venerdì 26 novembre 2010

Aperta in Vaticano la camera ardente di Manuela Camagni. Benedetto XVI si è recato a salutarla e a pregare. Lunedì le esequie a San Piero in Bagno

Il Papa è andato alla camera ardente per salutare Manuela Camagni (foto), la Memores Domini collaboratrice morta mercoledì scorso a seguito di un incidente stradale. Ha pregato in silenzio, ha benedetto la salma, ha consolato i familiari e le altre Memores Domini. Don Julian Carron, successore di don Giussani alla guida di Comunione e Liberazione, ha aperto questo pomeriggio alle 15 la camera ardente nella chiesa di Santo Stefano degli Abissini in Vaticano. La camera ardente si potrà visitare oggi fino alle 20 e domani dalle 8 alle 10 del mattino. Le esequie della consacrata laica e militante di Cl si terranno invece lunedì a San Piero in Bagno, in provincia di Cesena, paese del quale era originaria. Il Papa conosceva il grande amore di Manuela per il suo paese natale, come conferma un aneddoto: qualche anno fa un pullman di di concittadini andò una domenica a Roma a trovarla in Vaticano. Avevano appuntamento al termine della Messa celebrata da Papa Ratzinger il quale, come di consueto, fece il suo passaggio con la Papamobile nella gremita Piazza San Pietro. Quando il Pontefice si avvicino' alla comitiva sampierana, questi lo salutarono gridando: "Santità, siamo le amiche della Manuela di San Piero". Al rientro nella sua residenza Papa Ratzinger andò da Manuela e le disse: "Manuela, in piazza ci sono le tue amiche di San Piero".

ll blog degli amici di Papa Ratzinger 3, Agi

Il 13 gennaio il Papa incontrerà il Consiglio dei capi religiosi e delle denominazioni religiose in Israele dopo la conferenza sulla libertà religiosa

Il 13 gennaio 2011 Papa Benedetto XVI incontrerà in Vaticano il Consiglio dei Capi Religiosi e delle Denominazioni Religiose in Israele. E' quanto riporta in un comunicato, con data 25 novembre, l'Ufficio del portavoce del ministero degli Affari Esteri israeliano in cui si riferisce della conferenza annuale dei capi religiosi in Israele, tenutasi ieri presso il Centro Internazionale, Domus Galilaeae, vicino al Monte delle Beatitudini nella Bassa Galilea. Il tema del convegno di quest'anno è stato: ''Libertà di religione e di culto in Israele''. La conferenza, si legge nella nota, ''è particolarmente significativa considerando anche che i membri del Consiglio incontreranno il Papa il 13 gennaio 2011. Questo storico incontro riflette l'atteggiamento positivo del Vaticano e del Papa nei confronti del forum e l'importanza che esso riveste nella conduzione del dialogo e nella gestione delle relazioni tra le varie comunità religiose presenti in Israele''. Durante l'incontro è stato proiettato il film ''Faith'' (Fede), che tratta della libertà religiosa in Israele, seguito da una discussione sul ruolo dei leader religiosi. Il Consiglio comprende i capi delle Chiese, i rabbini capo di Israele, il capo della comunità druza, il capo della Corte d'Appello islamica, e i capi di altre comunità: Bahai, Ahmadiyya, Samaritani, Copti, Etiopi e Assiri.

Asca

Il Papa in Benin dal 18 al 20 novembre 2011, nel 150° dell'evangelizzazione del Paese. Consegnerà l'Esortazione Apostolica del II Sinodo per l'Africa

Papa Benedetto XVI tornerà l'anno prossimo in Africa: dal 18 al 20 novembre 2011 il Pontefice si recherà nella Repubblica del Benin. Lo ha annunciato il portavoce della Sala Stampa Vaticana padre Federico Lombardi. Lo stesso annuncio è stato dato nella città beninese Cotonou, in una conferenza stampa congiunta delle autorità locali e della Conferenza Episcopale del Paese africano. Il viaggio apostolico, il cui carattere principale è pastorale, s'inserisce nel quadro delle celebrazioni del Giubileo per i 150 anni dell'evangelizzazione del Benin. Sarà anche l'occasione in cui il Papa intende consegnare ai rappresentanti delle Conferenze Episcopali di tutto il continente africano l'Esortazione Apostolica frutto della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi tenuta in Vaticano nell'ottobre 2009. L'Esortazione Apostolica che il Papa consegnerà ai vescovi africani svilupperà il tema del Sinodo "La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace" e sarà una guida pastorale per la Chiesa in Africa nei prossimi anni. Il viaggio sarà anche l'occasione, ha spiegato padre Lombardi, per Benedetto XVI per ricordare "l'indimenticabile" e caro cardinale Bernardin Gantin con cui il Papa "ha avuto l'occasione provvidenziale - sono le sue stesse parole - di condividere numerosi anni di servizio alla Sede apostolica". “Al fine di preparare nel modo migliore questa visita che onora il Benin – conclude il comunicato emesso al termine della conferenza stampa - il governo beninese e la Chiesa Cattolica nel Benin collaboreranno per elaborare il programma definitivo del soggiorno dell’illustre visitatore”.

Apcom, Radio Vaticana

Il Papa: è il Vangelo vissuto quotidianamente l’elemento che dà fascino e bellezza alla vita consacrata e presenta al mondo un’alternativa affidabile

Siate “Vangelo vivente”, testimoniate la bellezza della fede, per annunciare al mondo il Dio “ignoto”: è l’invito del Papa ai responsabili delle Congregazioni religiose maschili e femminili, incontrati questa mattina in Vaticano in occasione dell’Assemblea dell’Unione dei superiori generali. Il Papa ha parlato a chi ha scelto di vivere la fede in modo radicale rinunciando a tutto per seguire Gesù. Ha rivolto il suo pensiero ai religiosi che soffrono e rischiano la vita per testimoniare il Vangelo, esprimendo la propria gratitudine alle Congregazioni per il loro impegno nel campo educativo e sociale e per la loro vicinanza ai più poveri. Una testimonianza che parte dal cercare innanzitutto Dio, ovvero l’essenziale: “Passate dalle cose secondarie a quelle essenziali, a ciò che è veramente importante; cercate il definitivo, cercate Dio, mantenete lo sguardo rivolto a Lui. Come i primi monaci, coltivate un orientamento escatologico: dietro il provvisorio cercate ciò che rimane, ciò che non passa...Siate sempre appassionati cercatori e testimoni di Dio!”. “Il rinnovamento profondo della vita consacrata – ha affermato il Papa - parte dalla centralità della Parola di Dio” ascoltata e messa in pratica: “È il Vangelo vissuto quotidianamente l’elemento che dà fascino e bellezza alla vita consacrata e vi presenta davanti al mondo come un’alternativa affidabile. Di questo ha bisogno la società attuale, questo attende da voi la Chiesa: essere Vangelo vivente”. Altro aspetto fondamentale della vita consacrata è la fraternità, “elemento profetico importante” nel contesto di “una società fortemente individualistica”. Il Papa ha sottolineato “le difficoltà che la vita comunitaria comporta” invitando a cercare i mezzi per “favorire la comunione...il calore e la verità nelle relazioni reciproche”. Ma è necessario “un serio e costante discernimento...per riconoscere quello che viene dal Signore e quello che gli è contrario”. “Senza il discernimento, accompagnato dalla preghiera e dalla riflessione, la vita consacrata corre il pericolo di accomodarsi sui criteri di questo mondo: l’individualismo, il consumismo, il materialismo; criteri che fanno venir meno la fraternità e fanno perdere fascino e mordente alla stessa vita consacrata”. Infine, senza dimenticare il calo delle vocazioni religiose, soprattutto in Europa, Benedetto XVI ha rilevato che la missione fa parte dell’identità stessa della vita dei consacrati, che sono chiamati “a portare il Vangelo a tutti, senza confini”: “Andate, dunque, e in fedeltà creativa fate vostra la sfida della nuova evangelizzazione. Rinnovate la vostra presenza negli areopaghi di oggi per annunciare, come fece san Paolo ad Atene, il Dio ‘ignoto’”.

Il presidente della Fisc al Papa: da lei continuamente stimolati nella promozione di una cultura ispirata ai valori cristiani, un compito prioritario

“Grande gioia” e “profonda gratitudine”. Sono i sentimenti con cui don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc, la Federazione che raggruppa 188 testate cattoliche locali, ha espresso oggi il “ringraziamento” a Benedetto XVI per l’udienza concessa in occasione della XVI Assemblea nazionale elettiva della Federazione. “Questa udienza – ha detto don Zucchelli – è il momento culminante” dell’Assemblea. “Da Lei – ha aggiunto – siamo continuamente stimolati nella promozione di una cultura ispirata ai valori cristiani. Lo riteniamo un nostro compito prioritario. Lo facciamo pubblicando commenti, partecipando al dibattito pubblico, ma soprattutto raccontando fatti positivi, dove questi valori sono concretamente vissuti, rendendo bella e coraggiosa la vita delle persone. Nello stesso tempo, la struttura della nostra informazione propone una visione della vita alternativa a quelle imperanti”. Il presidente della Fisc ha poi ricordato che “i vescovi italiani hanno dedicato il decennio pastorale in corso alla ‘questione educativa’. In questa bellissima e difficile ‘arte’ ci sentiamo coinvolti soprattutto noi, testate d’ispirazione cristiana”. Ed ha concluso: “La Sua Benedizione ci dia la forza per continuare con intelligenza e amore nella nostra meravigliosa missione”.

SIR

Presentata la Fondazione vaticana 'Joseph Ratzinger-Benedetto XVI': promuovere la sua teologia e spiritualità, convegni e un premio per gli studiosi

Una Fondazione vaticana per promuovere la teologia e la spiritualità di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, organizzare convegni di alto valore scientifico e uno speciale “Premio Ratzinger” per gli studiosi di Sacra Scrittura, Patristica e Teologia Fondamentale. L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella Sala Stampa vaticana. La “Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”, istituita formalmente il 1° marzo 2010, ha un capitale iniziale di 2 milioni e 400 milioni di euro derivante dal 50% dei diritti d’autore dei libri di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (l’altro 50% è destinato alle opere di carità del Papa), ma si attendono altri aiuti economici e donazioni. Presidente del Comitato scientifico è il card. Camillo Ruini. Il Comitato è composto, inoltre, dai cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Amato, da mons. Jean-Louis Bruguès e mons. Luis Francisco Ladaria. La Fondazione Vaticana, che ha anche un sito internet (www.fondazioneratzinger.va), intende operare con la già esistente “sorella” tedesca, la “Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI-Stiftung”. Entro il 2011, ha auspicato il card. Ruini, “vorremmo assegnare i primi tre ‘Premi Ratzinger’, che speriamo possano essere considerati, con il passar del tempo, qualcosa di analogo ad un Premio Nobel per la teologia”. La sede sarà in via della Conciliazione, 5, vicino al Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione. Il card. Ruini, che si è detto un “fruitore” della teologia di Joseph Ratzinger dal 1969, l’ha descritta come “una teologia che si muove in avanti, guarda al presente e al futuro, a partire da una straordinaria conoscenza delle origini e della storia delle fede cristiana. La capacità, e vorrei dire il gusto, di tenere insieme questi due aspetti, facendo scaturire l’innovazione all’interno della fedeltà, accomuna Joseph Ratzinger ai grandi maestri delle diverse epoche cristiane”. Secondo il card. Ruini un’altra caratteristica dell’opera del Papa è quella della “comprensibilità”: “La sua teologia non è scritta in ‘ecclesialese’, e nemmeno in ‘teologhese’, e perciò viene compresa e gustata anche da chi non è teologo”. Una comprensibilità, ha aggiunto, “che viene anche dalla sua concretezza, dal suo senso della storia e delle realtà del nostro tempo”. “Il processo di ri-evangelizzazione dell’Europa - ha precisato il card. Ruini rispondendo ai giornalisti – non può che essere favorito dalle attività di questa Fondazione”. Mons. Giuseppe Antonio Scotti, presidente della Fondazione, ha precisato che lo scopo della Fondazione è di “affrontare insieme la scommessa d’aiutare l’umanità a vivere”, ecco perché “il nostro tempo ha bisogno di pensatori e studiosi capaci di porre Dio al cuore della riflessione”. Padre Stephan Otto Horn, presidente del “Ratzinger Schulerkreis” e della “Joseph Ratzinger Papst Benedikt XVI-Stiftung” ha parlato dei progetti della omonima fondazione tedesca, tra i quali una “Accademia Benedetto” per giovani scienziati e una raccolta di memorie di più di 40 ex-allievi di Joseph Ratzinger da mettere a disposizione degli studiosi, per “non perdere questa fonte singolare della vita del nostro maestro”. A Roma, ha annunciato, “vogliamo creare un centro-studi della sua teologia e spiritualità”. Gli ex-studenti del professor Ratzinger, che si riunisce ogni anno a Castelgandolfo per discutere di un tema teologico, approfondiranno nell'incontro del 2011 il tema della 'nuova evangelizzazione', secondo quanto ha spiegato questa mattina padre Horn. Sarà invitato all'incontro, tra l'altro, una teologa dell'ex-Germania Est che parlerà della situazione di un'area profondamente scristianizzata. Il tema dell'incontro dello 'Schuerkreis' viene scelto dallo stesso Papa Ratzinger da una lista di tre temi propostagli dagli ex-studenti.

ll Papa: la stampa cattolica continui ad essere della gente, favorendo un dialogo autentico tra le componenti sociali, palestra di dibattito leale

“Continuate ad essere giornali della gente, che cercano di favorire un dialogo autentico tra le varie componenti sociali, palestre di confronto e di dibattito leale fra opinioni diverse”. E’ questa la “missione” che il Papa ha consegnato ai direttori e ai collaboratori delle 188 testate giornalistiche cattoliche riunite nella Fisc, la Federazione italiana Settimanali cattolici. "Così facendo, i giornali cattolici, mentre adempiono l’importante compito di informare, svolgono, al tempo stesso, una insostituibile funzione formativa, promuovendo un’intelligenza evangelica della realtà complessa, come pure l’educazione di coscienze critiche e cristiane”. Il Papa ha per prima cosa ribadito la “funzione peculiare” dei giornali di ispirazione cattolica: “Annunciare la Buona Novella attraverso il racconto dei fatti concreti che vivono le comunità cristiane e delle situazioni reali in cui sono inserite. Come una piccola quantità di lievito, mescolato con la farina, fa fermentare tutto l’impasto, così la Chiesa, presente nella società, fa crescere e maturare ciò che vi è di vero, di buono e di bello; e voi avete il compito di dare conto di questa presenza, che promuove e fortifica ciò che è autenticamente umano e che porta all’uomo d’oggi il messaggio di verità e di speranza del Signore Gesù”. Il Papa ha quindi offerto una articolata analisi sul “modo di intendere la verità” nell’attuale cotesto di post-modernità. “La cultura dominante – ha detto -, quella più diffusa nell’areopago mediatico, si pone, nei confronti della verità, con un atteggiamento scettico e relativista, considerandola alla stregua delle semplici opinioni e ritenendo, di conseguenza, compossibili e legittime molte ‘verità’”. Da qui il compito dei media cattolici. “Gli organi di informazione – ha detto Benedetto XVI - sono chiamati a servire con coraggio la verità, per aiutare l’opinione pubblica a guardare e a leggere la realtà da un punto di vista evangelico. Si tratta di presentare le ragioni della fede, che, in quanto tali, vanno al di là di qualsiasi visione ideologica e hanno pieno diritto di cittadinanza nel dibattito pubblico. Da questa esigenza nasce il vostro impegno costante a dare voce ad un punto di vista che rispecchi il pensiero cattolico in tutte le questioni etiche e sociali”. Il Papa ha terminato il suo discorso apprezzando la “diffusione capillare” delle testate riunite nella Fisc. Ed ha detto: “Questa diffusione passa attraverso il mezzo della carta stampata, che, proprio per la sua semplicità, continua ad essere efficace cassa di risonanza di quanto avviene all’interno delle diverse realtà diocesane. Vi esorto perciò a proseguire nel vostro servizio di informazione sulle vicende che segnano il cammino delle comunità, sul loro vissuto quotidiano, sulle tante iniziative caritative e benefiche che esse promuovono”. “Nel congedarmi da voi – ha detto il Papa -, vorrei assicurarvi il mio ricordo in suffragio del compianto Mons. Franco Peradotto, recentemente scomparso, primo presidente della Federazione dei Settimanali Cattolici Italiani e a lungo direttore della “Voce del Popolo” di Torino. Affidando la Federazione e il vostro lavoro alla celeste intercessione della Vergine Maria e di San Francesco di Sales, di cuore imparto a voi e a tutti i vostri collaboratori la Benedizione Apostolica”.

Avvento 2010. L'esposizione del Santissimo Sacramento e la preghiera per la vita: i momenti della celebrazione dei Primi Vespri e della Veglia

Domani, alle ore 18.00, il Papa presiederà la celebrazione dei Primi Vespri nella Prima Domenica di Avvento nella Basilica di San Pietro. La consuetudine, iniziata con Benedetto XVI, intende sottolineare l’inizio di un nuovo Anno Liturgico per la vita della Chiesa. Con il tempo di Avvento, infatti, inizia un nuovo ciclo annuale, nel quale la Chiesa celebra tutto il mistero di Cristo, dall’Incarnazione alla Pentecoste e all’attesa del ritorno del Signore. L’addobbo floreale, pur presente, è improntato a una certa sobrietà, in modo che venga significata la specificità liturgica e spirituale dell’Avvento, come tempo di attesa del Signore che viene, nel segno della gioia ma anche della penitenza e della vigilanza. Si consideri, in questo senso, il ritornello cantato alle intercessioni: “Veni, Domine, et noli tardare”. Il compimento dell’attesa e la pienezza della gioia si manifesteranno nella Santa Notte di Natale al canto del “Gloria”. In questo stesso senso deve essere compreso il colore viola delle vesti liturgiche che accompagnerà per intero il tempo di Avvento, proprio a cominciare da questa celebrazione vespertina. Quest’anno, alla celebrazione dei Primi Vespri si accompagna la Veglia di preghiera per la vita nascente, promossa dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e celebrata oggi in tutta la Chiesa Cattolica. Per tale circostanza, prima della celebrazione dei Vespri, è previsto un tempo di riflessione e di preghiera: si alterneranno la lettura di alcuni testi del Magistero sul tema della vita, alcuni canti tipici dell’Avvento, momenti di silenzio e preghiere. Inoltre, la celebrazione dei Vespri sarà preceduta dall’esposizione del Santissimo Sacramento a cui farà seguito, al termine della celebrazione, l’adorazione e la benedizione eucaristica. Durante il tempo dell’adorazione il Santo Padre reciterà una preghiera per la vita, composta per la particolare occasione. Durante i Vespri, le brevi pause di silenzio al termine dei salmi e della lettura breve intendono aiutare la preghiera personale e quel clima di raccoglimento che sempre deve caratterizzare l’atto liturgico e che rende capace il cuore di aprirsi all’ascolto più attento della Parola di Dio e alla migliore comprensione dei misteri del Signore. Si ricordi, in proposito, ciò che afferma Sant’Agostino a proposito del canto dei salmi: “Si ode la voce di Cristo e della Chiesa, di Cristo nella Chiesa, e della Chiesa in Cristo”. Il tempo di Avvento è un tempo mariano: l’attesa del Signore che viene è accompagnato da Maria, la cui attesa del Signore è per tutti esemplare. Anche per questo all’altare della confessione viene collocata l’immagine della Madonna e la celebrazione dei Vespri si conclude con il canto di un’antifona mariana, davanti a un dipinto che la raffigura la Santissima Madre di Dio, collocato sulla colonna a sinistra dell’altare della Confessione.

Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice