domenica 1 marzo 2009

I lavoratori Fiat di Pomigliano D'Arco, il deputato campano Graziano e il segretario della Cisl ringraziano Benedetto XVI per le parole di vicinanza

I lavoratori dello stabilimento della Fiat Auto di Pomigliano D'Arco ringraziano il Santo Padre Benedetto XVI "per la vicinanza ai lavoratori in questo momento così difficile per loro e per le loro famiglie, sperando che l'appello lanciato dal Papa riesca a sollecitare le responsabilità degli imprenditori". Lo si legge in una nota delle Rsu Uilm.
"Da parlamentare campano non posso che ringraziare il Pontefice per il suo appello per la Fiat di Pomigliano D'Arco. Se vogliamo davvero superare la crisi non è pensabile ridimensionare una struttura così vitale, come tante altre, per tutto il Sud". Lo afferma in una nota il deputato del Pd Stefano Graziano, componente della Commissione Finanze. "L'intervento del Papa è stato importantissimo - continua Graziano - serve al contempo però un impegno concreto dell'azienda per dare slancio a questo importante sito produttivo, punto di riferimento per migliaia di famiglie".
Un grazie al Papa per le parole pronunciate oggi all'Angelus è arrivato anche dal segretario della Cisl Raffaele Bonanni. "Ringrazio il Santo Padre per il sostegno che ci dà in un momento particolare - ha detto - Fortifica le responsabilità della classe dirigente e ricorda che nella scala delle priorità è la sicurezza delle persone che deve stare a cuore a tutti".

Padre Lombardi: una Quaresima senza maschere, un tempo per ritrovare anche noi stessi e la nostra verità

Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha invitato a vivere senza maschere la Quaresima, come periodo privilegiato per ritrovare "noi stessi e la nostra verità". Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha lanciato questa proposta nell'ultimo editoriale di "Octava Dies", il settimanale del Centro Televisivo Vaticano, da lui diretto. Il gesuita ha tratto spunto nella sua riflessione dall'espressione utilizzata da Benedetto XVI quando, nell'incontro di inizio Queresima con i sacerdoti e parroci di Roma del 26 febbraio, ha spiegato che il compito del pastore di anime è speciale, perché gli uomini vengono a lui “senza maschere”, nella loro verità, senza essere nascosti o protetti dal ruolo che si riveste nella società. "E ha insistito sul fatto che la fede può essere annunciata con efficacia agli uomini e alle donne di oggi se passa attraverso l’esperienza vissuta di chi la annuncia, e se viene annunciata nella sua semplicità essenziale, senza appesantirla troppo con considerazioni erudite", ha spiegato padre Lombardi. "La Quaresima va vissuta in questo spirito – ha poi sottolineato –. Tempo per presentarsi a Dio senza maschere, per cercare di rimettere il rapporto con Lui al centro della vita di ognuno di noi e per semplificare i nostri comportamenti e le nostre parole riportandoli a ciò che è veramente importante". Nel Mercoledì delle Ceneri il Papa ha detto: "Gesù è nel fondo del nostro cuore. La relazione con Lui è presente anche se parliamo, agiamo secondo i nostri doveri professionali... Questa relazione a volta a volta diventa anche preghiera esplicita". Mentre nel Messaggio per la Quaresima il Papa ha ricordato il valore del digiuno, invitando a riscoprirne le forme adatte nella nostra vita quotidiana come esercizio di liberazione dell’attaccamento a noi stessi, per aprirci all’amore di Dio e alla carità solidale verso gli altri. "Un tempo, dunque, per ritrovare il giusto posto di Dio e l’attenzione agli altri con l’aiuto di semplici gesti concreti e quotidiani: preghiera, digiuno, elemosina. Un tempo per ritrovare così anche noi stessi e la nostra verità, senza maschere. Non perdiamo questa occasione!", ha concluso padre Lombardi.

Consegna al Patriarcato di Mosca della Chiesa russa di San Nicola a Bari. Il Papa: risveglia in noi la nostalgia per la piena unità

''Questa bella Chiesa risveglia in noi la nostalgia per la piena unità e tiene vivo in noi l’impegno a lavorare per l’unione tra tutti i discepoli di Cristo”. E’ uno dei passaggi del messaggio di Papa Benedetto XVI letto dal delegato pontificio, card. Salvatore De Giorgi, nel corso della cerimonia di consegna delle chiavi della Chiesa russa al Patriarcato russo. ''Il Papa - è detto nel messaggio - si compiace che questo edificio venga incontro, qui a Bari, alla devozione degli Ortodossi russi verso San Nicola. Il popolo russo non è mai venuto meno nel suo amore verso questo grande Santo, che lo ha sempre sostenuto nei momenti di gioia e nelle difficoltà”. “Ne è testimonianza – continua il messaggio – anche questa Chiesa Ortodossa russa di San Nicola realizzata agli inizi del secolo scorso per ospitare i pellegrini che, specialmente nei viaggi verso la Terra Santa, faceva tappa a Bari, punto di incontro tra l’Oriente e l’Occidente, per venerare le reliquie del Santo”. “In verità – continua il messaggio – la storia di Bari e di questa Regione è segnata in modo profondo dalla presenza del mondo orientale, e la sensibilità ecumenica costituisce una caratteristica tipica delle popolazioni pugliesi”. E proprio per questo il Santo Padre Benedetto XVI auspica che - continua il messaggio – “anche l’odierna manifestazione contribuisca a far sì che Bari continui ad essere, come ebbe a dire Papa Giovanni Paolo II, di venerata memoria, un 'ponte naturale verso l¨Orientè, offrendo il suo prezioso contributo al cammino verso la piena comunione tra i Cristiani”. Il Santo Padre ha rinnovato "il suo fervido augurio al Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Sua Santità Kirill I, chiedendo allo Spirito Santo che illumini il suo impegnativo ministero". “Con questi sentimenti, invocando l’intercessione della Madre di Dio e di San Nicola – conclude il messaggio – il Papa rinnova il suo saluto ai presenti ai quali invia, per mio tramite la sua Benedizione”.
Da sempre meta di pellegrinaggi e centro nevralgico della fede ortodossa, lo storico complesso barese doveva essere riconsegnato alla Federazione Russa già lo scorso 6 dicembre, ma l’improvvisa morte di Alessio II, il giorno prima, fece slittare la data. All’epoca avrebbe dovuto partecipare anche l’attuale Patriarca Kirill, all’epoca l’"inviato" di Alessio II; questa volta, ovviamente, non è stato presente. La Chiesa Russa di Bari, intitolata a San Nicola, Patrono della città e 'protettore di tutte le Russie', è meta continua di pellegrinaggi tanto che il capoluogo pugliese è diventato il più importante luogo sacro di pellegrinaggio per la Russia dopo Gerusalemme. Costruita tra il 1913 e la fine della prima guerra mondiale, la Chiesa Russa era dal 1937 di proprietà del Comune di Bari. L'annuncio della donazione risale al marzo 2007 e fu fatta proprio a Bari, in occasione di una visita in Italia dell’allora presidente Vladimir Putin. In precedenza, nel 1998, con una intesa firmata dal sindaco dell’epoca, Simone Di Cagno Abbrescia, e il Patriarca ortodosso, Alessio II, la chiesa era già stata affidata ai fedeli ortodossi del Patriarcato di Mosca.

Il Papa all'Angelus: gli angeli figure luminose nella lotta contro il male. La preghiera per gli Esercizi spirituali e l'appello per i lavoratori

Il Papa parla di Satana, "figura oscura e tenebrosa che osa tentare il Signore", e degli angeli "figure luminose e misteriose" che "sono il contrappunto di Satana". Nella prima domenica di Quaresima, prima dell'Angelus, davanti alla folla radunata in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha commentato il Vangelo odierno che propone il passo di San Marco, in cui Gesù rimase nel deserto per 40 giorni, tentato da Satana. "Angelo vuol dire 'inviato' - ha detto Papa Ratzinger -. In tutto l'Antico Testamento troviamo queste figure che nel nome di Dio aiutano e guidano gli uomini". "Cari fratelli e sorelle - è stato l'invito del Pontefice - toglieremmo una parte notevole del Vangelo, se lasciassimo da parte questi esseri inviati da Dio, i quali annunciano la sua presenza fra di noi e ne sono un segno". "Gli angeli servono Gesù, che è certamente superiore ad essi, e questa sua dignità viene qui, nel Vangelo, proclamata in modo chiaro, seppure discreto. Infatti anche nella situazione di estrema povertà e umiltà, quando è tentato da Satana - ha concluso il Papa - Egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore". Il Papa ha chiesto infine preghiere per la settimana di Esercizi spirituali che inizia oggi. "Invochiamo gli Angeli spesso - ha detto - perché ci sostengano nell'impegno di seguire Gesù fino a identificarci con Lui. Domandiamo loro, in particolare quest'oggi, di vegliare su di me e sui collaboratori della Curia Romana che questo pomeriggio, come ogni anno, inizieremo la settimana di Esercizi spirituali. Maria, Regina degli Angeli, prega per noi!".
Salutando fedeli polacchi presenti oggi in Piazza San Pietro dopo aver citato le parole del Vangelo di Marco ''il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino'', Benedetto XVI ha detto che la Quaresima ''è il tempo di rompere con il peccato, vincere le tentazioni e porre la fiducia in Dio''. ''Così - ha spiegato - disse Gesù alla gente dopo la sconfitta di Satana nel deserto. Oggi, nella Prima Domenica di Quaresima, rivolge queste parole anche a noi: 'convertitevi e credete al Vangelo'''.
Poi Iil Papa ha pregato per i lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco, "venuti a manifestare la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa per il loro lavoro". Al termine della recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha espresso la propria vicinanza ai lavoratori che vivono un periodo delicato, soprattutto quelli della Fiat. "Penso anche ad altre situazioni ugualmente difficili - ha aggiunto - come quelle che stanno affliggendo i territori del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna, di Prato in Toscana e di altri centri in Italia e altrove". Da qui il forte appello a politici e imprenditori "affinchè con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento" dando "priorità ai lavoratori e alle loro famiglie". Il Papa ha rivolto il pensiero alla crisi economica e pensa soprattutto ai lavoratori. "Mi associo ai vescovi e alle rispettive chiese locali nell'esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema - ha detto il Papa - e le affido nella preghiera alla protezione di Maria Santissima e di San Giuseppe, patrono dei lavoratori". Infine, il Papa ha espresso il proprio "incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C'è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie".
Tra i gruppi presenti, ha infine salutato i fedeli provenienti da Salorno, Rubiera, Paestum, San Giovanni a Piro e Fino del Monte, i ragazzi dell’Oratorio ''Giovanni Paolo II'' di Rozzano e l'Associazione Sportiva ''Aniene'' di Roma. ''A tutti - ha concluso - auguro una buona domenica e una Quaresima ricca di frutti spirituali''.


Iniziano questa sera gli Esercizi spirituali di Quaresima con Benedetto XVI. Diciassette le meditazioni offerte dal card. Arinze

Iniziano oggi, prima domenica di Quaresima, nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano alle ore 18, gli Esercizi spirituali con la partecipazione di Benedetto XVI. Le meditazioni sono proposte quest'anno dal card. Francis Arinze (nella foto con Benedetto XVI), Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, sul tema "Il sacerdote incontra Gesù e lo segue". Diciassette in tutto le meditazioni che saranno dettate dal card. Arinze a partire da alcuni passi della Sacra Scrittura. La prima riflessione di questa sera inizierà proprio dall'esortazione ad "accettare l'invito di Gesù di seguirlo e restare con lui" e si riferirà, in particolare, alle espressioni evangeliche "Venite dietro a me" (Matteo, 4, 19; Marco, 1, 17), "Seguimi" (Luca, 5, 27; Giovanni 1, 43) e "Quel giorno rimasero con lui" (Giovanni, 1, 39). L'ultima meditazione, invece, proporrà sabato mattina una lettura escatologica del tema, con riferimenti a Qoelet, 3, 2 ("C'è un tempo per nascere e un tempo per morire"), a Ebrei, 13, 14 (Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura") e al Salmo 122, 1 ("Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore"). Nella settimana degli Esercizi spirituali vengono sospese tutte le udienze private e speciali, compresa l'Udienza generale di mercoledì 4 marzo.