martedì 27 luglio 2010

Il Papa nel Regno Unito. Lord Patten: quando spiegheremo l'importanza di questo evento potremmo stupire quelli che inizialmente sono stati critici

Il costo della viaggio apostolico del Papa nel Regno Unito, in programma dal 16 al 19 settembre prossimo, sarà di circa 10-12 milioni di sterline. Lo afferma ai microfoni della Radio Vaticana l'incaricato del primo ministro britannico per il viaggio, Lord Christopher Patten, il quale sottolinea in proposito che l'anno scorso il Governo britannico ha ospitato un vertice del G20, durato un solo giorno e costato tra 19 e 20 milioni. "Penso - spiega - che questo dovrebbe far riflettere sul fatto che tutto deve essere mantenuto nel quadro del proprio contesto". "Si tratta - ricorda l'organizzatore - della prima visita di Stato di un Papa nel Regno Unito, giacchè il viaggio di Giovanni Paolo II del 1982 aveva avuto una dimensione esclusivamente pastorale. Il 16 settembre, a caratterizzare la rilevanza di questa visita, Benedetto XVI sarà invece ricevuto dalla Regina Elisabetta nel Palazzo di Holyrood House ad Edimburgo". "La gente - rileva - forse ha sottovalutato la complessità insita nel far combaciare gli aspetti tipici di una visita di Stato e quelli relativi ad una visita pastorale. Il presidente Obama stesso non si può permettere di uscire ed incontrare così, semplicemente, centomila persone in un incontro all'aperto. Forse sono state un po' sottovalutate le difficolta' nel mettere insieme tutto questo. Ma ora siamo a buon punto; mi sembra che il programma di massima sia veramente interessante''. ''Esso - aggiunge - farà in modo - almeno lo spero - che non solo la comunità cattolica, la comunità dei credenti, sia in grado di rapportarsi molto da vicino con il Papa nel corso di avvenimenti di tipo pastorale, e la visita sarà anche l'occasione di dimostrare che il Governo di un Paese a larga maggioranza non cattolica ha un'agenda incredibilmente vasta di possibilità di collaborazione con la Chiesa Cattolica: l'equità globale, cambiamenti climatici, la sostenibilità con l'ambiente. Nel momento in cui andremo a spiegare l'importanza di questo evento, potremmo stupire quelli che inizialmente sono stati critici nei riguardi di questa visita". Per Lord Patton, tuttavia, "se la gente vuole protestare pacificamente, essa ha ogni diritto di farlo". "Penso - conclude - che rappresentino una piccola minoranza della comunità. Quello che invece ci preoccupa molto è garantire non soltanto la sicurezza del Santo Padre, ma anche che gli avvenimenti pastorali non siano guastati, perchè penso che questo arrecherebbe una grave offesa".

Agi, Asca

Messaggio del Papa per la Giornata dei nonni in Spagna: preservate nella fede, dando senso con la luce di Cristo Signore, tutti i momenti della vita

Benedetto XVI ha inviato un messaggio incentrato sulla figura dei nonni in occasione, ieri, della memoria liturgica dei Santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria madre di Gesù. Il messaggio del Santo Padre è stato letto nell'ambito della Giornata dei nonni, organizzata per il 12° consecutivo in Spagna dall’Associazione Età d’Oro – Messaggeri della Pace. Il testo è stato letto dopo la Santa Messa presieduta a Jaén da mons. Ramón del Hoyo López, vescovo della città spagnola. Nel messaggio, indirizzato al presidente dell’Associazione padre Ángel García, il Papa “apprezzando la ricchezza religiosa, spirituale, umana e sociale dei nonni li esorta a preservare nella fede, dando senso con la luce di Cristo Signore, tutti i momenti della vita”. Nel messaggio, Benedetto XVI chiede poi al Signore di assistere i nonni “con la sua provvidenza e misericordia” e implora “la protezione dei Santi nonni Gioacchino e Anna e della loro Figlia, la gloriosa Vergine Maria, madre di Gesù Cristo Nostro Signore”. L’Associazione Messaggeri della Pace, fondata nel 1962 da padre Ángel García Rodríguez, ha come obiettivo prioritario il sostegno dei nuclei più disagiati della società. L’Associazione promuove programmi sociali, di cooperazione allo sviluppo o di aiuto umanitario, in 40 Paesi del mondo.

Radio Vaticana

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Aperte le iscrizioni per i giovani italiani. Oltre 10 mila i disabili partecipanti all'evento di Madrid

Si sono aperte ieri le iscrizioni per i giovani italiani alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, dal 16 al 21 agosto 2011. A comunicarlo è il sito ufficiale italiano della GMG, www.gmg2011.it, che ha messo on line la scheda di iscrizione. Per il momento le iscrizioni sono riservate ai gruppi, movimenti e associazioni, mentre quelle per i singoli verranno aperte più avanti. “I singoli e i gruppi parrocchiali o associativi – si legge nel sito - sono invitati, sia per motivi di comunione che per motivi organizzativi, a fare riferimento agli incaricati diocesani per la pastorale giovanile, i cui recapiti sono disponibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, www.chiesacattolica.it/giovani, nella sezione Referenti Regionali e Diocesani, e a non iscriversi direttamente presso il Comitato spagnolo”.
Saranno oltre 10 mila i giovani diversamente abili che parteciperanno alla GMG di Madrid. Per loro il Comitato organizzatore ha siglato nei giorni scorsi un accordo con la Fondazione Alares che dovrà formare i volontari che li assisteranno. Javier Benavente, presidente della Fondazione, ha sottolineato che questo accordo “rappresenta uno dei compiti di più alta responsabilità mai ricevuti dalla Fondazione e dunque si tratta di una sfida di grande spessore”. Tra le competenze abituali di Alares – ricorda l'agenzia SIR - vi è l’inserimento e l’integrazione delle persone disabili nel campo del lavoro. L’accordo con il Comitato organizzatore prevede una formazione a vari livelli: generale per tutti i volontari, e più specifica per quei volontari che si occuperanno direttamente dei disabili e per i loro coordinatori. Durante la GMG, la Fondazione Alares metterà anche a disposizione, 24 ore su 24, un numero di telefono per trovare soluzioni ad eventuali problemi o richieste nel campo dell’assistenza. Da parte sua, il Comitato spagnolo della GMG sta mettendo in campo ogni sforzo per garantire ai giovani disabili le condizioni migliori di trasporto, alloggio e spazi riservati nei grandi eventi in programma.

SIR, Radio Vaticana

Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. La tappa per la consacrazione della Sagrada Familia. Benedetto XVI visiterà la scuola per bambini down

Durante il viaggio apostolico in Spagna, Benedetto XVI proclamerà Basilica la Sagrada Familia (foto) di Barcellona, il 7 novembre prossimo, giorno che dedicherà al tempio espiatorio ideato da Antonio Gaudí. Lo ha annunciato l'arcivescovo di Barcellona, il card. Lluís Martínez Sistach, venerdì scorso nel corso di una conferenza stampa svoltasi davanti a un centinaio di giornalisti nella sala Gaudí del museo diocesano di Barcellona. Con un ampio sorriso, il porporato ha spiegato molti dettagli della permanenza del Papa a Barcellona, dove oltre a consacrare il tempio della Sagrada Familia visiterà la scuola per handicappati della fondazione diocesana del Bambino Gesù. Il viaggio apostolico in Spagna inizierà sabato 6 novembre con l'arrivo a Santiago de Compostela a mezzogiorno, in base al programma già approvato dalla commissione vaticana che prepara i viaggi del Pontefice. Alle 21.00 di sabato è previsto il suo arrivo all'aeroporto del Prat di Barcellona, dove sarà ricevuto da una delegazione della quale faranno probabilmente parte i Principi delle Asturie. Benedetto XVI si trasferirà poi all'Arcivescovado di Barcellona, dove ha previsto di arrivare alle 21.45 e dove trascorrerà la notte, insieme alle persone che lo accompagneranno. Il mattino seguente, domenica 7, il Vescovo di Roma si trasferirà in papamobile dall'Arcivescovado al tempio della Sagrada Familia, in un itinerario ancora da definire. Arrivando nel tempio di Gaudí, il veicolo farà alcuni giri lì intorno perché le tante persone che si pensa si riuniranno sul posto, per l'Arcivescovo potrebbero essere anche 500.000, possano vederlo da vicino e salutarlo. Benedetto XVI entrerà nel tempio dalla porta di calle Mallorca, indosserà i paramenti nella sagrestia e realizzerà il rito di apertura delle porte del portico della Gloria. Inizierà poi l'Eucaristia con una processione del Papa, di cardinali e vescovi fino al presbiterio. Durante la Messa, si celebrerà il rito di dedicazione dell'altare e si reciteranno le litanie dei Santi e la preghiera di dedicazione o consacrazione della chiesa a Dio. Avrà poi luogo l'unzione dell'altare e delle pareti del tempio con l'olio santo, seguita dall'incensare l'altare e tutta la chiesa, che verranno poi illuminati. Al termine della Messa, verso mezzogiorno, il Papa uscirà dal Portico del Nacimiento del tempio per salutare e recitare l'Angelus. Dopo la preghiera mariana e la sua allocuzione con i saluti ai pellegrini, tornerà nella chiesa e si dirigerà in processione alla fine del tempio, dove ci sarà un'iscrizione commemorativa della dedicazione. Benedetto XVI tornerà all'Arcivescovado in papamobile e verrà salutato dalla gente per le vie di Barcellona. Nella sede episcopale, pranzerà con i vescovi e con il suo seguito. Alle 17.15, il Papa ha voluto aggiungere una visita all'istituzione del Bambino Gesù, dedicata a persone affette dalla sindrome di Down e con altri handicap e alle loro famiglie, fondazione diocesana affidata alle Francescane del Sacro Cuore. Nella sua sede del quartiere del Guinardó, pregherà e converserà con gli allievi, che gli stanno preparando un omaggio, e con le loro famiglie, benedicendo anche la prima pietra della nuova residenza. Il nuovo terminal dell'aeroporto del Prat accoglierà alle 18.30 il congedo ufficiale del Papa, in cui è prevista la presenza dei sovrani di Spagna. La partenza per Roma è programmata per le 19.15. Secondo il card. Martínez Sistach, Benedetto XVI “ha scoperto nella Sagrada Familia la concezione teologica di chiesa: celebrare l'Eucaristia e il culto”. In questo senso, il porporato ha spiegato che all'interno del tempio non ci sono raffigurazioni (sono all'esterno) né cappelle laterali, ma solo il presbiterio, l'altare, la sede e l'ambone, e tre immagini: la croce, la Vergine Maria e San Giuseppe. Il cardinale ha esortato tutti ad accogliere il Papa e ad assistere all'atto di consacrazione della Sagrada Familia. Per favorire ciò, sono state sospese tutte le Messe nelle parrocchie e nei centri di culto di Barcellona la mattina di domenica 7 novembre, tranne in carceri, ospedali e monasteri di clausura.

Zenit

Benedetto XVI riduce allo stato laicale un sacerdote americano accusato lo scorso anno di aver abusato sessualmente di un adolescente negli anni '70

Papa Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale un sacerdote americano accusato di aver abusato sessualmente di un adolescente oltre 30 anni fa. Lo ha riferito la diocesi dell'Ohio, cui apparteneva il religioso. "Il Vaticano ha informato la diocesi di Youngstown che il Papa Benedetto XVI ha accettato la richiesta di Thomas Crum e lo ha sciolto dalla funzione sacerdotale", afferma la diocesi in un comunicato. Crum non esercitava più le sue funzioni di sacerdote dal 2009, dopo che un ex allievo del collegio dove lavorava negli anni '70 l'aveva accusato di abusi. Secondo il quotidiano delll'Ohio Tribune Chronicle, Crum ha ammesso di aver abusato del ragazzo, ma non vi sono stati procedimenti giudiziari a suo carico causa prescrizione. Il sacerdote è stato in servizio nella diocesi dal 1975 al 2009 ed è stato 'spretato' un paio di settimane fa. Il vicario generale di Youngstown, padre Robert Siffrin, ha riferito che le accuse di pedofilia sono emerse nel maggio del 2009. La diocesi lo ha prima sospeso dall'attività pastorale e gli ha poi suggerito di prendere in considerazione le dimissioni dallo stato clericale. Con il suo assenso, Youngstown ha allora inviato la richiesta al Vaticano che l'ha accettata.

Ansa, Apcom

Le immagini di momenti quotidiani delle vacanze del Papa a Castel Gandolfo. Padre Lombardi: ritemprato e sorridente, lavora al terzo volume su Gesù

Un videoclip realizzato dal Centro Televisivo Vaticano mostra alcuni momenti delle vacanze di Benedetto XVI nella residenza pontificia di Castel Gandolfo. Le immagini ritraggono il Papa mentre rivede alcuni appunti nel suo studio, contempla il paesaggio da una finestra del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, o recita il Rosario passeggiando insieme al suo segretario, mons. Georg Gaenswein, con indosso un berretto per ripararsi dal sole. Da alcuni giorni, il Papa ha cominciato a preparare il terzo volume della sua grande opera su Gesù. Dopo aver consegnato nei mesi scorsi il manoscritto del secondo volume, dedicato alla Passione e alla Risurrezione, di cui si stanno ora preparando le traduzioni ed edizioni nelle diverse lingue e di cui si prevede l'uscita in libreria nella prossima primavera, Benedetto XVI ha posto mano ora alla terza ed ultima parte, dedicata ai "Vangeli dell'infanzia". "Come i fedeli hanno potuto costatare essi stessi vedendo il Papa in occasione dell'Angelus di domenica scorsa - afferma nell'editoriale per il settimanale "Octava Dies" padre Federico Lombardi, portavoce vaticano - Benedetto XVI dopo pochi giorni a Castelgandolfo appare già ritemprato e sorridente, e ha immediatamente cominciato a dedicarsi all'attività di lettura e studio che, anche se impegnativa, non lo affatica". Quanto al volume su Gesù, "è chiaro - afferma il gesuita - quanto gli stia a cuore portare a termine questo grande disegno avviato anni fa. Nella Prefazione al primo volume il Papa ricordava di aver cominciato a lavorarci 'durante le vacanze estive del 2003', di aver dato forma definitiva ai capitoli dall'1 al 4 nell'agosto del 2004, e continuava: 'Dopo la mia elezione alla sede episcopale di Roma ho usato tutti i momenti liberi per portare avanti il libro'". "In occasione del Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio - prosegue Lombardi - molti interventi avevano messo in luce l'importanza cruciale di quest'opera del Papa come modello di lettura teologica e spirituale dei Vangeli, come guida per i credenti ad incontrare - attraverso i Vangeli - la persona di Gesù: 'il Gesù reale, il Gesù 'storico' in senso vero e proprio', afferma con decisione il Papa. Portarci ad incontrare Gesù! Siamo al cuore del servizio del successore di Pietro per la Chiesa e per gli uomini di ogni tempo. A questo Benedetto XVI dedica le sue 'vacanze'". La giornata del Papa "non è però molto diversa dal solito, se non per i ritmi quotidiani - di poco ritardati rispetto a quelli consueti, anche a causa del clima piuttosto caldo di queste giornate estive - perché si tratta in realtà di vere e proprie vacanze di lavoro, scandite dal tempo dedicato alla meditazione e alla preghiera, dai momenti riservati alla musica, ascoltata ma anche eseguita al piano, da lunghe passeggiate nel tardo pomeriggio insieme al segretario particolare, monsignor Georg Gänswein", scrive a sua volta L'Osservatore Romano. "A parte infatti la tradizionale sospensione delle udienze private, speciali e generali (queste ultime riprenderanno regolarmente dal prossimo 4 agosto), anche in questo primo periodo del soggiorno a Castello, Benedetto XVI esamina quotidianamente l'abbondante corrispondenza e le carte che gli giungono dal Vaticano, con particolare attenzione alla ripresa dei prossimi impegni: dai viaggi - a Carpineto Romano (5 settembre), nel Regno Unito (16-19 settembre), a Palermo (3 ottobre), in Spagna (6-7 novembre) - alla preparazione dell'assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente (10-24 ottobre), dalla messa a punto della lunga e importante Esortazione Apostolica frutto dei lavori sinodali sulla Parola di Dio alla stesura di altri testi, tra cui un messaggio ai giovani per l'incontro di Madrid". "Come di consueto, poi, verso la fine di luglio - scrive il quotidiano della Santa Sede - arriveranno a Castel Gandolfo anche il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, qualche giorno più tardi monsignor Georg Ratzinger, che resterà con il fratello per quasi tutto il mese. E il 28 e il 29 agosto la residenza pontificia ospiterà il tradizionale incontro organizzato dagli antichi allievi del Papa riuniti nello Schülerkreis, incontro che quest'anno affronterà l'ermeneutica del concilio Vaticano ii, tema che Benedetto XVI ha trattato ex professo nell'importante discorso del 22 dicembre 2005".

Zenit, Apcom


Lettera del delegato pontificio ai Legionari: individuare le cause del disagio interiore e della sofferenza. Necessaria una rivisitazione del carisma

In una lettera inviata a tutti i Legionari di Cristo il 10 luglio, all'indomani della sua nomina, il delegato pontificio mons. Velasio De Paolis (nella foto con Benedetto XVI), è parso ottimista sul futuro della Congregazione. ''A me piace sottolineare - scrive - che la Chiesa, dopo aver prestato la necessaria ed indispensabile attenzione su fatti, eventi e persone'' che, se non fosse intervenuta, ''avrebbero minacciato alla radice la stessa congregazione, ora guarda, sospinta dallo stesso amore, alla bella realtà che siete voi stessi, la vostra congregazione''. Il Papa, prosegue, vuole ''accompagnarvi nel vostro cammino, perchè senza lasciarvi scoraggiare da tristi eventi che sono alle vostre spalle, possiate gioire del vostro presente, del dono della vocazione religiosa, sacerdotale e missionaria che avete ricevuto''. Il primo passo, per mons. De Paolis, dovrà essere ''una chiara presa di coscienza anche della situazione in cui ci troviamo e una precisa individuazione delle cause che ci hanno portato al disagio e alla sofferenza interiore di oggi''. E' necessaria una ''rivisitazione del carisma'' dei Legionari, che era segnato da un fortissimo culto della personalita' di Maciel, attraverso un cammino da compiere con ''un atteggiamento di umilta', di grande impegno spirituale''. Le Costituzioni, aggiunge, vanno ''liberate degli elementi che possono offuscare il vostro carisma''. In particolare, il delegato si rivolge a quei non pochi Legionari che hanno abbandonato o stanno pensando di abbandonare l'ordine, invitandoli alla ''pazienza''. Il cammino di rinnovamento invocato dal Papa, scrive mons. De Paolis, dovrebbe concludersi “con un impegno di fedeltà rinnovata al Signore nella vita religiosa e sacerdotale, con un patto che rinnovi l’alleanza d’amore” tra i Legionari e il Signore. Mons. De Paolis ha incontrato i vertici dei Legionari già due volte, il 10 luglio, quando ha celebrato la Santa Messa con loro, e il 21 luglio, ed è stato accolto, racconta una fonte della Congregazione, ''molto bene''. ''Dal nostro punto di vista - spiegano dalla casa generalizia dei Legionari a Roma - è un'ottima scelta perchè riunisce in una persona una grande cultura teologica e canonica, l'esperienza e la profondità spirituale di un religioso esemplare. Sarà un aiuto molto valido per noi''.

La Stampa, Zenit

Decreto con cui mons. De Paolis riceve piene facoltà di governo sui Legionari di Cristo: accompagnare e realizzare la revisione delle Costituzioni

L'arcivescovo Velasio De Paolis, delegato pontificio per la Legione di Cristo, ha ricevuto da Benedetto XVI piene facoltà di governo su questa Congregazione durante tutto il tempo necessario per portare a termine il cammino di rinnovamento, mettere mano alla revisione delle Costituzioni e convocare una Capitolo generale straordinario. E' quanto si apprende dal decreto sulle “Modalità di espletamente dell'ufficio del Delegato pontificio” emesso dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, e presentato da mons. De Paolis il 21 luglio durante una riunione con il Consiglio generale della Congregazione dei Legionari di Cristo, che hanno pubblicato il documento sulla propria pagina web il 23 luglio. La Congregazione, in questa stessa data, ha reso nota anche la lettera che Benedetto XVI ha inviato il 16 giugno scorso a mons. De Paolis per nominarlo suo delegato al termine della visita apostolica ai Legionari di Cristo, che ha posto in evidenza “la necessità e l’urgenza di un cammino di profonda revisione del carisma dell’Istituto”. In undici punti, il decreto emana “precisazioni e disposizioni, approvate dal Sommo Pontefice”. In primo luogo stabilisce che “l’autorità concessa dal Santo Padre al Delegato Pontificio, quanto mai ampia e da esercitare in nome dello stesso Sommo Pontefice, si estende su tutto l’Istituto: su tutti i Superiori, ai diversi livelli (direzione generale, provinciale e locale) e su tutte le comunità e i singoli religiosi. Tale autorità riguarda tutti i problemi propri dell’Istituto religioso e può essere sempre esercitata quando il Delegato lo ritenga necessario per il bene dell’Istituto stesso, anche derogando alle Costituzioni”. In secondo luogo, “i Superiori dell’Istituto a tutti i livelli esercitano la loro autorità a norma delle Costituzioni e sotto l’autorità dello stesso Delegato Pontificio”. “Essi, pertanto, rimangono nel loro ufficio, ad nutum Sanctae Sedis, fino a quando non risulti necessario provvedere diversamente”, continua il documento. Il terzo punto stabilisce che al delegato pontificio è riservata l’approvazione delle decisioni dello stesso governo generale sia per quanto riguarda le persone (“ammissioni al noviziato, alla professione, al sacerdozio, nomine e trasferimenti del personale”) come pure le scelte apostoliche e formative (“seminari, istituti accademici, scuole”) e “le questioni di amministrazione straordinaria o gli atti di alienazione di beni”. Secondo il decreto, “tutti hanno libero acceso al Delegato e tutti possono trattare personalmente con lui; a sua volta il Delegato ha il potere di intervento dovunque lo stimi opportuno, anche sullo stesso governo interno dell’Istituto, a tutti i livelli”. A differenza di quanto annunciato dai media, che avevano parlato di “subdelegati” pontifici, il documento vaticano afferma che il Delegato, “nell’espletamento del suo compito, è affiancato da quattro consiglieri personali, che lo assistono nell’adempimento del suo ufficio, secondo le circostanze e le possibilità, e che possono essere incaricati per compiti specifici, particolarmente per visite” alle comunità. Nel documento si sottolinea che “il compito precipuo del Delegato Pontificio è quello di avviare, accompagnare e realizzare la revisione delle Costituzioni”. “Alla revisione delle Costituzioni – si legge di seguito – devono collaborare tutti i membri dell’Istituto, sia a livello individuale che comunitario, secondo un progetto che fin dall’inizio si dovrà elaborare e mettere in atto”. Inoltre, è scritto, sarà necessario “costituire quanto prima una Commissione per la revisione delle Costituzioni, ai diversi livelli dell’Istituto, con la partecipazione soprattutto dei membri dello stesso Istituto, che si devono sentire responsabili della revisione e rielaborazione del proprio progetto di vita evangelica, sempre in armonia con l’insegnamento della Chiesa”. La Commissione sarà presieduta dallo stesso delegato pontificio. Il decreto afferma inoltre che sarà lo stesso mons. De Paolis a coordinare la visita apostolica al movimento “Regnum Christi”, il ramo laico dei Legionari, annunciata da un comunicato diramato dalla Santa Sede il 1° maggio al termine della visita apostolica dei cinque vescovi alla Congregazione.

Zenit