ci sarà un simulacro in cui presumibilmente tutti potranno dire la propria opinione, ma su temi già molto sviluppati. Da lì sbucheranno presunte nuove regole e punto”.

Andrés Beltramo Alvarez, Vatican Insider

Il Papa in Germania. Concorso della Fondazione Konrad Adenaur: la scrittura del discorso al Parlamento tedesco secondo lo stile di Benedetto XVI

La Fondazione Konrad Adenauer cerca un ghost-writer per uno dei discorsi che Papa Benedetto XVI terrà durante il suo prossimo viaggio in Germania. Si tratta di quello che il Pontefice terrà il prossimo 22 settembre di fronte al Reichstag, a Berlino. L'ufficio romano della Fondazione ha lanciato un concorso sul suo sito. ''Se quando viene in visita una persona cara, normalmente ci si prepara - ha spiegato Katja Plate, che dirige l'ufficio romano -. Come preparazione di tipo intellettuale abbiamo preparato questo concorso''. Il concorso è destinato soprattutto alle facoltà universitarie di teologia ma chiunque può presentare idee e proposte, anche se saranno valutate solo proposte che corrispondono alla teologia, alla forma e al contenuto del pensiero del Papa. A giudicare le proposte saranno prima di tutto i collaboratori della Fondazione, che faranno una prima selezione. Saranno poi interpellati professori, giornalisti e esperti di Vaticano, e infine sarà l'ex-segretario personale del Papa, mons. Josef Clemens, a scegliere il vincitore tra i tre o quattro discorsi migliori. Il premio consisterà in un biglietto per poter assistere al discorso, quello vero, pronunciato da Papa Ratzinger di fronte al Parlamento tedesco.

Asca