Giacomo Berthieu Pedro Calungsod Giovanni Battista Piamarta Maria
del Monte Carmelo Sallés y Barangueras Marianna Cope Caterina
Tekakwitha Anna Schäffer
''La Croce, la Misericordia, la Gloria'' è il titolo del Concerto di beneficenza in programma venerdì 25 novembrenell'Aula Paolo VI in Vaticano. L'evento, celebrativo della figura del BeatoGiovanni Paolo II e dedicato a Papa Benedetto XVI, comprenderà brani di musica classica eseguiti dall'OrchestraFilarmonica di Roma, dal coro polifonico ''The Karol Singers'', e, appositamente in arrivo dalla Russia, dal coro polifonico e dall'orchestra sinfonica di Penza. L'intero ricavato del Concerto, organizzato dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, sarà devoluto alla Fondazione ''Il Buon Samaritano'' che si occupa di interventi in favore delle vittime dirette ed indirette, come vedove ed orfani, di pandemie e infezioni che, a causa della mancanza di farmaci e strutture sanitarie di base, continuano a mietere diversi milioni di vite ogni anno.
"L’incontro con un grande tedesco che da guida della Chiesa universale ha reso partecipi i suoi connazionali e i credenti della sua sapienza e soprattutto della sua fede". Così riassume il viaggio compiuto da Benedetto XVI in Germania dal 22 al 25 settembre scorsi il gesuita Hans Langendörfer, nel volume, largamente illustrato da bellissime fotografie, "Papst Benedikt in Deutschland. Unvergeßliche Begegnungen in Wort und Bild" ("Papa Benedetto in Germania. Incontri indimenticabili attraverso parole e immagini", Leipzig - Freiburg im Breisgau, St. Benno Verlag - Herder, 2011, pagine 96, Euro 9,95). Il segretario generale della Conferenza Episcopale tedesca, che è stato coordinatore del viaggio del Papa in Germania, vuol far rivivere attraverso questo libro i momenti principali del viaggio e ripercorrere le reazioni suscitate, anche attraverso numerose foto significative. Sfogliando le pagine scorrono così le immagini con le tappe del viaggio apostolico: da Berlino, la capitale, a Erfurt, nel cuore del Paese, fino a Friburgo, nella regione meridionale del Baden- Württemberg. Nella sua terra natale, il Pontefice ha incontrato i vertici dello Stato, i rappresentanti della Chiesa Cattolica, delle comunità ecumeniche e di altre religioni. Ha celebrato Messe davanti a centinaia di migliaia di persone, incoraggiandole nella fede e nella carità. "Il programma è stato intenso e non pochi si erano preoccupati che al Papa potessero mancare le forze, ma è accaduto proprio il contrario. Più passava il tempo, più si poteva percepire come crescesse la gioia del Papa per la visita e come si approfondisse il sentimento di vicinanza" scrive il gesuita nell’introduzione. Ai vescovi tedeschi, in un momento commovente, Papa Ratzinger ha detto quanto si sentisse da loro sostenuto e sorretto. Il volume è stato presentato a Benedetto XVI dal presidente della Conferenza Episcopale tedesca, l’arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, e dallo stesso padre Langendörfer, al termine dell’Udienza generale di mercoledì 19 ottobre. Nel riceverlo, il Papa ha sfogliato il volume e ha ringraziato per il dono.
Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza Almir Franco de Sá Barbuda (foto), ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. L’intervento del Papa si è incentrato sul tema della “sana laicità” e in particolare sull’insegnamento della religione a scuola. Benedetto ha ricordato l’“indimenticabile” viaggio in terra brasiliana nel 2007 ed ha rivolto un pensiero all’organizzazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà nel 2013 a Rio de Janeiro. Il Papa ha sottolineato "con vivo apprezzamento e profonda riconoscenza" la disponibilità manifestata dalle diverse autorità dello Stato brasiliano "come pure dalla sua Rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede" in vista dell’importante appuntamento. Benedetto XVI ha sottolineato che una “sana laicità” non deve considerare la religione come un “semplice sentimento individuale” da relegare “nell’ambito privato”, ma come una realtà che “deve veder riconosciuta la sua presenza comunitaria pubblica”. Quindi, ricordando il contributo fecondo del cristianesimo alla storia del Paese, ha sottolineato che la Chiesa “ha aiutato a forgiare lo spirito brasiliano, caratterizzato dalla generosità, laboriosità e attenzione per i valori familiari e la difesa della vita umana in tutte le sue fasi”. Il Papa ha ricordato, con il nuovo ambasciatore, l’Accordo firmato nel 2008 tra Santa Sede e Brasile. Un accordo, ha osservato, che “non è una fonte di privilegi per la Chiesa” ma che invece assicura alla comunità ecclesiale di “sviluppare tutte le sue potenzialità a beneficio di ogni persona umana e di tutta la società brasiliana”. Uno Stato, è stata la riflessione del Pontefice, deve garantire ad ogni confessione religiosa “la possibilità del libero esercizio del culto”, così come la realizzazione di “attività culturali, educative e caritative” sempre che ciò non sia in contrasto con l’ordine morale. Tuttavia, ha soggiunto, il contributo della Chiesa “non si limita alle iniziative concrete” umanitarie ed assistenziali, ma mira soprattutto “alla crescita etica della società, stimolata da molteplici manifestazioni di apertura al trascendente”. All’interno di questo campo di collaborazione, ha rilevato il Papa, è particolarmente significativo quello dell’educazione a cui la Chiesa contribuisce con numerose istituzioni, “il cui prestigio è riconosciuto da tutta la società”. L’istruzione, ha constatato, “non può essere ridotta alla mera trasmissione delle nozioni” in vista di una formazione professionale. Deve, piuttosto, “abbracciare tutti gli aspetti della persona” e in particolare l’anelito al trascendente. Ecco perché, ha soggiunto, va riaffermata l’importanza dell’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche. Non si tratta di imporre “un determinato credo religioso”, ma del riconoscimento “della religione come valore necessario per la formazione integrale della persona”. Questo insegnamento, ha avvertito, “non può dunque ridursi ad una generica sociologia delle religioni, giacché non esiste una religione generica aconfessionale”. "L’insegnamento religioso confessionale nelle scuole pubbliche, oltre a non ferire la laicità dello Stato, garantisce il diritto dei Paesi a scegliere l’educazione dei propri figli, contribuendo in tal modo alla promozione del bene comune", ha affermato il Papa. Infine, nel campo della giustizia sociale, il Papa ha ribadito che il governo brasiliano può contare sull’impegno della Chiesa per lo “sradicamento della fame e della miseria”. La Chiesa, ha concluso, “sarà sempre felice” di assistere i più bisognosi, “aiutandoli a liberarsi dalla loro situazione di indigenza, povertà ed esclusione”.
Domani la Chiesa celebra la Solennità di Tutti i Santi. Benedetto XVI, come di consueto, si affaccerà a mezzogiorno dalla finestra del suo studio privato per recitare con i fedeli radunati in Piazza San Pietro la preghiera dell’Angelus. La Solennità di Tutti i Santi ci invita ad innalzare lo sguardo al Cielo e a meditare sulla pienezza della vita divina che ci attende. Benedetto XVI, in questi anni, ha sottolineato più volte che nella fretta del vivere quotidiano spesso ci dimentichiamo che la meta della nostra esistenza è “l’incontro faccia a faccia con Dio”. Una meta che si raggiunge attraverso la santità, che perciò non è “una condizione di privilegio riservata a pochi eletti”, ma il compito di ogni uomo. Ma in che consiste la santità? “All’interrogativo si può rispondere anzitutto in negativo: per essere santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali. Viene poi la risposta in positivo: è necessario semplicemente ‘servire’ Gesù, ascoltarlo e seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà...La santità esige uno sforzo costante, ma è possibile a tutti perché, più che opera dell’uomo, è anzitutto dono di Dio” (Omelia, 1°novembre 2006). In questo cammino non siamo soli, ma siamo accompagnati dai Santi di tutti i tempi. Per questo il Papa ricorda quanto sia “bella e consolante la comunione dei Santi”, “una realtà che infonde una dimensione diversa a tutta la nostra vita”. “Non siamo mai soli! Facciamo parte di una 'compagnia' spirituale in cui regna una profonda solidarietà: il bene di ciascuno va a vantaggio di tutti e, viceversa, la felicità comune si irradia sui singoli. E’ un mistero che, in qualche misura, possiamo già sperimentare in questo mondo, nella famiglia, nell’amicizia, specialmente nella comunità spirituale della Chiesa (Angelus, 1° novembre 2009). Legata a questa solennità è la commemorazione dei fedeli defunti, il 2 novembre, che il Papa invita a vivere “secondo l’autentico spirito cristiano, cioè nella luce che proviene dal Mistero pasquale. Cristo è morto e risorto e ci ha aperto il passaggio alla casa del Padre, il Regno della vita e della pace. Chi segue Gesù in questa vita è accolto dove Lui ci ha preceduto”. “Mentre dunque facciamo visita ai cimiteri, ricordiamoci che lì, nelle tombe, riposano solo le spoglie mortali dei nostri cari in attesa della risurrezione finale. Le loro anime – come dice la Scrittura – già ‘sono nelle mani di Dio’. Pertanto, il modo più proprio ed efficace di onorarli è pregare per loro, offrendo atti di fede, di speranza e di carità. In unione al Sacrificio eucaristico, possiamo intercedere per la loro salvezza eterna, e sperimentare la più profonda comunione, in attesa di ritrovarci insieme, a godere per sempre dell’Amore che ci ha creati e redenti” (Angelus, 1° novembre 2009).