domenica 16 agosto 2009

Il Papa all'Angelus: come Maria ha donato a Gesù la sua carne per assumere la condizione mortale, anche noi siamo chiamati a dare il nostro sì a Dio

Il giorno dopo la solennità dell’Assunzione, Benedetto XVI ha dedicato ancora alla Madonna la riflessione proposta ai fedeli prima della recita dell’Angelus. La Chiesa è rimasta unita alla Vergine, dopo che essa fu assunta in Cielo, dal mistero dell'Eucaristia, il pane di vita che ci fa ''sperimentare già sulla terra la gioia del Cielo'' e promette anche a noi la salvezza dopo la morte, già raggiunta da Maria. Il Papa ha preso spunto dalle parole di Gesù contenute nel Vangelo di oggi: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo”. “Non si può non restare colpiti da questa corrispondenza, che ruota intorno al simbolo del “cielo”: Maria è stata “assunta” nel luogo dal quale il suo Figlio era disceso”. “Dio ha assunto da Maria il corpo umano per entrare nella nostra condizione mortale. – spiega il Papa - A sua volta, alla fine dell’esistenza terrena, il corpo della Vergine è stato assunto in cielo da parte di Dio e fatto entrare nella condizione celeste”. E il Papa invita ad una riflessione: "E’ una sorta di scambio, in cui Dio ha sempre la piena iniziativa, ma, in un certo senso, ha anche bisogno di Maria, per preparare la materia del suo sacrificio: il corpo e il sangue, da offrire sulla Croce quale strumento di vita eterna e, nel sacramento dell’Eucaristia, quale cibo e bevanda spirituali". ''Cari fratelli e sorelle - ha poi aggiunto il Papa rivolto ai fedeli che gremivano il cortile della residenza estiva di Castelgandolfo - ciò che è accaduto in Maria, vale anche per ogni uomo e ogni donna. Ad ognuno di noi - ha ricordato - Dio chiede di accoglierLo, di mettergli a disposizione il nostro cuore e il nostro corpo, la nostra intera esistenza, perchè Egli possa abitare nel mondo''. Anche oggi, ha rilevato Papa Ratzinger, il Signore ''ci chiama ad unirci a Lui nel sacramento dell'Eucaristia, per formare insieme la Chiesa, Pane spezzato per la vita del mondo. E se noi diciamo sì, come Maria, anzi nella misura stessa di questo nostro 'sì', avviene anche per noi e in noi quel misterioso scambio: veniamo assunti nella divinità di Colui che ha assunto la nostra umanità''.

Agi, Radio Vaticana