martedì 31 gennaio 2012

Lombardi: dalla Gendarmeria vaticana nessuna intenzione di identificazione o intimidazione ai partecipanti della manifestazione per Emanuela Orlandi

Nessuna "intenzione di identificazione di persone" nè di "intimidazione", è stata fatta solo una ripresa fotografica "a fine di documentazione di immagini di manifesti e scritte esposti in pubblico". Così il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, risponde alla trasmissione "Chi l’ha visto?" che nella scorsa puntata aveva parlato della manifestazione organizzata il 21 gennaio a Roma, di fronte alla chiesa di Sant'Apollinare, per Emanuela Orlandi, segnalando tra i presenti anche un agente della Gendarmeria vaticana intento a scattare fotografie. "La manifestazione in Piazza Sant’Apollinare era pubblica - risponde Lombardi in una nota il cui testo è stato reso noto alla stessa redazione di 'Chi l’ha visto' - e la popolazione era stata pubblicamente invitata a partecipare. Non aveva dunque alcun carattere riservato, e immagini e manifesti erano espostiintenzionalmente in pubblico. Era anche chiaro che in tale manifestazione si sarebbero fatti riferimenti al Vaticano. Poche settimane prima vi era anche stata una presenza organizzata in Piazza San Pietro. Non si vede dunque perchè - prosegue la nota - non si dovesse seguire ciò che sarebbe avvenuto in Piazza Sant’Apollinare, senza alcuna intenzione di identificazione di persone (del resto del tutto inutile) e tantomeno di intimidazione, ma riprendendo a fine di documentazione alcune immagini di manifesti e scritte esposti in pubblico proprio perchè fossero visti e riportati dai media". "Per quanto riguarda i rapporti fra la Gendarmeria vaticana e le autorità italiane di Pubblica Sicurezza - conclude Lombardi - sono ottimi e assolutamente trasparenti".

Vatican Insider

Emanuela Orlandi: Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede a "Chi l'ha visto?"

Il card. Mauro Piacenza, 'king-maker' delle nomine papali. Lontano dai riflettori dei media è molto ascoltato dal Papa e sempre più influente in Curia

Con la nomina del nuovo Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, si conclude una lunga e complessa stagione di nomine pontificie iniziata oltre sei mesi fa con la “promozione” del card. Angelo Scola ad arcivescovo di Milano, passata per la nomina del nuovo presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica nella persona di mons. Domenico Calcagno e del nuovo prefetto della Prefettura degli Affari Economici Giuseppe Versaldi. Fino ad arrivare alla scelta dei nuovi 22 cardinali per il Concistoro che si terrà il prossimo 18 febbraio. Ma chi è il vero king maker di queste nomine? Chi l’eminenza grigia che ha collaborato con il Papa per queste scelte? Restano, come è ovvio, molto vicini a Benedetto XVI sia il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, sia il presidente della CEI, Angelo Bagnasco. Entrambi sono molto ascoltati dal pontefice ma la rivalità tra i due fa sì che alla fine finiscano per neutralizzarsi a vicenda. Emerge invece una terza figura, un altro cardinale che, lontano dai riflettori dei media, è molto ascoltato dal Papa e sempre più influente in Curia: il card. Mauro Piacenza (nella foto con Benedetto XVI), prefetto della Congregazione per il Clero. Genovese anche lui, anche lui come Bagnasco e come il neo patriarca di Venezia, allievo del card. Giuseppe Siri, Piacenza giunse a Roma da Genova nel 1990. Divenne braccio destro dell’allora segretario della Congregazione per il Clero, Crescenzio Sepe. Ma non è mai stato neppure sfiorato dalle polemiche che hanno travolto il card. Sepe quando divenne prefetto di Propaganda Fide. Piacenza ha percorso tutti i gradi del 'cursus honorum in Curia': presidente della Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa, presidente della Commissione di Archeologia Sacra, segretario della Congregazione per il clero. Fino a diventare il 7 ottobre del 2010, prefetto della Congregazione per il clero e, a tempo di record, nominato cardinale il successivo 20 novembre. Riservato e inflessibile, Piacenza volle l’immediato allontanamento dalla Congregazione per il clero di mons. Tommaso Stenico, il sacerdote ripreso da una telecamera nascosta de La7 mentre sembrava volesse adescare un giovane (ma Stenico si è sempre difeso affermando che non era vero). Oggi Piacenza sembra destinato a giocare un ruolo sempre più incisivo in Curia e, probabilmente, anche nel futuro conclave.

Ignazio Ingrao, Panorama.it

Il Papa in Messico e a Cuba. 'L'Osservatore Romano': il viaggio di Benedetto XVI essenzialmente religioso e mariano, con una dimensione continentale

Sarà la città messicana di Leòn la prima tappa toccata dal Papa nel suo ventitreesimo viaggio apostolico oltre i confini italiani, che, dal 23 al 29 marzo prossimo, lo porterà in Messico e a Cuba. Il programma ufficiale del viaggio è stato diffuso oggi dagli organi d'informazione vaticana. Secondo quanto scrive L'Osservatore romano, ''si tratterà di un viaggio essenzialmente religioso e mariano. In Messico il Papa si reca per rafforzare la fede ultracinquecentenaria di un popolo che ha legato la sua storia alla devozione alla Vergine di Guadalupe. A Cuba va a rendere omaggio alla Vergine della Carità del Cobre nel quattrocentesimo anniversario del ritrovamento dell'immagine miracolosa''. ''Tuttavia - rileva il quotidiano della Santa Sede - ci sono molti motivi d'interesse legati alla sua presenza nei due Paesi. In Messico per esempio, nonostante la popolazione sia cattolica e molto fedele, ci sono ancora molti venti contrari e il secolarismo sembra farsi sempre più minaccioso. Cuba sta vivendo un momento di profonde trasformazioni sociali che coinvolgono e interpellano la gente''.

Adnkronos

Investimenti di un religioso domenicano in operazioni off-shore del 'Madoff dei Parioli'. Lombardi: non fa parte del dicastero delle Cause dei Santi

Dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, è arrivata questa mattina una precisazione in seguito all’articolo pubblicato sul numero di oggi del Corriere della Sera, dal titolo “Dalla Congregazione dei Santi 1.6 milioni al ‘Madoff dei Parioli’”. Rispondendo in proposito a domande rivoltegli dai giornalisti, padre Lombardi ha spiegato che il reverendo Francesco Maria Ricci, citato nell’articolo, “è un religioso domenicano, che opera per conto del suo Ordine” e che “non appartiene in alcun modo alla Congregazione delle Cause dei Santi”.Occorre infatti notare, ha proseguito padre Lombardi, “che Postulazioni e Postulatori sono ‘clienti’ della Congregazione, a cui si rivolgono per promuovere le cause di cui si occupano, ma non fanno assolutamente parte della Congregazione”. “Bisogna quindi ribadire – ha concluso – la totale estraneità della Congregazione delle Cause dei Santi, del suo prefetto, card. Amato, e di tutti i suoi officiali, alla vicenda di cui ci parla nell’articolo in questione”. Il Corriere della Sera riferisce che il religioso "ha investito 1,6 milioni di euro nel vortice delle operazioni off-shore" di Gianfranco Lande "e in seguito, per sentirsi più sereno, ha persino aderito allo scudo fiscale di Tremonti". I soldi, ha riferito ai pm, sono quelli che "gli hanno consegnato gli istanti per le cause dei Santi", cioè coloro che si occupano della postulazione per le cause di Beatificazione.



Radio Vaticana, TMNews

Il Papa in Messico e a Cuba. La Sala Stampa vaticana pubblica il programma ufficiale. Sette giorni in quattro città, tre Messe e sette discorsi

La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato questa mattina il programma del viaggio apostolico che il Papa compirà in Messico e a Cuba, dal 23 al 28 marzo prossimo. Si tratta del 23° viaggio internazionale di Benedetto XVI, che torna in America Latina dopo il viaggio in Brasile del 2007. Il programma prevede la partenza dall’aeroporto di Fiumicino per venerdì 23 marzo alle 9.30, con arrivo previsto all’aeroporto di Guanajuato, alle 16.30, dove ci sarà la cerimonia di benvenuto. Il giorno dopo, sabato 24 marzo, alle 8.00 è in programma la Messa in privato nella Cappella del Colegio Miraflores; alle 18.00 la visita di cortesia al Presidente federale Felipe Calderon nella Casa del Conde Rul di Guanajuato. Alle 18.45 il saluto ai bambini nella Plaza de la Paz di Guanajuato. Domenica 25 marzo alle 10.00 il Papa presiederà la Santa Messa nel Parque del Bicentenario di Leon, a cui seguirà al recita dell’Angelus. Nel pomeriggio, alle 18.00 i Vespri con i vescovi del Messico e dell’America Latina nella Cattedrale della Madre Santissima della Luce. Lunedì 26 marzo, subito dopo la cerimonia di congedo prevista per le 9.00, il Papa partirà per Santiago de Cuba. Qui l’arrivo è previsto alle 14.00 nell’Aeroporto Internazionale Antonio Macedo, con la consueta cerimonia di benvenuto. Alle17.30 la Messa in occasione del 400° anniversario del ritrovamento della Virgen de la Caridad del Cobre nella Piazza Antonio Maceo di Santiago de Cuba. Santuario che martedì 27 marzo il Papa visiterà, poco prima della partenza per L’Avana, fissata per le 10.30. L’arrivo all’Aeroporto Internazionale Josè Martì de L'Avana è previsto per le 12.00. Quello stesso giorno alle 17.30, la visita al presidente del Presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei Ministri della Repubblica, Raul Castro, al Palacio de la Revolucion de L’Avana. Alle 19.15 l'incontro e la cena con i vescovi cubani e con il seguito papale presso la Nunziatura Apostolica. Mercoledì 28 alle 9.00 la Messa nella Plaza de la Revolucion. Alle 16.30 la cerimonia di congedo all’aeroporto e mezz’ora dopo la partenza. Il ritorno in Italia è previsto per giovedì, 29 marzo, alle 10.15 all’aeroporto di Ciampino.

Radio Vaticana, Vatican Insider

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN MESSICO E NELLA REPUBBLICA DI CUBA (23 - 29 MARZO 2012)

Nomine di Benedetto XVI nella diocesi di Roma: mons. Filippo Iannone vicegerente, Matteo Maria Zuppi e Lorenzo Leuzzi vescovi ausiliari

Benedetto XVI ha proceduto alle nomine di mons. Filippo Iannone, finora vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo, a vicegerente della diocesi di Roma (Italia) conferendogli la dignità di arcivescovo, e di mons. Matteo Maria Zuppi e mons. Lorenzo Leuzzi a vescovi ausiliari della stessa diocesi. Nato a Napoli nel 1957 ed entrato nell’Ordine dei carmelitani nel 1976, mons. Iannone è stato ordinato sacerdote nel 1982. Dal 2001 vescovo ausiliare di Napoli, nel 2009 è stato preposto alla diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo. Attualmente è anche membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Mons. Zuppi (Roma, 1955) è attualmente parroco della parrocchia Santi Simone e Giuda in Torre Angela e prefetto della XVII Prefettura. Mons. Leuzzi (Trani, 1955) è direttore dell’Ufficio pastorale universitaria del vicariato di Roma e cappellano della Camera dei deputati. I due vescovi ausiliari saranno consacrati il 14 aprile. Lo rende noto il Vicariato di Roma che conferma, con una dichiarazione del card. Agostino Vallini, la scelta di mantenere mons. Leuzzi quale direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma. "Da vescovo, titolare della sede di Cittanova - ha affermato Vallini - conserva la responsabilità della Pastorale universitaria e succede a monsignor Brambilla come delegato per la Pastorale sanitaria". Nella nota, il cardinale vicario parla anche del vescovo Iannone, nominato dal Papa nuovo vicegerente della diocesi di Roma. "Ha un carattere mite e accogliente - ha detto di lui il card. Vallini - unito a una grande esperienza e competenza".

SIR, Agi

NOMINA DEL VICEGERENTE DELLA DIOCESI DI ROMA (ITALIA)

NOMINA DI AUSILIARI DELLA DIOCESI DI ROMA (ITALIA)

Pizziol: Venezia accoglierà con entusiasmo il Patriarca, volergli bene e camminare con lui nella fedeltà gioiosa con autentica passione per il Vangelo

“Sua Santità Papa Benedetto XVI ha nominato Patriarca di Venezia Sua Eccellenza Reverendissima mons. Francesco Moraglia (foto), attualmente vescovo di La Spezia – Sarzana – Brugnato. Il Patriarcato si arricchisce così di un nuovo successore di San Lorenzo Giustiniani”. Oggi a mezzogiorno, presso il Palazzo patriarcale di Venezia, nel corso di una convocazione straordinaria, mons. Beniamino Pizziol, amministratore apostolico del Patriarcato, ha annunciato la nomina del nuovo Patriarca. “Sento a nome di tutta la Chiesa veneziana – ha detto mons. Pizziol -, di ringraziare di cuore il Santo Padre per il dono che ci ha fatto, ma anche di esprimere un particolare ringraziamento a Mons. Moraglia, che ha accettato con spirito di fede e di abbandono al Signore, la responsabilità di una Chiesa territorialmente non grande, ma ricca di storia, di spiritualità, di tradizioni e storico punto di riferimento per le Chiese della Regione conciliare triveneta”. Una diocesi che, “ne sono sicuro, saprà accogliere con entusiasmo il nuovo Patriarca, volergli bene e camminare con lui nella fedeltà gioiosa, nell’ obbedienza filiale e con autentica passione per il Vangelo”. Richiamando la “lunga e ricca esperienza accademica e pastorale” del Patriarca eletto, mons. Pizziol ha informato che fino al suo insediamento proseguirà nel suo servizio di amministratore apostolico a Venezia. La nomina di Moraglia è stata annunciata oggi nella Sala Tintoretto del Palazzo Patriarcale di Venezia, in contemporanea con La Spezia e con la Sala Stampa vaticana, da monsi. Pizziol alla presenza di numerosi sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici in rappresentanza degli organismi ecclesiali ed associativi del Patriarcato di Venezia, delle autorità civili e militari, dei rappresentanti di varie istituzioni e dei mass media. All'annuncio campane 'a festa' dal campanile di San Marco e da tutti gli altri campanili della città lagunare.

SIR, Adnkronos

L'annuncio dell'amministratore apostolico mons. Beniamino Pizziol

Il saluto di mons. Moraglia a Venezia: mandato a una Chiesa viva, con una fede capace di farsi cultura, che ha una lunga storia scandita dalla santità

“Sono conscio d’essere mandato a una Chiesa viva, ben presente sul territorio”, che sa “esprimere con una fede capace di farsi cultura ma, soprattutto, a una Chiesa che ha una lunga storia scandita dalla santità, anche ordinaria, di molti suoi figli e figlie”. Così questa mattina mons. Francesco Moraglia, Patriarca eletto di Venezia, nel suo primo saluto alla diocesi in cui ha rivolto il pensiero a San Pio X, al Beato Giovanni XXIII e al servo di Dio Giovanni Paolo I. "Sono mandato a voi - nella successione apostolica - come vostro vescovo; non conto su particolari doti e doni personali, non vengo a voi con ricchezza di scienza e intelligenza ma col desiderio e il fermo proposito d'essere il primo servitore della nostra Chiesa che è in Venezia''. ''Faccio mie - si legge nel messaggio del nuovo Patriarca - le parole dell'Apostolo Paolo che, nella seconda lettera ai Corinzi, scrive: 'Non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete saldi'. Il Vescovo, infatti, non è chiamato, innanzitutto, a portare qualcosa di suo, ma qualcosa che va oltre le sue personali capacità e risorse; in altre parole, la pienezza del sacerdozio di Cristo che - sul piano ministeriale - costituisce la Chiesa''. “Vengo – assicura mons. Moraglia - col desiderio di ascoltare, per capire e conoscere quanto lo Spirito vuol dire a questa Chiesa, nella logica sinodale del comune cammino delle diocesi del Triveneto verso Aquileia 2”. “Ho voluto idealmente aprire il mio cuore a tutta la città, all’intera diocesi, a ogni uomo e donna che il Signore mi vorrà fare incontrare”. “Tutti – prosegue - porto nella preghiera e a tutti chiedo la carità della preghiera; in modo particolare la chiedo ai piccoli, ai malati, agli anziani, ai bambini”. “A quanti, nelle differenti vocazioni e stati di vita, concorrono a formare il volto della Chiesa di Dio che è in Venezia, domando aiuto, collaborazione e assunzione di corresponsabilità”. Oltre che ai giovani, il pensiero del neopatriarca va anche ai cristiani di altre confessioni, alla comunità ebraica, ai credenti di altre religioni e ai non credenti “auspicando, per quanto possibile, un comune impegno per l’uomo”. In un'intervista a Radio Vaticana, Moraglia ha sottolineato che la crisi che attraversa l'Italia "prima che sociale, prima che politica, prima che finanziaria" è "una crisi antropologica culturale". Il nuovo patriarca di Venezia si è detto preoccupato per la disoccupazione giovanile: "Solo in Italia i dati fanno rabbrividire, perché parliamo di un 30 per cento di giovani tra i 14 e i 25 anni che non hanno lavoro, con tutto quello che questo determina a livello di insicurezza di questi ragazzi di fronte al futuro". Nel messaggio di saluto ai fedeli spezzini, oltre a ricordare l'inondazione dello scorso 25 ottobre ("In tale frangente mi ha colpito la saggezza, l'equilibrio, la forza composta, la volontà di reagire ma, soprattutto, la visione di fede di non pochi tra i più provati"), ha affermato: "L'ultima cosa di cui ringrazio il Signore, è che si è aperta la scorsa domenica l'instaurazione dell'adorazione perpetua in diocesi: 365 giorni all'anno, per 24 ore al giorno, con 700 adoratori impegnati ed un altro movimento, che si è impegnato in questi mesi con la diocesi, che sta muovendo i primi passi in modo davvero promettente".

SIR, Adnkronos, TMNews

Francesco Moraglia è il nuovo Patriarca di Venezia

Saluto alla diocesi di La Spezia

Il Papa nomina mons. Francesco Moraglia Patriarca di Venezia: in mezzo alla gente per servire

Benedetto XVI nomina Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, finora vescovo di La Spezia. Sacerdote da trentacinque anni, vescovo dal 2007

Papa Benedetto XVI ha nominato Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia (foto), fino ad oggi vescovo di La Spezia. La sua nomina era nell'aria già da alcuni giorni e questa mattina è arrivata la notizia ufficiale resa nota dalla Sala Stampa della Santa Sede. Lo ha ricordato il Papa quando il 5 febbraio 2011 ha ordinato cinque nuovi vescovi nella Basilica Vaticana: “Il pastore – ha detto – non deve essere una canna di palude che si piega secondo il soffio del vento”. E ancora: “L’essere intrepido, il coraggio di opporsi alle correnti del momento appartiene in modo essenziale al compito del pastore. Il vescovo, dunque, deve essere come un albero che ha radici profonde”. Parole che bene si possono riferire al nuovo patriarca di Venezia Moraglia. Ordinato sacerdote trentacinque anni fa, Moraglia ha puntato nella sua permanenza a La Spezia sul contatto coi fedeli. Ha visitato tutte le parrocchie, anche le più sperdute e spopolate, cercando di mettere in pratica ciò che già Papa Benedetto XVI aveva chiesto ai sacerdoti nell’anno loro dedicato: “Non si è sacerdote a tempo solo parziale; lo si è sempre, con tutta l’anima, con tutto il nostro cuore”. Moraglia si sveglia tutte le mattine alle 4.30, trascorre lungo tempo in preghiera prima di dedicarsi agli impegni quotidiani. Nato a Genova nel 1953, è stato ordinato sacerdote dal cardinale Giuseppe Siri il 29 giugno 1977. Dottore in Teologia dogmatica, è stato direttore dell’ufficio per la Cultura e l’università della diocesi genovese; assistente diocesano del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic); docente di Cristologia, Antropologia, Sacramentaria e di Storia della teologia alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale; preside e docente dell’Istituto superiore di scienze religiose ligure. Nominato vescovo di La Spezia nel 2007, ha ricevuto l’ordinazione dal card. Angelo Bagnasco. Attualmente ricopre l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione della fondazione Comunicazione e cultura, che sovrintende ai media della Conferenza Episcopale italiana.

Adnkronos - Paolo Rodari, Il Foglio

NOMINA DEL PATRIARCA DI VENEZIA (ITALIA)

Per Venezia il Papa ha fatto tutto da solo

Il Papa in Messico e a Cuba. Presentato il logo della prima tappa: il Cristo Re e la Morenita. 'Insieme nella speranza, discepoli di Gesù' il motto

Prosegue la preparazione dei viaggio del Papa in Messico e a Cuba. La Chiesa messicana ha presentato il logo del viaggio (foto). Due icone simbolo della Chiesa Cattolica in Messico. Sullo sfondo campeggia la figura di Cristo Re monumento nazionale, un simbolo di grande importanza per Bajio luogo che sarà visitato dal Papa. A fianco l'immagine della Vergine di Guadalupe, che rappresenta tutto il Messico, tratteggiata a linee morbide simbolo della finezza della preghiera, e della purezza di spirito che serve all’umanità per arrivare a Dio. L’ immagine del Papa è il suo nome: Benedetto XVI. Immagine simile per il poster ufficiale che racchiude armoniosamente sei degli elementi più importanti del primo. La foto del Papa al centro per dimostrare la gioia, la fede e speranza nel Signore per la visita, ai lati ancora il Cristo Re, che si trova in cima al Cerro del Cubilete dove si trova il Santuario Nazionale. “Cristo è il centro della nostra fede, che è la Via, la Verità e la Vita. Ai piedi del Cristo si svolgerà il tanto atteso incontro del successore di San Pietro con il Popolo di Dio”. Poi l’immagine di Santa Maria de Guadalupe, Patrona del Messico. La frase "Insieme nella speranza, discepoli di Gesù " è il motto del viaggio. In comunione con il Papa i cattolici del Messico vogliono rinnovare l’appello di Aparecida ad essere discepoli missionari di Gesù nel continente.

Korazym.org

Card. Koch: la liberalizzazione del Messale pre-conciliare è solo un primo passo. Mons. Giudici: le porte a un nuovo Concilio non vanno chiuse

La liberalizzazione del Messale pre-conciliare, la cosiddetta Messa in latino, è "solo un primo passo", secondo il cardinale svizzero Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'unità dei cristiani. Altri passi, ha precisato il porporato in visita a Friburgo, "non sono ancora maturi", ma, a quanto riferiscono i media germanofoni, "se la attuale crisi della vita della Chiesa è innanzitutto una crisi della liturgia, allora un rinnovamento oggi deve partire da un rinnovamento della liturgia".
A cinquanta anni dal Concilio Vaticano II, la Chiesa sarebbe pronta per un nuovo Concilio? "Le porte non vanno chiuse. Capisco che ci sono istanze alle quali dobbiamo dare delle risposte e occorre che siano date assieme, da una comunità di credenti". E' la risposta di mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia. "Penso - afferma in un'intervista al Quotidiano nazionale - all'inculturazione della liturgia, ai riti dei sacramenti, alle fatiche dei cristiani che hanno visto fallire il loro matrimonio, al cambiamento del modo con cui si manifestano le vocazioni. Non va neanche sottovalutata la questione della diaspora di una certa parte del mondo cattolico rispetto alle indicazioni del Magistero".

TMNews