lunedì 3 maggio 2010

Il Papa a Torino. Vian: Dio sceso negli inferi per liberare dal laccio della morte le creature umane il messaggio dal segno silenzioso della Sindone

“Anche a Torino il Papa è andato, come successore di Pietro, a confermare i suoi fratelli nella fede”. Lo scrive Gian Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano, nell’edizione di stasera. Nella meditazione sulla Sindone il Papa ha ricordato una riflessione tratta dall'antica tradizione cristiana sul silenzio che promana dal telo: “Sono bastate queste parole di un'omelia dei primi secoli per muovere le parole di Benedetto XVI”, parole che il Papa ha accostato a quelle di Nietzsche, tanto ripetute quanto stravolte: “Dio è morto! E noi l'abbiamo ucciso!”. Ed “ecco il vero mistero del segno racchiuso nell'enigmatico telo sepolcrale di cui Torino va orgogliosa: e cioè l'inaudita novità di colui che ha attraversato l'oscurità della morte ed è sceso negli inferi” per farvi risuonare “la voce di Dio che ha vinto per sempre il male e la morte”. “Sta allora a ciascuno - donne e uomini, giovani e anziani - imitare Cristo” per “vivere e non vivacchiare”, secondo un'espressione di Pier Giorgio Frassati, “che il Papa ha voluto ricordare ai giovani, ma parlando a tutti”. “È questo – conclude - il messaggio che discende dal segno silenzioso della Sindone, da quella immagine drammatica ma serena che rappresenta la morte di Dio denunciata da Nietzsche. Di quel Dio che è sceso negli inferi per liberare dal laccio della morte ogni creatura umana”.

SIR

Verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2011. I nove Santi patroni della GMG. Il Vaticano conferma i luoghi dell'accoglienza e della Messa del Papa

San Isidro Labrador, Santa Maria de la Cabeza, San Giovanni della Croce, San Juan de Ávila, Santa Teresa d’Avila, Santa Rosa da Lima, Sant’Ignazio di Loyola, San Rafael Arnaiz e San Francesco Saverio: sono questi i santi patroni scelti per la Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011. E’ quanto riferisce oggi il sito ufficiale della GMG spagnola che riporta anche la notizia che la Santa Sede ha confermato Piazza Cibeles e l’aeroporto Cuatros Vientos come due dei luoghi di svolgimento degli eventi della GMG. I patroni scelti per la Giornata di Madrid sono legati alla tradizione della Chiesa spagnola come San Isidro Labrador che è il patrono di Madrid, San Giovanni della Croce il fondatore dei carmelitani scalzi, Santa Teresa d’Avila fino al giovane San Rafael Arnaiz, canonizzato l’11 ottobre 2009 da Benedetto XVI. Circa i luoghi confermati, Piazza Cibeles è tra i più significativi di Madrid ed è qui che il 18 agosto i giovani riceveranno il Papa ed è in questa zona che il giorno seguente si svolgerà la Via Crucis. L’aeroporto di Cuatros Vientos si trova a 8 km dal centro città ed è stato scelto, grazie al suo perimetro di 10 km, come sede della Veglia di sabato 20 agosto e della Messa di domenica 21.

SIR

Il Papa a Torino. Poletto: si è fatto cittadino e pastore di una comunità cristiana forte, generosa. Dalla risposta della città un evento di grazia

''Io considero che la venuta del Santo Padre è stato un evento di grazia da un fatto molto verificabile, e cioè la risposta di Torino, la partecipazione non solo agli eventi, ma lungo la strada del percorso del Papa''. Questo il bilancio dell'arcivescovo di Torino, il card. Severino Poletto (nella foto con Benedetto XVI), dopo la visita di ieri del Papa nel capoluogo piemontese. Il porporato, parlando ai microfoni di Radio Vaticana, ha definito la visita del Papa ''il momento più forte di tutte le sei settimane dell'Ostensione'' e, tra i momenti più significativi, ha indicato quello con i giovani in Piazza San Carlo dove lo stesso Pontefice ''ha prospettato ai giovani la necessità di affrontare la vita con la forza di andare controcorrente e sentire - ha detto il card. Poletto - che la vita è una cosa seria, capace d'impegni definitivi e ha additato il matrimonio come scelta di vita che deve durare per sempre, ha additato il sacerdozio e la vita religiosa come possibilità, quindi invitandoli ad essere loro la forza di una comunità cristiana e di una società civile''. Secondo l'arcivescovo, quindi, la visita di Papa Ratzinger a Torino ''lascia una percezione di vicinanza della città al Papa e del Papa a questa città. Il ricordo che, secondo me, rimane è di un Papa che si è messo dentro la città. Oserei quasi dire che si è fatto cittadino di Torino e si è fatto pastore di una comunità cristiana forte, generosa''.

Asca

Esequie del card. Mayer. Il Papa: Chiesa anticipo imperfetto della Gerusalemme celeste, con limiti e peccati, bisognoso di conversione e purificazione

E’ la speranza, per i cristiani, il carattere distintivo di ogni funerale: così il Papa nell’omelia pronunciata questa mattina, durante il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio, al termine della Messa funebre per il card. Paul Augustin Mayer, celebrata dal cardinale decano Angelo Sodano, nella Basilica Vaticana. Con parole commosse Benedetto XVI ha ripercorso l’itinerario di vita dell’anziano porporato tedesco, spentosi venerdì scorso all’età di 98 anni, nato “nella mia stessa terra”, ha ricordato il Papa, ad Altötting in Baviera “dove sorge il celebre Santuario mariano”. “Ogni nostra celebrazione esequiale si colloca sotto il segno della speranza.” Se “nell’ultimo respiro di Gesù sulla croce, - ha spiegato il Santo Padre - Dio si è donato interamente all’umanità, colmando il vuoto aperto dal peccato e ristabilendo la vittoria della vita sulla morte”, allora “ogni uomo che muore nel Signore partecipa per la fede a questo atto di amore infinito, in qualche modo rende lo spirito insieme con Cristo, nella sicura speranza che la mano del Padre lo risusciterà dai morti e lo introdurrà nel Regno della vita”. “In un’epoca come la nostra, nella quale la paura della morte getta molte persone nella disperazione e nella ricerca di consolazioni illusorie, il cristiano si distingue per il fatto che pone la sua sicurezza in Dio, in un Amore così grande da poter rinnovare il mondo intero”. E se “il desiderio più profondo dell’umanità”, espresso nella visione della nuova Gerusalemme, è “quello di vivere insieme nella pace, senza più la minaccia della morte, ma godendo della piena comunione con Dio e tra di noi”. La Chiesa ha indicato Benedetto XVI è “una prefigurazione sulla terra di questa meta finale”. "E’ un anticipo imperfetto, segnato dai limiti e dai peccati, e dunque bisognoso sempre di conversione e purificazione; e, tuttavia, nella comunità eucaristica si pregusta la vittoria dell’amore di Cristo su ciò che divide e mortifica". “L’amore di Cristo ci ha raccolti nell’unità”: questo è il motto episcopale del defunto card. Mayer, che formatosi alla scuola dei Padri benedettini, a soli 20 anni divenne monaco, per lungo tempo apprezzato docente e poi rettore del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, consacrato vescovo nel 1972 negli anni a venire ha ricoperto prestigiosi incarichi: tra i quali segretario della Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari, impegnato ad attuare le nuove disposizioni del Concilio Vaticano II, quindi prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti; creato cardinale nel 1985 è stato in seguito presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”.

Radio Vaticana


Il Papa a Torino. 'Corriere della Sera': per Benedetto XVI la Sindone un'Icona in cui vede i nostri patimenti riflessi nelle sofferenze di Cristo

Papa Benedetto XVI, nella sua Visita pastorale di ieri a Torino, ha definito la Sindone “un’icona”, e non “una reliquia” come aveva fatto Giovanni Paolo II, e ha citato il filosofo Nietzsche. Lo sottolinea Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, osservando che “ci voleva un Papa di vasta cultura per citare La gaia scienza di Nietzsche davanti alla Sindone”. “Dio è morto! E noi l’abbiamo ucciso! – ha ripetuto Joseph Ratzinger – Questa celebre espressione, a ben vedere, è presa quasi alla lettera dalla tradizione cristiana, spesso la ripetiamo nella Via Crucis, forse senza renderci pienamente conto di ciò che diciamo”. Infatti “dopo le due guerre mondiali, i lager e i gulag, Hiroshima e Nagasaki, la nostra epoca è divenuta in misura sempre maggiore un Sabato Santo”. E Benedetto XVI ha quindi aggiunto che la Sacra Sindone è “un’icona straordinaria” del Mistero del Sabato Santo, la “terra di nessuno” tra la crocifissione e morte del venerdì e la risurrezione della domenica. E commenta sempre sul Corriere della Sera Armando Torno: “Nel celebre lenzuolo il Papa vede riflessa la vicenda di Cristo; anzi il telo permette di osservare, come specchiati, i nostri patimenti nelle sue sofferenze”. Lasciando così da parte le diatribe sulla datazione. Per Torno inoltre, “nell’epoca delle immagini digitali e delle icone mediatiche Papa Benedetto XVI è andato oltre. Anzi, forse ha ripreso in chiave teologica la Teoria estetica di Theodor W. Adorno. In essa il loro compito, più che di riprodurre il mondo, è quello di offrire il ‘contenuto di verità’ che si è sedimentato nella forma stessa dell’immagine e dell’icona”. Non a caso Papa Ratzinger ha insistito sull’inizio del mese mariano, che nella tradizione è maggio. “Fu proprio Maria, del resto – sottolinea il quotidiano -, la prima a riconoscere con certezza, oltre ogni prova, nel volto umano di suo figlio quello di Dio”.

Il Sussidiario.net

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Terza riunione della segreteria: occasione per dare una visione chiara del senso di essere testimoni di Gesù

Il Sinodo per il Medio Oriente avrà un duplice obiettivo: “Confermare e rafforzare i cristiani nella loro identità mediante la Parola di Dio e i Sacramenti, e ravvivare la comunione ecclesiale tra le Chiese particolari, affinché possano offrire un’autentica testimonianza cristiana, a contatto con altre Chiese e comunità ecclesiali. Da qui l’urgenza di un impegno ecumenico convinto”. E’ quanto emerso dalla terza riunione del Consiglio per il Medio Oriente della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, della quale dà conto oggi.una nota della stessa Segreteria. Il Sinodo, che si svolgerà dal 10 al 24 ottobre prossimi, “sarà un’occasione preziosa per esaminare a fondo anche la situazione religiosa e sociale, per dare ai cristiani una visione chiara del senso del loro essere attivi testimoni di Cristo, nel contesto di società a maggioranza musulmana. Si tratterà, dunque, di procedere ad una riflessione sulla situazione presente, non facile a motivo dei conflitti e dell’instabilità, che causano l’esodo della popolazione, compresi non pochi cristiani”. La Chiesa “nonostante le difficoltà del momento presente, affidandosi alla divina Provvidenza, resta fiduciosa in un futuro di pace, di giustizia e di rispettosa collaborazione con gli appartenenti all’ebraismo e all’islam, per il bene di tutti gli abitanti della regione”. Nel corso della riunione è stato elaborato uno schema organico, realizzato sulla base delle risposte ai Lineamenta, integrate con apporti pervenuti dalle Chiese orientali cattoliche sui iuris, dalle conferenze episcopali, dai dicasteri della Curia romana e da varie istituzioni religiose. Tale schema servirà ai Padri Sinodali come documento di studio e ordine del giorno. Viene infine reso noto che i membri del Consiglio presinodale parteciperanno alla Messa che Benedetto XVI celebrerà a Nicosia, nel corso del suo viaggio a Cipro, in programa dal 4 al 6 giugno. Nell’occasione, il Papa consegnerà l’Instrumentum laboris ai pastori delle Chiese in Medio Oriente.

AsiaNews