giovedì 16 giugno 2011

Il Papa a San Marino e Pennabilli. I numeri della visita, gli ultimi preparativi, l'emissione filatelica e numasmatica, la copertura televisiva

Resoconto finale oggi alla stampa sui preparativi per la visita di Benedetto XVI, domenica, alla diocesi di San Marino-Montefeltro. 22mila i partecipanti alla Santa Messa allo Stadio di Serravalle (foto), oltre 4mila i giovani a Pennabilli, ha detto il vescovo Luigi Negri, “segno evidente che i popoli della Diocesi e della Repubblica del Titano nel loro insieme, e dunque non solo i cristiani, sentono l’importanza di questa visita”. Oltre 30 i concelebranti, fra cui i vescovi della diocesi e dei territori limitrofi, ma anche molti i messaggi di partecipazione da parte di numerosi alti prelati. Il vescovo ha sottolineato poi la straordinaria sinergia che si è creata fra la diocesi e la Repubblica sammarinese per l’organizzazione dell’evento che, ha ribadito mons. Negri, è fortemente sentito dagli umili e dai poveri che contribuiscono a ridimensionare l’aspetto puramente mondano della visita per ricondurla nella sua vera essenza. "Quello del Santo Padre è un grande regalo". Ad affermarlo è il segretario per gli Affari esteri Antonella Mularoni che, a nome di tutto il congresso di Stato, esprime grande soddisfazione per la visita di Benedetto XVI. Per il collega alle Finanze, Pasquale Valentini, l'arrivo del Papa è invece “un evento eccezionale e provvidenziale” perchè avviene in un momento in cui la comunità sammarinese “si interroga fortemente sul valore della sua identità e autonomia statuale”. “La crisi - prosegue Valentini - non è solo economica ma molto più profonda. Una soluzione si avrà solo andando alle radici dell’essere sammarinesi e la visita riapre positive speranze”. L’evento sarà celebrato anche attraverso un’emissione filatelica e numismatica: sono 200mila i francobolli emessi per l’occasione e la medaglia, coniata in 2.500 esemplari, risulta già esaurita. La visita sul Titano del Pontefice è un evento epocale per la piccola Repubblica, come sottolinea il direttore di San Marino RTV Carmen Lasorella, anche dal punto di vista mediatico: sono infatti attesi 230 giornalisti provenienti da tutto il mondo mentre 50 sono gli accrediti firmati per cronisti e operatori dell’emittente sammarinese. Di fatto, la giornata di domenica sarà un banco di prova importante per l’emittente biancoazzurra che “per la prima volta - spiega il direttore Lasorella - produrrà un evento di questa portata”, servendo le immagini riprese dalle sue telecamere alle testate radiotelevisive nazionali italiane, Rai Uno e SKYTg24, al centro di produzione vaticana e all’Eurovisione. Le telecamere si accenderanno per una diretta a partire dalle 8.45 del mattino, orario di arrivo del pontefice all'aeroporto di Torraccia, per una copertura continua di quattro ore, fino alla conclusione della funzione religiosa. San Marino RTV seguirà anche la visita protocollare del pomeriggio a Palazzo Pubblico e alla Pieve, mentre seguirà l'evento a Pennabilli attraverso la postazione sul Pianello. A commentare la giornata contribuiranno anche ospiti esperti, vaticanisti e liturgisti. "Sarà una grande occasione - conclude Lasorella - per parlare della Repubblica di San Marino e per fare passare dei messaggi che potenziano la positiva immagine della Repubblica di San Marino".

San Marino Notizie, Il Resto del Carlino

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Proposta della Congregazione per il clero ai vescovi: 60 ore di adorazione eucaristica

Sessanta ore di adorazione eucaristica per la santificazione dei sacerdoti e per ottenere da Dio il dono di nuove e sante vocazioni. È quanto richiesto dal card. Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il clero, a tutti i vescovi del mondo per festeggiare il sessantesimo anniversario di Ordinazione presbiterale di Benedetto XVI, che si celebrà il prossimo 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli. "L’occasione - si legge nella lettera firmata anche dall’arcivescovo segretario Celso Morga Iruzubieta - è particolarmente propizia per stringerci intorno al Pontefice, per testimoniargli tutta la nostra gratitudine, il nostro affetto, la nostra comunione per il servizio che sta offrendo a Dio e alla sua Chiesa e, soprattutto, per quel “risplendere della Verità sul mondo”, a cui il suo alto Magistero continuamente richiama". Le ore di adorazione possono essere continuative o distribuite per tutto il mese di giugno e sono rivolte in particolare a coinvolgere i sacerdoti. "Il culmine del percorso di preghiera - scrive il dicastero - potrebbe coincidere con la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (Giornata di santificazione sacerdotale), il prossimo venerdì 1° luglio. Si potrebbe così omaggiare il Pontefice con una straordinaria corona di preghiera e di soprannaturale unità, capace di mostrare sia il reale centro della nostra vita, dal quale ogni sforzo missionario e pastorale discende, sia l’autentico volto della Chiesa e dei suoi sacerdoti". La Congregazione per il clero ha poi indicato alcuni orientamenti per l’animazione della preghiera, particolarmente incentrati sulla figura dell’apostolo Pietro. Viene suggerito di utilizzare i brani del Vangelo di Giovanni (20 e 21), dove Cristo chiese al principe degli Apostoli se lo amasse più degli altri, e del Vangelo di Matteo (16), nel quale Gesù dice al pescatore di Galilea: "Tu es Petrus". Per la preghiera dei fedeli si chiedono vita e salute, felicità e riparo da ogni male per Benedetto XVI. Viene richiesto poi di invocare il Signore per i vescovi, i sacerdoti, i diaconi e tutti i ministri del Vangelo, affinché siano fedeli alla loro vocazione e alla loro donazione. Senza dimenticare la Chiesa, le vocazioni, i laici e i sacerdoti defunti.

L'Osservatore Romano

Il Magistero di Benedetto XVI: il sacerdote è un dono del Cuore di Cristo per la Chiesa e il mondo. Diventare sorgente che comunica vita agli altri

“Perché i sacerdoti, uniti al Cuore di Cristo, siano sempre veri testimoni dell’amore premuroso e misericordioso di Dio”: è l’intenzione generale di preghiera di Benedetto XVI per questo mese di giugno. Al radicamento del sacerdozio nel Cuore di Gesù, il Papa ha dedicato numerose riflessioni, in particolare in occasione dell’Anno Sacerdotale. Siate sacerdoti “secondo il cuore di Cristo”: è l’incoraggiamento che Benedetto XVI rivolge instancabilmente ai presbiteri, dall’inizio del suo ministero petrino. Un’esortazione che si è fatta ancor più pressante quando la Chiesa è stata ferita dallo scandalo degli abusi su minori perpetrati da membri del clero. Alla conclusione dell’Anno Sacerdotale, nella festa del Sacro Cuore di Gesù, il Papa ricorda che i sacerdoti devono rivolgere lo sguardo al costato di Cristo, aperto dalla lancia del soldato romano: “Sì, il suo cuore è aperto per noi e davanti a noi – e con ciò ci è aperto il cuore di Dio stesso. La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore degli uomini, e in questo modo ci manifesta il sacerdozio di Gesù, che è radicato nell’intimo del suo cuore; così ci indica il perenne fondamento, come pure il valido criterio, di ogni ministero sacerdotale, che deve sempre essere ancorato al cuore di Gesù ed essere vissuto a partire da esso” (11 giugno 2010, Santa Messa a conclusione dell'Anno Sacerdotale).
Il Cuore di Gesù trafitto, soggiunge il Papa, diventa una sorgente: “L’acqua e il sangue che ne escono rimandano ai due Sacramenti fondamentali dei quali la Chiesa vive: il Battesimo e l’Eucaristia”. Dunque, afferma, “il cuore aperto è fonte di un nuovo fiume di vita”: “Ogni cristiano e ogni sacerdote dovrebbero, a partire da Cristo, diventare sorgente che comunica vita agli altri. Noi dovremmo donare acqua della vita ad un mondo assetato. Signore, noi ti ringraziamo perché hai aperto il tuo cuore per noi; perché nella tua morte e nella tua risurrezione sei diventato fonte di vita” (11 giugno 2010, Santa Messa a conclusione dell'Anno Sacerdotale).
“Cor ad Cor loquitur”, “il Cuore parla al cuore”: il motto del Beato Newman, ripreso dal Papa nel suo viaggio apostolico nel Regno Unito, sottolinea quanto il linguaggio del cuore sia fecondo per la crescita della fede. E ciò vale ancor più per i sacerdoti. Il Papa rileva che, non a caso, proprio nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù si celebra la “giornata di santificazione sacerdotale”: “Il sacerdote è un dono del Cuore di Cristo: un dono per la Chiesa e per il mondo. Dal Cuore del Figlio di Dio, traboccante di carità, scaturiscono tutti i beni della Chiesa, e in modo particolare trae origine la vocazione di quegli uomini che, conquistati dal Signore Gesù, lasciano tutto per dedicarsi interamente al servizio del popolo cristiano, sull’esempio del Buon Pastore” (Angelus, 13 giugno 2010).
Nel corso della storia, ricorda il Papa, innumerevoli sacerdoti hanno vissuto uniti al cuore di Cristo, hanno dedicato la vita alla Chiesa a volte fino al martirio. E’ il caso del giovane don Jerzy Popiełuszko, vittima dal regime comunista in Polonia. “L’amore del Cuore di Cristo – rileva il Pontefice – lo ha portato a dare la vita, e la sua testimonianza è stata seme di una nuova primavera nella Chiesa e nella società”: “Se guardiamo alla storia, possiamo osservare quante pagine di autentico rinnovamento spirituale e sociale sono state scritte con l’apporto decisivo di sacerdoti cattolici, animati soltanto dalla passione per il Vangelo e per l’uomo, per la sua vera libertà, religiosa e civile. Quante iniziative di promozione umana integrale sono partite dall’intuizione di un cuore sacerdotale!” (Angelus, 13 giugno 2010).
Benedetto XVI esorta, allora, i sacerdoti ad essere se stessi, a donarsi a Cristo e così essere davvero segno della Sua presenza in mezzo al popolo di Dio: “Donatevi a Gesù, per entrare nell’immensità del suo grande Cuore, che contiene il Cuore della sua Santa Madre e di tutti i santi, e per perdervi in questo abisso di amore, di carità, di misericordia, di umiltà, di purezza, di pazienza, di sottomissione e di santità” (Udienza generale, 19 agosto 2009).

Radio Vaticana

I vescovi dell'Irlanda: la Chiesa oggi un luogo molto più sicuro per i bambini e i giovani. Determinazione perché sia garantita ovunque la sicurezza

“La Chiesa oggi è un luogo molto più sicuro per i bambini e i giovani di quanto lo fosse in passato”. Lo scrivono i vescovi irlandesi nel comunicato finale diffuso a conclusione dell’incontro plenario della Conferenza Episcopale nel corso del quale i presuli hanno di nuovo riesaminato e discusso il Rapporto annuale 2010 del “National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church in Ireland”. “I vescovi – si legge nel comunicato – ribadiscono la loro determinazione perché sia garantita ovunque la sicurezza dei bambini e dei giovani coinvolti nella vita della Chiesa”. Il fatto che la Chiesa sia oggi un luogo molto più sicuro rispetto al passato, è dovuto, secondo i presuli irlandesi, ai “grandi sforzi compiuti da migliaia di persone in tutta la Chiesa irlandese” e dalla “esistenza” di un comitato “indipendente e professionale” come il “National Board for Safeguarding Children” che ha lavorato “duramente” per “sviluppare politiche e procedure di consulenza, monitoraggio e revisione”. I vescovi riconoscono che il lavoro di monitoraggio è progredito in maniera “più lenta di quanto sperato” e ammettono che questa lentezza è dovuta “alla attuazione del diritto civile in materia di protezione dei dati”. I vescovi chiedono al governo di “adottare le misure necessarie affinché il National Board possa svolgere la sua missione, ricevendo e condividendo informazioni con gli organi della Chiesa”.

SIR

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Da Israele, Palestina e Giordania 250 giovani. Mons. Marcuzzo: un soffio di primavera araba anche a Madrid

Sono 250, fino ad oggi, gli iscritti alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid provenienti da Israele, Palestina e Giordania, ma potrebbero diventare 300 prima della partenza. È quanto emerge da un’intervista dell'agenzia SIR a mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario per Israele del Patriarcato latino di Gerusalemme e delegato per il coordinamento della pastorale giovanile tra le chiese cattoliche della Terra Santa. Relazionando su un recente incontro di preparazione per Madrid, svoltosi a Nazaret il 3 giugno scorso, il vescovo ha annunciato che gli iscritti alla GMG dalla Terra Santa parteciperanno anche ai Giorni nelle diocesi: i giovani da Palestina e Israele andranno a Valencia, i giordani a Barcellona e quelli del vicariato ebreofono a Santiago de Compostela. La presenza in Spagna dei giovani di Terra Santa, secondo mons. Marcuzzo, sarà caratterizzata da una voglia di “comunione con gli altri giovani del mondo e da una testimonianza di unità e di ricerca di pace. Noi rivendichiamo dignità e giustizia e non abdichiamo alla pace e al dialogo”. Un soffio, dunque, di “primavera araba anche a Madrid ma ordinata, non scomposta o violenta. Essi vogliono partecipare alla vita dei loro Paesi senza essere pilotati da nessuno. Ai giovani del mondo che incontreremo in Spagna – conclude - racconteremo ciò che sta avvenendo nei Paesi mediorientali”.

SIR

GMG MADRID 2011 - Un soffio di primavera: da Israele, Palestina e Giordania 250 giovani

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. I vescovi irlandesi: 60 ore di adorazione eucaristica per i sacerdoti e le vocazioni

Nel corso della sessione plenaria, i vescovi della Conferenza Episcopale dell'Irlanda hanno parlato del 60° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale di Papa Benedetto XVI invitando parrocchie e diocesi a partecipare a partire dal 29 giugno ad una “60 ore” di adorazione eucaristica dedicata come intenzione alla “preghiera per la santificazione dei sacerdoti e al dono di nuove e sante vocazioni sacerdotali”: è quanto si legge nel comunicato finale diffuso a conclusione. Con grande speranza poi i vescovi guardano al Congresso Eucaristico Internazionale che il prossimo anno si celebrerà a Dublino. “La Chiesa – scrivono i presuli – ha bisogno di guarigione e riconciliazione. Il Congresso Eucaristico ci offre la possibilità di un rinnovamento”.

SIR