giovedì 26 agosto 2010

Da domani a lunedì l'incontro degli ex allievi del Papa sull'ermeneutica del Concilio Vaticano II. Il programma delle giornate a Castel Gandolfo

L'ermeneutica del Concilio Vaticano II è al centro quest'anno del tradizionale seminario estivo degli ex allievi di Benedetto XVI, riuniti nel cosiddetto Ratzinger Schülekreis. L'incontro si svolgerà da domani, venerdì 27 agosto a lunedì 30, nel centro congressi Mariapoli di Castel Gandolfo. I partecipanti saranno una quarantina, tutti ex allievi del professor Ratzinger, che hanno discusso le loro tesi con lui negli anni in cui era docente in Germania. Relatore principale è l'arcivescovo Kurt Koch, già vescovo di Basilea, nominato lo scorso 1° luglio presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. Il presule terrà due interventi: il primo su "Il concilio Vaticano II tra tradizione e innovazione. L'ermeneutica della riforma tra l'ermeneutica di una continuità con rottura e di una continuità non storica"; il secondo su "'Sacrosanctum concilium' e la riforma postconciliare della liturgia". Il nome del relatore principale e il tema dell'incontro, come riferisce a L'Osservatore Romano il salvatoriano Stephan Horn, presidente dell'associazione degli ex allievi del Papa, sono stati indicati e approvati dallo stesso Benedetto XVI tra una rosa di scelte possibili propostagli dagli organizzatori. La maggioranza dei partecipanti proviene dalla Germania e dall'Austria. Oltre a questi, vi sono anche un italiano, un irlandese, un olandese, una coreana e un indiano. Tra i presenti ci saranno il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, il vescovo ausiliare di Amburgo Hans-Jochen Jaschke, docenti, parroci, religiosi, religiose e laici. Come di consueto gli incontri, curati sotto l'aspetto organizzativo da padre Horn, che recentemente ha festeggiato i 50 anni di ordinazione sacerdotale, avranno luogo a porte chiuse. Nei giorni di venerdì e sabato, dopo la relazione dell'arcivescovo Koch, si terrà una libera discussione sull'argomento, alla quale prenderà parte anche il Pontefice. Domenica mattina il momento culminante: gli ex allievi parteciperanno alla Celebrazione Eucaristica presieduta da Benedetto XVI al centro congressi Mariapoli. Dopo la prima colazione con il Papa, i presenti, ai quali si uniranno le nuove generazioni di ex allievi, cioè coloro che hanno svolto la loro tesi di laurea su testi di Ratzinger, prenderanno parte anche all'Angelus nel cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. È divenuta ormai consuetudine che nell'ultimo giorno del seminario estivo si aggiungano al gruppo i nuovi ex allievi, costituiti in circolo tre anni fa. Da segnalare che durante l'incontro di quest'anno padre Horn consegnerà al Pontefice, a nome di tutti gli ex allievi, il volume che raccoglie le relazioni del seminario estivo del 2008, che aveva per tema "Conversazioni su Gesù". La pubblicazione è stata promossa dalla fondazione Joseph Ratzinger Papa Benedetto XVI, con sede a Monaco di Baviera, che ha per scopo la preparazione e l'organizzazione dell'incontro annuale, la promozione degli studi intrapresi da Ratzinger quando era docente, la diffusione del suo insegnamento teologico e della sua spiritualità, oltre che la pubblicazione dei libri di Benedetto XVI. Il primo incontro di Joseph Ratzinger con i suoi ex allievi avvenne nel marzo 1977, quando fu nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga. Da quel giorno l'appuntamento si ripete con cadenza annuale su un tema particolare. Come conferma padre Horn, "al Pontefice vengono proposti tre temi ed è lui stesso a compiere la scelta. Quello di quest'anno era il primo tema della lista che gli abbiamo sottoposto". Il tema dello scorso anno è stato la missione ad gentes, mentre l'incontro di due anni fa era incentrato sulla questione della rispondenza del Gesù descritto dai Vangeli alla storicità della sua figura e sul racconto della Passione.

L'Osservatore Romano

Nelle librerie 'Attacco a Ratzinger' dei vaticanisti Rodari e Tornielli. Cinque anni di Benedetto XVI tra campagne mediatiche e nemici, anche interni

Doveva durare solo due o tre anni. Qualcuno lo disse nei corridoi della Curia romana all'indomani della sua elezione. E Joseph Ratzinger stesso, da poco eletto Papa Benedetto XVI dopo un conclave lampo durato appena un giorno, pronunciò queste parole nella Messa inaugurale del 24 aprile 2005: “Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi”. Fu profetico Benedetto XVI, i lupi sarebbero arrivati. In "Attacco a Ratzinger", due autorevoli vaticanisti, Paolo Rodari e Andrea Tornielli, documentano ciò che è avvenuto nei sacri palazzi da quella primavera di ormai cinque anni fa. Cinque anni di crisi della Chiesa che i due giornalisti ricostruiscono in un'inchiesta a tutto campo attraverso interviste, documenti e testimonianze inedite, parlando di attacco. Un attacco alla Chiesa, al papato e più in particolare alla figura del Pontefice che, però, non nasconderebbe un complotto ideato da chicchessia: piuttosto, sostengono i due esperti, Papa Benedetto XVI sarebbe stato lasciato solo troppe volte in un'assenza totale di “regia”. Così, bufera dopo bufera, polemica dopo polemica, il messaggio del Papa sarebbe stato anestetizzato e la sua figura schiacciata sul cliché del Papa retrogrado mentre la domanda più frequente a suo riguardo sarebbe diventata: a quando la prossima crisi? Le polemiche suscitate dal discorso di Ratisbona; il caso clamoroso delle dimissioni dell'arcivescovo di Varsavia Wielgus che aveva collaborato con i servizi segreti comunisti; le critiche mosse alla pubblicazione del documento che liberalizza l'uso della messa antica; la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani, coincisa con la diffusione dell'intervista negazionista di uno di loro; la crisi diplomatica per le dichiarazioni sul preservativo durante il viaggio in Africa; il dilagare dello scandalo degli abusi sui minori.Basta scorrere le prime pagine dei giornali e le rassegne stampa internazionali per accorgersi di come sia in atto, fin dagli inizi del pontificato di Papa Ratzinger un attacco al Papato e al Papa. Nonché alla Chiesa in generale. Un attacco mosso dal pregiudizio negativo, pronto a scattare su qualsiasi cosa il Papa dica o faccia, pronto a enfatizzare e creare “casi internazionali”. C'è una strategia orchestrata dietro questo attacco? O piuttosto un'assenza di regia e di strategia comunicativa? E questo attacco ha origine solo fuori della Chiesa o nasce anche all'interno degli ambienti ecclesiali?
Paolo Rodari è il vaticanista del quotidiano Il Foglio, dopo esserlo stato per tre anni a Il Riformista. Ha collaborato con Il Sole 24 Ore, Il Tempo e con le agenzie Il Velino e Fides. È titolare del blog Palazzo Apostolico, www.paolorodari.com. Andrea Tornielli, inviato e vaticanista del quotidiano Il Giornale, collabora con varie riviste italiane e internazionali. Numerose le sue pubblicazioni, tra cui ricordiamo "Pio XII. Un uomo sul trono di Pietro" (Mondadori, 2007), "Paolo VI. L'audacia di un Papa" (Mondadori, 2009). Tra i volumi pubblicati presso Piemme ricordiamo "Pio XII. Il Papa degli Ebrei" (2001), "La scelta di Martini" (2002), "Papa Luciani. Il sorriso del santo" (2003), "Benedetto XVI. Il custode della fede (2005) e "Il segreto di Padre Pio e Karol Wojtyla" (2006). È titolare del blog Sacri Palazzi, blog.ilgiornale.it/tornielli.

Giacomo Galeazzi, La Stampa

Un estratto del libro - Prefazione e primo capitolo

Tutti gli schiaffi a Papa Benedetto - Estratto del capitolo conclusivo

Centenario della nascita di Madre Teresa. Il Papa: gioiosa gratitudine a Dio per il dono inestimabile che è stata. Sempre più vicini a Gesù nei poveri

Nell’Anno speciale che si inaugura oggi per il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta (foto), Benedetto XVI si “unisce spiritualmente alle celebrazioni” e esprime fiducia che esso permetterà “alla Chiesa e al mondo” di “esprimere gioiosa gratitudine a Dio per il dono inestimabile che Madre Teresa è stata”. In un messaggio a firma del Pontefice e indirizzato a Suor Prema, superiora generale delle Missionarie della Carità, egli chiede alle suore di continuare il lavoro della Madre, facendosi “sempre più vicini alla persona di Gesù, la cui sete per le anime è saziata dal vostro servizio a lui nei più poveri dei poveri...nei malati, le persone sole e gli abbandonati”. Per il Papa, Madre Teresa è stata per il mondo l’esempio delle parole di San Giovanni: “Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio abita in noi e il suo amore in noi è perfetto”. Il Messaggio è stato letto stamane durante la Messa celebrata dall’arcivescovo di Calcutta, Lucas Sirkar nella Casa Madre delle Missionarie della Carità, che ha dato il via alla giornata di celebrazioni per il centenario. La suora che è succeduta a Madre Teresa, suor Nirmala, e l'attuale capo dell'ordine, suor Prema, hanno liberato alcune colombe bianche come simbolo di pace e compassione. Madre Teresa, Premio Nobel per la Pace in attesa della santificazione, è nata il 26 Agosto 1910 da genitori albanesi a Skopje, in Macedonia. Arrivata in India nel 1929, due anni dopo ha preso i voti e il nome con il quale è oggi conosciuta in tutto il mondo. L'anniversario della sua nascita verrà anche festeggiato in Albania, Macedonia e Kosovo. Madre Teresa ha iniziato la sua opera missionaria con i poveri di Calcutta nel 1948, e la metropoli indiana è rimasta la sua base fino alla morte, nel settembre 1997. La 'Santa dei Poveri' è stata beatificata nel 2003.