domenica 8 febbraio 2009

Giovedì l'udienza del Papa ai presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane

Giovedì prossimo, 12 febbraio, Benedetto XVI riceverà i presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane. Lo si apprende da fonti vaticane. L'incontro è stato annunciato mentre non si è ancora spenta l'eco delle polemiche tra comunità ebraiche e Vaticano per la revoca della scomunica ad un vescovo lefebvriano negazionista. Lo Yad Vashem ha manifestato nei giorni scorsi apprezzamento per i chiarimenti forniti dalla segreteria di Stato vaticana. L'incontro di giovedì è particolarmente significativo per l'importanza della delegazione ebraica che comprende oltre 51 associazioni tra le quali l'American Jewish e l'Anti defamation league.

La stampa argentina: mons. Williamson potrebbe presto essere sostituito alla guida del seminario di La Reja

Dall'Argentina rimbalzano voci che vorrebbero imminente la partenza di mons. Richard Williamson da Buenos Aires, dove dirige il seminario di La Reja. Il vescovo, dice la stampa argentina citando "ambienti lefebvriani", potrebbe essere presto sostituito. Le fonti del La Nacion sottolineano che l'intervista al vescovo negazionista resa nota ieri da Der Spiegel è stata concessa "con l'accordo dei suoi superiori e dietro consiglio del suo avvocato". Il vescovo sarebbe disposto a riconsiderare le sue dichiarazioni, aggiungono le fonti, precisando che "dopo la pubblicazione integrale dell'intervista", Williamson "potrà essere visto con occhi diversi, dopo che nelle ultime settimane è stato presentato quasi come un mostro". A sostituire Williamson alla guida del seminario lefebvriano a Buenos Aires potrebbe essere lo spagnolo Alfonso de Galarreta, uno dei quattro vescovi ordinati nel 1988 da Marcel Lefebvre, afferma il quotidiano La Nacion. In queste ultime ore, al seminario sono giunti numerosi sacerdoti, fatto che, precisa il giornale, potrebbe preludere a qualche annuncio importante.

Il card. Bertone a colloquio col Presidente Napolitano. Stima per il capo dello Stato e volontà di non interferire sulla vicenda di Eluana

C'è stato ieri un "cortese colloquio telefonico" tra il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto con Benedetto XVI), e il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. "Nella conversazione - rende noto un comunicato della Sala stampa vaticana - si è parlato della vicenda di Eluana Englaro, come pure di altri argomenti di reciproco interesse". "In merito alla vicenda di Eluana Englaro - aggiunge la sala stampa della Santa Sede - si manifesta vivo apprezzamento per l'accelerazione data dal Parlamento all'approvazione del disegno di legge". Stima per il capo dello Stato, assieme alla rassicurazione sulla volontà del Vaticano di non interferire in vicende italiane, come quella di Eluana Englaro. Secondo ambienti del Quirinale, nel corso della telefonata il segretario di Stato vaticano ha ribadita sia la stima personale per il capo dello Stato sia la volontà di non interferire in vicende italiane, pur ribadendo le note posizioni della Santa Sede sui problemi in questione.


Sono veramente amareggiato per il comportamento del card. Bertone. La tempestività che ha caratterizzato il suo agire in questa vicenda non si è riscontrata in quella della revoca della scomunica ai vescovi scismatici, neanche davanti agli insulti e alle calunnie contro Benedetto XVI. Non voglio mettere in dubbio l'operato del cardinale (uno dei pochissimi che gode della mia stima) come segretario di stato, ma nella questione lefebvriani non ha fatto abbastanza, per non dire nulla. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Scenron

Telefonata tra Benedetto XVI e la cancelliera Angela Merkel. Colloquio cordiale e costruttivo, comune adesione al monito della Shoah

"Benedetto XVI e il cancelliere Merkel (foto), in un colloquio telefonico richiesto dalla stessa signora cancelliere, hanno avuto modo di scambiarsi reciprocamente il proprio punto di vista in un clima di grande rispetto". Lo ha reso noto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. "Al riguardo - ha spiegato - entrambi hanno fatto riferimento ancora una volta alle dichiarazioni fatte rispettivamente dal Santo Padre all'udienza generale di mercoledì 28 gennaio e dalla signora cancelliere giovedì scorso". Il portavoce del Governo Federale Wilhelm e lo stesso padre Lombardi hanno anche redatto un breve commento congiunto: "E' stato un colloquio cordiale e costruttivo, segnato dalla comune e profonda adesione al monito sempre valido della Shoah per l'umanità".

Il Papa all'Angelus: la vera e più profonda malattia è l'assenza di Dio. Senza amore e senza verità non sarebbe vita. L'appello per il Madagascar

Il Papa invita pregare "per tutti i malati, specialmente per quelli più gravi, che non possono in alcun modo provvedere a se stessi, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui". Rivolgendosi alle migliaia di fedeli e pellegrini presenti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus, Benedetto XVI non ha citato esplicitamente il caso di Eluana Englaro, ma ha toccato il tema della malattia in riferimento alla XVII Giornata Mondiale del Malato che si celebrà il prossimo mecoledì 11 febbraio e al Vangelo odierno, dove Gesù "guarisce molti malati". "L'esperienza della guarigione dei malati ha occupato buona parte della missione pubblica di Cristo e ci invita ancora una volta a riflettere sul senso e sul valore della malattia in ogni situazione in cui l'essere umano possa trovarsi", ha detto Papa Ratzinger affacciato dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico. "Nonostante che la malattia faccia parte dell'esperienza umana - ha proseguito - ad essa non riusciamo ad abituarci, non solo perché a volte diventa veramente pesante e grave, ma essenzialmente perché siamo fatti per la vita. Giustamente il nostro istinto interiore ci fa pensare a Dio come pienezza di vita, anzi come vita eterna e perfetta. Quando siamo provati dal male e le nostre preghiere sembrano risultare vane, sorge allora in noi il dubbio ed angosciati ci domandiamo: qual è la volontà di Dio?". A questo interrogativo si trova risposta, secondo il Papa, "nel Vangelo". "Ad esempio - ha detto il Papa - nel brano odierno leggiamo che 'Gesù guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni'. In un altro passo di san Matteo, si dice che 'Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo'. Gesù - ha proseguito Ratzinger - non lascia dubbi: Dio, del quale lui stesso ci ha rivelato il volto, è il Dio della vita, che ci libera da ogni male". L'opera di Gesù, ha proseguito il Papa, "si prolunga nella missione della Chiesa", che "risana e conforta innumerevoli malati attraverso le tante attività di assistenza sanitaria che le comunità cristiane promuovono con carità fraterna". "E' vero: quanti cristiani, sacerdoti, religiosi e laici, hanno prestato e continuano a prestare in ogni parte del mondo le loro mani, i loro occhi e i loro cuori a Cristo, vero medico dei corpi e delle anime!", ha proseguito il Papa, per concludere: "Preghiamo per tutti i malati, specialmente per quelli più gravi, che non possono in alcun modo provvedere a se stessi, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui: possa ciascuno di loro sperimentare, nella sollecitudine di chi gli è accanto, la potenza dell'amore di Dio e la ricchezza della sua grazia che salva". La "vera e più profonda malattia dell'uomo", secondo il Papa, "è l'assenza di Dio, fonte di verità e amore. Solo la riconciliazione con Dio può donarci una vera guarigione, una vera vita. La vita senza amore e senza verità - ha detto Papa Ratzinger a braccio - non sarebbe vita. Il regno di Dio è proprio la presenza di verità e amore e, così, la guarigione nella profondità del nostro essere".
Il Papa fa appello al "ritorno alla concordia degli animi" in Madagascar. Vivamente preoccupato per il periodo particolarmente critico che il Paese sta attraversando - ha detto Benedetto XVI all'Angelus domenicale - vi invito ad unirvi ai cattolici malgasci per affidare al Signore i morti nelle manifestazioni e per invocare da lui, per intercessione di Maria santissima, il ritorno alla concordia degli animi, alla tranquillità sociale e alla convivenza civile".