lunedì 27 giugno 2011

60° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE SACERDOTALE DI BENEDETTO XVI. LA PREGHIERA COMPOSTA DAL PAPA

Signore,
noi ti ringraziamo
perché hai aperto il tuo cuore per noi;
perché nella tua morte e nella tua resurrezione
sei diventato fonte di vita.
Fa’ che siamo persone viventi,
viventi dalla tua fonte,
e donaci di poter essere anche noi fonti,
in grado di donare a questo nostro tempo
acqua della vita.
Ti ringraziamo
per la grazia del ministero sacerdotale.
Signore, benedici noi
e benedici tutti gli uomini di questo tempo
che sono assetati e in ricerca.
Amen.


Benedictus PP XVI

1951 – 29 giugno – 2011
60° di Ordinazione sacerdotale


Libreria Editrice Vaticana

Il Papa in Germania. I cattolici di Berlino soddisfatti, Messa allo stadio vittoria contro la volontà e lo scetticismo dei funzionari ecclesiastici

"Sarà decisivo il primo giorno" dice mons. Georg Gänswein, segretario particolare del Papa, rispondendo alla domanda, come sta valutando il terzo viaggio di Benedetto XVI in Germania, dal 22 al 25 settembre. Il primo giorno, il bavarese Joseph Ratzinger andrà a visitare la capitale della vecchia Prussia, dopo si recherà in Turingia e a Friburgo. Parlerà davanti al Parlamento tedesco, incontrerà la cancelliera Angela Merkel e il presidente Christian Wulff, in più dovrà dribblare le associazioni gay e lesbiche, e alcune frange della sinistra e del partito dei Verdi che non gradiscono il viaggio del Pontefice e stanno prepando un'accoglienza alternativa, portando 50.000 manifestanti in strada. Per la terza volta i rappresentanti più importanti tra i “nemici del Papa” vorrebbero dare un “un benvenuto caloroso” al Papa molto diverso da quello dei pellegrini e dei fedeli. In Vaticano si spera però che, proprio il primo giorno del viaggio a Berlino (foto) porti un cambiamento d’animo, come accadde l’anno scorso a Edimburgo, quando Benedetto XVI face un atto di cortesia e presenza alla Monarchia britannica consorte, potendo svolgere il resto del suo storico viaggio in Inghilterra in una atmosfera distensiva e addirittura spesso caratterizzara da un’ondata di simpatia. A Berlino per il Papa ci sarà un'altro nodo fondamentale da sciogliere, come la la capitale, secolarizzata e post-cristiana, dove il nazionalismo e quarant’anni di comunismo hanno lasciato gravi traumi e una crisi profonda anche in seno all'esperienza cristiana, ascolterà le parole del Santo Padre. In una metropoli di 3,5 milioni, con il sessanta per cento di persone che si dichiarano aconfessionali, il messaggio del Papa tedesco non avrà una facile ricezione. Anche se tra la popolazione berlinese sono oltre trecentomila i cattolici, e così Berlino è, cifre assolute, la città più cattolica in Germania dopo Monaco di Baviera e Colonia. E che cosa fecero i “cattolici della capitale” quando sono venuti a conoscenza a dicembre 2010, che il loro Papa sarebbe venuto a Berlino? Ne erano contenti. Ma la loro gioia si è diradata velocemente. La Conferenza Episcopale è rappresentata a Berlino da un commissariato, del cosiddetto “ufficio cattolico”. L’arcivescovato di Berlino è senza guida, la sede vacante. Il card. Georg Sterzinsky si è ammalato gravemente in gennaio, in febbraio Papa Benedetto XVI ha accettato le sue dimissioni. E i funzionari ecclesiastici dell’“ufficio cattolico” e dell’ordinariato si sono trovati evidentemente in difficoltà nel preparare il viaggio inquadrandone il significato in modo positivo. Il prelato Karl Jüsten, il capo dell’“ufficio cattolico”, ancora nel marzo scorso, metteva, durante un colloquio di fondo svolto regolarmente con giornalisti, la tappa del Papa a Berlino al punto undici dell’agenda. E a proposito della grande Messa pubblica di Benedetto a Berlino, nel suo ambiente si affermava: "Ma non verrà nessuno", perchè il giorno del Papa a Berlino cadrà di giovedì e anche i cattolici sarebbero al lavoro e i vecchi preferirebbero rimanere a casa. Da quest’atmosfera, i funzionari ecclesiastici dell’ordinariato berlinese inizialmente avevano l'idea di lasciar celebrare al Papa una Santa Messa con quattrocento ospiti d’onore a Berlino-Plötzensee, presso un monumento commemorativo, dove i nazisti avevano lasciato giustiziare gli oppositori di regime. Un grido d’orrore attraversava le file della comunità cattolica di Berlino. Dopo settimane, finalmente la notizia redimente: l’ordinariato berlinese e la nunziatura apostolica a Berlino si sono decisi, dopo l’accordo con il Vaticano, con il “maresciallo di viaggio del Papa” Alberto Gasbarri, con la decisione del luogo per la celebrazione: la piazza in fronte al Castello di Charlottenburg. Subito però si sono alzate le prime obiezioni per gli svantaggi di tale scelta: soltanto 40.000 persone avrebbero potuto avere una vista libera dell’altare, gli altri sarebbero costretti a seguire dalle strade laterali tramite maxi-schermi, in modo molto scomodo. E nuovamente è aumentato il malumore tra i cattolici berlinesi. Il 16 maggio, è stato attivato il sito internet dalla Chiesa, sul quale si possono ordinare i biglietti via internet per la Messa del Papa. La richiesta è stata cosi grande che il server è crollato immediatamente. A questo punto nel dibattitto su dove celebrare la Messa del Pontefice è intervenuto anche il sindaco della città, Klaus Wowereit, capo dell’alleanza berlinese tra ex-communisti e socialdemocratici, omosessuale dichiarato, il Nichi Vendola della capitale tedesca, secondo il quale l'unica cosa sensata "sarebbe celebrare la Messa del Papa nello Stadio Olimpico, con 75.000 posti a sedere con spazio per tutti". Velocemente il numero delle prenotazioni è arrivato a 50.000, non contando i polacchi che sono soli ottanta chilometri, pronti a scendere in massa verso Berlino per ringraziare Benedetto XVI per la Beatifificazione di Wojtyla. Due settimane fa al Vaticano è stata finalmente presa la decisione: "Quando Alberto Gasbarri, a fine giugno, parte per la Germania, si porta con sé , l‘ordine "stadio olimpico" nella valigia", dichiara mons. Georg Gänswein. In questo modo i cattolici berlinesi sono ora soddisfatti. In fondo hanno vinto anche contro la volontà e lo scietticismo dei loro funzionari ecclesiastici.

Guido Horst, Vatican Insider

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. 'Vivere con il Signore, per il Signore', speciale Rai Vaticano mercoledì su 'Rai Due'

Rai Vaticano, in occasione del 60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Papa Joseph Ratzinger, ha realizzato lo speciale “Vivere con il Signore, per il Signore”, Giubileo sacerdotale di Benedetto XVI, di Filippo Di Giacomo, montaggio di Pierluigi Lodi, che andrà in onda su Rai Due, mercoledì prossimo, il 29 giugno, alle 23.25. Le immagini ripercorrono gli anni di vita sacerdotale di Sua Santità, dagli inizi fino al Pontificato. Sono state, inoltre, raccolte le testimonianze del Segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone e del card. Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Rai Vaticano - Il blog

Il Papa firma i decreti per il riconoscimento dei miracoli di 4 futuri Beati, un gruppo di martiri del '900, un Beato del '500 e 7 Servi di Dio

Benedetto XVI, nel ricevere in udienza questa mattina il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha firmato i decreti riguardanti il riconoscimento del miracolo per quattro futuri Beati e, analogamente, anche per un gruppo di martiri del Novecento, in gran parte della Guerra civile spagnola. Inoltre, il Papa ha approvato il riconoscimento delle virtù eroiche per un Beato del Cinquecento e per altri sette tra Servi e Serve di Dio. È messicana e scomparsa in tempi relativamente recenti una delle due prossime Beate che la Chiesa eleverà agli altari. Maria Agnese del Santissimo Sacramento è la fondatrice di due Congregazioni, una femminile e una maschile: le Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento e i Missionari della Chiesa Universale. La sua scomparsa risale al 22 luglio del 1981, all’età di 77 anni. L’altra Venerabile alla cui intercessione è stato attribuito un miracolo è una madre di famiglia tedesca, Ildegarda Burjan, scomparsa in Austria all’inizio degli anni Trenta dopo aver fondato la Società delle Suore della Caritas Socialis. Anche due sacerdoti saliranno presto agli altari, un italiano e un francese. Il primo, Mariano Arciero, vissuto nel Settecento, fu un modello di carità del clero partenopeo; il secondo, il domenicano Giovanni Giuseppe Lataste, visse circa un secolo dopo: un contemplativo, fondatore delle Suore del Terz’Ordine di San Domenico a Betania, che si spense a soli 37 anni. Tra i decreti approvati da Benedetto XVI spiccano i nomi di alcuni martiri uccisi in odio alla fede durante alcune delle pagine più nere del Novecento. Il vescovo spagnolo di Lleida, Huix Miralpeix muore nel 1936 durante la Guerra civile che insanguina il suo Paese. La stessa sorte, nello stesso anno, è condivisa dalla religiosa spagnola Giuseppa Martinez Perez, una delle Figlie della Carità di San Vincenzo, che perde la vita con altre 12 compagne in luoghi e tempi diversi, tra l’agosto e il dicembre del ’36. Nel 1944 viene ucciso invece dai nazisti il prete austriaco Carlo Lampert, all'interno del campo di concentramento tedesco di Halle sul Saale. Spagnolo è l’arcivescovo di Valencia, il Servo di Dio Giuseppe Maria García Lahiguera, fondatore della Congregazione delle Suore Oblate di Cristo Sacerdote spentosi nel 1989 e del quale il Papa ha riconosciuto le virtù eroiche. Virtù eroiche riconosciute anche per il sacerdote indiano, Matteo Kadalikattil, e per il sacerdote italiano Raffaele Dimiccoli. Analogamente, le virtù eroiche sono state riconosciute per quattro le Serve di Dio, una polacca del XVI secolo e tre italiane vissute tra l’Otto e il Novecento. Singolare il riconoscimento delle virtù eroiche riguardanti Giovanni Marinoni, sacerdote veneziano vissuto tra la fine del Quattrocento e la metà del Cinquecento, professo dell'Ordine dei Chierici Regolari Teatini già venerato come Beato dai suoi contemporanei e confermato nel culto dal Clemente XIII nel 1762, senza che però fosse mai stata celebrata la cerimonia di Beatificazione.

Radio Vaticana

PROMULGAZIONE DI DECRETI DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. I vescovi canadesi al Papa: ringraziamo il Signore per Lei, sacerdote, profeta e pastore

Un sacerdote, un profeta, un pastore: così i vescovi canadesi definiscono Benedetto XVI in una lettera a lui indirizzata in occasione del 60° anniversario della sua Ordinazione sacerdotale, che ricorre il 29 giugno. Nella missiva, a firma di mons. Pierre Morissette, presidente della Conferenza episcopale del Canada, i presuli esprimono i loro auguri al Papa: “In questa felice occasione – scrivono – avremo per Sua Santità un pensiero speciale nelle celebrazioni eucaristiche e nelle nostre preghiere personali. Le nostre offerte spirituali vogliono richiamare e celebrare il ministero sacerdotale del quale Sua Santità partecipa, come segno e strumento del servizio sacrificale di Nostro Signore”. Quindi, i vescovi ringraziano Dio “per aver creato per i fedeli un tale leader e una tale guida pastorale che incoraggia e conferma l’insieme della comunità cristiana ed anche i credenti e i non credenti di tutte le religioni”. Particolare, poi, l’accento posto dalla Chiesa canadese sui “doni straordinari” trasmessi “dal pensiero e dagli scritti teologici di Sua Santità, Padre del Concilio Vaticano II, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ed oggi Sommo Pontefice”. “I vostri testi, sia che parliate come Successore di Pietro, sia che scriviate libri a titolo personale – si legge nella missiva - sono una fonte inesauribile di ispirazione e di riflessione intellettuale”. Celebrando, quindi, “la triplice funzione di sacerdote, profeta e pastore” al quale Benedetto XVI è stato chiamato, i vescovi canadesi esaltano anche “quella bellezza, verità e saggezza che Dio Padre ricorda di condividere nel suo Verbo fatto carne e nello Spirito Santo”.

Radio Vaticana

Lombardi: 'news.va' un omaggio a Benedetto XVI per i 60 anni di sacerdozio. Vian: fortifica la collaborazione tra i vari mass media della Santa Sede

News.va vuole essere un omaggio al Papa, in occasione del 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale”. È quanto ha affermato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, presentando oggi il nuovo portale multimediale vaticano, che sarà on line dal 29 giugno. “Abbiamo chiara percezione – ha detto padre Lombardi – che nel Papa e nella segreteria di Stato ci sia una consapevolezza per una presenza dinamica in tutto il mondo dei nuovi media. In questo contesto si colloca anche l’iniziativa di questo portale”. News.va, ha sottolineato il direttore della Sala Stampa, “incoraggia” una presenza “dinamica” della Santa Sede nel settore della comunicazione. Al riguardo, padre Lombardi ha ricordato che da qualche settimana il sito ufficiale vaticano “si presenta con una nuova veste grafica”, L’Osservatore Romano ha, dallo scorso aprile, un nuovo sito, il “Vatican Information Service” viene diffuso con una versione aggiornata, Centro Televisivo Vaticano e Radio Vaticana, infine, “sono cresciuti in simbiosi negli ultimi anni e hanno sviluppato la loro presenza in rete”. Tutto ciò “viene ora valorizzato all’interno di questo portale che vuole diventare vetrina attraverso cui accedere alle varie proposte dei media vaticani”. La sfida, ha concluso padre Lombardi, è quella di “proporre” e “rilanciare contenuti che siano condivisibili nei Social Network”. “Non è una nuova testata né rappresenta una nuova linea editoriale”. Così Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano. Questa nuova iniziativa, ha precisato Vian, “sottolinea e fortifica la collaborazione tra i vari mass media della Santa Sede. Si tratta di una piattaforma, un luogo dove sia possibile orientarsi in rete per chi voglia interessarsi della Santa Sede”. Il direttore del quotidiano vaticano ha ricordato che il Vaticano “ha già un sito preciso, accessibile”, da anni punto di riferimento “indispensabile” per chi si occupa “in modo specifico di questi temi”. La pubblicazione del nuovo portale, ha notato Vian, “coincide con un anno di celebrazioni dei principali media della Santa Sede”: basta pensare che la Radio Vaticana ha festeggiato, il 12 febbraio, i suoi 80 anni di attività, e L’Osservatore Romano compirà, il 1° luglio, 150 anni. Ciò, ha concluso, sottolinea quanto “la Santa Sede sia sensibile alla comunicazione, dimensione costitutiva del Cristianesimo. E questa è un’ovvietà. Lo è di meno, però, se si tiene conto di alcuni stereotipi secondo cui Benedetto XVI e la segreteria di Stato sono poco sensibili ai nuovi strumenti di comunicazione sociale”.

SIR

Presentato il portale multimediale di informazione vaticana 'news.va', online dal 29 giugno. Sarà il Papa con un 'click' a lanciarlo in rete domani

Sarà on line il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il nuovo portale multimediale vaticano www.news.va. “E sarà il Santo Padre in persona a lanciarlo in Rete, probabilmente con un tablet, nei Primi Vespri della festività”. È quanto ha reso noto oggi mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, presentando in un briefing il nuovo portale. “La pubblicazione del sito – ha detto mons. Celli – non avverrà in diretta, ma è nostra intenzione diffondere il prima possibile le immagini del clic del Papa”. Con il lancio on line, ha aggiunto l’arcivescovo, “il Pontificio Consiglio porta a compimento l’incarico affidatogli dalla segreteria di Stato”. Questa “importante iniziativa in campo comunicativo – ha sottolineato mons. Celli – è un omaggio e, molto di più, l’espressione della nostra fedeltà e dedizione al Papa, in occasione del 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale”. Il presidente del dicastero vaticano ha poi ricordato che “la presenza della Santa Sede nel campo della comunicazione ha una sua storia di tutto rispetto. Basti pensare a L’Osservatore Romano che sta celebrando i suoi 150 anni o alla Radio Vaticana che, poco tempo fa, ricordava i suoi 80 anni di attività. Poi, in epoca più recente, il Vatican Information Service, l’agenzia Fides, la Sala Stampa e il Centro Televisivo vaticano”. “Su news.va – ha spiegato mons. Celli - sarà possibile trovare le principali notizie stampate o messe in onda dagli altri media vaticani. Si tratta, quindi, di un portale multimediale che permetterà al visitatore di accedere immediatamente alle principali notizie, sia stampate sia in via radiofonica tramite i vari programmi della Radio Vaticana, o in immagine con i filmati del Centro televisivo vaticano”. Almeno per i primi mesi, ha affermato Celli, “il portale sarà solo in due lingue: italiano e inglese. Dopo l’estate avremo un primo restyling del sito e l’apertura in almeno un’altra lingua, forse in spagnolo. Si vedrà, perché è nostro desiderio che sia online anche in francese, portoghese e tedesco”. Il portale, ha proseguito l’arcivescovo, “non ha una sua specifica linea editoriale: si rifà semplicemente a quanto già scrivono o comunicano” i mass media vaticani che “conserveranno la loro autonomia e identità”: queste “risulteranno evidenti dalla presentazione delle principali notizie da loro fornite sul portale”. Tutto ciò vale anche “per il sito vatican.va che non scomparirà, ma conserverà intatta, anzi potenziata, la missione affidatagli di porre on line il Magistero – nelle sue varie forme – del Santo Padre”. Sin dall’inizio, ha concluso l’arcivescovo”, vatican.va “è stato un sito documentale e tale resterà e opererà in piena sintonia con il nuovo portale”.

SIR

BRIEFING DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO PORTALE MULTIMEDIALE VATICANO "NEWS.VA"

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Dedicato al Papa lo spettacolo pirotecnico delle girandole di Castel Sant’Angelo

Tutto pronto per la girandola su Castel Sant’Angelo (foto) che accende e colora ogni anno il cielo estivo romano. Mercoledì, alle 22.0, va in scena lo storico spettacolo di fuochi d’artificio introdotto nel 1481 per celebrare il pontificato di Sisto IV e riportato alla luce dal minuzioso lavoro di ricerca di Giuseppe Passeri. L’edizione 2011 è dedicata a Papa Benedetto XVI che proprio mercoledì festeggerà il 60° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale. "È la prima volta nella storia - spiega il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone - che la girandola, immaginata da Michelangelo e perfezionata dal Bernini, coincide con una data così importante per un Pontefice". Saranno sei i punti di avvistamento da cui turisti e cittadini potranno ammirare lo spettacolo, voluto per celebrare i santi patroni della città Pietro e Paolo: lungotevere Tor di Nona, lungotevere Altoviti, ponte Vittorio Emanuele II, ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, ponte Umberto I e via Banco Spirito. Diciotto tecnici e un progettista saranno in grado di far fronte, in assoluta sicurezza, a un lavoro che in passato coinvolgeva oltre 100 uomini, grazie a un apparato tecnologico sofisticatissimo composto da centraline radio per l’accensione. La realizzazione delle miscele dei fuochi segue ancora i dettami e le indicazioni dei mastri antichi così da garantire l’intensità e la brillantezza dei colori originali. Raccontata nelle pagine di Dickens e nei sonetti del Belli, immortalata nelle stampe del Piranesi e nelle opere dei grandi pittori del passato, la girandola di Castel Sant’Angelo si trova anche nei racconti dei Maestri delle Celebrazioni liturgiche dei Papi di un tempo, come Paride De Grassis, Fulvio Servanzio e Paolo Mucanzio vissuti tra il 1500 e il 1600.

Francesca Romaldo, La Repubblica.it

Lombardi: rendere presente il vero amore nel tempo della globalizzazione dell'umanità, per questo il Papa ha pregato davanti all'Ostia consacrata

L'Eucaristia è il modo attraverso il quale l'amore si diffonde nella Chiesa, sottolinea padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, nell'ultimo editoriale di "Octava Dies", settimanale del Centro Televisivo Vaticano, di cui è direttore. “Un dinamismo che trasforma la realtà nelle sue dimensioni cosmica, umana e storica. Un dinamismo di amore che ha origine nella vita trinitaria di Dio e giunge a noi attraverso il cuore di Cristo. Ed è così forte da poter superare le divisioni, da attirarci nell’unione della vita di Dio, da aprire e liberare la nostra individualità dal suo egocentrismo”. L’Eucarestia, osserva, “è la via concreta attraverso cui questo amore si diffonde nella Chiesa e nel mondo, la sorgente continua che alimenta la presenza sociale della Chiesa, l’impegno responsabile dei cristiani nella costruzione di una società solidale, giusta, fraterna, in particolare nel tempo della globalizzazione”. “Bisogna rendere presente il vero amore nel tempo della crescente globalizzazione dell’umanità, perché questa non si perda nella confusione, nell’individualismo, nella sopraffazione di tutti contro tutti”, avverte il portavoce vaticano. Padre Lombardi ricorda che Papa Benedetto XVI ha parlato proprio di questo celebrando la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, giovedì scorso. “Per questo ha pregato a lungo silenziosamente davanti all’Ostia consacrata pubblicamente esposta lungo le vie di Roma”, ha detto, citando poi le parole del Pontefice: “Senza illusioni, senza utopie ideologiche, noi camminiamo per le strade del mondo, portando dentro di noi il Corpo del Signore… intravedendo il mondo nuovo, in cui regnano la pace e la giustizia, che è la nostra vera patria”. “Davvero, nella fede la dimensione umana, storica e cosmica si intrecciano e si fondono – conclude il portavoce della Santa Sede –. La comunione eucaristica è per il bene di tutti, per il bene del mondo, perché tutto trovi alla fine il suo senso e la sua salvezza”.

Zenit

Padre Lombardi sulla Festa del Corpus Domini: l'Eucaristia è il segno dell'amore "globale"