mercoledì 14 gennaio 2009

VI Incontro Mondiale delle Famiglie. Gli interventi al Congresso teologico-pastorale

Mercoledì 14 gennaio

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, CANTALAMESSA SU GENDER E BUON SENSO

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. CANTALAMESSA, “DECOSTRUTTIVISMO INACCETTABILE”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. CARD. ANTONELLI, “GRAVISSIME DIFFICOLTÀ EDUCATIVE”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. CARD. ANTONELLI, “IL DOVERE DI EDUCARE”

Giovedì 15 gennaio

“Il Diritto internazionale deve mirare a tutelare l’unità familiare e a combattere il fenomeno oggi sempre più diffuso dei ricongiungimenti di fatto” sottolinea l’Arcivescovo Marchetto nel suo intervento sulla famiglia migrante

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, GAITANO: “GIOVANI E RISCHI MORALI COI MEDIA”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, DONATI: “DI FRONTE A UNIONI PARA-FAMILIARI”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. DONATI, “FONTE DI VIRTÙ PERSONALI E SOCIALI”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, DI PIETRO, “SE LA SESSUALITÀ È RESA CATTIVA E BRUTTA”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, DI PIETRO, “PERCHÈ EDUCARE ALLA SESSUALITÀ”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, DI PIETRO, “CASTITÀ NON È DISPREZZO DEL CORPO”

Venerdì 16 gennaio

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. CARD. ANTONELLI, “FAMILIA SANA, FAMILIA MALATA”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. SMERECZYNSKA (POLONIA), “UN RUOLO SPECIALE”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. VILLEGAS (FILIPPINE), “PRESERVARE I VALORI”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. ESCRIVÁ IVARS, FAVORIRE “IL BENESSERE DELLA SOCIETÀ”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. SECKLER (USA) “PASSARE DEL TEMPO CON I FIGLI”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. ANDERSON, “SOLIDARIETÀ BASE DELLA DIGNITÀ”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. DE MUIZON, “APPRENDERE A PERDONARE”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO. BARBARÀ, “UN FIGLIO SI PREPARA ALLA MORTE”

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, SSEMOGERERE (UGANDA): “FONTANA DI ONORE E DI VIRTU’”

Anticipazione del settimanale 'Tempi': l'Enciclica sociale del Papa verrà pubblicata il 15 aprile 2009

Il settimanale Tempi in edicola domani riporta tra le sue pagine l’anticipazione secondo cui la tanto attesa Enclica sociale di Papa Joseph Ratzinger uscirà il prossimo 15 aprile, alla vigilia del suo 82° compleanno. L'indiscrezione è stata fornita dalla casa editrice americana "Ignatius", che ha pubblica abitualmente i libri di Benedetto XVI. Altre anticipazioni riguardano il contenuto: sarà divisa in due parti e conterrà cento pagine nell’edizione inglese. In essa verranno affrontati argomenti come «la mondializzazione», «le urgenze alimentari», «i cambiamenti climatici» e altre questioni «che possono suggerire una valutazione morale della Chiesa». Il titolo, già anticipato dai media nei mesi scorsi, sarà "Caritas in Veritate", Carità nella Verità.

Aspettando l’enciclica. Caritas in Veritate - l'articolo del settimanale Tempi


71 docenti delle università di Roma si uniscono all'appello di Papa Benedetto sulla crisi economica

In una dichiarazione congiunta, 71 docenti di scienze socio economiche delle Università di Roma, sottolineano di condividere l'appello di Papa Benedetto XVI sull'attuale crisi economica. "Il pressante appello di papa Benedetto XVI rivolto a tutti i governanti e ai cittadini in occasione della Giornata Mondiale della Pace per 'la promozione di un ordine mondiale degno dell'uomo' - si legge nella dichiarazione - ci interpella profondamente come studiosi di scienze socio-economiche e ci sollecita ad un rinnovato impegno. Incoraggiati dall'adesione del residente della Repubblica, desideriamo manifestare la nostra condivisa convinzione che la crisi economica, che da alcuni mesi si va delineando, va letta in profondità - prosegue l'appello dei docenti - come un sintomo grave che ha radici ben più profonde rispetto alle attuali letture economico-finanziarie e socio-culturali. E' urgente uno studio adeguato per intervenire sulle cause e non solo sugli effetti, consapevoli del primato della dignità della persona umana rispetto ad ogni legge economica". Per i docenti universitari "l'attuale crisi ci conferma, ancora una volta, che non basta garantire la scientificità della ricerca di settore; è necessario possedere una visione globale dell'uomo e della società, una capacità di analizzare e seguire gli eventi senza lasciarsi condizionare da interessi di parte. La ricerca scientifica, elaborata nelle Università, in specie nel settore economico-sociale - ribadiscono - non può e non deve rispondere a interessi di parte né essere al servizio di progetti ideologici, ma dovrà elaborare strumenti e offrire soluzioni adeguate per lo sviluppo integrale dell'essere umano e della società, nel rispetto del patrimonio delle risorse ambientali del pianeta".

VI Incontro Mondiale delle Famiglie. La prima giornata di lavori e il viaggio in Messico del card. Bertone

Si aprono oggi a Città del Messico i lavori del VI Incontro Mondiale delle Famiglie incentrato sul tema: “La famiglia formatrice ai valori umani e cristiani”. A portare il saluto ai partecipanti saranno il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ed il card. Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Città del Messico. Canti, inni, lectio divina, conferenze, tavole rotonde, testimonianze, guideranno i diecimila partecipanti alla prima giornata del VI Incontro, nel cuore dei problemi della famiglia e della vita oggi. Due note personalità a livello ecclesiale mondiale apriranno i lavori di questa giornata: padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, che si soffermerà sulle relazioni ed i valori familiari secondo la Bibbia, ed il cardinale canadese Marc Ouellet, arcivescovo di Québec, che parlerà dei valori da riscoprire: quelli nuovi o da riscoprire sempre di più, che sono quelli dimenticati o abbandonati troppo in fretta negli anni passati. Nella prima tavola rotonda della giornata saranno i movimenti e le associazioni a proporsi come organismi che aiutano la famiglia nella formazione dei valori, partendo proprio dalla parrocchia e dalla scuola. Offriranno le loro testimonianze alcuni responsabili di Regnum Christi, del Cammino Neocatecumenale, dei Focolarini e del Movimento di Schönstatt.
La visita in Messico del card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, si snoderà tra incontri istituzionali e appuntamenti religiosi. Iniziato lunedì a Città del Messico, il viaggio del braccio destro di Papa Ratzinger entrerà nel vivo venerdì, quando alle 11 il porporato incontrerà i vescovi messicani, mentre alle 17 terrà la relazione conclusiva del Congresso Teologico Pastorale. Sabato mattina, alle 10, il segretario di Stato vaticano incontrerà il Presidente della Repubblica Felipe Calderon Hinojosa, mentre alle 17 si trasferirà alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, dove Bertone reciterà il Rosario e presiederà la veglia dell'Incontro delle Famiglie. Domenica mattina, invece, il porporato presiederà a nome del Papa la Santa Messa conclusiva dell'Incontro Mondiale, dove al termine ci sarà un collegamento tv con il Pontefice dal Palazzo Apostolico. Lunedì 19 gennaio, poi, Bertone si recherà a Queretaro, regione al centro del Paese messicano, dove il porporato incontrerà il mondo dell'educazione e della cultura in Messico presso il Teatro della Repubblica, intervenendo con una relazione sul tema 'La ragione nell'orizzonte della fede'. In serata è prevista una messa con i seminaristi, e infine il rientro in Vaticano.

Finalmente i vescovi italiani si schierano a fianco del Papa. Mons. Paglia: con Benedetto XVI il dialogo con gli ebrei si è allargato

Non solo il dialogo tra ebrei e cattolici "non è rimasto fermo" con Benedetto XVI, "semmai, si è allargato": lo sostiene mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per l'ecumenismo e il dialogo. "Non solo il dialogo non è rimasto fermo: semmai, si è allargato, anche sul piano della riflessione teologico-morale. Questo mi pare importante sottolinearlo", afferma il vescovo ai microfoni di Radio Vaticana dopo le critiche rivolte ieri al Papa dal rabbino capo di Venezia. "In questo senso, non c'è non solo nessun ritorno indietro, ma nessun blocco: semmai, un allargamento dell'incontro". Per mons. Paglia "proprio su ispirazione di Papa Benedetto, nell'incontro che ebbe nella Sinagoga a Colonia, il dialogo si è esteso - per lo meno qui in Italia - ad una riflessione comune sui Dieci Comandamenti, sulle Dieci Parole, e che noi contiamo l'anno prossimo di riprendere assieme". Tornando sull'origine della polemica tra ebrei e cristiani, il rappresentante della CEI spiega: "Io credo che, nella sostanza, il chiarimento sulla preghiera per gli ebrei sia stato fatto. C'è la lettera del card.e Bertone, l'articolo del card. Kasper. La lettera che il card. Bertone ha inviato al Rabbinato di Israele ha chiarito le eventuali incomprensioni che erano nate e mi pare che in Italia ci sia stato un piccolo problema che anch'esso, debbo dire, è ormai risolto". Quanto alla decisione ebraica di sospendere quest'anno la Giornata del dialogo ebraico-cristiano, "nella sostanza - afferma Paglia - ho parlato io stesso sia con il rabbino Laras sia con il rabbino capo di Roma Di Segni, dicendo che questo piccolo incidente è un'occasione per approfondire e per rilanciare, semmai con maggiore intelligenza e audacia, quel dialogo che da 50 anni ormai ha conosciuto uno straordinario progresso che senza alcun dubbio è irreversibile".

VI Incontro Mondiale delle Famiglie. I video di 'H2O News'

Bilancio dell'Incontro Mondiale delle Famiglie in Messico

Rinnovo dei vincoli matrimoniali a Guadalupe

La famiglia è il cuore della società

Successo di pubblico all’Incontro Mondiale delle Famiglie

Il Papa, presente all'Incontro Mondiale delle Famiglie

Tutte le famiglie inviate in Messico

Il card. Bertone dal 3 al 6 febbraio a Madrid. Incontrerà anche il premier Zapatero portando il messaggio di pace di Benedetto XVI

Continua il lavoro di 'ricucitura' fra il Vaticano e il governo socialista spagnolo di José Luis Zapatero: secondo quanto riporta oggi il giornale di centrosinistra El Pais, il segretario di Stato Tarcisio Bertone (nella foto con Benedetto XVI) sarà a Madrid il prossimo 4 febbraio e in quell'occasione incontrerà il re Juan Carlos e lo stesso Zapatero. L'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede Francisco Vazquez ha riferito al quotidiano che il card. Bertone sarà nella nella capitale spagnola già il 3 febbraio per una conferenza sui diritti umani e vi resterà fino al 6. Invitato dal presidente della Conferenza episcopale spagnola (Cee) Antonio Maria Rouco Varela, Bertone prenderà parte a un pranzo a cui parteciperà anche Zapatero. Secondo El Pais, si tratta della consacrazione di un 'riavvicinamento' fra Madrid e Vaticano dopo le forti tensioni della passata legislatura, quando le leggi sul matrimonio gay, il divorzio express e l'educazione civica avevano provocato una 'ribellione' dei vescovi, appoggiati dall'opposizione conservatrice del Partido popular (Pp). Già la scorsa settimana Zapatero ha ricevuto per più di un'ora il cardinale di Toledo Antonio Canizares, uno dei più duri critici delle legislazioni 'laiciste' del Psoe, in partenza per Roma perché nominato da Papa Benedetto XVI Prefetto del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il governo spagnolo è interessato a mantenere un rapporto corretto con la Chiesa, in vista delle annunciate riforme sull'aborto e la libertà religiosa, ma anche il Vaticano ha interesse a evitare un confronto eccessivamente duro: secondo il giornale, lo stesso Benedetto XVI a metà del 2008 aveva chiesto ai vescovi spagnoli di ridurre le tensioni con il governo, almeno nei toni. Che la pace "decisa dal Papa" secondo il quotidiano spagnolo, sia ormai cosa fatta sarebbe anche provato dal fatto che il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos ha annullato una visita a Roma nei giorni in cui Bertone sarà a Madrid, proprio per poterlo incontrare.
I vescovi iberici confermano la visita del card. Tarcisio Bertone, in Spagna, dal 3 al 6 febbraio. In una nota, la Conferenza Episcopale Spagnola informa che "il segretario di Stato vaticano visiterà il Paese il 3, 4, 5 febbraio in occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani". "Bertone - prosegue il comunicato dei vescovi - terrà una conferenza sul tema 'I diritti umani e il magistero di Benedetto XVI'. Nell'occasione il porporato avrà diversi incontri con i vertici della conferenza episcopale spagnola e incontrerà anche le alte autorità dello Stato". Da quanto filtra da fonti ecclesiastiche, il porporato arriverà a Madrid il 3 febbraio pomeriggio, accompagnato dal card. Antonio Canizares. Il 4, invece, incontrerà il Re Juan Carlos, con cui avrà un pranzo, al quale sono invitati anche il premier Josè Luis Zapatero e il ministro degli Esteri Miguel Ángel Moratinos. Sempre il 4 febbraio, il card. Bertone incontrerà il leader dell'opposizione, il presidente del Partito Popolare, Mariano Rajoy. Durante la sua permanenza - data ancora da definirsi - il porporato dovrebbe incontrare anche la vicepremier dell'esecutivo spagnolo, Maria Teresa Fernandez de la Vega.

VI Incontro Mondiale delle Famiglie. Il Papa: la famiglia cellula insostituibile della società. L'omaggio ai genitori beati di Santa Teresa di Lisieux

“Possa questo importante evento ecclesiale manifestare ancora una volta la bellezza e il valore della famiglia, suscitando in tutti nuove energie in favore di questa insostituibile cellula fondamentale della società e della Chiesa”. Con queste parole il Papa ha fatto gli “auguri” al VI Incontro Mondiale delle Famiglie, che si apre oggi a Città del Messico. Al termine dell'Udienza generale nell'Aula Paolo VI, durante i saluti in lingua italiana, Benedetto XVI ha chiesto ai fedeli di "unirsi" alla sua preghiera "per implorare l'abbondanza delle grazie divine" sul meeting che vedrà riunite famiglie di tutto il mondo.
Anche nei saluti in lingua polacca, il Papa ha chiesto preghiere per l'Incontro di Città del Messico. "Unendomi con le famiglie radunate in questi giorni in Messico - ha concluso - prego perchè tutte le famiglie in Polonia e nel mondo consolidino e santifichino l'amore di Cristo". Nella sintesi della catechesi in lingua francese, Benedetto XVI ha citato i coniugi beati Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino, la cui urna con le reliquie è arrivata oggi a Roma, dove questo pomeriggio sarà accolta dal card. Angelo Comastri e rimarrà nella Basilica di San Pietro per quattro giorni. “Hanno profondamente vissuto questo mistero dell’amor di Cristo”, il commento del Papa legato ai contenuti della catechesi odierna. Dopo l’Udienza generale, la famiglia Schilirò con il piccolo Pietro, il miracolato, ha fatto dono al Santo Padre di un reliquiario dei coniugi Martin. Il pellegrinaggio dell’urna con le reliquie dei coniugi Martin.

Il card. Kasper: sorpreso dalle parole del rabbino, non ci si può sentire offesi se le posizioni sono diverse

Ebrei e cattolici, che ''condividono gli stessi valori, farebbero meglio a non dividersi''. E' la risposta del card. Walter Kasper (nella foto con Benedetto XVI), Presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani e responsabile per il Vaticano anche del dialogo con l'ebraismo, alle critiche rivolte dal rabbino capo di Venezia, Elia Enrico Richetti, a Papa Ratzinger in un intervento sul mensile dei gesuiti Popoli. Il card. Kasper si dice ''sorpreso'' delle parole del rabbino e difende la posizione della Chiesa Cattolica sulla controversa preghiera ''per la conversione degli ebrei'' del rito pre-conciliare liberalizzato da Papa Benedetto XVI. ''E' convinzione del Papa - spiega infatti il cardinale - che dobbiamo parlare assieme, fare assieme, sapendo che abbiamo differenze fondamentali nella fede e rispettandole''. ''E' normale - conclude - che in un dialogo ciascuno testimoni la sua fede, e non si può esser offesi se la posizione dell'altro non e' la mia''.

Benedetto XVI all'Udienza generale: con Cristo le paure si dissolvono e si impara a rispettare il creato

“Cristo non teme nessun eventuale concorrente, perché è superiore a ogni qualsivoglia forma di potere che presumesse di umiliare l'uomo”. E’ questo, per il Papa, il “messaggio altamente positivo e fecondo” che ci consegnano due lettere dell’epistolario paolino, al centro della catechesi dell’udienza generale di oggi: la lettera agli Efesini e la lettera ai Colossesi. “Se siamo uniti a Cristo, non dobbiamo temere nessun nemico e nessuna avversità; ma ciò significa che dobbiamo tenerci ben saldi a Lui, senza allentare la presa!”, ha detto Benedetto XVI davanti a circa 4.000 fedeli riuniti nell’Aula Paolo VI. “Chi è con Cristo non teme niente e nessuno”,ha aggiunto a braccio, sottolineando che “l’annuncio che Cristo è il solo vincitore” rappresentava per i pagani “una vera liberazione”, visto che molti di essi vedevano il mondo “pieno di poteri pericolosi”. Un messaggio questo, che secondo il Pontefice è valido anche per il paganesimo di oggi: “Anche nel nostro mondo, con le sue tante paure - ha detto il Papa sempre fuori testo - dobbiamo imparare che è Lui, Cristo, sopra ogni dominazione, il Salvatore del mondo”. In un primo senso, ha spiegato il Papa, Cristo come “capo della Chiesa” significa due cose: che “egli è il governante, il dirigente, il responsabile che guida la comunità cristiana come suo leader e suo Signore” e che “la Chiesa è considerata sottoposta a Lui, sia per seguire la sua superiore conduzione, sia anche per accogliere tutti gli influssi vitali che da Lui promanano”. C’è poi però un “secondo livello”, in cui Cristo “è considerato come capo delle potenze celesti e del cosmo intero”. E’ il Cristo Pantocratòre, che nelle Chiese bizantine viene “a volte raffigurato seduto in alto sul mondo intero o addirittura su di un arcobaleno per indicare la sua equiparazione a Dio stesso, alla cui destra è assiso e quindi anche la sua ineguagliabile funzione di conduttore dei destini umani”. Una visione del genere, per il Papa, “è concepibile solo da parte della Chiesa, non nel senso che essa voglia indebitamente appropriarsi di ciò che non le spetta”, ma “sia in quanto la Chiesa riconosce che in qualche modo Cristo è più grande di lei”, sia in quanto “solo la Chiesa è qualificata come Corpo di Cristo, non il cosmo”. Tutto questo, per Benedetto XVI, significa che “noi dobbiamo considerare positivamente le realtà terrene, poiché Cristo le ricapitola in sé, e in pari tempo dobbiamo vivere in pienezza la nostra specifica identità ecclesiale, che è la più omogenea all'identità di Cristo”.
“E’ in Cristo che si trova il compimento” del “mistero” di Dio, per capire il quale “le mere categorie intellettuali risultano insufficienti”. Nella catechesi il Papa ha fatto notare che è in Cristo che prende forma quella che viene chiamata “la multiforme sapienza di Dio”. “Non è possibile pensare e adorare il beneplacito di Dio – ha ammonito Benedetto XVI - senza confrontarci personalmente con Cristo in persona, in cui quel mistero si incarna e può essere tangibilmente percepito”. Solo in questo modo, per il Santo Padre, si arriva “a contemplare l’ininvestigabile ricchezza di Cristo”, che “sta oltre ogni umana comprensione”. “Non che Dio non abbia lasciato delle impronte del suo passaggio, poiché è Cristo stesso l'orma di Dio,la sua impronta massima”, ha precisato il Papa, ma ci si rende conto di “quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità” di questo mistero “che sorpassa ogni conoscenza”. “Le mere categorie intellettuali risultano insufficienti, e, riconoscendo che molte cose stanno al di là delle nostre capacità razionali – ha concluso il Papa - ci si deve affidare alla contemplazione umile e gioiosa non solo della mente ma anche del cuore”. “L’amore capisce più che la sola ragione”; ha concluso il Papa a braccio, ricordando il pensiero dei Padri della Chiesa.
“Una grande catechesi, nella quale impariamo come esser buoni cristiani, ma anche come diventare realmente uomini”. Così il Papa ha poi definito le due lettere paoline. “Se cominciamo acapire che il cosmo è l’impronta di Cristo - ha proseguito il Papa sempre a braccio - impariamo quale sia la retta relazione al cosmo, a tutti i problemi legati alla sua retta conservazione”. Ma possiamo capirlo, ha puntualizzato, solo “con una ragione che è amore, che è agire in modo retto”. “Se pensiamo alla Chiesa come corpo di Cristo – ha detto il Papa riassumendo a braccio la catechesi - impariamo come vivere con Cristo l’amore reciproco, che ci unisce a Dio e che ci fa capire nell’altro, immagine di Cristo”. “La Chiesa non è solo una promessa sposa, ma è la reale sposa di Cristo”. E’ uno dei concetti di fondo della Lettera agli Efesini, in cui si afferma che per volere di Cristo la “bellezza” della Chiesa “deve crescere ogni giorno grazie ad una vita ineccepibile, nel suo comportamento morale”. “Da qui alla comune esperienza del matrimonio cristiano - ha detto il Papa - il passo è breve”. In realtà, ha spiegato a braccio, si tratta di “due aspetti che si illuminano reciprocamente: impariamo cosa è il matrimonio nella luce della comunione con Cristo e con la Chiesa, impariamo come Cristo si unisce a noi pensando al mistero del matrimonio”.

VI Incontro Mondiale delle Famiglie. Il cammino di preparazione da Valencia a Città del Messico

Una grande mobilitazio­ne della Chiesa della capitale messicana ha consentito di arrivare puntuali all’appuntamento del sesto In­contro mondiale delle famiglie. Il ringraziamento lo ha espres­so il cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Città del Messico, al termine della pro­cessione che sabato scorso ha raggiunto la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, colloca­ta accanto ad una delle vie di maggiore scorrimento della ca­pitale del Paese centroamerica­no. A mezzogiorno in punto, le sette di sera in Italia, il cardina­le, insieme agli ausiliari per le otto zone pastorali, ha pregato per la riuscita dell’evento e per ringraziare del lavoro che è sta­to svolto. La preparazione dura infatti da tre anni, dal giorno dopo la chiusura dell’appunta­mento del 2006 a Valencia.
Sul piano logistico è stato mes­so in atto uno sforzo straordi­nario per l’accoglienza dei pel­legrini, sensibilizzando le par­rocchie, le associazioni, i singo­li nuclei familiari affinché apra­no le loro case, trovando ampia risposta. Gli iscritti all’Incontro mondiale sono oltre settemila, tra cui duecento vescovi e venti cardinali, cui si aggiungeranno migliaia di fedeli per la festa delle famiglie di sabato 17 gen­naio sulla spianata della Basili­ca di Guadalupe e la Messa di chiusura del 18 gennaio nello stesso luogo.
Dal punto di vista dei contenu­ti, il lavoro preparatorio ha vi­sto coinvolto il Pontificio Con­siglio per la famiglia, in costan­te contatto con la diocesi della capitale, per realizzare quella sintesi tra prospettive teologi­che e pastorali che rappresenta da sempre una delle chiavi di maggiore riuscita di questi ap­puntamenti mondiali. È stato avviato e portato a termine uno straordinario sforzo di elabora­zione e di sintesi pubblicando dei testi preparatori sui diversi «valori» che sfidano la vita fa­miliare a livello sociale e politi­co. Sono stati realizzati quindi­ci diversi sussidi sui «valori» re­lativi alla vita familiare nel suo complesso e per ciascuna delle persone che la compongono. Tra i sussidi si parla ad esempio dei «valori del dominio di sé», dei «valori» della corporeità, della comunicazione umana, della sofferenza, dell’impegno nella società e, per finire, dei valori dell’onestà e della pro­bità in campo politico contro la corruzione. Si tratta di temi che raccolgono l’insieme delle sfide sia nelle società del Primo mondo sia nei Paesi degli altri continenti e che nel lavoro co­mune del Pontificio Consiglio e dell’arcidiocesi di Città del Messico, sono stati individuati come prevalenti.
Un altro degli aspetti molto cu­rati, soprattutto in queste ulti­me settimane, ha riguardato la comunicazione dell’Incontro mondiale delle famiglie. Oltre al logo ed al manifesto sono stati preparati degli spot radio e televisivi, per sensibilizzare l’arcidiocesi messicana in par­ticolare ed il resto del Paese centroamericano. Accessibili attraverso il sito internet dell’e­vento () gli spot sono liberamente fruibili. In proposito si devono consi­derare i grandi numeri della realtà locale: la sola Città del Messico è oggi una megalopoli di oltre ventidue milioni di abi­tanti, un quinto della popola­zione dell’intero Paese.