venerdì 5 marzo 2010

ANNO SACERDOTALE. I MESSAGGI DEL PREFETTO E DEL SEGRETARIO DELLA CONGREGAZIONE PER IL CLERO

MESSAGGI DEL CARD. CLÁUDIO HUMMES

La conclusione dell'Anno Sacerdotale
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Lettera ai Presbiteri - Dicembre 2009
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Gesù disse: ''Non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo'' (Gv 12,47)
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Incontro Internazionale dei Sacerdoti
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L’apertura dell’Anno Sacerdotale
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L’Anno Sacerdotale
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MESSAGGI DI MONS. MAURO PIACENZA

"Dona, Padre onnipotente, a questi tuoi figli la dignità del presbiterato"
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"Prometti a me e ai miei successori filiale rispetto ed obbedienza?"
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La comunicazione nella missione del sacerdote
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''Volete essere uniti sempre più strettamente a Cristo Sommo Sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre, consacrando anche voi stessi a Dio per la salvezza di tutti gli uomini?''
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"Volete compiere in maniera degna e saggia il ministero della parola, nell’annuncio del Vangelo e conservando l’ortodossia nella esposizione della fede?"
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"Volete celebrare piamente e fedelmente i misteri di Cristo..."
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La Santità è sempre attuale
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''Volete esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale, collaborando con il Vescovo nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo?''
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Apostoli per vocazione - Dall’Anno Paolino all’Anno Sacerdotale
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Oltre 7mila volontari della Protezione Civile incontreranno domani Benedetto XVI. Il programma della mattinata in Vaticano

Papa Benedetto XVI incontrerà domani nell'Aula Paolo VI oltre 7.000 volontari della Protezione Civile italiana insieme ai rappresentanti dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, delle Forze armate, delle Forze dell'Ordine, del Corpo forestale dello Stato, delle strutture del Servizio sanitario nazionale, del Corpo nazionale soccorso alpino, della comunità scientifica e di tutte le altre componenti del sistema nazionale di Protezione Civile che hanno operato in Abruzzo in seguito al terremoto del 6 aprile scorso. Lo riferisce una nota del Dipartimento di Protezione Civile. Il programma dell'udienza prevede un momento di animazione dalle 10.00 alle 11.30. A seguire il card. Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro, guiderà la preparazione dell'incontro che avverrà alle 12.00. Dopo una breve introduzione del Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, il Santo Padre saluterà i volontari di giunti da tutte le regioni italiane. Al termine dell'incontro, visiteranno la tomba di Papa Giovanni Paolo II e avranno la possibilità di partecipare alla Santa Messa che verrà celebrata nel pomeriggio dal card. Comastri presso l'altare della Cattedra della Basilica di San Pietro.

Asca

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Al via la raccolta di proposte per il Festival della Gioventù, momenti artistico-culturali della GMG

Prosegue intensa l’attività di organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011. In questi giorni il Comitato organizzatore spagnolo ha lanciato un invito per il tradizionale Festival della Gioventù, ovvero il programma di attività artistiche e culturali, che si affianca a quello liturgico e religioso, e che intende mostrare come la fede possa esprimersi anche attraverso la cultura. Tutti sono chiamati a contribuire al festival, Conferenze Episcopali, diocesi, movimenti, congregazioni ed istituti di vita consacrata, università, parrocchie. Le attività proposte “devono ispirarsi alle virtù cristiane, promuovere la dignità e la bellezza dell’amore umano, l’impegno per la costruzione di una società più giusta, l’amore per la libertà vera e la responsabilità del singolo”. Oltre alla storia e alla cultura di Spagna il Festival darà spazio anche ad iniziative provenienti da altri paesi e culture. Le proposte dettagliate possono essere spedite entro il 30 settembre 2010.

Lo scrittore Birkenseer: il Papa ha grande competenza nella soluzione di casi di abusi del clero, spero che la adoperi per la Chiesa tedesca

Papa Benedetto XVI potrebbe aiutare a chiarire la vicenda dei presunti abusi sessuali su bambini cantori del coro del Duomo di Ratisbona, in Baviera, secondo un ex ragazzo del coro e ora scrittore tedesco, Karl Birkenseer. "Io credo che proprio l'attuale Papa ha grande competenza nella soluzione di queste questioni e mi auguro che egli adoperi questa competenza a vantaggio della Chiesa Cattolica tedesca", ha detto oggi ai giornalisti Birkenseer che alla fine degli anni '60 ha fatto parte del famoso coro, nel periodo in cui era diretto da Georg Ratzinger, fratello del Papa. "Benedetto XVI è stato eletto Papa anche per il ruolo positivo che ha avuto nel chiarimento degli abusi sessuali negli Stati Uniti", ha detto Birkenseer il quale però si augurerebbe in generale una maggiore volontà di affrontare la questione da parte della Chiesa Cattolica. "Quello di cui ancora sento la mancanza - ha detto ai giornalisti - è un ritorno nella Chiesa all'atteggiamento e all'analisi di allora. Proprio la morale sessuale repressiva degli anni '50 potrebbe avere fatto su alcune persone, con una personalità labile, una tale pressione, che poi potrebbe avere cercato una soluzione attraverso questa strada".

Il Messaggero.it

Lo scandalo pedofilia nella Chiesa si allarga a Ratisbona. ll Vaticano: vicenda presa molto sul serio. Il 12 marzo mons. Zollitsch in udienza dal Papa

Non accenna a placarsi lo scandalo pedofilia nella Chiesa tedesca, e anzi si susseguono le rivelazioni che arrivano oggi a sfiorare addirittura il fratello di Papa Benedetto XVI, mons. Georg Ratzinger. Il Vaticano ''prende molto sul serio il problema degli abusi sessuali'', afferma, rispondendo alle domande dei giornalisti, il vice-direttore della Sala Stampa vaticana padre Ciro Benedettini, chiarendo che non aveva da fare commenti specifici. Il prestigioso coro della Cattedrale di Ratisbona, i ''Domspatzen'', ovvero i 'passeri del duomo', famosi in tutto il mondo, ha inviato ieri una lettera ai genitori, ai coristi e ai collaboratori, spiegando di essere venuti a conoscenza di un caso di abusi commesso su uno studente all'inizio degli anni '60, anche se non è chiaro se l'abuso sia stato commesso all'interno del coro oppure in un'altra istituzione. Da una ricerca sulla stampa di quei decenni, gli amministratori dei Domspatzen ammettono che ci sono indizi concreti di abusi da parte dell'allora direttore dello studentato del coro, oggi deceduto. Il coro chiede a chi fosse a conoscenza di altri casi di pedofilia e alle stesse vittime di farsi avanti, promettendo un'indagine accurata di tutti i casi che emergeranno. La vicenda è particolarmente esplosiva perchè dal 1964 al 1993 a dirigere i Domspatzen è stato mons. Georg Ratzinger, fratello di Papa Benedetto XVI. Questi, in un'intervista alla radio Bayerischen Rundfunk, ha chiarito di non essere a conoscenza di nessun caso di pedofilia. Ma le accuse sembrano destinate a moltiplicarsi. In una conferenza stampa, il portavoce della diocesi di Ratisbona, Clemens Neck, ha parlato di ''sospetti concreti'' nei confronti di due ex-direttori delle voci bianche del coro, vicende ''che in generale erano già note'' in diocesi. I due religiosi, morti nel 1984, sarebbero anche finiti in prigione per gli abusi commessi. Il primo, un ex-insegnante di religione e direttore del collegio, sarebbe stato allontanato nel 1958 mentre l'altro, direttore anch'egli del collegio per alcuni mesi, sarebbe stato condannato nel 1971. I dettagli rimangono comunque a tutt'oggi confusi. La responsabile della diocesi di Ratisbona per i casi di pedofilia, la psicologa Birgit Boehm, ha chiesto a tutte le vittime di farsi avanti. ''Vogliamo fare un'inchiesta trasparente'', ha spiegato ancora il portavoce Neck, aggiungendo che il vescovo, mons. Gerhard Mueller, ha ordinato la creazione di una commissione che studi gli archivi in cerca di casi del passato. Ci sarebbero indizi su più casi di abusi che vanno dal 1958 al 1971. Intanto, diventano anche più concreti i contorni degli abusi che per decenni sarebbero stati perpetrati nell'abbazia benedettina di Ettal, in Baviera. I monaci hanno richiesto l'invio di un visitatore apostolico da parte della Santa Sede, che dovrebbe arrivare a breve, mentre il procuratore che sta investigando gli abusi, Thomas Pfister, ha parlato di un ''regime di terrore'' nel monastero, dove gli alunni venivano abusati ''sessualmente, psichicamente e fisicamente'' in una ''sistematica cultura del 'guardare altrove''' durata fino agli anni '90. Il vescovo di Friburgo e presidente della Conferenza Episcopale tedesca, Robert Zollitsch, sarà ricevuto in udienza da Benedetto XVI venerdì 12 marzo. Lo ha confermato il portavoce della Conferenza Episcopale, Matthias Kopp, spiegando che si tratta di un'udienza periodica che servirà anche ad affrontare gli abusi sessuali commessi in passato da preti cattolici in Germania.

Asca, Agi

Messaggio del Papa per il terremoto in Cile: da Dio consolazione per le vittime, speranza cristiana e solidarietà fraterna per superare le avversità

Una “enorme disgrazia” per la quale il Papa chiede a Dio “consolazione” per chi ne è rimasto vittima, assieme a “sentimenti di speranza cristiana e di solidarietà fraterna per superare le avversità”. Ancora una volta, dopo i primi appelli in voce, Benedetto XVI è tornato a rivolgere, questa volta in un messaggio scritto al vescovo di Rancagua, Alejandro Goic Karmelic, presidente dei vescovi cileni, preghiere e incoraggiamenti per la popolazione cilena, colpita sabato scorso da un violentissimo terremoto. Il Paese si prepara intanto al lutto nazionale, mentre sul bilancio delle vittime le autorità annunciano una correzione al ribasso. La terra trema in Cile. Ancora scosse a ripetizione, pesanti, superiori ai sei gradi della scala Richter, addirittura di 6.8 quella registrata all’alba di oggi dall’Istituto di geofisica americano, con epicentro localizzato in mare aperto, a 30 km da Concepcion, gettata ancora una volta nel panico. In questo scenario, il nodo della paura non riesce a sciogliersi e per questo, come nuovo gesto di compartecipazione, Benedetto XVI esorta “comunità ecclesiali, istituzioni civile e persone di buona volontà” affinché, scrive, “in questi difficili momenti prestino aiuto con spirito generoso e sollecita carità”.

Radio Vaticana

Prima predica di Quaresima di padre Cantalamessa: il cristianesimo è innamoramento non costrizione, il suo rifiuto in Occidente è rifiuto della grazia

“Il Signore mi concede di essere testimone della grazia straordinaria che si sta rivelando per la Chiesa quest’Anno Sacerdotale. Non si contano i ritiri del clero che si tengono in varie parti del mondo. A uno di questi ritiri, organizzato a Manila dalla conferenza episcopale delle Filippine, nel gennaio scorso, hanno preso parte 5.500 sacerdoti e 90 vescovi. È stato, a detta del cardinale di Manila, una nuova Pentecoste”: sono le parole con le quali padre Raniero Cantalamessa (foto), Predicatore della Casa Pontificia, ha aperto stamane in Vaticano la sua prima predica per la Quaresima alla presenza del Papa. “Durante un’ora di adorazione guidata – ha proseguito -, all’invito del predicatore, tutta quella immensa distesa di sacerdoti in bianche vesti ha gridato a una sola voce: ‘Lord Jesus, we are happy to be your priests’: Signore Gesù, siamo felici di essere tuoi sacerdoti!. E si vedeva dai volti che non erano solo parole. La stessa esperienza, in numero più ridotto, l’ho vissuta in diversi altri Paesi. Tutti mi hanno pregato di trasmettere al Santo Padre il loro grazie e il loro saluto e io lo faccio con gioia in questo momento”. Quella di padre Cantalamessa è stata una riflessione dedicata al tema del “mistero” del prete, visto come “ministro di Cristo” e come “dispensatore dei misteri di Dio”, il primo dei quali è il dono della “grazia”. Padre Cantalamessa ha quindi sottolineato quale sia “la novità della nuova alleanza rispetto all’antica”. Citando pensieri di Sant’Agostino, ha affermato: “Con la legge delle opere Dio dice all’uomo ‘Fa’ quello che ti comando’, con la legge della fede l’uomo dice a Dio ‘Da’ quello che mi comandi’”. Il Predicatore della Casa Pontificia ha quindi collegato il “messaggio della grazia” al “problema dell’evangelizzazione nel mondo attuale e del dialogo interreligioso”, affermando che “noi cristiani non entreremo certo in dialogo con altre fedi, affermando la differenza o la superiorità della nostra religione; questo sarebbe la negazione stessa del dialogo. Insisteremo piuttosto su ciò che ci unisce, gli obbiettivi comuni, riconoscendo agli altri lo stesso diritto (almeno soggettivo) di considerare la loro fede la più perfetta e la definitiva”. Ha quindi aggiunto che “chi vive con coerenza e in buona fede una religione delle opere e della legge è migliore e più gradito a Dio di chi appartiene alla religione della grazia ma trascura completamente sia di credere nella grazia che di compiere le opere della fede”.

ll Papa ai vescovi dell'Uganda: sacerdoti e laici resistano alla seduzione del materialismo e individualismo. Il pensiero alle vittime delle frane

Un pensiero per le vittime delle frane in Uganda nei giorni scorsi, nella regione Bududa, è stato rivolto oggi da Benedetto XVI ai vescovi ugandesi ricevuti in visita ad limina. Il Papa ha espresso la sua vicinanza a quanti sono stati colpiti da questo disastro, chiedendo a Dio di dare loro forza e speranza per affrontare questa tragedia. Il Papa ha esortato sacerdoti e laici a “resistere alle seduzioni di una cultura materialistica di individualismo, che ha messo radici in così tanti Paesi”. “Siete anche consapevoli – ha detto – della necessità di incoraggiare i cattolici dell'Uganda ad apprezzare pienamente il sacramento del matrimonio nella sua unità e indissolubilità, insieme al diritto sacro diritto alla vita”. “Continuate a chiedere una pace duratura – ha proseguito il Papa -, fondata sulla giustizia, la generosità verso i bisognosi e uno spirito di dialogo e riconciliazione. Promuovendo il vero ecumenismo, siate particolarmente vicini ai più vulnerabili di fronte all’avanzata delle sètte”. Benedetto XVI ha apprezzato le iniziative della Chiesa ugandese, come i pellegrinaggi, l’assistenza agli sfollati e agli orfani di guerra, ai poveri, ai malati di Aids. Ha poi incoraggiato ad investire sulla formazione “di laici che operino nei media, nella politica e nella cultura”. “In questo modo – ha precisato -, l'intera società beneficerà di cristiani formati e zelanti, che occupino ruoli di leadership al servizio del bene comune”. Anche “i movimenti ecclesiali meritano il vostro sostegno per il loro contributo positivo alla vita della Chiesa in molti settori”. Il Papa ha poi suggerito alle diocesi più ricche di prendersi cura, “materialmente e spiritualmente, di quelle che hanno meno”. “Allo stesso tempo – ha puntualizzato -, tutte le comunità hanno il dovere di rendersi autosufficienti”. “È importante che il vostro popolo sviluppi un senso di responsabilità verso se stessi, la propria comunità e la propria Chiesa”, ha sottolineato. Benedetto XVI ha poi esortato i sacerdoti “alla preghiera e alla vigilanza, soprattutto nei confronti di ambizioni egocentriche, mondane o politiche, o eccessivo attaccamento alla famiglia o al gruppo etnico”. Li ha invitati a “continuare a promuovere le vocazioni”, con il “dovuto discernimento dei candidati”. Come i religiosi e le religiose, ha detto, “sono chiamati ad essere un esempio e una fonte di incoraggiamento per l’intera Chiesa”, perciò c’è bisogno di “costante sostegno” nella scelta di “consacrazione al celibato e alla verginità”.