martedì 1 giugno 2010

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Anticipazione dell'Instrumentum laboris: la minoranza cristiana appartiene al tessuto sociale della regione

L'occupazione israeliana è un'"ingiustizia politica imposta ai palestinesi". E' quanto si legge nell'Instrumentum laboris, il documento preparatorio del Sinodo dei vescovi dedicato al Medio Oriente, che si svolgerà a Roma, alla presenza del Papa, dal 10 al 24 ottobre prossimi. Il testo verrà ufficialmente consegnato da Benedetto XVI ai patriarchi, ai vescovi e ai cristiani della regione domenica 6 giugno durante la Santa Messa a Nicosia. L'agenzia Ansa nè anticipa ogg ampi stralci. Si tratta di un documento di una quarantina di pagine che analizza la situazione difficile dei cristiani in Medio Oriente e li esorta tuttavia a restare "come minoranza attiva" e non "ghettizzata" per difendere anche la laicità e il pluralismo nella Regione. Pur in "numero esiguo", essi infatti "appartengono a pieno titolo al tessuto sociale e all'identità stessa" dell'area. La loro scomparsa rappresenterebbe una perdita "per il pluralismo del Medio Oriente". Qui, i cattolici sono chiamati a promuovere il concetto di "laicità positiva" dello Stato per "alleviare il carattere teocratico" di alcuni governi e permettere "più uguaglianza tra i cittadini di religioni differenti favorendo così la promozione di una democrazia sana, positivamente laica, che riconosca pienamente il ruolo della religione, anche nella vita pubblica, nel pieno rispetto della distinzione tra gli ordini religioso e temporale". Certo, le sfide non mancano, anche perché i conflitti regionali rendono ancora più fragile la situazione dei cristiani. "L'occupazione israeliana dei territori Palestinesi - si legge nel testo - rende difficile la vita quotidiana per la libertà di movimento, l'economia e la vita sociale e religiosa (accesso ai Luoghi Santi, condizionato da permessi militari accordati agli uni e rifiutati agli altri, per ragioni di sicurezza). Inoltre, alcuni gruppi fondamentalisti cristiani giustificano, basandosi sulle Sacre Scritture, l'ingiustizia politica imposta ai palestinesi, il che rende ancor più delicata la posizione dei cristiani arabi". Non è solo in Israele e nei territori che i cristiani soffrono: in Iraq sono tra le principali vittime della guerra. "Ancora oggi la politica mondiale non ne tiene sufficiente conto", denuncia l'Instrumentum laboris. "In altri Paesi, l'autoritarismo, cioè la dittatura, spinge la popolazione, compresi i cristiani, a sopportare tutto in silenzio per salvare l'essenziale", aggiunge il documento. In Turchia, il concetto attuale di laicità pone "ancora problemi alla piena libertà religiosa del Paese". Alle difficoltà esterne si intrecciano debolezze interne: "La mancanza di unità tra i membri del clero" costituisce ad esempio "una controtestimonianza" mentre "la formazione umana e spirituale di sacerdoti, religiosi e religiose talvolta lascia a desiderare". Nella sua prefazione, il segretario generale del Sinodo, mons. Nikola Eterovic, osserva che "la situazione attuale nel Medio Oriente è per non pochi versi simile a quella vissuta dalla primitiva comunità cristiana in Terra Santa" in mezzo a difficoltà e persecuzioni, quando la "loro patria era occupata, inserita all'interno del potente impero romano".

Ansa

Il card. George: in America e altrove errori per i casi di pedofilia. Il Papa sempre chiaro nel voler purificare il sacerdozio dai predatori sessuali

Il presidente dei vescovi degli Stati Uniti, card. Francis George, ha ammesso gli "errori" compiuti in passato nella sua diocesi e, in generale, nella Chiesa Cattolica rispetto alla pedofilia. "Sono stati compiuti errori qui e altrove, sebbene abbiamo imparato molto ed abbiamo provato ad integrare quel che abbiamo imparato in un ambiente sempre più sano", ha scritto l'arcivescovo di Chicago in una lettera ai suoi fedeli pubblicata sul sito della diocesi in inglese, spagnolo e polacco. "Non ho conoscenza personale della situazione al di fuori degli Stati Uniti, ma posso dire che Papa Benedetto XVI ora e prima di essere eletto Vescovo di Roma, è sempre stato chiaro nella sua determinazione a purificare il sacerdozio da ogni predatore sessuale e a far sì che la preghiera per le vittime faccia parte delle nostre vite". "Sebbene gli abusi siano avvenuti venti o trenta anni fa - scrive il porporato - il danno è duraturo e spesso devastante, e il loro dolore riguarda tutti coloro che sono con loro nella Chiesa. Ho parlato con decine di adulti sopravvissuti agli abusi sessuali e a volte anche con i loro familiari. Ho provato ad ascoltarli e mi sono scusato, ma la prima preoccupazioni che tutte le vittime condividono è che nessun altro venga abusato come lo sono state loro". Il card. George ricorda che, come misure di prevenzione, la diocesi di Chicago ha attivato un numero verde per le denunce ed ha istituito un corso per adulti per riconoscere nei bambini eventuali segni di violenza. "Il corso è obbligatorio per vescovi, preti, diaconi, insegnanti, e tutti coloro che sono spesso in contatto con i bambini, volontari compresi". Ad ogni modo, assicura l'arcivescovo, "ogni denuncia di abusi sui minori, a prescindere del periodo a cui fa riferimento, è riferita alle autorità civili da parte dell'arcidiocesi" e "nessun prete accusato di pedofilia è stato mantenuto nel ministero nell'arcidiocesi di Chicago".

Apcom

ll Papa a Cipro. Mons. Fortino: in un'atmosfera di positivo impegno tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa l'incontro tra Benedetto e Chrysostomos

E’ in una “atmosfera di positivo impegno” tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa di Cipro che si inserisce la visita del Papa all’arcivescovo Chrysostomos II (nella foto con Benedetto XVI) nel contesto del suo viaggio apostolico a Cipro, dal 4 al 6 giugno. A sottolineare l’aspetto ecumenico del viaggio è mons. Eleuterio Fortino, del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in un articolo scritto per L’Osservatore Romano. “La Chiesa di Cipro – fa sapere - partecipa attivamente alle iniziative ecumeniche in Medio Oriente, nelle commissioni interortodosse, nell'ambito di consiglio ecumenico delle Chiese. Con la Chiesa Cattolica ha mantenuto, con perseveranza, contatti positivi e calorosi”, accogliendo a Paphos l’ultimo incontro della Commissione mista internazionale. “Forse memore di una sparuta manifestazione contro il dialogo ortodosso-cattolico”, che aveva avuto luogo in quella occasione, il Santo Sinodo ha divulgato in maggio una lettera Enciclica “per richiamare – dice mons. Fortino - l'importanza della visita del Papa di Roma e il dovere di accoglierlo con rispetto. Ha anche invitato a superare recriminazioni per il passato”. "Pensiamo - affermano i membri del Sinodo - che non possiamo rimanere legati al passato, specialmente in un mondo in cui i cristiani rischiano di diventare minoranza. La preghiera del Cristo "che siano una cosa sola" è indirizzata anche a noi".

SIR

Il Papa a Cipro. Lombardi: Benedetto XVI darà un messaggio di pace. Non temiamo eventuali contestazioni ortodosse. Possibile un incontro con musulmani

Il programma del viaggio di Papa Benedetto XVI a Cipro, che inizierà venerdì 6 giugno, non subirà alcun cambiamento anche dopo il complicarsi del clima in Medio Oriente, conseguente all'attacco israeliano ai pacifisti imbarcati sulle navi dirette verso i territori palestinesi. ''Fatti tristi e preoccupanti'' che, però, non incideranno sul 16° viaggio all'estero di Papa Ratzinger, il primo in un Paese a maggioranza ortodossa. Ad affermarlo è stato questa mattina il direttore della Sala Stampa Vaticana padre Federico Lombardi, che ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, lo svolgersi del viaggio apostolico del Papa. Padre Lombardi è tornato a definire l'attacco e lo scatenarsi delle reazioni nell'area ''eventi tristi e preoccupanti sul clima dell'area ma - ha subito aggiunto - non credo che avranno influssi sul viaggio papale''. Alla domanda se lo stesso Pontefice farà riferimento esplicito alle tensioni in Medio Oriente nei suoi discorsi in terra cipriota, padre Lombardi ha risposto: ''Sappiamo che andiamo in un'area dove ci sono tensioni e problemi. Il Papa lo sa e vedrà cosa dire. Di certo darà un messaggio di pace, pur dicendo cose in modo esplicito, come è nel suo stile''. La Santa Sede non teme contestazioni da parte delle frange ortodosse tradizionaliste. Il portavoce vaticano ha sottolineato l'autorevolezza dell'arcivescovo Chrysostomos II. "Chrysostomos è un leader molto forte e rispettato ed ha 'in mano' la situazione", ha detto Lombardi. "Le contestazioni vengono da frange che non interpretano l'atteggiamento fondamentale della Chiesa di Cipro. Non siamo preoccupati". Nel corso del briefing, padre Lombardi ha parlato anche di “un possibile incontro con i musulmani locali” ma ha precisato che “non c’è niente di sicuro”. E’ sul versante ecumenico che il programma presenta momenti importanti e in questo ambito, ha avvertito il portavoce, “va tenuto presente l’eccellente rapporto tra la Chiesa Ortodossa cipriota e il Patriarcato di Mosca”. Il Papa oltre alla celebrazione ecumenica del 4 giugno a Paphos, visiterà a Nicosia, presso l’arcivescovado ortodosso, “il museo delle icone e l’appartamento dell’arcivescovo Makarios che fu il primo presidente della Repubblica di Cipro dopo l’indipendenza”. Nella capitale il Pontefice alloggerà in nunziatura che si trova proprio sulla Linea di demarcazione tra la repubblica greco-cipriota e i territori occupati dalla Turchia nel 1974. Per questo, quando in nunziatura, “la protezione del Papa sarà affidata alle truppe della missione Onu”. Momento importante del viaggio sarà la pubblicazione, nella Messa di domenica, dell’Instrumentum laboris del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente che, ha detto Lombardi, “non sarà un documento lungo, il cui schema ricalca quello dei Lineamenta arricchiti dalle risposte arrivate nel frattempo”. Il portavoce vaticano ha infine ricordato che al momento dell’arrivo e della partenza il Papa benedirà un ulivo “in segno di pace”.

Asca, Apcom, SIR