sabato 17 luglio 2010

Soddisfazione dagli episcopati per le modifiche ai 'delicta graviora': rafforza la nostra determinazione per assicurare protezione ai bambini

Commenti molto positivi sono giunti dalle Conferenze Episcopali di tutto il mondo in seguito alla pubblicazione delle modifiche alle "Norme sui delitti più gravi" compiuti contro i Sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza e nei casi di abusi sessuali commessi da esponenti del clero, la cui competenza è riservata alla Congregazione per la Dottrina della Fede. I vescovi degli Stati Uniti salutano con soddisfazione l’aggiornamento dei 'delicta graviora'. Il presidente della Commissione episcopale per la protezione dei bambini, mons. Blaise Cupich, vescovo di Spokane, parla di un positivo “passo avanti” nella lotta contro il "terribile crimine" degli abusi sui minori. Si tratta di una modifica "incoraggiante”, scrive il presule, ricordando il sostegno dato dalla Santa Sede ai vescovi americani quando approvarono nel 2002 le Norme essenziali sulle denunce degli abusi. Particolare apprezzamento viene espresso per il giro di vite contro gli abusi commessi su persone disabili. “L’adozione di queste modifiche – conclude mons. Cupich - rafforza la nostra determinazione a fare il possibile per assicurare la protezione e la sicurezza dei bambini soprattutto nella Chiesa”. Un segnale forte, un segnale chiaro: questo è il commento di mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza Episcopale tedesca. Il presule si è detto “riconoscente” per l’aggiornamento della precedente normativa che prevede procedure più rapide, l’aumento a 20 anni dei termini di prescrizione per i reati di pedofilia, con possibili ulteriori deroghe, l’introduzione del delitto di pedopornografia. “In particolare”, ha osservato mons. Zollitsch, citato dall'agenzia SIR, “condivido il fatto che, sullo sfondo dei casi di abuso sessuale nei confronti di bambini e giovani, con cui anche la Chiesa in Germania si trova a confrontarsi, la Congregazione dia un segnale chiaro per un'informazione senza riserve e la punizione di simili delitti”. Le nuove norme, ha affermato, rappresentano “una testimonianza univoca a favore delle vittime”. Esprime soddisfazione anche mons. Felix Gmür, segretario generale della Conferenza Episcopale svizzera: con queste modifiche, ha rilevato, ci sentiamo sostenuti nei nostri sforzi “per combattere in modo deciso tutte le forme di aggressione sessuale”. “In particolare – ha aggiunto - i vescovi svizzeri valutano positivamente la proroga dei termini di prescrizione da dieci a venti anni in caso di violenza sessuale nei confronti di bambini e la condanna coerente della pedopornografia”. Il presule ricorda quindi che anche la Conferenza Episcopale svizzera nella plenaria dello scorso giugno, ha inasprito le direttive su questa materia. "La violenza sessuale – ha concluso - è un delitto e la violenza sessuale contro i bambini è un delitto particolarmente esecrabile”. Soddisfazione è stata espressa anche dai vescovi irlandesi. "La Chiesa Cattolica ha un corpo di leggi, che rientrano nel diritto canonico, atte a promuovere il bene comune e per una governabilità coerente della Chiesa in tutto il mondo”, ha affermato il vescovo John McAreavey, vescovo di Dromore, nel nord dell’Irlanda. “La pubblicazione – prosegue – rafforza le norme della legislazione della Chiesa e copre tutte le violazioni del diritto di eccezionale gravità”. “Accolgo con grande favore questa pubblicazione completa e aggiornata che ci aiuterà a trattare con il crimine molto grave e con il peccato di abuso sessuale infantile”. "Mi compiaccio in particolare - afferma mons. McAreavey - del fatto che le nuove norme facciano riferimento a sanzioni contro coloro che abusano degli adulti vulnerabili. La gravità di queste violenze viene valutata alla pari delle brutalità nei confronti dei bambini e dei giovani. In questo modo, la Chiesa vuole sottolineare la dignità delle persone con esigenze particolari e il desiderio di assicurare loro sicurezza. Sono compiaciuto del fatto che siano stati apertamente esplicitati i reati di pornografia, pedofilia, relativi all’acquisizione, detenzione o divulgazione da parte di membri del clero. L’intento della Chiesa è di evidenziare il degrado orrendo dei bambini, che vengono utilizzati per la produzione di materiale pornografico”. Il presule è intervenuto anche su quella che ha definito una "equivalenza" tracciata dai media "tra l’ordinazione delle donne e gli abusi sessuali sui bambini". Questo, ha detto, "è infondato. Il primo caso riguarda i Sacramenti, il secondo l’immoralità. Il fatto che una serie di questioni sono trattate in un unico documento non implica, in alcun contesto, che tutte queste questioni siano equivalenti”. Un commento molto positivo è stato espresso anche da mons. Donald Wuerl, arcivescovo di Washington e presidente della Commissione episcopale per la Dottrina. In una nota, il presule si sofferma in particolare sull’attentata ordinazione delle donne, inserita nell’elenco dei delitti più gravi riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede. “Il chiarimento vaticano circa la gravità dei delitti contro il Sacramento dell’Ordine è benvenuto”, afferma il presule, ricordando che “la Chiesa Cattolica ha sempre insegnato, sin dalle sue origini, che l’ordinazione sacerdotale è riservata ai soli uomini, un fatto che non può cambiare nonostante il cambiamento dei tempi”. Questo - puntualizza mons. Wuerl - non toglie nulla al “ruolo fondamentale da sempre svolto dalle donne nella vita della Chiesa” e alla loro “straordinaria generosità”. “Oggi le donne svolgono il loro servizio ecclesiale in posizioni di responsabilità a tutti i livelli” e “la gratitudine della Chiesa verso di esse non può essere mai sottolineata abbastanza. La loro attività e partecipazione – conclude l’arcivescovo di Washington - fa della Chiesa cattolica la potente forza per il bene e per la santità che è oggi”.

Radio Vaticana

Padre Lombardi: importantissima la nuova legge contro gli abusi ma l'impegno per una testimonianza più evangelica e pura deve essere di lungo corso

Il giro di vite deciso dal Vaticano per i reati contro la pedofilia "è necessario ma non è tutto". Lo dice padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, nell'editoriale per "Octava Dies", il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano, tornando sulla nuova legge: "Vi è un impegno educativo, di formazione del clero e del personale che opera nelle istituzioni collegate alla Chiesa, di informazione e prevenzione, di dialogo e cura personale nei confronti delle vittime". "Un campo immenso - dice ancora padre Lombardi - su cui la Chiesa si è mobilitata, con l'impulso del Papa, in tanti Paesi. Per parte sua, la Congregazione per la Dottrina delle Fede continua a lavorare per dare aiuto agli episcopati nel formulare direttive locali coerenti ed efficaci. La nuova legge - ribadisce il direttore della sala stampa vaticana - è importantissima, ma noi sappiamo bene che il nostro impegno per una testimonianza più evangelica e pura deve essere di lungo corso". "Con la pubblicazione delle nuove norme per trattare e punire i crimini di abusi sessuali su minori da parte di membri del clero - prosegue nel ragionamento il portavoce vaticano - la Chiesa ha fatto un passo avanti importante nell'affrontare la questione con risposte durevoli e di impatto profondo. Le leggi, chiare e conosciute, sono infatti un orientamento indispensabile per una grande comunità, come è la Chiesa cattolica, che deve avere sue norme comuni, autonome rispetto a quelle dei moltissimi Paesi diversi in cui vive, paesi nei quali, tuttavia, le giuste leggi civili vanno ovviamente rispettate e messe in pratica dagli uomini della Chiesa, come da ogni cittadino, anche per quanto riguarda i crimini di abuso". "Con le nuove norme canoniche - conclude padre Lombardi - i procedimenti possono essere più rapidi ed efficaci, i tribunali ecclesiastici possono venire più facilmente dotati di personale laico competente, il tempo per la prescrizione viene raddoppiato e rimane sempre possibile la deroga ulteriore, vengono esplicitamente presi in considerazione nella loro gravità i casi di abuso su persone adulte ma con limitato uso di ragione e la pedopornografia".

Apcom

Riunione annuale della Fondazione 'Popolorum Progressio'. A nome del Papa il card. Cordes donerà 25mila dollari per il restauro di una scuola ad Haiti

Il Vaticano donerà 250.000 dollari per la ricostruzione di Haiti, che consentirà di dare inizio al progetto di restauro della scuola Saint Francois de Sales di Port-au-Prince, distrutta dal sisma. A consegnare la somma sarà il prossimo 22 luglio il card. Paul Josef Cordes, Presidente della Fondazione Populorum Progressio e del Pontificio Consiglio Cor Unum, a nome di Papa Benedetto XVI. La consegna avviene nell'ambido della riunione annuale, a Santo Domingo (Repubblica Dominicana), del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Populorum Progressio, per deliberare il finanziamento di progetti in favore delle comunità indigene, meticcie ed afroamericane contadine dell'America Latina e dei Caraibi. Si tratta, riferisce la Sala Stampa vaticana, della ''prima occasione in cui il Consiglio tiene la propria riunione annuale in un paese dei Caraibi, zona con importanti nuclei di popolazioni afroamericane e contadine. La tradizione di celebrare tali riunioni nei vari Paesi dell'America Latina consente di venire in diretto contatto con la realtà concreta delle varie aree del continente e, nel contempo, di far conoscere le attivita' della Fondazione presso le Chiese particolari''. Il programma prevede il 22 luglio una visita ad Haiti dove la Fondazione finanzia ogni anno un grande numero di progetti. La delegazione, guidata dai cardinali Paul Josef Cordes, Presidente della Fondazione e del Pontificio Consiglio Cor Unum e Juan Sandoval Iniguez, arcivescovo di Guadalajara e presidente del Consiglio, visiterà i campi degli sfollati gestiti dalla Chiesa cattolica. Nel pomeriggio, presso la Nunziatura apostolica, è prevista una riunione con i rappresentanti delle organizzazioni umanitarie presenti nel Paese, ed una alla Caritas nazionale, Quest'anno sono stati presentati 230 progetti, dislocati in 20 Paesi, destinati alle necessità di vari settori: produzione (agricoltura e allevamento, artigianato, microimprese); infrastrutture comunitarie (acqua potabile, latrine, saloni comunitari); educazione (formazione, attrezzature scolastiche, pubblicazioni); sanità (campagne di prevenzione, attrezzature mediche per dispensari); edilizia (centri educativi e sanitari). Il numero dei progetti presentati per Paese è il seguente: Brasile (57), Colombia (41), Peru' (21), Haiti (20), Ecuador (19), El Salvador (13), Bolivia (8), Guatemala (8), Cile (7), Argentina (6), Repubblica Dominicana (6), Costa Rica (4), Messico (4), Paraguay (4), Uruguay (3), Venezuela (3), Cuba (2), Panama (2), Antille (1) e Nicaragua (1).

Asca

Benedetto XVI nomina l'arcivescovo indiano Francis Assisi Chullikatt nuovo osservatore della Santa Sede all'Onu di New York

Benedetto XVI ha nominato oggi come nuovo osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York il cinquantasettenne arcivescovo indiano, Francis Assisi Chullikatt (foto), finora nunzio apostolico in Iraq e in Giordania. Si completa così, riferisce il sito di Radio Vaticana, il cambio della guardia alla rappresentanza vaticana del Palazzo di vetro, dopo che il Papa, lo scorso 30 giugno, aveva nominato nuovo nunzio apostolico in Polonia l'arcivescovo Celestino Migliore, che dal 2002 ricopriva la carica di osservatore pontificio all'Onu.

Apcom