martedì 9 febbraio 2010

Il Papa concede all'Abbazia tedesca di Mariawald di tornare a celebrare con il rito antico. Aumentano le celebrazioni grazie al 'Summorum Pontificum'

Benedetto XVI ha concesso all'Abbazia trappista di Mariawald, nella diocesi tedesca di Aquisgrana, il privilegio di tornare alla liturgia e all'osservanza dell'antico rituale dell'Ordine, in vigore fino alle riforme del Concilio Vaticano II. Lo ha reso noto l'abate Josef Vollberg, che ha dato avvio a un programma di formazione tomista. Gli stessi criteri sono seguiti dall'Istituto del Buon Pastore che ha accolto nel seminario francese di Courtalain, vicino a Chartres, tredici nuovi seminaristi. Cresce intanto il numero delle celebrazioni straordinarie consentite dal Motu Proprio "Summorum Pontificum": a Roma, si celebreranno anche nella parrocchia Sant'Eugenio, affidata all'Opus Dei .

Agi

La Santa Sede: sul caso Boffo il Papa è sempre stato informato, deplora gli attacchi ingiusti e ingiuriosi e rinnova piena fiducia ai collaboratori

Papa Benedetto XVI ''è sempre stato informato'' degli attacchi e delle polemiche sui presunti 'mandanti' del caso Boffo comparsi in questi giorni sulla stampa e ''deplora questi attacchi ingiusti e ingiuriosi, rinnova piena fiducia ai suoi collaboratori e prega perchè chi ha veramente a cuore il bene della Chiesa operi con ogni mezzo perchè si affermino la verità e la giustizia''. Lo afferma un comunicato della Segreteria di Stato vaticana diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. ''E' falso che responsabili della Gendarmeria vaticana o il direttore de L'Osservatore Romano abbiano trasmesso documenti che sono alla base delle dimissioni, il 3 settembre scorso, del direttore di Avvenire'' ed è ''falso che il direttore de L'Osservatore Romano abbia dato - o comunque trasmesso o avallato in qualsiasi modo - informazioni su questi documenti, ed è falso che egli abbia scritto sotto pseudonimo, o ispirato, articoli su altre testate''. Quella che si è scatenata sui presunti 'mandanti' vaticani del caso Boffo è una ''campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolge lo stesso Romano Pontefice''. ''Appare chiaro - precisa la nota vaticana - dal moltiplicarsi delle argomentazioni e delle ipotesi più incredibili - ripetute sui media con una consonanza davvero singolare - che tutto si basa su convinzioni non fondate, con l'intento di attribuire al direttore de L'Osservatore Romano, in modo gratuito e calunnioso, un'azione immotivata, irragionevole e malvagia''.
Papa Benedetto XVI ha approvato personalmente il testo del comunicato della Segreteria di Stato e ne ha chiesto la pubblicazione.Lo specifica oggi L'Osservatore Romano, che pubblica il testo diffuso questa mattina dalla Sala Stampa vaticana con questa breve premessa: ''Il Santo Padre ha approvato il seguente comunicato e ne ha ordinato la pubblicazione''.

Asca