venerdì 26 novembre 2010

Il Papa: è il Vangelo vissuto quotidianamente l’elemento che dà fascino e bellezza alla vita consacrata e presenta al mondo un’alternativa affidabile

Siate “Vangelo vivente”, testimoniate la bellezza della fede, per annunciare al mondo il Dio “ignoto”: è l’invito del Papa ai responsabili delle Congregazioni religiose maschili e femminili, incontrati questa mattina in Vaticano in occasione dell’Assemblea dell’Unione dei superiori generali. Il Papa ha parlato a chi ha scelto di vivere la fede in modo radicale rinunciando a tutto per seguire Gesù. Ha rivolto il suo pensiero ai religiosi che soffrono e rischiano la vita per testimoniare il Vangelo, esprimendo la propria gratitudine alle Congregazioni per il loro impegno nel campo educativo e sociale e per la loro vicinanza ai più poveri. Una testimonianza che parte dal cercare innanzitutto Dio, ovvero l’essenziale: “Passate dalle cose secondarie a quelle essenziali, a ciò che è veramente importante; cercate il definitivo, cercate Dio, mantenete lo sguardo rivolto a Lui. Come i primi monaci, coltivate un orientamento escatologico: dietro il provvisorio cercate ciò che rimane, ciò che non passa...Siate sempre appassionati cercatori e testimoni di Dio!”. “Il rinnovamento profondo della vita consacrata – ha affermato il Papa - parte dalla centralità della Parola di Dio” ascoltata e messa in pratica: “È il Vangelo vissuto quotidianamente l’elemento che dà fascino e bellezza alla vita consacrata e vi presenta davanti al mondo come un’alternativa affidabile. Di questo ha bisogno la società attuale, questo attende da voi la Chiesa: essere Vangelo vivente”. Altro aspetto fondamentale della vita consacrata è la fraternità, “elemento profetico importante” nel contesto di “una società fortemente individualistica”. Il Papa ha sottolineato “le difficoltà che la vita comunitaria comporta” invitando a cercare i mezzi per “favorire la comunione...il calore e la verità nelle relazioni reciproche”. Ma è necessario “un serio e costante discernimento...per riconoscere quello che viene dal Signore e quello che gli è contrario”. “Senza il discernimento, accompagnato dalla preghiera e dalla riflessione, la vita consacrata corre il pericolo di accomodarsi sui criteri di questo mondo: l’individualismo, il consumismo, il materialismo; criteri che fanno venir meno la fraternità e fanno perdere fascino e mordente alla stessa vita consacrata”. Infine, senza dimenticare il calo delle vocazioni religiose, soprattutto in Europa, Benedetto XVI ha rilevato che la missione fa parte dell’identità stessa della vita dei consacrati, che sono chiamati “a portare il Vangelo a tutti, senza confini”: “Andate, dunque, e in fedeltà creativa fate vostra la sfida della nuova evangelizzazione. Rinnovate la vostra presenza negli areopaghi di oggi per annunciare, come fece san Paolo ad Atene, il Dio ‘ignoto’”.