martedì 26 maggio 2009

Il Papa: dal Concilio un rinnovamento nella continuità. I laici corresponsabili dell’agire della Chiesa. Il futuro dipende dalla nostra testimonianza

"Il futuro del cristianesimo e della Chiesa a Roma dipende anche dall'impegno e della testimonianza di ciascuno di noi". E' quanto ha detto il Papa che questa sera ha aperto il Convegno ecclesiale della diocesi di Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Benedetto XVI ha ribadito l'importanza del ruolo dei laici nell'operato delle parrocchie, ma anche dei movimenti e delle nuove comunità sorte dopo il Concilio Vaticano II, che - ha detto - "ha portato buoni frutti", anche se c'è stata una "corrente interpretativa che appellandosi a un presunto spirito del Concilio ha inteso stabilire una discontinuità con la Tradizione della Chiesa". "Il Concilio - ha aggiunto il Papa - non è stata una rottura che ha dato vita a un'altra Chiesa ma un vero e profondo rinnovamento e crescita di un unico soggetto che si sviluppa" rimanendo però sempre fedele al “popolo di Dio in pellegrinaggio”. “La Chiesa non è una realtà soltanto spirituale, ma vive nella storia”. La Chiesa, ha aggiunto il Papa citando il Concilio Vaticano II, è “comunione di persone che per l’azione dello Spirito Santo formano il Popolo di Dio, che al tempo stesso è il Corpo di Cristo”. Due concetti che mostrano, rispettivamente, la “continuità” e l’“universalità” dell’esperienza ecclesiale, così come ribadito anche dal Vaticano II. Il Santo Padre ha precisato come la “recezione” e l’“assimilazione” della dottrina conciliare non siano avvenute “sempre e ovunque senza difficoltà e con una corretta interpretazione” ed ha riconosciuto che “a un periodo di fervore” ne ha fatto seguito uno “di affievolimento dell’impegno, stanchezza e stallo”. "Ci deve essere una rinnovata presa di coscienza del nostro essere chiesa e della nostra responsabilità pastorale a cui tutti siamo chiamati", ha proseguito il Pontefice, soffermandosi sul rapporto tra "la Chiesa come comunione di persone che formano il popolo di Dio e al tempo stesso il corpo di Cristo". Benedetto XVI ha invocato l'"universalità" ovvero la capacità di "arrivare a tutti" perchè "tutti sono una cosa sola e non c'è più distinzione, Cristo è in tutti". "E la nostra diocesi a che punto sta? In che misura viene riconosciuta e favorita la corresponsabilità di tutti e dei laici?". "Il mandato di evangelizzare - ha risposto Papa Ratzinger - spetta a tutti, anche se molta strada resta da percorrere perchè troppi battezzati non si sentono parte della comunità ecclesiale e vivono ai margini di essa. Pochi sono ancora i laici in proporzione al numero degli abitanti di ciascuna parrocchia". Per questo, "occorre rinnovare lo sforzo per una formazione più attenta e puntuale" dei laici. "Tocca a voi parroci - ha esortato Benedetto XVI - promuovere la crescita spirituale apostolica di quanti sono già attivi in parrocchia". "Siate buoni samaritani - ha concluso il Papa - pronti a curare le ferite dei vostri fratelli". Passare “da collaboratori del clero a corresponsabili dell’agire della Chiesa, favorendo il consolidarsi di un laicato maturo e impegnato”. È il “cambiamento di mentalità” che Benedetto XVI ha chiesto ai laici. Una “corresponsabilità”, ha precisato, che chiede di “migliorare l’impostazione pastorale”, “nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli dei consacrati e dei laici”. Il Santo Padre ha ricordato la “generosa testimonianza di tanti battezzati” che nei secoli passati “hanno speso la vita per educare alla fede le giovani generazioni, curare i malati e soccorrere i poveri”, come pure, in epoca più recente, il Sinodo diocesano, che ha impegnato la Chiesa ad essere sempre più “viva e operosa” all’interno della città. Ancora, la missione cittadina in preparazione al Giubileo del 2000, che ha portato “la comunità ecclesiale a prendere coscienza che il mandato di evangelizzare non spetta solo ad alcuni, ma a tutti i battezzati”. Eppure “molta strada resta ancora da percorrere: troppi battezzati non si sentono parte della comunità ecclesiale e vivono ai margini di essa”, come pure vi sono uomini e donne che “non conoscono la bellezza della nostra fede”. Per questo “non possiamo rassegnarci alla conservazione dell’esistente”, ha concluso il Papa, esortando a “riprendere con rinnovata lena il cammino”. A proposito di annuncio del Vangelo, in una città dove - ha affermato il Santo Padre - "non pochi battezzati hanno smarrito la via della Chiesa e quelli che non sono cristiani non conoscono la bellezza della nostra fede", è urgente una "convinta azione missionaria". L’indicazione precisa è di ridar vita, in ogni parrocchia, ai centri d’ascolto lanciati al tempo della Missione cittadina, "luoghi dove sia possibile sperimentare la fede, esercitare la carità, organizzare la speranza". Affiancando l’impegno delle parrocchie, inteso con un "respiro missionario più largo", ad una "pastorale d’ambiente ben pensata". Nel promuovere la crescita spirituale e apostolica delle comunità, il Papa indica la necessità che "siano educate all’ascolto orante della Parola di Dio, attraverso la pratica della 'lectio divina'". Un’opportunità anche per far "sperimentare la bellezza e la gioia di essere e di sentirsi Chiesa" anche ai giovani, "maggiormente esposti al crescente individualismo della cultura contemporanea". Ancora, è essenziale che "l’adorazione e la celebrazione dell’Eucaristia siano molto curate". Uno spazio importante ha la testimonianza della carità, che a Roma ha esempi di alto valore. "Continui ad estendersi sempre di più - ha esortato Benedetto XVI - perché chi vive nella sofferenza senta vicina la Chiesa e sperimenti l’amore del Padre, ricco di misericordia". Nel vivere tutti questi impegni il Papa raccomanda il valore della comunione. "La comunione e l’unità della Chiesa, che nascono dall’Eucaristia, sono una realtà di cui dobbiamo avere sempre maggiore consapevolezza" e che "dobbiamo sempre nuovamente imparare a custodire e difendere da rivalità, da contese e da gelosie che possono nascere nelle e tra le comunità ecclesiali". In questo senso, ai movimenti e alle comunità sorti dopo il Concilio Vaticano II, "dono prezioso" anche per Roma, ha chiestp di "curare sempre che i loro itinerari formativi conducano i membri a maturare un vero senso di appartenenza alla comunità parrocchiale".

Apcom, SIR, RomaSette.it

Il card. Vallini al Papa: sappiamo quanto ha sofferto. Le confermiamo piena comunione, sincero affetto e riconoscenza per il luminoso magistero

“Piena comunione, affetto sincero e crescente” e “riconoscenza per il suo luminoso magistero” è stata espressa stasera al Papa dal card. Agostino Vallini (nella foto con Benedetto XVI), Vicario di Roma, nel suo intervento in apertura del Convegno pastorale della diocesi di Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Benedetto XVI era oggi presente alla serata inaugurale. La presenza del Papa, ha detto il card. Vallini, “offre a tutti noi l’opportunità di dirle, in forma pubblica e corale, che sappiamo quanto ha sofferto nei mesi passati nel vedere maliziosamente e in modo distorto interpretati alcuni suoi pronunciamenti e decisioni pastorali, e desidera confermarle piena comunione, affetto sincero e crescente alla sua cara persona ed esprimerle viva riconoscenza per il suo luminoso magistero, che tanto nutrimento spirituale porta alle nostre persone''. Il convegno diocesano, ha spiegato, vuole interrogarsi sul “presupposto di fede che la Chiesa è il popolo di Dio” e “su quanto questa verità di fede sia sentita e praticata dai fedeli, particolarmente dai laici, e quanto la loro appartenenza ecclesiale sia aperta alla corresponsabilità pastorale”. La diocesi di Roma, dopo il Giubileo del 2000, ha spiegato, si è impegnata in particolare nella pastorale familiare e giovanile. “Confidiamo – ha concluso – che dalla verifica possa scaturire un rinnovato slancio della pastorale ordinaria” capace di “coinvolgere un numero crescente di collaboratori laici, di cui si sente urgente bisogno”.

SIR

Il Papa in Terra Santa. Il card. Kasper: nel discorso a Yad Vashem ha mostrato una nuova dimensione della riflessione sulla Shoah

Nel suo discorso allo Yad Vashem a Gerusalemme, Papa Benedetto XVI non ha usato ''parole che potrebbero apparire provocatorie'', nè si è preoccupato di ''rendere giustizia al politicamente corretto'', perchè ''doveva trasmettere un messaggio molto più importante, che nessun altro rappresentante così eminente aveva saputo dare prima''. Lo scrive il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, in un articolo su L'Osservatore Romano. Kasper sottolinea come il Pontefice abbia visitato il memoriale dell'Olocausto ''non come Papa tedesco, con il ben noto peso della storia tedesca'', bensì, ''cosa che dal punto di vista meramente politico è molto più importante, come capo della Chiesa Cattolica universale per esprimere nuovamente al popolo ebraico il suo affetto personale, come quello della Chiesa Cattolica''. Quanto all'assenza, in quel discorso, di una condanna del nazismo, Kasper ricorda come Joseph Ratzinger l'avesse già espressa in più di un'occasione. Per il cardinale, il Papa, nel suo discorso a Yad Vashem , ''ha preso spunto dal nome del memoriale di Yad Vashem, ossia un memoriale, un nome. Seguendo il senso e le orme della cultura della memoria biblica ed ebraica, egli ha spiegato che corrisponde alla dignità dell'uomo possedere un nome e che questo nome è scritto in modo indelebile dalla mano di Dio. Quindi, - spiega il porporato ripercorrendo le parole del Pontefice - anche se i carnefici nazisti hanno privato le vittime del loro nome riducendole a meri numeri, pensando in tal modo di poterne cancellare per sempre il ricordo, secondo la fede sia ebraica sia cristiana la loro memoria si conserva in eterno e anche noi dobbiamo serbarne il ricordo. Che cosa si potrebbe dire di più profondo sulla dignità indistruttibile delle vittime e gli abissi del crimine della Shoah?''. Quello di Papa Ratzinger, conclude Kasper, è stato quindi un ''grande discorso'', perchè aveva da ''dire qualcosa di nuovo, di fondamentale e di profondo'' e ''il Pontefice ha così dato un nuovo spunto e ha mostrato una nuova dimensione della riflessione sulla Shoah''.

Asca

Prima apertura della 'Radio Vaticana' alla pubblicità. Mons. Celli presidente del consiglio d'amministrazione del 'Centro Televisivo Vaticano'

Radio Vaticana apre alla pubblicità. La storica decisione è stata comunicata dalla Santa Sede per risanare il cronico passivo di bilancio dell'emittente. Primo inserzionista sarà l'Enel.
L'annuncio è stato dato in una conferenza stampa dal direttore di Radio Vaticana e portavoce del Papa, padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI), alla presenza del presidente dell'Enel Piero Gnudi e quello della Mabq, l'agenzia che curerà la raccolta, Egidio Maggioni. La prima apertura della Radio Vaticana al mondo della pubblicità si colloca in un contesto segnato da profondi cambiamenti. La programmazione e il modo di trasmettere dell’emittente della Santa Sede non sono stati fino ad oggi appropriati per la pubblicità. La trasmissione in onde corte verso varie parti del mondo, in tante lingue e in tempi limitati, non hanno finora creato un ambiente adatto per diffondere messaggi pubblicitari. Ora invece - ha detto padre Federico Lombardi - l’attività e il modo di trasmettere si sono evoluti. "Il primo cambiamento piuttosto evidente è il fatto che su Roma in Fm, sull’Italia in Dab e per tutto il mondo via Internet, vi è adesso un canale di trasmissione della Radio Vaticana: "One-o-five-live". E' un canale radio che trasmette 24 ore su 24. Questa programmazione, con un pubblico anche sempre più stabile, è naturalmente un ambiente in cui la pubblicità si inserisce con più pertinenza, con più logica".
Intanto Benedetto XVI ha nominato l'arcivescovo Claudio Maria Celli nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione del Centro Televisivo Vaticano, in sostituzione del giornalista Emilio Rossi, scomparso alcuni mesi fa. Lo stesso Padre Federico Lombardi resta direttore del CTV ma la nomina di Celli va nella direzione di una riorganizzazione del settore, in quanto Celli è presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, dicastero che finora non aveva competenze dirette sui media vaticani.

Agorà dei giovani 2009. Il calendario degli eventi conclusivi del triennio nelle diocesi

Ve­neto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto­Adige. Le delegazioni delle pastorali giovanili hanno scelto di vivere insieme un mo­mento di incontro e celebrazione domenica, presso la Basilica di Aquileia, a partire dalle ore 16 con un saluto del vescovo di Gorizia Dino De Antoni. Prevista la presenza del Patriarca Ange­lo Scola e dei vescovi della regione conciliare.
Firenze. La diocesi dà appuntamento ai suoi giovani sabato alle 20 in Seminario; alle 21 in San Frediano in Cestello per una veglia di pre­ghiera legata alla figura di Santa Maria Madda­lena de' Pazzi seguirà la catechesi dell’arcivesco­vo Giuseppe Betori. Alle 22.30 pellegrinaggio al­la Basilica di Santo Spirito e adorazione eucari­stica; dalle 23.30 all’una evangelizzazione tra i locali dell’Oltrarno.
Napoli. La città partenopea chiude il triennio con la veglia di Pentecoste venerdì alle 19.30. Giovani di associazioni, movimenti e gruppi par­rocchiali, con i cresimandi e i cresimati, si ritro­vano in cattedrale con il card. Crescenzio Sepe.
Genova. Tradizionale falò di Pentecoste presso il Santuario di Nostra Signora della Guardia. Al­le 19 il musical dei ragazzi del Movimento "Ran­gers" e alle 20.45 l’incontro con l’arcivescovo An­gelo Bagnasco e la consegna dei doni ai missio­nari e agli sposi consacrati quest’anno.
Palermo. La Veglia di Pentecoste sarà animata dai giovani dell’arci­diocesi che si riuniranno in Catte­drale sabato sera alle 21.30 insieme con l’arcive­scovo Paolo Romeo.
Rimini. Domenica, abbigliati con la maglietta arancio­ne della GMG del 5 aprile scorso, i ragazzi si troveranno alle 14.30 al parco Marec­chia per una festa. Alle 17.30 Messa col vescovo Francesco Lambiasi.
Pompei. La Veglia coinciderà con il pellegri­naggio Napoli-Pompei a piedi organizzato dal­l’Ac. Sabato alle 22 decine di migliaia di perso­ne, giunte a piedi da Napoli e dalla provincia, guidate dal card. Crescenzio Sepe, arcive­scovo di Napoli e da mons. Carlo Liberati, arcivescovo-prelato e delegato pontificio di Pom­pei, si ritroveranno in preghiera nell’area mee­ting del Santuario della Vergine del Rosario.
Alghero-Bosa. Si terrà sabato 30 dalle 16 alle 20 al Palazzo dei Congressi di Alghero la Veglia di Pentecoste "Mandati dallo Spirito" organizzata dalla Pastorale giovanile della diocesi di Alghero-Bosa. Sarà ricreata una vera e propria "Agorà", luogo di scambio tra culture ed esperienze in cui la fede, grazie alla presenza di 12 stand, sarà "rapportata" con la scienza, la missione, ma anche con il gioco, l’arte – e l’arte sacra –, il lavoro e lo sport, la creatività e la musica, l’informazione e la solidarietà. Nell’ultimo stand sarà approfondito il discorso di Benedetto XVI ai giovani del 7 settembre 2008 a Cagliari, quando il Papa affidò alle nuove generazioni isolane le tre "effe": famiglia, formazione e fede. Subito dopo un percorso creativo, intitolato "Attendendo i doni dello Spirito", aiuterà con musica, testi recitati, coreografie e testimonianze, a creare il clima per la celebrazione della veglia presieduta dal vescovo Giacomo Lanzetti.
Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Veglia di Pentecoste a partire dalle 20.30 per i ragazzi, con ritrovo a Terlizzi in Piazza Cavour. Alle 21 pelle­grinaggio verso Sovereto; alle 23 Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Luigi Martel­la.
Ales-Terralba. La diocesi sarda sabato, a Mon­tevecchio, villaggio minerario, avrà un pome­riggio dedicato ai giovani e in serata una veglia di preghiera e una celebrazione presiedute dal vescovo Giovanni Dettori.
Cagliari. Sabato 30 Veglia di preghiera nell’anfiteatro con l’ar­civescovo Giuseppe Mani.
Conversano-Monopoli. La GMG dioce­sana si unisce alla chiusura del Triennio sabato e domenica a Polignano a mare (Bari) dove ci sarà una veglia notturna e la Celebrazione Eucaristica la do­menica.
Civita castellana. Pelle­grinaggio notturno di Pentecoste al monte So­ratte, "Diventeranno profeti i vostri figli e le vo­stre figlie", con la presenza del vescovo Romano Rossi.
Massa Carrara-Pontremoli. Veglia itinerante in programma a Marina di Massa nel­la notte tra sabato e domenica. Dopo la rifles­sione del vescovo Eugenio Binini, si andrà in strada con le "Fontane di luce".
Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Raduno alle 16.30 in Piazza Padre Pio per la "Mar­cia della speranza". Alle 21.30 nella Chiesa di San Pio i giovani incontrano l’amministratore apo­stolico Domenico D’Ambrosio.
Ascoli Piceno. Appuntamento alle 16.30 a piazza Arringo per la diocesi dove alle 19.30 ci saranno i Vespri e alle 21.15 in Duomo veglia di Pentecoste con il vescovo Silvano Montevecchi.
Pistoia. Un palco in Piazza Duomo con una ventina di gazebo di movimenti, associa­zioni, aggregazioni laicali. Al centro della Piaz­za il gonfiabile dell’Agorà. Il vescovo Mansueto Bianchi risponderà alle domande dei ragazzi su ascolto, cultura e annuncio.
Pinerolo. Appunta­mento sabato alle 18.30 in Piazza Duomo. Dal­le 20 "Agorà live", spettacolo musicale. Seguirà una veglia presieduta dal vescovo Piergiorgio De­bernardi. Alle 24, Messa di Pentecoste in Catte­drale.
Susa. "Il canto della not­te": marcia notturna di 30 chilometri che pren­derà il via dalla Cattedrale di Susa e, percorren­do la Via Francigena, giungerà fino alla Sacra di San Michele. Arrivo per le 7 di domenica quan­do nell’abbazia verrà celebrata la Messa.
Lecce. Sabato sera centinaia di giovani incontreranno i loro coetanei nei luoghi 'cult' per proporre una notte bianca di impegno e riflessione, "La Notte di luce". Pre­ghiera, concerti, giochi e dibattiti prenderanno il via dopo la grande veglia diocesana di Pente­coste, con il "mandato ai giovani" dell’ammini­­stratore apostolico, Cosmo Francesco Ruppi. La solenne veglia nella piazza di Populonia alle ore 21 sarà presieduta dal vescovo di Massa Ma­rittima- Piombino Giovanni Santucci. http://www.nottediluce.com/
Caserta. Appun­tamento per sabato in Piazza Pitesti do­ve sarà ospitata l’icona di San Paolo che sosterà una settimana in città; domenica alle 12 presso la parrocchia del Buon Pastore Messa solenne.
Alife-Caiazzo. Ad Alignano, alle 17 pellegri­naggio a Santa Maria Combulteria; alle 19 veglia di preghiera nella Chiesa dell’Addolorata; alle 21 festa in piazza Mercato. Sarà presente Pietro Fa­rina vescovo eletto di Caserta. Domenica alle 17 Messa solenne del Vescovo e musical "Paulus".
Modena ­Nonantola. "Pedalata della pace", se­guono spettacolo musicale e veglia di Penteco­ste con il vescovo Benito Cocchi.
Acerra. Sabato alle 19 veglia di Pentecoste nella Cattedrale. Alle 20.30 nella cappella del Seminario concer­to di musica classica. Domenica ore 20.30 con­certo nella Piazza del Duomo: tributo a Gio­vanni Paolo II.
Asti. Sabato alle 21 la Messa in Cat­tedrale, per poi passare alla cena conviviale. Saranno i giovani a illuminare la notte con una "Veglia in piazza", aperta dal vescovo Francesco Guido Ravinale.
Melfi-Rapolla­ Venosa. A Pierno domenica alle 14 raduno allo svincolo di Pierno; ore 17 preghiera, concerto e cena al sacco.
Catania. "Pentecoste dei giovani", giunta al­la XXI edizione, si celebra in occasione della chiusura del Triennio. Sabato: conclusione dei tor­nei sportivi interparrocchiali, veglia di Penteco­ste, notte in sacco a pelo. Domenica: laboratori, adorazione, confessioni; nel pomeriggio: pelle­grinaggio e Messa con l’arcivescovo Salvatore Gri­stina.
Fano-Fossombrone­ Cagli-Pergola. Sabato la diocesi organizza un pellegrinaggio a pie­di da Fossombrone al convento dei cappuccini dove è custodita la reliquia di San Giuseppe da Copertino. Alle 21 il vescovo Armando Trasarti presiederà la Liturgia penitenziale.
Iglesias. Il Servizio per la Pastorale Giovanile della diocesi organizza per la giornata del 30 Maggio, una festa senza precendenti! "AgorArte...giovani ed arte, in piazza ad Iglesias" sarà la festa dei giovani, la festa dell'arte, la festa della musica, la festa dei movimenti e delle associazioni. A partire dalle ore 10.00 le vie del centro di Iglesias si vestiranno a festa portando in evidenza il mondo giovanile e tutte le realtà che gli ruotano attorno. Musica dal vivo, writers, danza, fotografia, intrattenimento, sport, giochi, esibizioni, testimonianze, dialogo e confronto, saranno solo alcune delle stelle che illumineranno la giornata. La giornata del 30 si concluderà con lo spettacolo-concerto "Serenada sarda" che si terrà in piazza Sella alle ore 21.30. http://pastoralegiovanileiglesias.blog.tiscali.it//
Mazara del Vallo. La "Giovaninfesta" è una giornata in cui centinaia di giovani della diocesi si ritrovano per confrontarsi, pregare, gioire, fare festa, ascoltare musica dal vivo e stare bene insieme. E’ aperta a tutti i giovani tra i 14 e i 32 anni che vogliono fare un’esperienza di apertura agli altri e di incontro con il Signore. La festa si svolgerà il 30-31 maggio 2009, come chiusura del Triennio dell'Agorà dei Giovani, ed avrà il tema "Voi Siete la Speranza". http://www.giovaninfesta.it/
Frosinone-Veroli-Ferentino. "E tutti furono colmati di Spirito Santo": questo il tema, colto dagli Atti degli Apostoli, dell’incontro organizzato dall’équipe di pastorale giovanile della diocesi a "conclusione" del cammino dell’Agorà. Si comincia sabato 30 alle 16 all’Abbazia di Casamari, dove i giovani - nel giardino antistante - verranno accolti fra gli stand di associazioni e movimenti presenti in diocesi che desiderano far conoscere le loro proposte e iniziative. Tra gli stand quello "vocazionale", che sarà animato da giovani seminaristi, sacerdoti e suore. Alle 17.30 spazio a "Giochiamo insieme", organizzato dall’Azione cattolica; alle 18, poi, sarà possibile effettuare una visita guidata dell’Abbazia, monastero cistercense fra i più importanti d’Italia. La prima parte dell’incontro terminerà con la cena al sacco. Ci si preparerà, quindi, al culmine dell’incontro: la Messa presieduta dal vescovo diocesano, Ambrogio Spreafico, nel corso della quale una cinquantina di giovani e adulti riceveranno il sacramento della Cresima. A conclusione della serata, verso le 22, gli studenti del Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone si esibiranno in un concerto di musica pop.
Sulmona-Valva. I ragazzi della Pastorale giovanile della diocesi, guidati dal direttore dell’Ufficio, don Fabio D’Alfonso, hanno organizzato per oggi la giornata conclusiva dell’Agorà che sarà presieduta dal vescovo Angelo Spina. La manifestazione si svolgerà al centro pastorale e occuperà l’intero pomeriggio a partire dalle 16.30 per poi concludersi nella Cattedrale di San Panfilo con la Veglia di Pentecoste alle 20.30. Tema della giornata, "Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio Vivente" (1Tm 4,10). L’intera manifestazione sarà un’occasione per riflettere, alla luce della Parola di Dio, sui tragici eventi che hanno toccato recentemente la provincia de L’Aquila e gran parte delle parrocchie della diocesi di Sulmona-Valva. I momenti di riflessione verteranno infatti non solo sugli aspetti scientifici e geologici del sisma, ma anche su quelli più umani – come la paura del sisma – e su come la fede può vacillare o essere sostegno in momenti tanto drammatici. Risalto verrà dato alle «risposte» positive al sisma – con le testimonianze di giovani della diocesi a dar voce alle associazioni impegnate nei soccorsi. Infine un momento di festa prima di andare in Cattedrale per la Veglia.

Daniela Pozzoli, Avvenire