sabato 1 agosto 2009

Mons. Pozzo: il vescovo deve essere in linea con il Motu Proprio 'Summorum Pontificum'. Non serve nessun permesso per la celebrazione

Il vescovo diocesano "deve essere in linea con le direttive" del Motu proprio con il quale Papa Benedetto XVI ha liberalizzato il messale pre-conciliare. Ma "altro è verificare l'effettiva praticabilità" della misura: è la precisazione del neo-segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, mons. Guido Pozzo. Il presule, uomo-chiave del Vaticano nel futuro dei negoziati con i lefebvriani, ha scritto una lettera di chiarificazione sul provvedimento papale "Summorum Pontificum", lo scorso 18 luglio, che il blog What Does The Prayer Really Say pubblica ora. Nella lettera - il primo atto ufficiale da quando è stato nominato a inizio luglio - mons. Pozzo si dimostra comprensivo nei confronti delle esigenze delle comunità tradizionaliste, ma non manca di piantare qualche paletto nel nome della "praticabilità" di dedicare sacerdoti e chiese ai fedeli che amano il messale antico, per vescovi già provati dai carichi pastorali e dalla carenza di vocazioni. "Il documento pontificio non prevede alcun permesso speciale del vescovo diocesano affinché un prete possa celebrare la Santa Messa nella forma straordinaria", afferma Pozzo in un passaggio della sua missiva. Al fedele brasiliano che gli aveva scritto per chiedere chiarimenti, il segretario del dicastero vaticano che dipende, ormai, dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, precisa anche come interpretare la norma che prevede che un vescovo conceda le celebrazioni in latino quando ne fa richiesta, nella diocesi, un "gruppo stabile" di fedeli tradizionalisti. "Il numero di fedeli di un gruppo stabile dipende molto dalle circostanze locali, le quali indicheranno se un prete possa o voglia, tenendo conto del suo dovere pastorale, occuparsi di un gruppo relativamente piccolo", afferma Pozzo. "I fedeli che non fanno parte del gruppo stabile, possono, evidentemente, partecipare" alla Messa tradizionalista, spiega.

Apcom

Il cordoglio del Papa per la morte Corazon Aquino: donna di profonda fede e coraggio impegnata per la libertà del popolo filippino

Il Papa ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Corazon Aquino (foto), ex Presidente delle Filippine, avvenuta la scorsa notte. In un telegramma inviato all'arcivescovo di Manila, card. Gaudencio Rosales, dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone a nome di Benedetto XVI, il Pontefice esprime "profonda tristezza". Di Corazon Aquino il Papa ha ricordato "l'impegno coraggioso per la libertà del popolo filippino, il suo fermo rifiuto della violenza e dell'intolleranza e il suo contributo alla ricostruzione di un ordine politico giusto e coeso nella sua amata patria". Durante la malattia, alcune settimane fa, Benedetto XVI le aveva già espresso la sua “spirituale vicinanza” e assicurato la sua preghiera. La signora Aquino si era detta “profondamente confortata” dalle parole del Pontefice.

Adnkronos

Il Papa agli atleti dei mondiali di nuoto: siate campioni nello sport e nella vita! Come non ringraziare Dio per la perfezione donata al nostro corpo

Benedetto XVI ha incontrato nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo tecnici, dirigenti e atleti delle nazionali che partecipano ai Campionati del mondo di nuoto, che si chiuderanno domani a Roma. Il Papa ha ricevuto una delegazione di oltre 1000 persone, in rappresentanza di 183 Paesi e di oltre 4000 tra atleti e tecnici.
La vitalità della giovinezza, quando non si rifiuta “la fatica di duri allenamenti e si accettano volentieri non pochi sacrifici e privazioni”, è fondamento di un “avvincente spettacolo di disciplina e di umanità, di bellezza artistica e di tenace volontà”. Tutto questo – ha affermato il Papa nel suo discorso – costituisce un’importante lezione di vita. “Lo sport, praticato con passione e vigile senso etico, specialmente per la gioventù, diventa palestra di sano agonismo e di perfezionamento fisico, scuola di formazione ai valori umani e spirituali, mezzo privilegiato di crescita personale e di contatto con la società”. "La Chiesa – ha aggiunto il Santo Padre - segue e si prende cura dello sport, praticato non come un fine a se stesso, ma come un mezzo, come strumento prezioso per la formazione perfetta ed equilibrata di tutta la persona". “Anche nella Bibbia troviamo interessanti riferimenti allo sport come immagine della vita. Ad esempio, l’apostolo Paolo lo ritiene un autentico valore umano, lo utilizza non solo come metafora per illustrare alti ideali etici ed ascetici, bensì pure come mezzo per la formazione dell’uomo e come componente della sua cultura e della sua civiltà”.
"Assistendo a questi mondiali di nuoto ed ammirando i risultati conseguiti, non è difficile rendersi conto di quantapotenzialità Iddio abbia dotato il corpo umano, e quali interessantiobbiettivi di perfezione esso possa raggiungere" ha continuato il Papa. "Il pensiero va allora allo stupore del Salmista che, contemplando l'universo, canta la gloria di Dio e la grandezza dell'essere umano - ha proseguito il Pontefice - 'Quando vedo i tuoi cieli, leggiamo nel Salmo 8, opere delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l'uomo perchè di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perchè te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronatò. Come allora non ringraziare il Signore per aver dotato il corpo dell'uomo di tanta perfezione; per averlo arricchito di una bellezza e di un'armonia che si possono esprimere in tanti modi!". Il linguaggio dello sport – ha spiegato il Papa – è universale e “raggiunge specialmente le nuove generazioni”. Veicolare messaggi positivi attraverso lo sport “contribuisce pertanto a costruire un mondo più fraterno e solidale”.
“Voi, cari atleti, siete modelli per i vostri coetanei, ed il vostro esempio può essere per loro determinante nel costruire positivamente il loro avvenire. Siate allora campioni nello sport e nella vita!”.
E' stata la due volte iridata Federica Pellegrini a portare in dono a Benedetto XVI la maglia e il berretto della nazionale italiana di nuoto. La campionessa è stata preceduta dal connazione di Papa Ratzinger Paul Biedermann, che gli ha regalato il cappellino e la maglia della nazionale tedesca con le firme di tutta la squadra. In tutti e due i casi, il Papa si è messo sulla testa il berretto, provocando l'applauso dei presenti. Gli organizzatori dei campionati hanno invece donato al Pontefice le medaglie d'oro delle diverse specialità e il peluche della mascotte di Roma 2009, la ranocchia Diva. "La visita dal Papa mi ha regalato un'emozione fortissima, lui mi ha detto che ha visto tutte le mie gare. Sono rimasta senza parole, gli ho detto solo grazie": la campionessa Federica Pellegrini racconta così il suo incontro con Benedetto XVI. Mentre Cleri ha confidato: "Ero più teso che nella gara". A salutare Benedetto XVI, oltre al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al presidente della provincia Nicola Zingaretti, anche molti atleti italiani, tra cui il vincitore della medaglia d'oro nei 25km di fondo, Valerio Cleri, e la campionessa dei 1500m stile libero Alessia Filippi.

Radio Vaticana, Asca

UDIENZA AI PARTECIPANTI AI CAMPIONATI MONDIALI DI NUOTO - il testo integrale del discorso del Papa