domenica 5 agosto 2012

In Australia parte la nuova evangelizzazione: dal 9 al 12 agosto mons. Fisichella al convegno 'Proclaim 2012', promosso a Chatswood dai vescovi

Più di 450 persone, tra giovani responsabili religiosi, religiose, parroci, personale e volontari diocesani e parrocchiali, dirigenti scolastici, insegnanti di religione di tutte le età hanno firmato nei giorni scorsi la loro adesione per partecipare alla prima conferenza nazionale sulla nuova evangelizzazione che si svolgerà il prossimo 9 agosto in Australia. L’evento, che durerà tre giorni, si terrà presso il "The Concourse", nella cittadina di Chatswood, nello Stato del New South Wales e vedrà la partecipazione di persone provenienti non solo da ogni parte dell’Australia, ma anche dalla Nuova Zelanda ed è prevista la presenza di un piccolo gruppo di giovani africani. L’iniziativa dal titolo "Proclaim 2012", promossa dalla Conferenza Episcopale australiana, è organizzata dal Catholic Mission Australia e dal Catholic Enquiry Centre’s National Office for Evangelism. "Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e ciò che udite detto all’orecchio predicatelo sopra i tetti" è il tema di "Proclaim 2012" che si ispira al versetto del Vangelo di Matteo (10, 27). Rivolto a sacerdoti, religiosi, volontari, coniugi, single, giovani e meno giovani, il convegno vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che presenterà due interventi: il 9 agosto, si soffermerà sul tema "Cos’è la nuova evangelizzazione e cosa significa per la Chiesa", mentre l’11 agosto il presule parlerà di "Gesù e l’Anno della fede - l’urgenza della nuova evangelizzazione". "È un evento molto importante - spiega a L'Osservatore Romano - è il primo momento di nuova evangelizzazione che coinvolge l’Australia. Un Paese molto lontano da noi, ma che rappresenta una presenza molto significativa nella Chiesa Cattolica. 'Proclaim 2012' è stato preparato con grande consapevolezza e responsabilità - prosegue il presule - basta vedere il sito della Conferenza Episcopale per capire quanta attenzione vi è stata dedicata all’evento che vuol far capire come la Chiesa in Australia sia all’avanguardia. Inoltre, vi saranno esperienze significative di nuova evangelizzazione. 'Proclaim 2012' - conclude l’arcivescovo - ha un grande valore perché coinvolge tutte le Chiese in Australia, una grande manifestazione ecclesiale alla quale parteciperò con grande entusiasmo e confortato dal sostegno di Papa Benedetto XVI". "Proclaim 2012" vuole aiutare, quindi, la gente a capire la nuova evangelizzazione, rispondendo così all’invito di Benedetto XVI a impegnarsi in questo ambito e a raggiungere con il messaggio di Gesù i fedeli e la cultura in modi nuovi. Focus dell’incontro sarà "l’evangelizzazione nelle parrocchie, poiché - si legge sul sito della Conferenza episcopale - sono comunità donateci dalla Chiesa all’interno delle quali si può vivere la fede cattolica". Il convegno sarà, dunque, "un’esperienza straordinaria di arricchimento della fede per tutti i cattolici, in particolare per quelli appassionati dalla condivisione della fede attraverso la testimonianza, la proclamazione del Vangelo e il servizio al prossimo". "Proclaim 2012" si inserisce a pieno titolo tra gli eventi principali dello speciale Anno di grazia, indetto dai vescovi australiani per il 2012-2013. Dedicato al tema "Ripartire da Cristo", che si ispira a un passaggio della Lettera Apostolica "Novo millennio ineunte", siglata da Giovanni Paolo II nel 2001, l’iniziativa si è aperta il 27 maggio, domenica di Pentecoste, e si concluderà il 19 maggio 2013, nella stessa Solennità. "Vogliamo prendere l’energia, l’esperienza e l’entusiasmo dei carismi dei movimenti e dei gruppi coinvolti nella nuova evangelizzazione - sottolinea Marita Winters, direttore del National Office for Evangelization and the Catholic Enquiry Centre - e trasmetterli nelle parrocchie. Molte di esse conoscono o hanno sentito parlare della nuova evangelizzazione, ma desiderano imparare e capire meglio esattamente cosa significa nuova evangelizzazione e gli strumenti di cui hanno bisogno per andare tra i parrocchiani, le scuole e le comunità per evangelizzare. Ma altre parrocchie - continua - hanno difficoltà a capire e non hanno familiarità con il termine nuova evangelizzazione e questo è ciò che comporta". Responsabili religiosi, illustri teologi e importanti educatori avranno il compito di gestire i lavori di "Proclaim 2012", che prevede interessanti dibattiti, e stimolanti seminari. Per gli organizzatori la parte più interessante dell’evento è quella relativa ai due interventi di mons. Fisichella. "Per noi - aggiunge Marita Winters - è molto importante avere tra gli ospiti l’arcivescovo Fisichella. La sua presenza qui, ad appena due mesi dal Sinodo generale dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, è davvero una grande soddisfazione". Mentre non vi è nulla di "nuovo" riguardo all’evangelizzazione, che è un’attività antica, regolare e importante per la Chiesa e per i cattolici praticanti, la nuova evangelizzazione, si legge sul sito della Conferenza Episcopale, offre un modo per raggiungere i cattolici battezzati che si sono allontanati dalla fede e riportarli alla gioia di Cristo. La nuova evangelizzazione è anche un modo per contrastare la secolarizzazione crescente nella società occidentale e raggiungere coloro che non hanno fede offrendo loro il grande dono del Signore. Il vescovo di Wollongong, mons. Peter William Ingham, delegato di "Proclaim 2012" invita tutti i cattolici del Paese, a unirsi a lui e alle centinaia di altre persone "preparandosi a proclamare da sopra i tetti ciò che abbiamo udito da Gesù Cristo.

L'Osservatore Romano

La confessione dell'ex maggiordomo del Papa: ho contatto personalmente Gianluigi Nuzzi per consegnargli le carte e ne ho parlato in incognito in tv

Ecco come è nato Vatileaks, secondo la versione di Paolo Gabriele (nella foto con Benedetto XVI), il "Corvo". Davanti agli inquirenti vaticani Gabriele ha confessato di essere stato lui stesso, personalmente, a contattare il giornalista Gianluigi Nuzzi per consegnargli i documenti che in gran parte costituiscono il contenuto del bestseller "Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI". Perché? Perché, ha detto Gabriele, voleva aiutare l'opera di pulizia avviata dal Papa. Perché Nuzzi? Perché ne aveva apprezzato il precedente libro "Vaticano Spa". Insomma, Gabriele è reo confesso del trafugamento dei documenti sottratti dalla scrivania del Papa. E ha sostenuto di aver agito da solo (e allo stato degli atti risulta essere l'unico indagato per il reato di furto aggravato). Ma c'è un'altra rivelazione. Nei tre interrogatori a cui è stato sottoposto (compreso quello finale, durato sette ore, tre settimane fa) Gabriele ha affermato di essere lui la persona che è apparsa in tv camuffata e con la voce alterata nella trasmissione del 22 febbraio "Gli Intoccabili", e che è stata intervistata da Nuzzi come il "Corvo". Conferme di queste parole? Nel suo libro, uscito in libreria il 18 maggio scorso (Gabriele è stato arrestato il 23 maggio), Nuzzi scrive che senza "Vaticano Spa" non gli sarebbe stato possibile fare il nuovo libro grazie alla fonte "Maria", anche se successivamente ha dichiarato che almeno in un caso i documenti gli erano stati passati da chi li aveva scritti, cioè da chi li possedeva legittimamente. Interpellato dal Corriere della Sera Nuzzi, naturalmente non ha voluto confermare se l'ex maggiordomo fosse "Maria". Quanto alla persona che è apparsa in trasmissione, Nuzzi ha parlato "anche di attore professionista". Gli accertamenti compiuti dalla magistratura vaticana, gli interrogatori, ad ampio raggio, cui sono stati sottoposte decine di persone in qualità di testimoni, ci diranno se sono stati trovati riscontri alla versione di Gabriele, oppure no. Resta il fatto che Gabriele è reo confesso della sottrazione dei documenti e della loro divulgazione. E da questo punto di vista si comprende bene l'iniziativa di scrivere al Papa una lettera in cui chiede perdono per quello che ha fatto, missiva consegnata alla commissione cardinalizia d'inchiesta presieduta dal card. Herranz. Quanto ai leaks si è avverato quanto disse il "Corvo" nella trasmissione di Nuzzi: "La sicurezza vaticana è molto efficace ed efficiente" e quindi chi volesse rendersi protagonista di nuove fuoriuscite di notizie "non avrebbe più facoltà nel farlo". Così è stato. Nonostante Gabriele avesse casa "imbottita" letteralmente di carte e documenti, salvati addirittura dentro la scheda di memoria della Playstation del figlio. Altre affermazioni televisive del "Corvo" non hanno trovato riscontro nella realtà come la rivendicazione di "lavorare nella Segreteria di Stato" e del numero totale di persone coinvolte ("più di venti") nel portare oltre le Mura Leonine i documenti. Per capire la storia nel suo complesso bisognerà però attendere ancora qualche altro giorno. Non c'è nessun giallo in questo ritardo, tanto più che la magistratura vaticana è stata invitata dal Papa stesso, nel summit di Castelgandolfo del 26 luglio, alla solerzia. C'è piuttosto la necessità per i magistrati vaticani di scrivere con accuratezza degli atti giudiziari che rimarranno comunque storici: la sentenza di rinvio a giudizio dell'ex maggiordomo del Papa, prevista tra domani e dopodomani è slittata alla fine di questa settimana, tra venerdì e sabato. Gli atti che devono essere depositati sono due: la requisitoria del promotore di giustizia, Nicola Picardi, che rappresenta l'accusa, cioè il pubblico ministero, e l'ordinanza-sentenza che sarà scritta dal giudice Piero Antonio Bonnet.

Maria Antonietta Calabrò, Corriere della Sera

Il Papa: da 'Más por menos' una carità efficace verso i fratelli più bisognosi identificandosi con Colui che pur essendo ricco si fece povero per noi

Partecipare “generosamente” alla colletta per aiutare il prossimo nel bisogno: è quanto scrive il Papa in un messaggio, a firma del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, per l’iniziativa caritativa “Más por menos”, promossa dalla Conferenza episcopale argentina, che avrà luogo l’8 e 9 settembre prossimo. Nel testo, pubblicato sul sito della Colletta “Más por menos”, il Pontefice invita i fedeli argentini, che saluta con affetto, ad “intensificare l’amore per Cristo”, identificandosi con “Colui che pur essendo ricco si fece povero per noi”. Il Papa definisce dunque la colletta per i poveri “un’iniziativa encomiabile” e chiede che si mostri “una carità efficace verso i fratelli più bisognosi”. L’iniziativa, giunta alla 43° edizione, ha quest’anno per tema: “Tu Ayuda Dignifica”, “Il tuo aiuto dà dignità”.

Radio Vaticana

Benedetto XVI: Maria ci aiuti a lasciarci trasformare, come gli apostoli nel giorno della Trasfigurazione, dal volto luminoso di Cristo risorto

Dopo la recita dell’Angelus, nei saluti in varie lingue, in francese il Pontefice ha dichiarato: “Nel Vangelo di questa domenica vediamo le folle muoversi per seguire Gesù. Come quelle di ieri, le folle di oggi hanno fame del nutrimento terrestre e spirituale. Condividendo la sua Parola e del suo Corpo, Gesù ci riempie e ci rassicura. Che la Vergine Maria vi aiuti ad accogliere questo dono di Dio e a lasciarvi trasformare, come gli apostoli nel giorno della Trasfigurazione, dal volto luminoso di Cristo risorto”. “Nel Vangelo di questa domenica - ha affermato in spagnolo - Gesù si presenta come il ‘pane di vita’ che sazia per sempre. Che noi, ricevendolo nell’Eucaristia, sappiamo rimanere in Lui e vivere con Lui, avvicinandoci ogni volta di più alla sua grazia santificatrice”. In polacco il Santo Padre ha espresso l’auspicio che “il tempo delle vacanze sia per voi occasione di preghiera mentre visitate chiese e cappelle, momento d’adorazione e di lode a Cristo, Pane Vivo che dà senso alla nostra vita”. Infine, “un cordiale saluto” ai pellegrini italiani, “in particolare ai gruppi parrocchiali, alle famiglie e ai giovani, con un pensiero speciale per gli Scout della parrocchia Maria Santissima del Perpetuo Soccorso di Palermo”. “Cari amici, sforzatevi di rispondere sempre fedelmente alla vocazione alla santità che Cristo rivolge ad ogni cristiano”, ha concluso.

SIR

Il Papa: la fede è la cosa fondamentale, si tratta di incontrare Gesù come una Persona viva, lasciarsi coinvolgere totalmente da Lui e dal suo Vangelo

“Nella liturgia della Parola di questa Domenica continua la lettura del capitolo 6° del Vangelo di Giovanni - ha ricordato il Papa -. Siamo nella sinagoga di Cafarnao dove Gesù sta tenendo il suo noto discorso dopo la moltiplicazione dei pani. La gente aveva cercato di farlo re, ma Gesù si era ritirato, prima sul monte con Dio, con il Padre, e poi a Cafarnao. Non vedendolo, si era messa a cercarlo, era salita sulle barche per raggiungere l’altra riva del lago e finalmente l’aveva trovato”. Ma Gesù “sapeva bene il perché di tanto entusiasmo nel seguirlo e lo dice anche con chiarezza: voi ‘mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati’”. Gesù, invece, “vuole aiutare la gente ad andare oltre la soddisfazione immediata delle proprie necessità materiali, pur importanti. Vuole aprire ad un orizzonte dell’esistenza che non è semplicemente quello delle preoccupazioni quotidiane del mangiare, del vestire, della carriera”. Infatti, “Gesù parla di un cibo che non perisce, che è importante cercare e accogliere. Egli afferma: ‘Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’Uomo vi darà’”. In realtà, ha spiegato il Pontefice, “la folla ancora una volta non comprende, crede che Gesù chieda l’osservanza di precetti per poter ottenere la continuazione di quel miracolo, e chiede: ‘Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio’”. La risposta di Gesù è chiara: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”. “Il centro dell’esistenza, ciò che dà senso pieno e ferma speranza al cammino spesso difficile della vita è la fede in Gesù, è l’incontro con Cristo - ha chiarito il Santo Padre -. Anche noi domandiamo che cosa dobbiamo fare per avere la vera vita. Gesù ci risponde: credete in me. La fede è la cosa fondamentale. Non si tratta di seguire un’idea, un progetto, ma di incontrare Gesù come una Persona viva, di lasciarsi coinvolgere totalmente da Lui e dal suo Vangelo”. Dunque, “Gesù invita a non fermarsi all’orizzonte umano e ad aprirsi all’orizzonte di Dio, all’orizzonte della fede. Egli esige un’unica opera: accogliere il piano di Dio, cioè ‘credere a colui che egli ha mandato’. Mosè aveva dato ad Israele la manna, il pane dal cielo, con il quale Dio stesso aveva nutrito il suo popolo. Gesù non dona qualcosa, dona Se stesso: è Lui il ‘pane vero, disceso dal cielo’, Lui la parola vivente del Padre ed è nell’incontro con Lui che noi incontriamo il Dio vivente”. “‘Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio’ chiede la folla, pronta ad agire, perché il miracolo del pane continui. Ma - ha avvertito Benedetto XVI - Gesù, vero pane di vita che sazia la nostra fame di senso, di verità, non si può ‘guadagnare’ con il lavoro umano; viene a noi soltanto come dono dell’amore di Dio, come opera di Dio da chiedere e accogliere”. “Nelle giornate cariche di occupazioni e di problemi, ma anche in quelle di riposo e di distensione - ha proseguito il Papa -, il Signore ci invita a non dimenticare che se è necessario preoccuparci per il pane materiale e ritemprare le forze, ancora più fondamentale è far crescere il rapporto con Lui, rafforzare la nostra fede in Colui che è il ‘pane di vita’, che riempie il nostro desiderio di verità e di amore. La Vergine Maria, nel giorno in cui ricordiamo la dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, ci sostenga nel nostro cammino di fede”.

SIR

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS