venerdì 30 marzo 2012

Il Papa in Messico e a Cuba. Ouellet: da Benedetto XVI un messaggio straordinario, il cuore di Cristo non per dominazione ma per servizio e vero amore

“La fede è la chiave per la riconciliazione di tutti i cubani”. Lo ha detto ieri il card. Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, commentando all'agenzia Zenit il viaggio del Papa nell’isola di Cuba. Per il porporato, che è anche prefetto della Congregazione per i vescovi, il viaggio di Benedetto XVI è stata un messaggio al mondo intero, che mostra quanto la Chiesa Cattolica sia al cuore dell’identità spirituale e culturale del continente. Il card. Ouellet ha menzionato anche i cambiamenti in atto nel Paese Caraibico. “A Cuba – ha ribadito – c’è un’apertura alla Chiesa Cattolica, all’opera di carità, ma soprattutto c’è una primavera della fede e attraverso la fede è importante che i cubani lavorino veramente insieme, guardino davanti e rimodellino la loro identità attingendo dalla tradizione della Chiesa Cattolica, che è anche parte di questa cultura”. Il presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina ha anche aggiunto che gli abitanti della regione devono essere confortati proprio dalla fede. “Si confrontano con problemi difficili – povertà, violenza, sfide per le famiglie – e così il Papa li ha esortati a rivolgersi a Dio e a chiedere la purificazione del cuore”. “È un messaggio straordinario – ha concluso il cardinale – il cuore di Cristo non è un cuore per la dominazione, è per il servizio, è per il vero amore e la solidarietà”.

Radio Vaticana

Il Papa in Messico e a Cuba. Lombardi: il vero grade incontro, personale e diretto con i popoli è avvenuto, ed è stato profondo, spontaneo, sincero

''Ci sarà chi continuerà a dire che vi sono stati degli incontri mancati'' durante il viaggio di Papa Benedetto XVI in Messico e a Cuba, come ''la visita a Guadalupe, i dissidenti cubani, le vittime di Maciel''; ma il Papa ''non può sempre fare tutto ciò che vorrebbe nello spazio brevissimo di un viaggio'' e ''chi lo ascolta capisce il suo spirito e le sue intenzioni, chi lo segue sa la coerenza e il coraggio dei suoi messaggi''. Lo afferma il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale video per ''Octava Dies'', il magazine settimanale del Centro Televisivo Vaticano. Per padre Lombardi, ''il vero grande incontro, che comprende idealmente tutti gli incontri particolari, è avvenuto, ed è stato profondo, spontaneo, sincero. Quel servizio alla fiducia, alla speranza, che il Papa desiderava offrire''. E' stato, secondo il portavoce vaticano, ''un incontro personale e diretto fra il Papa e i popoli del Messico e di Cuba, idealmente tutti i popoli ispanici dell'America Latina. Questo è certamente uno dei significati più importanti del viaggio appena concluso. Agli occhi delle centinaia di milioni di cattolici del continente americano un passo decisivo - oltre la partecipazione
all'Assemblea di Aparecida del 2007 - per confermare e in certo senso equilibrare l'attenzione di questo Pontificato nei loro confronti''. ''Un messaggio - dice ancora Lombardi - chiarissimo di incoraggiamento alla Chiesa nei due Paesi, un'esplicita richiesta di spazi più larghi di presenza e di libertà religiosa, non come tutela di privilegi, ma come possibilità di servizio, di contributo efficace per il bene di tutti, per la costruzione di una società più fraterna, più giusta, riconciliata e pacifica. Il Papa è il pastore della Chiesa Cattolica e attraverso di essa e della sua vitalità passa anzitutto il servizio della fede alla vita dei popoli''.


Asca

Il Papa in Messico e Cuba, il vero grande incontro: editoriale di padre Lombardi