domenica 25 aprile 2010

La stampa irlandese: possibile che il Papa durante l'Incontro internazionale dei sacerdoti pronunci un 'mea culpa' per i casi di pedofilia del clero

E' possibile che Benedetto XVI pronunci delle scuse generali sulla vicenda degli abusi sessuali compiuti da esponenti del clero, cioè non in relazione a singoli casi o per specifiche situazioni nazionali, durante il prossimo grande Incontro internazionale dei sacerdoti che si terrà a Roma dal 9 all'11 giugno in occasione della conclusione dell'Anno Sacerdotale indetto dal Papa. Secondo fonti di stampa irlandesi, fra cui il quotidiano Independent, la Congregazione per il clero, sta lavorando a un discorso complessivo che il Pontefice potrebbe fare affrontando la questione degli abusi nella sua totalità.

Adnkronos

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Nominati dal Papa i Presidenti delegati, il Relatore e il Segretario speciale dell'assise sinodale

In vista dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano dal 10 al 24 ottobre sul tema “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola' (At 4,32)”, Benedetto XVI ha effettuato alcune nomine, come ha reso noto questo sabato la Sala Stampa della Santa Sede. Il Papa ha nominato sia il card. Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), che il card. Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), Presidenti delegati ad honorem. Allo stesso modo, ha nominato il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano), Presidenti delegati. Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), è stato poi nominato Relatore generale, mentre mons. Joseph Soueif, arcivescovo di Cipro dei Maroniti (Cipro), è stato nominato Segretario speciale.

Zenit

'Il Giornale': con una Lettera Apostolica il Papa istituirà il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. Alla guida mons. Fisichella

È profondamente preoccupato per il dilagare dello scandalo degli abusi sessuali sui minori e per le campagne mediatiche che vogliono coinvolgerlo, ma Benedetto XVI non manca di sorprendere: sarà annunciata nella prossime settimane la creazione di un nuovo dicastero della Curia romana dedicato all’evangelizzazione dell’Occidente che sarà presieduto dall’arcivescovo Rino Fisichella. Papa Ratzinger sta preparando la Lettera Apostolica che sancisce la decisione. Una decisione clamorosa, l’istituzione del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, un nuovo "ministero" dedicato alla missione nel primo e nel secondo mondo, cioè nei Paesi dove l’annuncio del Vangelo è già avvenuto da secoli ma dove oggi la sua incisività nella vita delle persone sembra essersi smarrita. Europa, Stati Uniti e America del Sud le principali zone d’influenza della nuova struttura, che affiancherà dunque la Congregazione di Propaganda Fide, dedicata invece all’evangelizzazione nelle terre di nuova missione. Il nuovo "ministero" rappresenta fino a questo momento la novità più consistente del pontificato di Benedetto XVI, un Papa che, secondo i pronostici, avrebbe snellito la Curia romana. L’espressione "nuova evangelizzazione" venne usata per la prima volta da Giovanni Paolo II nel giugno 1979 a Nowa Huta, il quartiere-dormitorio degli operai polacchi, modello di una città senza Dio, senza simboli religiosi, senza chiese. Quelle parole divennero una chiave di lettura del pontificato itinerante di Wojtyla. L’idea di costituire un dicastero ad hoc dedicato a questo compito, invece, si ritrova in una proposta che don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, fece allo stesso Giovanni Paolo II all’inizio degli anni Ottanta, come ricordava il card. Paul Josef Cordes nella prefazione del terzo volume sulla storia di Cl redatto da don Massimo Camisasca. Allora però il contesto era diverso, l’idea non ebbe alcun seguito. Com’è riemersa? Secondo autorevoli indiscrezioni raccolte da Il Giornale, a proporre il nuovo dicastero a Papa Ratzinger sarebbe stato, ormai più di un anno fa, il cardinale Patriarca di Venezia, Angelo Scola, anch’egli molto sensibile al problema. Benedetto XVI ha apprezzato subito la proposta e l’ha fatta propria, individuando in mons. Fisichella, teologo, la persona più adatta per guidare il nuovo Pontificio consiglio. Fisichella, attualmente rettore della Pontificia università lateranense, sta per lasciare l’incarico dopo un quinquennio: il successore dovrebbe essere il salesiano Enrico Dal Covolo, stimato dal Papa al quale ha appena predicato gli esercizi spirituali della Quaresima, e vicino al Segretario di Stato Bertone. Lascerà pure la guida della Pontificia Accademia per la Vita, per dedicarsi esclusivamente al nuovo importante compito. La sede del nuovo dicastero, specificamente dedicato a rievangelizzare l’Occidente che ha dimenticato Dio e le sue radici, sarà con ogni probabilità all’inizio di via della Conciliazione. Il rapporto tra l’Occidente ormai scristianizzato e la fede è da sempre al centro dell’attenzione di Joseph Ratzinger. "La Chiesa evangelizza sempre e non ha mai interrotto il cammino dell’evangelizzazione", affermava l’allora cardinale a un convegno sulla catechesi nell’anno 2000, "tuttavia osserviamo un processo progressivo di scristianizzazione e di perdita dei valori umani essenziali che è preoccupante". "Perciò cerchiamo – continuava – oltre l’evangelizzazione permanente, mai interrotta, mai da interrompere, una nuova evangelizzazione, capace di farsi sentire da quel mondo, che non trova accesso all’evangelizzazione “classica”. Tutti hanno bisogno del Vangelo; il Vangelo è destinato a tutti e non solo a un cerchio determinato e perciò siamo obbligati a cercare nuove vie per portare il Vangelo a tutti". Con l’assunzione del nuovo incarico, Fisichella, che rimarrà cappellano della Camera dei deputati, è dunque destinato a restare nella Curia romana, e diventa un candidato alla porpora. Esce invece dalle previsioni che lo davano in pole position per la diocesi di Torino, dove invece restano in corsa il vescovo di Alessandria, Giuseppe Versaldi, vicino a Bertone, e il vescovo di Vicenza, Cesare Nosiglia, vicino al presidente della CEI Angelo Bagnasco. Mentre per la successione al cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi cresce la candidatura dell’arcivescovo Gianfranco Ravasi, "ministro" vaticano della cultura.

Andrea Tornielli, Il Giornale

Il saluto Benedetto XVI all'associazione 'Meter': ringrazio e incoraggio chi si dedica alla prevezione della violenza sui bambini e all'educazione

Dopo il Regina Caeli, il Papa ha ringraziato e incoraggiato chi lavora per prevenire le violenze sui minori. "Rivolgo uno speciale saluto all’Associazione "Meter", che da 14 anni promuove la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza. Voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare - ha detto Benedetto XVI - quanti si dedicano alla prevenzione e all'educazione, in particolare i genitori, gli insegnanti e tanti sacerdoti, suore, catechisti e animatori che lavorano con i ragazzi nelle parrocchie, nelle scuole e nelle associazioni". Benedetto XVI ha poi ricordato le beatificazioni, celebrate questa mattinae a Roma e Barcellona, di due sacerdoti: Angelo Paoli carmelitano, apostolo della carità nella città eterna, vissuto tra 600 e 700, esempio mirabile, in particolare – ha sottolineato il Papa - per quanti appartengono a Istituti di vita consacrata; e José Tous y Soler, fondatore nel secolo XIX delle Cappuccine della Madre del Divino Pastore e che si distinse per “la sua capacità di sopportare e comprendere le mancanze degli altri”, un riferimento per tutti, specie per i consacrati “a vivere la fedeltà a Cristo”.

Apcom, Radio Vaticana

Il Papa: solo il Buon Pastore custodisce con immensa tenerezza il suo gregge e lo difende dal male, solo in Lui i fedeli ripongano assoluta fiducia

I sacerdoti, incaricati di continuare "l'opera della Redenzione sulla terra", devono aderire "totalmente alla propria vocazione e missione mediante un'ascesi severa": è quanto ha detto Benedetto XVI affacciato su Piazza San Pietro per la recita del Regina Caeli. In occasione della Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, e nell'Anno Sacerdotale, il Papa ha invitato i sacerdoti a "sostare volentieri davanti al tabernacolo”, alla disponibilità "all'ascolto e al perdono", a formare "cristianamente il popolo a loro affidato", a coltivare "con cura la fraternità sacerdotale", sottolineando che "la prima forma di testimonianza che suscita vocazione è la preghiera". I ministri ordinati, ha detto, “stimolati dall’Anno Sacerdotale, si sentano impegnati ‘per una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi’”. Il Pontefice ha esortato dunque i sacerdoti a prendere esempio da saggi e zelanti Pastori, come San Gregorio di Nazianzo, "il quale così scriveva all'amico fraterno e vescovo San Basilio: "Insegnaci il tuo amore per le pecore, la tua sollecitudine e la tua capacità di comprensione, la tua sorveglianza, la severità nella dolcezza, la serenità e la mansuetudine nell'attività, i combattimenti in difesa del gregge, le vittorie conseguite in Cristo". Nell’odierna domenica del “Buon Pastore”, il pensiero del Papa è corso a “Santa Monica, che supplicando Dio con umiltà ed insistenza, ottenne la grazia di veder diventare cristiano suo figlio Agostino”. Un esempio per spiegare che “la prima forma di testimonianza che suscita vocazioni è la preghiera”. “Invito, pertanto, i genitori a pregare, perché il cuore dei figli si apra all’ascolto del Buon Pastore, e “ogni più piccolo germe di vocazione...diventi albero rigoglioso, carico di frutti per il bene della Chiesa e dell’intera umanità” Ma “come possiamo ascoltare la voce del Signore?” “Nella predicazione degli Apostoli e dei loro successori”, ha ricordato il Papa, perché “in essa risuona la voce di Cristo, che chiama alla comunione con Dio e alla pienezza della vita”. “Solo il Buon Pastore custodisce con immensa tenerezza il suo gregge e lo difende dal male, e solo in Lui i fedeli possono riporre assoluta fiducia”. Quindi un grazie personale a “quanti con la preghiera e l’affetto” sostengono il ministero del successore di Pietro.

Apcom


Padre Lombardi: Il prezzo che stiamo pagando ci dice dobbiamo testimoniare rigore e coerenza su ciò che siamo, contro ogni ipocrisia e doppiezza

''Questo è tempo di verità e di trasparenza e di credibilità. Il segreto e la riservatezza non sono valori che vanno per la maggiore. Bisogna essere in grado di non avere nulla da nascondere''. Lo ha detto ieri nell'Aula Paolo VI della Città del Vaticano, padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa vaticana, intervenendo al Convegno della CEI ''Testimoni digitali''. ''Il prezzo che stiamo pagando - ha affermato padre Lombardi - ci dice che la nostra testimonianza deve essere di rigore e coerenza su ciò che siamo, contro ogni ipocrisia e doppiezza. Dobbiamo portare gioia, lealtà e verità. Dobbiamo essere testimoni credibili per ciò che diciamo e facciamo, perchè si capisca che dietro ogni parola c'è la nostra mente e il nostro cuore. La situazione che viviamo è estremamente esigente e ci chiede di essere assolutamente veritieri e credibili''. Secondo padre Lombardi bisogna ''cercare di mettersi nel punto di vista dell'altro, capirne le domande e la mentalità, per fare un cammino insieme''. ''In questi mesi per me difficili - ha concluso - vedo come bisogna cercare di capire da quanto lontano viene la domanda che ci viene rivolta. Quelle che per noi sono risposte evidenti chiare e semplici non lo sono per chi viene da premesse e attese così differenti. E' necessario incontrare e dialogare sinceramente con tutti gli uomini di buona volontà che ancora non conoscono Cristo e che magari sono alla ricerca''.

Asca