giovedì 18 febbraio 2010

Le nomine del Papa. Ormai certo il card. Pell prefetto dei vescovi. L'idea di inglobare Cor Unum a Giustizia e Pace. La situazione di Milano e Torino

Il piano “grandi nomine 2010” in Vaticano è confermato. La bufera che ha investito la Curia romana le scorse settimane ha messo in luce molti fili scoperti, molte situazioni da valutare e approfondire ulteriormente e con la dovuta calma, ma non ha mutato gli scenari quanto a new entry nei posti di comando più vicini al Pontefice. Gli occhi di tutti sono puntati da tempo sulla Congregazione per i vescovi: è qui, infatti, che si fa la Chiesa. E’ qui che la classe dirigente del domani viene pensata e immaginata. Dall’attuale dirigenza della stessa Congregazione sono usciti i nomi di due candidati. Prima quello del nunzio apostolico in Italia, il navigato e competente diplomatico Giuseppe Bertello. Poi quello più “minimal” del segretario della Congregazione, l’ex nunzio in Spagna e Andorra, il monsignore portoghese Manuel Monteiro de Castro. Ma a spuntarla, la cosa pare oramai decisa, sarà il candidato del segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone, e cioè l’attuale arcivescovo di Sidney, George Pell. Questi è conosciuto in Australia, regione ai confini dell’orbe cattolico, per essere un decisionista, un arcivescovo di polso. Ma non ha nessuna esperienza della Curia romana e la cosa non è di secondo piano per chi è chiamato a divenire prefetto dei vescovi. Infatti, è anche per questo motivo che, in Vaticano, c’è chi preferirebbe vedere Pell succedere al card. Ivan Dias nella Congregazione di Propaganda Fide piuttosto che al card. Re. Per quanto riguarda le successioni del prefetto del clero, il cardinale brasiliano Claudio Hummes e del prefetto dei religiosi, il cardinale sloveno Franc Rodé, ancor nessuna decisione è stata presa. Ai religiosi c’è chi ha ipotizzato possa arrivare dalla Congregazione per le cause dei Santi il salesiano arcivescovo Angelo Amato ma la cosa resta priva di conferme reali. Anche perché Amato è approdato ai santi soltanto un anno e mezzo fa. Più lineare, invece, la situazione ai Pontifici consigli per la promozione dell’unità dei cristiani e “Cor Unum”. Al posto del card. Walter Kasper favorito è il vescovo di Basilea Kurt Koch, “l’unico vescovo svizzero non in odore di eresia” dice ovviamente scherzando un cardinale della Curia, mentre per quanto riguarda la successione del card. Paul Josef Cordes occorre fare un altro discorso: il Papa ascolterà il pare del suo confratello tedesco ma pare che, nonostante i desideri dello stesso Cordes, non possa essere del tutto peregrina l’idea di inglobare “Cor Unum” a Iustitia et Pax, il dicastero guidato dal card. Peter Kodwo Appiah Turkson. Grande movimento c’è anche attorno alle nomine in due tra le diocesi più importanti d’Italia: Milano e Torino. A Milano i tempi sono un po’ più lunghi rispetto a Torino e infatti l’unica certezza viene dalla base, ovvero dal clero: sono i sacerdoti a chiedere un vescovo non soltanto milanese ma anche ambrosiano, che porti con sé insomma l’amore per la Chiesa ambrosiana, per la sua gloriosa storia della quale i cardinali Schuster, Montini e Colombo furono un esempio a oggi indimenticato. A Torino, invece, la data del ritiro dell’arcivescovo Severino Poletto è vicina. E una terna di nomi sembra oggi essersi delineata: in pole position anche qui il candidato di Bertone, ovvero il vescovo di Alessandria mons. Giuseppe Versaldi. Ma crescono le figure di Bertello, se non dovesse andare ai vescovi, e di Gianni Ambrosio, arcivescovo di Piacenza-Bobbio.

Paolo Rodari, Il Foglio

Il Papa in Portogallo. Messaggio del Patriarca di Lisbona per la Quaresima 2010: tempo forte di preparazione alla venuta di Benedetto XVI

Il cardinale Patriarca di Lisbona José Policarpo afferma che la Quaresima sarà per i portoghesi “un tempo forte di preparazione” alla viaggio apostolico di Benedetto XVI, che arriverà nel Paese l'11 maggio. Nel suo messaggio per la Quaresima 2010, diffuso venerdì scorso, il cardinale afferma che, perché questo periodo sia “per i cristiani di Lisbona un momento di grazia”, deve “significare un nuovo incontro di ciascuno di noi con Nostro Signore Gesù Cristo, con la Sua Pasqua liberatrice”. Il card. Policarpo ricorda anche che è stato scelto il motto della viaggio del Papa a Lisbona, “Santità e Missione”. “La santità è l'esigenza della nostra identificazione con Cristo e del dinamismo mobilitante per la missione. La santità inizia nella fede profonda e sincera, si esprime nella carità, ci rende famiglia di Dio”, dichiara. Solo la santità “crea in noi il desiderio e la forza per la missione, per annunciare il Signore, per vivere in modo da essere l'inaugurazione del Regno di Dio nel mondo”. Il Patriarca invita quindi i fedeli a celebrare la Pasqua “non solo come una routine acquisita, ma come un assumere, con verità e generosità, quel 'passaggio', quel mutamento nella nostra vita che ci permetta di provare la gioia della vita nuova che inizia nella resurrezione di Cristo, quella luce che indica nuove vie e dà alla nostra vita un senso nuovo”. “In ogni Pasqua dobbiamo sentire che la morte di Cristo non è avvenuta invano, che continua ad essere la fonte abbondante da cui fluisce l'acqua che feconda e trasforma, capace di trasformare il cuore dell'uomo e renderlo degno della vita eterna”, conclude.

Zenit

Il Papa: il sacerdote entra come Cristo nella miseria umana prendendo su di sé la passione delle persone a lui affidate per trasformarla verso Dio

Una lezione sul sacerdozio. E’ quella che Benedetto XVI ha tenuto questa mattina nell’Aula delle Benedizioni in Vaticano, davanti dei presbiteri della diocesi di Roma guidati dal cardinale vicario Agostino Vallini nel tradizionale incontro di inizio Quaresima. Una meditazione intensa, nella forma della lectio divina, incentrata su alcuni passi della Lettera agli Ebrei.
Sacerdoti pienamente uomini e completamente di Dio, con il cuore animato da un sentimento su tutti, la compassione per il mondo e le sue miserie, e animati dall’obbedienza verso Dio, che non è rinuncia ma un libero atto di adesione a Lui. Su questi cardini Benedetto XVI ha sviluppato la sua lectio divina, partendo da ciò che era la visione del Messia nell’Antico Testamento e raffrontandola con ciò che realmente Cristo ha rappresentato nella storia della Salvezza. Nella convinzione antica il Messia doveva rivestire soprattutto un aspetto regale. L’autore della Lettera agli Ebrei, afferma invece il Papa, scopre un versetto del Salmo 110 – “Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedec” – e lo inserisce nel suo scritto, gettando una luce nuova su tutta la Bibbia: “Gesù non solo adempie la promessa davidica, l’aspettativa del vero Re di Israele, del mondo, ma realizza anche la promessa del vero sacerdote…L’autore della lettera scoprendo questo versetto ha capito che in Cristo sono unite le due premesse: Cristo è il vero Re, il Figlio di Dio…ma anche il vero sacerdote e così tutto il mondo cultuale, tutta la realtà dei sacrifici, del sacerdozio che è in cerca del vero sacerdote, del vero sacrificio, trova in Cristo la sua chiave, il suo adempimento”.
Il sacerdozio, dunque, “appare nella sua purezza e nella sua verità profonda”, ha proseguito il Papa, che ha sottolineato un’altra caratteristica del sacerdozio di Cristo che dà senso alla vocazione di ogni suo ministro consacrato: “Un sacerdote per essere realmente mediatore tra Dio uomo, deve essere uomo…e il Figlio di Dio si è fatto uomo proprio per essere sacerdote, per poter realizzare la missione del sacerdote...Questa è la missione del sacerdote…essere mediatore, ponte che collega e così porta l’uomo a Dio, alla sua redenzione, alla sua vera luce, alla sua vera vita”. Se un sacerdote è un “ponte” che mette in comunione l’umanità con la divinità, la sua anima deve nutrirsi – ha ribadito il Pontefice – di preghiera quotidiana e costante e dell’Eucaristia: “Solo Dio può attirarmi a me, può autorizzarmi, può introdurmi nella partecipazione del mistero di Cristo, solo Dio può entrare nella mia vita e prendermi in mano". "Sempre di nuovo dobbiamo ritornare al sacramento, ritornare a questo dono nel quale Dio mi dà quanto io non potrei mai dare…un sacerdote deve essere realmente un uomo di Dio, deve conoscere Dio da vicino e lo conosce in comunione con Cristo. Dobbiamo vivere questa comunione”. ''Non si dica più 'ha mentito, è umano; ha rubato, è umano''', ha detto il Pontefice. ''Questo - ha aggiunto - non è il vero essere umani. Essere umani è essere generosi, volere la giustizia, la prudenza, la saggezza essere a immagine di Dio'', perchè ''il peccato non è mai solidarietà è sempre desolidarizzazione''. Il sacerdote, ha spiegato ancora Papa Ratzinger, ''deve essere uomo, vivere la vera umanità, il vero umanesimo, avere formazione delle virtù umane, sviluppare la sue intelligenza, i suoi affetti. Sappiamo che l'essere umano è ferito dal peccato, ma con l'aiuto di Cristo esce da questo oscuramento della propria natura''. Il sacerdote, per il Papa, "entra, come Cristo, nella miseria umana, va alle persone sofferenti, non solo esteriormente, e prende su di sé la passione del suo periodo, della sua parrocchia e delle persone a lui affidate". Gesù Cristo è dunque il modello al quale ogni prete deve ispirarsi perché "ha mostrato il vero umanesimo sempre fissato in Dio". Papa Ratzinger ha aggiunto: "Noi sacerdoti non possiamo isolarci, siamo presenti nella passione di questo mondo per trasformarlo verso Dio".
Benedetto XVI ha poi sottolineato gli episodi del Vangelo nei quali Cristo piange. "Vedendo come gli uomini distruggono le città con violenza e disobbedienza, Gesù piange", ha detto il Papa. Per Benedetto XVI, l'obbedienza ''è una parola che non piace nel nostro tempo'', perchè al giorno d'oggi la si assimila ad ''alienazione'', ''atteggiamento servile'', sottomissione alla ''volontà di un altro'', mentre ''l'autodeterminazione sarebbe la vera esistenza umana''. Tuttavia, ha aggiunto, la ''libertà'' e la ''obbedienza'' sono ''due cose che vanno insieme'', perchè ''l'obbedienza a Dio, cioè la conformità alla verità del nostro essere, è la vera libertà, è la divinizzazione''. "Perché la volontà di Dio non è una volontà tirannica… ma è proprio il luogo dove troviamo la nostra vera identità". "Preghiamo realmente il Signore, perché ci aiuti a vedere intimamente che questa è la libertà e di entrare così con gioia in questa obbedienza e di raccogliere l’essere umano e portarlo – con il nostro esempio, con la nostra umiltà, con la nostra preghiera, con la nostra azione pastorale – nella comunione con Dio”. ''Anche dal paganesimo procede la strada verso Cristo''. In particolare il Pontefice si è soffermato sulla figura di Melchisedek, re di Salem che si racconta accolse Abramo, padre delle tre religioni monoteistiche, offrendogli pane e vino, definito dal Papa ''uno dei santi pagani antichi''. Nella sua lezione, il Pontefice ha anche criticato una nota affermazione dell'importante teologo luterano tedesco, suo coetaneo, Juergen Moltmann, per il quale andrebbe aggiunto un ''non'' al passaggio della Lettera agli Ebrei in cui si afferma che Gesù venne ''esaudito'' quando chiese al Padre di risparmiargli la Passione e la morte in croce. Per il teologo protestante, il fatto che Gesù sia morto in croce è la prova che 'non è stato esaudito'. ''E' chiaro - ha invece osservato Joseph Ratzinger - che in quel senso Gesù non è stato esaudito: è morto e in modo molto crudele. Per questo Moltmann e alcuni esegeti dicono che manca un 'non', ma questa loro aggiunta è una violenza al testo''. Per il Pontefice, infatti, ''Cristo è stato redento dalla sua angoscia (un Angelo lo ha rafforzato) e così è andato incontro senza timori alla sua ora; non è stato redento dalla morte ma la sua Risurrezione è la vera guarigione delle nostre sofferenze e illumina il mistero della morte; non ha chiesto di essere risparmiato e basta, ma ha detto, come riporta il IV Vangelo, 'salvami da questa ora o glorifica il tuo nome', ovvero, come scrivono i Vangeli sinottici, 'se possibile salvami ma sia fatta la Tua volontà''.

Radio Vaticana, Asca, Apcom

Incontro con i Parroci della Diocesi di Roma (18 febbraio 2010) - il testo integrale della 'lectio divina' del Papa

Il segretario di 'Ecclesia Dei': il sacerdote può sempre celebrare privatamente la Messa in rito antico come stabilito dal 'Summorum Pontificum'

Un sacerdote può sempre celebrare privatamente la Messa in rito tridentino, anche quando non ci sia un "gruppo stabile" di fedeli che lo richieda, senza bisogno di domandare per questo uno specifico permesso all’Ordinario. Lo ha scritto mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, ribadendo quanto peraltro già stabilito da Benedetto XVI nell’articolo 2 del Motu Proprio "Summorum Pontificum" del 2007, in risposta a una domanda posta da un gruppo di fedeli polacchi. "In sostanza – ha spiegato Pozzo ad Avvenire – un sacerdote di una parrocchia, di una rettoria, può sempre celebrare in latino una Messa privata, e se poi, casualmente, a questa Messa partecipano dei fedeli certo non può allontanarli. Non c’è in sostanza nessuna novità: se non c’è un 'gruppo stabile' di fedeli che lo richieda, non può trattarsi di una Messa d’orario, ma, appunto come già previsto, privatamente lo può fare sempre". La risposta di Pozzo, che porta la data dello scorso 20 gennaio, è stata pubblicata dal blog Messainlatino.it.

Avvenire

Ecclesia Dei: Messe pubbliche anche senza gruppo stabile! - l'articolo del blog Messainlatino.it

La visita del Papa alla Chiesa luterana di Roma. In lingua tedesca la celebrazione. Benedetto XVI commenterà il brano evangelico del chicco di grano

Domenica 14 marzo Papa Benedetto XVI parteciperà al culto nella Chiesa evangelica luterana di via Sicilia a Roma (foto). La notizia, che già circolava, è stata rilanciata dall’agenzia stampa Nev dando alcuni particolari. Era stato per primo il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, ad annunciare nei mesi scorsi la visita del Papa alla Chiesa luterana di Roma. La data del 14 marzo è stata confermata dallo stesso dicastero. “Avere tra noi il vescovo di Roma ci sembra essere un bel segnale per l'ecumenismo nella nostra città”, ha dichiarato a Nev il pastore della Comunità di via Sicilia, Jens-Martin Kruse. La comunità luterana di Roma aveva invitato il Papa già nel 2008, quando ricorrevano i 25 anni dalla visita di Giovanni Paolo II alla “Christuskirche” di via Sicilia. Era l'11 dicembre del 1983 e si celebravano i 500 anni della nascita di Martin Lutero. Secondo le anticipazioni di Nev, il culto avrà inizio alle 17.30. Papa Benedetto XVI pronuncerà un'omelia sul passo evangelico di Giovanni 12,20-26, quello relativo al “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Il pastore Kruse invece, prenderà spunto dal primo capitolo della II Lettera di Paolo ai Corinzi. La celebrazione, alla quale parteciperà anche il card. Kasper, si svolgerà in lingua tedesca.

SIR

Il vescovo di Aosta: il Papa non trascorrerà quest'anno le vacanze estive a Les Combes. Gratitudine a tutti i valdostani per l'accoglienza del 2009

Papa Benedetto XVI non trascorrerà quest'anno le proprie vacanze estive a Les Combes (Introd) in Valle d'Aosta. Lo sottolinea oggi in prima pagina il settimanale della diocesi di Aosta Corriere della Valle, pur non precisando quale sia la destinazione prescelta per le vacanze del Pontefice. "Il vescovo di Aosta - si legge - informa che il Santo Padre ha declinato il suo invito a trascorrere anche nella prossima estate alcuni giorni di vacanza presso la nostra diocesi a Les Combes di Introd. Nella medesima circostanza il Santo Padre ha espresso gratitudine ed apprezzamento per il Suo soggiorno nell'estate del 2009 e ha chiesto a mons. vescovo di estendere i suoi sentimenti al Clero, alle autorità regionali, al Sindaco di Introd e a tutti i valdostani unitamente alla sua benedizione". Nel comune valdostano Benedetto XVI ha fino ad ora trascorso tre soggiorni: oltre a quello dello scorso anno, durante il quale si procurò una frattura al polso, anche nel 2005 e nel 2006. Proprio in queste settimane il Comune di Introd sta esaminando le pratiche di una deroga urbanistica per consentire l'ampliamento della villetta di Les Combes, di proprietà dei Salesiani, destinata alle vacanze del Papa.

Ansa

Sarà un gruppo di anglicani tradizionalisti dell'Australia a rientrare per primo nella comunione con Roma grazie alla 'Anglicanorum coetibus'

Un gruppo anglicano conservatore ha deciso di accettare l'offerta di Papa Benedetto XVI di entrare nella Chiesa Cattolica pur conservando le proprie identità e tradizioni anglicane. Forward in Faith Australia, parte di un network mondiali di anglicani conservatori che mettono l'accento sulla 'cattolicità' dell'anglicanesimo, ha istituito un gruppo di lavoro, guidato dal vescovo cattolico, mons. Peter Elliott, per preparare la conversione in massa dei propri fedeli. Il gruppo lavorerà in collaborazione con la Traditional Anglican Communion, una Chiesa scismatica tradizionalista anglicana, la comunità anglicana australiana e la Chiesa Cattolica, ha spiegato il presidente di Forward in Faith Australia, padre David Robarts. Tuttavia, ha aggiunto, è probabile che non tutti i 200 membri della sua organizzazione si convertiranno. La comunità anglicana australiana ordina dal 1992 donne prete, ma non ha ancora deciso di procedere alla consacrazione di donne vescovo.

Asca

Quaresima 2010. Gli Esercizi spirituali del Papa: diciassette meditazioni sul tema 'Lezioni di Dio e della Chiesa sulla vocazione sacerdotale'

Domenica 21 febbraio, prima domenica di Quaresima, avranno inizio nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico, gli Esercizi spirituali alla presenza di Benedetto XVI. Le meditazioni, diciassette in tutto, sul tema “'Lezioni' di Dio e della Chiesa sulla vocazione sacerdotale” saranno proposte quest'anno da don Enrico dal Covolo, 59 anni, postulatore generale della famiglia di don Bosco e professore ordinario di Letteratura cristiana antica presso la Pontificia Università Salesiana, nonchè membro del Pontificio Comitato di scienze storiche e dal 2002 consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. Durante la settimana verranno sospese tutte le udienze pontificie, compresa quella generale di mercoledì 24 febbraio. Ogni giornata sarà scandita dalla celebrazione delle Lodi, dell’Ora Terza e dei Vespri, cui si aggiungeranno tre meditazioni del predicatore, per concludersi con l’Adorazione e la Benedizione Eucaristica. Domenica 21, gli Esercizi inizieranno alle ore 18.00 nella Cappella “Redemptoris Mater” e saranno incentrati sul tema “Dammi, o Signore, un cuore in ascolto” (cfr. 1 Re, 3, 9). Lunedì 22, Festa della Cattedra di San Pietro, la giornata sarà dedicata alla preghiera per le vocazioni sacerdotali, con tre meditazioni: ancora sul metodo dei nostri esercizi: la lectio divina, ascoltando i padri della Chiesa; il primo atto delle storie bibliche di vocazione: la chiamata di Dio (cfr. 1 Re, 19, 1-21); primo “medaglione sacerdotale”: alcuni padri, fino a Sant'Agostino. Martedì 23, memoria di San Policarpo e Giornata di Preghiera per i Missionari, le tre meditazioni saranno: il secondo atto delle storie bibliche di vocazione: la risposta dell'uomo (cfr. Matteo, 7, 24-27); il terzo atto delle storie bibliche di vocazione: la chiamata e la risposta sono per la missione (cfr. Matteo, 18); secondo “medaglione sacerdotale”: il Santo curato d'Ars. Mercoledì 24, giornata penitenziale, si rifletterà su: il quarto atto delle storie bibliche di vocazione: anche la tentazione, il dubbio, le resistenze fanno parte della nostra storia (cfr. Marco, 1-8); sempre peccatori e sempre perdonati (cfr. Luca, 7, 36-50 e Galati, 5, 1.13-25); terzo “medaglione sacerdotale”: il Curato di campagna di Georges Bernanos. Giovedì 25, giornata cristologica, i temi saranno: storie di vocazione dei primi discepoli (cfr. Giovanni, 1, 35-51); quinto “medaglione sacerdotale”: il venerabile servo di Dio don Giuseppe Quadrio, s.d.b. (1921-1963). Venerdì 26, giornata mariana, le meditazioni si incentreranno su: il Magnificat di Maria (cfr. Luca, 1, 46-55); il quinto atto delle storie bibliche di vocazione: la conferma di Dio. Il racconto dell'Annunciazione (cfr. Luca, 1, 26-38); sesto “medaglione sacerdotale”: il venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II. Sabato 27, a conclusione degli Esercizi, la meditazione sarà dedicata alla chiamata dei primi “diaconi” (cfr. Atti degli Apostoli, 6, 1-6). Al termine Benedetto XVI rivolgerà la sua parola ai presenti.

Zenit

Un milione di fedeli prenotati per l'Ostensione della Sindone ma forse ne arriveranno il doppio. Il 2 maggio il pellegrino più atteso, Benedetto XVI

C’è persino una squadra di alpinisti al lavorare dentro al Duomo di Torino per preparare l’Ostensione della Sindone. Il card. Poletto li ha chiamati per far otturare ogni fonte di luce diffusa, soprattutto le finestrelle in alto ma anche i più piccoli pertugi. Il sacro telo, la reliquia più preziosa della cristianità, rischia di sbiadirsi a contatto con la luce naturale, quindi per evitare il rischio di danneggiarla è stato predisposto un piano davvero particolare. Innanzitutto la Sindone sarà esposta dentro una teca in una atmosfera di argon, un gas nobile dato che l’ossigeno potrebbe causare problemi di ossidazione. "In questo modo si impedisce l’inscurimento del telo" ha spiegato mons. Giuseppe Ghiberti, presidente della commissione diocesana istituita proprio per l’evento mondiale. Secondo le previsioni attirerà a Torino almeno due milioni di pellegrini, da ogni parte del mondo. Le prenotazioni sono già iniziate a fioccare al numero verde predisposto per l’occasione. "Siamo già arrivati al milione". Dal 10 aprile al 23 maggio prossimo Regione Piemonte, Comune di Torino, la curia diocesana saranno massimamente impegnati da affrontare una fiumana di visitatori. Fiorenzo Alfieri, presidente del comitato della Sindone e assessore alla cultura di Torino annuncia: "Le prenotazioni dall’estero sono quasi 65 mila". In testa Francia e Spagna. I visitatori potranno fermarsi a guardare il sacro telo per soli 3 minuti. Un serpentone di gente, disciplinata e paziente, aspetterà il suo turno. Tutta la “macchina” dell’accoglienza per l’Ostensione 2010 poggia su circa 4.500 volontari. “Coloro che collaborano a questo evento – ha sottolineato Maurizio Bardello, direttore del Comitato per l’Ostensione – lo fanno a titolo gratuito”. L’organizzazione, inoltre “è stata improntata a criteri di sobrietà, con costi contenuti ed evitando ogni forma di spreco. E’ infatti previsto un ampio impiego di prodotti riutilizzabili e una parte delle opere in corso di realizzazione hanno carattere permanente, come gli interventi effettuati a Palazzo Chiablese dove i pellegrini potranno fermarsi per l’adorazione eucaristica e accostarsi al sacramento della confessione”. Oltre agli aspetti economici, particolare attenzione è stata data al rispetto dell’ambiente con l’impiego di materiali ecocompatibili e l’adozione di soluzioni a basso impatto ambientale. “Proprio per ridurre l’effetto sulla città dell’arrivo dei circa 20.000 pullman previsti – ha detto Bardello – ad ognuno di essi verrà chiesto un contributo economico di 30 euro destinato esclusivamente a piantare nuovi alberi”. “Il percorso che i pellegrini compiranno per raggiungere il Duomo – ha spiegato Alfieri – prevede il passaggio attraverso i Giardini reali bassi e la Manica nuova di Palazzo reale per sbucare nell’area del Teatro romano e risalire fino al piazzale del campanile del Duomo. Qui sarà realizzato il padiglione della 'prelettura', cioè un percorso con immagini e spiegazioni che preparano alla visione della Sindone, al termine del quale si entrerà in Duomo”. “Il percorso – ha aggiunto – avrà un unico ingresso, poggerà su pedane e sarà protetto, coperto e senza barriere architettoniche. Vi si accederà con il biglietto di prenotazione ma nel punto di accoglienza per pellegrini e turisti di piazza Castello verranno rilasciate anche prenotazioni 'immediate' a seconda della disponibilità dei posti”. All’interno del Duomo “il percorso si svilupperà su tre livelli per consentire al maggior numero di persone possibile di vedere la Sindone in maniera ottimale”. Potranno vedere la Sindone restaurata, dopo l’intervento conservativo operato nel 2002, grazie al quale il tessuto "è stato ripulito" e sono state tolte le toppe applicate dalle suore di Chambery nel 1534, dopo l’incendio devastante che la danneggiò. "Il pericolo è che con l’ossidazione, il colore del telo si fa più scuro e l’immagine meno chiara" spiega mons. Ghiberti. La visita più attesa sarà quella di Benedetto XVI, domenica 2 maggio. Il Pontefice celebrerà anche la Santa Messa nella centrale Piazza san Carlo. Un mistero, quello della Sindone, che va avanti da secoli e secoli, che continua a dividere. Se per i cattolici "è lo specchio del racconto letterario contenuto nei Vangeli, e già questo sarebbe motivo di enorme interesse, al di là delle dispute scientifiche", sottolinea Ghiberti, per chi non crede si tratta solo un falso medievale. Un esame, il C14, effettuato una ventina d’anni fa col quale si stabilì che si trattava di un oggetto medievale anche se successivamente gli esiti degli esami effettuati vennero confutati. Nei calcoli non si sarebbe tenuto conto del carbonio presente nelle fibre di lino per via dell’incendio nel XVI secolo. "Tanto più si decifra questa immagine, tanto più si resta coinvolti" afferma mons. Ghiberti. Di fatto nessuno scienziato è ancora riuscito a rispondere ad una semplice domanda: come si è formata una immagine del genere? "Fino ad ora nessuno ha dato una risposta definitiva" aggiunge il prelato, smentando anche la recente tesi della storica Barbara Frale secondo la quale sarebbero state trovate sul telo iscrizioni in aramaico risalenti ai momenti della morte di Gesù. "È una pista già percorsa qualche tempo fa. E, secondo gli scienziati, non è una pista buona. Ora è stata recuperata e inserita in un testo divulgativo dalla Frale". E’ possibile che dopo l’Ostensione la Santa Sede prenda in considerazione l’ipotesi di effettuare nuovi test. Annuncia mons. Ghiberti: "Al momento nessuna decisione è stata presa, ma forse dopo l’Ostensione si potrebbe aprire di nuovo il discorso".

Franca Giansoldati, Il Messaggero.it - Zenit

Il Papa nel Regno Unito. Contatti della 'BBC' per far registrare a Benedetto XVI un intervento da mandare in onda in un programma radiofonico

La BBC sta trattando per ottenere la partecipazione di Benedetto XVI alla trasmissione radiofonica “Thought for the day”. La notizia, riportata dalla stampa inglese, è stata confermata dal direttore dell’emittente radiofonica, Mark Damazer. Il quale ha detto che il direttore generale Mark Thompson, un cattolico praticante, trovandosi a Roma all’inizio di febbraio, ha avviato i primi contatti per un’ospitata di Benedetto XVI in coincidenza con il suo viaggio nel Regno Unito nel settembre prossimo. Mark Thompson era stato ospite dell'Università della Santa Croce, per spiegare a giornalisti e studenti l'atteggiamento dell'emittente nei confronti della religione. Il programma propone ogni giorno una riflessione di tre minuti, con commentatori di diverse fedi religiose che presentano pensieri e riflessioni. Tra gli ospiti fissi, il vescovo di Southwark e il rabbino Lionel Blue. Anche il primate anglicano Rowan Williams è intervenuto pù di una volta, ma la presenza del Papa sarebbe una prima assoluta. La trasmissione va in onda ogni mattina alle 7.45, ma non in diretta: questo permetterebbe al Papa di registrare una riflessione prima del viaggio e in altro luogo, senza doversi recare negli studi radiofonici.

Marco Tosatti, San Pietro e dintorni