venerdì 5 marzo 2010

Lo scandalo pedofilia nella Chiesa si allarga a Ratisbona. ll Vaticano: vicenda presa molto sul serio. Il 12 marzo mons. Zollitsch in udienza dal Papa

Non accenna a placarsi lo scandalo pedofilia nella Chiesa tedesca, e anzi si susseguono le rivelazioni che arrivano oggi a sfiorare addirittura il fratello di Papa Benedetto XVI, mons. Georg Ratzinger. Il Vaticano ''prende molto sul serio il problema degli abusi sessuali'', afferma, rispondendo alle domande dei giornalisti, il vice-direttore della Sala Stampa vaticana padre Ciro Benedettini, chiarendo che non aveva da fare commenti specifici. Il prestigioso coro della Cattedrale di Ratisbona, i ''Domspatzen'', ovvero i 'passeri del duomo', famosi in tutto il mondo, ha inviato ieri una lettera ai genitori, ai coristi e ai collaboratori, spiegando di essere venuti a conoscenza di un caso di abusi commesso su uno studente all'inizio degli anni '60, anche se non è chiaro se l'abuso sia stato commesso all'interno del coro oppure in un'altra istituzione. Da una ricerca sulla stampa di quei decenni, gli amministratori dei Domspatzen ammettono che ci sono indizi concreti di abusi da parte dell'allora direttore dello studentato del coro, oggi deceduto. Il coro chiede a chi fosse a conoscenza di altri casi di pedofilia e alle stesse vittime di farsi avanti, promettendo un'indagine accurata di tutti i casi che emergeranno. La vicenda è particolarmente esplosiva perchè dal 1964 al 1993 a dirigere i Domspatzen è stato mons. Georg Ratzinger, fratello di Papa Benedetto XVI. Questi, in un'intervista alla radio Bayerischen Rundfunk, ha chiarito di non essere a conoscenza di nessun caso di pedofilia. Ma le accuse sembrano destinate a moltiplicarsi. In una conferenza stampa, il portavoce della diocesi di Ratisbona, Clemens Neck, ha parlato di ''sospetti concreti'' nei confronti di due ex-direttori delle voci bianche del coro, vicende ''che in generale erano già note'' in diocesi. I due religiosi, morti nel 1984, sarebbero anche finiti in prigione per gli abusi commessi. Il primo, un ex-insegnante di religione e direttore del collegio, sarebbe stato allontanato nel 1958 mentre l'altro, direttore anch'egli del collegio per alcuni mesi, sarebbe stato condannato nel 1971. I dettagli rimangono comunque a tutt'oggi confusi. La responsabile della diocesi di Ratisbona per i casi di pedofilia, la psicologa Birgit Boehm, ha chiesto a tutte le vittime di farsi avanti. ''Vogliamo fare un'inchiesta trasparente'', ha spiegato ancora il portavoce Neck, aggiungendo che il vescovo, mons. Gerhard Mueller, ha ordinato la creazione di una commissione che studi gli archivi in cerca di casi del passato. Ci sarebbero indizi su più casi di abusi che vanno dal 1958 al 1971. Intanto, diventano anche più concreti i contorni degli abusi che per decenni sarebbero stati perpetrati nell'abbazia benedettina di Ettal, in Baviera. I monaci hanno richiesto l'invio di un visitatore apostolico da parte della Santa Sede, che dovrebbe arrivare a breve, mentre il procuratore che sta investigando gli abusi, Thomas Pfister, ha parlato di un ''regime di terrore'' nel monastero, dove gli alunni venivano abusati ''sessualmente, psichicamente e fisicamente'' in una ''sistematica cultura del 'guardare altrove''' durata fino agli anni '90. Il vescovo di Friburgo e presidente della Conferenza Episcopale tedesca, Robert Zollitsch, sarà ricevuto in udienza da Benedetto XVI venerdì 12 marzo. Lo ha confermato il portavoce della Conferenza Episcopale, Matthias Kopp, spiegando che si tratta di un'udienza periodica che servirà anche ad affrontare gli abusi sessuali commessi in passato da preti cattolici in Germania.

Asca, Agi