giovedì 20 settembre 2012

Presentato 'Aleteia', network digitale di condivisione e dialogo su fede, vita e società per 'i cercatori della verità'. Mille associati tra media, istituzioni cattoliche e movimenti da tutto il mondo

Un network digitale di condivisione e dialogo su questioni di fede, vita e società per “i cercatori della verità”. È Aleteia (www.aleteia.org) , che è stato presentato oggi, a Roma, presso il Centro Russia Ecumenica, dal presidente, Jesus Colina, che ha esordito facendo notare come oggi “la comunità cattolica, che conta un milione e 200 mila persone ed è la comunità più grande e dinamica al mondo, non è presente nei motori di ricerca”. Oggi, infatti, in Internet ci sono 2 miliardi di persone collegate: ogni mese circa 55 milioni di ricerche, su Google, riguardano Dio, 25 milioni Gesù, 37 milioni la Chiesa e 17 milioni la parola “amore”. Eppure, se su Google si digita la frase “chi è Gesù”, nella prima schermata non compare nessuna fonte cattolica, e la prima risposta alla domanda “cos’è la Chiesa” la fornisce, sempre su Google, Scientology. Secondo Colina, “uno dei motivi principali dell’assenza del mondo cattolico dai motori di ricerca è la disgregazione: ci sono moltissime realtà vivaci e interessanti, ma non hanno un volume di visite tale da permettere loro una presenza visibile”. Di qui l’idea di “mettere in rete le diverse realtà cattoliche presenti nella rete, ciascuna con la sua identità, perché siano di facile accesso a chi cerca la verità nel mondo digitale”. Finora Aleteia - promossa dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i media - ha ricevuto più di mille adesioni, tra tv cattoliche, giornali, radio, siti e pagine web, movimenti. Il servizio, che si avvale di un’équipe di lavoro di 45 persone, distribuite su tre sedi (Roma, Washington e Parigi), inizia in sei lingue: italiano, arabo, inglese, francese, portoghese e spagnolo. “Aleteia non è il Vaticano, non vogliamo creare un ‘facebook cattolico’”, ha precisato Colina. “Dare voce a tutti i media e le istituzioni cattoliche che sono già presenti sul web, e attraverso Aleteia possono moltiplicare i loro contatti e le loro attività”: così Andrea Salvati, già manager di Google e ora direttore generale di Aleteia, spiega il fine della nuova iniziativa, nel solco della quale nasce oggi “AdEthic” (www.adethic.net), il primo network di siti cattolici per la raccolta pubblicitaria on line. L’intento, ha spiegato Salvati, è offrire “fonti di ricavo solide” a chi aderisce al progetto, tramite “lo spostamento della pubblicità dai media tradizionali ai media on line”. Come Aleteia è un network per potenziare i contenuti, così AdEthic è un moltiplicatore di opportunità per la parte pubblicitaria, i cui ricavi saranno utilizzati per iniziative di carità e solidarietà”. Saranno i webmaster cattolici italiani i destinatari del primo progetto-pilota di “AdEthic”, ha annunciato Salvati.

SIR

Il Papa in Libano. Becciu: un viaggio storico, un esempio di coraggio davvero impressionante. Il volto autentico dell'islam non corrisponde a quello mostrato dai fondamentlisti

Il vero volto dell'islam non corrisponde a quello mostrato dai fondamentalisti. Lo ha detto, in un'Intervista di prima pagina su L'Osservatore Romano, l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, "esprimendo una convinzione che ha avuto evidente conferma nell'interesse e nel rispetto con cui i capi musulmani hanno accolto Benedetto XVI in Libano". "Se era scontato l'affetto dei cristiani, non altrettanto si poteva prevedere per i musulmani", afferma il braccio destro del card. Bertone. "A colpire infatti è stata l'accoglienza calorosa, e certo non di maniera, che al Papa hanno riservato proprio i capi musulmani e molti credenti dell'islam. Come spiegarlo? Sono convinto, anche per l'esperienza diretta che ho vissuto con i musulmani in Sudan, di una realtà: il volto autentico dell'islam non corrisponde a quello rappresentato dai fondamentalisti. Il credente musulmano autentico è di per sé moderato e, proprio grazie alla sua religiosità, è capace di intuire se qualcuno viene in nome di Dio o se è un propagatore di idee vuote". Quello in Libano è stato "un viaggio storico", afferma monsignor Becciu. "Così come storico è stato quello in Terra Santa nel 2009. In questa occasione poi, il Papa ci ha dato un esempio di coraggio davvero impressionante. Con l'aggravarsi della situazione in Siria e il montare delle manifestazioni violente in altri Paesi vicini, si sarebbe potuto pensare che la scelta più logica e di buon senso fosse l'annullamento del viaggio in Libano. Invece Benedetto XVI, come ha esplicitamente dichiarato ai giornalisti che lo hanno accompagnato, non ha mai pensato di rinunciare al suo progetto, convinto che rischi e pericoli non debbano essere di ostacolo a chi porta l'annuncio della pace e del Vangelo. Con la sua determinazione - afferma Becciu - ci ha dato così un esempio e un insegnamento chiarissimi".

TMNews
 
Intervista all’arcivescovo Angelo Becciu: l'uomo della pace

Il Papa a Loreto. Nel Palazzo Apostolico della cittadina la mostra sul pellegrinaggio del Beato Giovanni XXIII al Santuario della Santa Casa e ad Assisi

Il Palazzo Apostolico di Loreto ospiterà dal 30 di settembre 2012 al 27 di gennaio 2013 la mostra “Giovanni XXIII pellegrino a Loreto e Assisi”. La rassegna, che sarà allestita nelle Cantine del Bramante, i suggestivi spazi progettati dall’architetto del Rinascimento, è l’omaggio che la Santa Casa di Loreto offre alla memoria di Giovanni XXIII nel cinquantesimo del pellegrinaggio a Loreto e Assisi ed è, altresì, l’omaggio a Benedetto XVI che nella stessa data, il 4 di ottobre prossimo, si recherà a Loreto per ripercorrere il viaggio del suo predecessore e affidare alla Vergine lauretana il Sinodo dei vescovi che si aprirà il 7 di ottobre e l’Anno della fede. La mostra si pone, inoltre, nel panorama delle celebrazioni per il 50° anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fu proprio l’evento religioso più importante del XX secolo che mosse Papa Giovanni XXIII verso il pellegrinaggio a Loreto e Assisi per chiedere la protezione sul suo Concilio alla Madonna e a San Francesco. Sono le 6.30 del mattino quando il treno con a bordo Giovanni XXIII esce dallo snodo ferroviario vaticano ed è il giorno in cui il mondo celebra la memoria liturgica di San Francesco d’Assisi. Il treno, che attraversa il Lazio, l’Umbria e le Marche, viene accolto lungo il percorso da folle di migliaia di fedeli che accorrono per salutare il Papa. L’evento porta con sé una serie di novità: era dal 1857, da quando Pio IX aveva compiuto il suo ultimo viaggio nelle terre pontificie, che un papa non usciva dal Vaticano; ed era quasi un secolo, a causa della presa di Roma, che un treno non si muoveva dalla stazione San Pietro. E’ Giovanni XXIII, dunque, il primo Papa moderno ad uscire dalle mura leonine per andare incontro ai fedeli. L’intento della mostra è quello di documentare tutti i momenti salienti del viaggio-pellegrinaggio papale attraverso l’esposizione di oggetti liturgici, d’arte, paramenti, foto, resoconti giornalistici, testimonianze e la proiezione di filmati storici. Adeguato rilievo verrà dato alla figura di Giovanni XXIII, la cui personalità verrà riletta anche attraverso gli occhi di alcuni artisti che l’hanno scelto come soggetto per il loro creare. Saranno esposti centinaia di oggetti e documenti storici che spiccano per preziosità, unicità, o per importanza come, ad esempio, la Mercedes Benz 300d che condusse il Papa dalla stazione ferroviaria di Loreto al Santuario; le Corone della Vergine e del Bambino in oro puro e brillanti, smeraldi e rubino, dono personale di Giovanni XXIII alla Madonna di Loreto; il Triregno con cui fu incoronato Giovanni XXIII; il faldistorio in legno dorato del XVIII secolo; il servizio in porcellana bianca realizzato in occasione del viaggio del Papa. Fra gli oggetti personali di Papa Roncalli: la Corona del Rosario, i suoi guanti bianchi ed i calzari, l’anello in oro con smeraldo e brillanti, la Mitria, il Razionale; la Croce pettorale donata a Sua Santità dall’allora sindaco di Loreto e, soprattutto, il cappello papale e la stola con cui si recò in viaggio e che appartengono alla memoria essendo gli stessi con cui il Santo Padre appare in tutte le immagini storiche che lo ritraggono a bordo del treno. Fra gli oggetti sacri e d’arte, le Gestatorie di Pio IX e di Pio VII; la statua in argento massiccio che raffigura la Vergine lauretana e il Bambino, dono dell’Episcopato marchigiano a Giovanni XXIII; il paravento giapponese – fogli aurei su legno pregiato – omaggio del primo ministro del Giappone a Giovanni XXIII che a sua volta ne fece dono a Loreto. Molto ampia è la sezione documentale in cui saranno allestiti, fra gli altri, Gli Atti della Visita Apostolica di San Carlo Borromeo a Bergamo (1575) a cura di Angelo Giuseppe Roncalli; le Lettere di Giovanni XXIII (1958-1963) a cura di mons. Loris Francesco Capovilla; il regesto dei documenti di Loreto, corrispondenza fra la Santa Casa e la Santa Sede. Tutte le opere e gli oggetti provengono da importanti collezioni quali: i Musei Vaticani, la Sagrestia della Patriarcale Basilica di San Pietro, la Galleria d’arte Sacra di Villa Clerici, l’Archivio e Museo della Santa Casa di Loreto. Per la mostra verrà edito un prezioso volume riportante tutte le opere esposte e contenente i contributi di mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo di Loreto e mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e i contributi storici di Federico Alessandrini (La cronaca del pellegrinaggio); il saluto di mons. Primo Principi, amministratore apostolico di Loreto; allocuzione di Giovanni XXIII nella Basilica di Loreto; saluto del Ministro Generale dell’Ordine Francesco; allocuzione di Giovanni XXIII nella Basilica di Assisi; i ringraziamenti di Giovanni XXIII a Segni e del card. Cicognani a Fanfani; la cronaca di un inviato molto speciale: l’articolo di Dino Buzzati sul Corriere della Sera del 5 ottobre 1962. Completa il volume l’intervista a Mons. Loris Capovilla, già segretario di Giovanni XXIII e arcivescovo di Loreto, a cura di Cristiana Caricato. In allegato al catalogo un prezioso DVD con la riproduzione della diretta televisiva.
 
Rosi Fontana.it

 
 

Consigliere dello sheykh di al-Azhar: grazie alla Santa Sede per l'appello al rispetto delle religioni. L'islam non accetta che si offendano il Vangelo e altri libri sacri

Un "ringraziamento al Vaticano" per il suo appello al rispetto delle credenze, dei testi sacri e dei grandi personaggi simbolo di tutte le religioni è giunto dalla prestigiosa istituzione dell'Islam sunnita di al-Azhar con sede al Cairo. In un'intervista ad Aki-Adnkronos International, il consigliere dello sheykh di al-Azhar per il dialogo interreligioso, Mahmoud Azab, ringrazia "chiunque si erga a difesa delle verità e del rispetto delle religioni", riferendosi alle dichiarazioni dei giorni scorsi del direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Dopo l'attacco al consolato Usa in Libia, provocato dal film blasfemo su Maometto, Lombardi aveva sottolineato che "il rispetto profondo per le credenze, i testi, i grandi personaggi e i simboli delle diverse religioni è una premessa essenziale della convivenza pacifica dei popoli". Tuttavia, un ritorno al dialogo tra al-Azhar e la Santa Sede, interrotto in seguito alle "inaccettabili intromissioni" del Papa che mesi fa chiese di proteggere i cristiani copti in Egitto, come dichiarò un membro del Consiglio dei ricercatori di al-Azhar, Abdel Muti al-Bayoumi, è "una questione indipendente. Al momento - afferma Azab - non ho nulla da dire al riguardo". Il consigliere di al-Azhar esprime poi condanna per il gesto di un cittadino egiziano che ha bruciato un Vangelo durante una manifestazione di protesta contro il film blasfemo sul profeta Maometto. "Al-Azhar chiede ai musulmani di rispettare la tradizione del profeta Maometto nelle modalità in cui esprimono la propria rabbia. L'Islam infatti - spiega Azab - non accetta che si offendano la Torah, il Vangelo o gli altri libri sacri e questi gesti non rappresentano in alcun modo i musulmani".

Adnkronos

Il Papa: ebrei e cristiani, crescendo nella stima e nell’amicizia reciproca, possano testimoniare nel mondo i valori che scaturiscono dall’adorazione del Dio Unico

In occasione delle feste ebraiche di Rosh Ha-Shanah 5773 e Yom Kippur e Sukkot, il Papa ha inviato un telegramma al Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni (foto), in cui rivolge “un sentito augurio di pace e di bene” all’intera comunità ebraica della capitale, “invocando dall’Altissimo copiose benedizioni per il nuovo anno e auspicando che ebrei e cristiani, crescendo nella stima e nell’amicizia reciproca, possano testimoniare nel mondo i valori che scaturiscono dall’adorazione del Dio Unico”.
 
Radio Vaticana
 
TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AL RABBINO CAPO DI ROMA NELLA RICORRENZA DI ROSH HA-SHANAH, DI YOM KIPPUR E DI SUKKOT

Il Papa a Loreto. Il programma ufficiale: la visita alla Santa Casa e la Messa nella Piazza della Madonna. Nel pomeriggio il rientro in Vaticano

La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto il programma della visita pastorale che Benedetto XVI compirà a Loreto giovedì 4 ottobre nell’anniversario dei 50 anni del viaggio di Giovanni XXIII nella città mariana. Il Papa arriverà alle 10.00 in elicottero presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso. Prima tappa sarà la visita alla Santa Casa nel Santuario Lauretano per l’adorazione del Santissimo Sacramento e per la preghiera alla Vergine di Loreto. Alle 10.30 presiederà la Santa Messa nella Piazza della Madonna di Loreto. Alle 13.15 il pranzo nel Centro Giovanni Paolo II di Montorso. Benedetto XVI ripartirà alle 17.00 per il Vaticano, dove il rientro è previsto per le 18.00.
 
Radio Vaticana
 

Il Papa: il vescovo, per essere autorevole maestro e araldo della fede deve vivere alla presenza del Signore, quale uomo di Dio. Non si può essere al servizio degli uomini, senza essere prima servi di Dio

Questa mattina, nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i vescovi di recente nomina partecipanti al Convegno promosso dalle Congregazioni per i vescovi e per le Chiese Orientali.
"Il pellegrinaggio alla Tomba di San Pietro - ha esordito il Papa nel suo discorso -, che avete compiuto in questi giorni di riflessione sul ministero episcopale, assume quest'anno particolare rilievo. Siamo infatti alla vigilia dell'Anno della fede, del 50° anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e della tredicesima Assemblea Generale del Sinodo dei vescovi sul tema: 'Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana'". Per il Papa questi eventi, "ai quali si deve aggiungere il ventennale del Catechismo della Chiesa Cattolica, sono occasione per rafforzare la fede, di cui, cari Confratelli, voi siete maestri ed araldi". “Vostra preoccupazione prioritaria sia quella di promuovere e sostenere ‘un più convinto impegno ecclesiale a favore della nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l‘entusiasmo nel comunicare la fede’”. L'evangelizzazione "non è opera di alcuni specialisti, ma dell'intero Popolo di Dio, sotto la guida dei Pastori. Ogni fedele, nella e con la comunità ecclesiale, deve sentirsi responsabile dell'annuncio e della testimonianza del Vangelo". "Il Beato Giovanni XXIII - ha proseguito Benedetto XVI - aprendo la grande assise del Vaticano II prospettava 'un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale ed una formazione delle coscienze', e per questo - aggiungeva - 'è necessario che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo'. Potremmo dire - ha affermato il Papa - che la nuova evangelizzazione è iniziata proprio con il Concilio, che il Beato Giovanni XXIII vedeva come una nuova Pentecoste che avrebbe fatto fiorire la Chiesa nella sua interiore ricchezza e nel suo estendersi maternamente verso tutti i campi dell'umana attività. Gli effetti di quella nuova Pentecoste, nonostante le difficoltà dei tempi, si sono prolungati, raggiungendo la vita della Chiesa in ogni sua espressione: da quella istituzionale a quella spirituale, dalla partecipazione dei fedeli laici nella Chiesa alla fioritura carismatica e di santità". A questo riguardo, ha evidenziato, “non possiamo non pensare allo stesso Beato Giovanni XXIII e al beato Giovanni Paolo II, a tante figure di vescovi, sacerdoti, consacrati e di laici, che hanno reso bello il volto della Chiesa nel nostro tempo”. In realtà, ha detto Santo Padre ai vescovi, “questa eredità è stata affidata anche alla vostra cura pastorale. Attingete da questo patrimonio di dottrina, di spiritualità e di santità per formare nella fede i vostri fedeli, affinché la loro testimonianza sia più credibile”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “il vostro servizio episcopale vi chiede di ‘rendere ragione della speranza che è in voi’ a quanti sono alla ricerca della fede o del senso ultimo della vita”. Il Papa ha incoraggiato i vescovi a impegnarsi “affinché a tutti, secondo le diverse età e condizioni di vita, siano presentati i contenuti essenziali della fede, in forma sistematica ed organica, per rispondere anche agli interrogativi che pone il nostro mondo tecnologico e globalizzato”. Benedetto XVI ha ricordato anche l’importanza del Catechismo della Chiesa Cattolica, perché “la realtà in cui viviamo esige che il cristiano abbia una solida formazione!”. La fede, ha soggiunto, “chiede testimoni credibili” e il vescovo “primo testimone della fede” deve accompagnare il cammino dei credenti “offrendo l’esempio di una vita vissuta nell’abbandono fiducioso di Dio”: “Non si può essere, infatti, al servizio degli uomini, senza essere prima servi di Dio. Il vostro personale impegno di santità vi veda assimilare ogni giorno la Parola di Dio nella preghiera e nutrirvi dell’Eucaristia, per attingere da questa duplice mensa la linfa vitale per il ministero”. Un invito, poi, ad essere vicini ai “sacerdoti, con quell‘amore paterno che sa sostenere, incoraggiare e perdonare” e “attenti ai poveri e ai sofferenti, per sostenerli e consolarli, come anche per orientare coloro che hanno perduto il senso della vita”. Indispensabile la vicinanza “alle famiglie: ai genitori, aiutandoli ad essere i primi educatori della fede dei loro figli; ai ragazzi e ai giovani, perché possano costruire la loro vita sulla salda roccia dell‘amicizia con Cristo”. Infine, un invito ad avere “speciale cura dei seminaristi”, “affinché le comunità possano avere pastori maturi e gioiosi e guide sicure nella fede”.
 
TMNews, SIR
 

Il Papa a Loreto. Riunione tecnico-operativa a Montorso: 2mila i posti a sedere nel sagrato del Santuario, maxischermi e 300 volontari al lavoro

Nuovo incontro operativo dell’apparato che garantirà l’efficienza organizzativa e logistica per l’arrivo del Santo Padre a Loreto il 4 ottobre prossimo in occasione dei 50 anni dalla prima visita di un Papa nella città mariana. Ieri mattina a Montorso si è tenuta infatti tra tutti gli enti e le organizzazioni una riunione coordinata dal direttore della Protezione Civile della Regione Marche, Roberto Oreficini. Presenti anche il Vvcario della delegazione pontificia a Loreto, Andrea Principini e Marcello Bedeschi del comitato organizzatore. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti e i tecnici della Provincia di Ancona, del Comune di Loreto, dei diversi comparti della Protezione Civile, vigili del fuoco, Ferrovie dello Stato e forze dell’ordine per esaminare e confrontarsi sull’adozione delle migliori proposte sotto il profilo logistico: dall’accoglienza del Santo Padre e del seguito papale, e naturalmente dei pellegrini che arriveranno da tutta la regione e da fuori regione, alla viabilità e parcheggi, dall’assistenza sanitaria alla disposizione dei fedeli nel sagrato del Santuario. Qui infatti Benedetto XVI incontrerà i fedeli e celebrerà la Santa Messa dopo l’atterraggio in elicottero a Montorso e da lì il tragitto sulla Papamobile. Al seguito del Pontefice viaggerà il seguito papale, circa 30 persone tra cardinali e vescovi concelebranti. “Siamo già a buon punto perché la collaborazione tra gli enti e il meccanismo organizzativo per simili eventi sono già ben collaudati – ha affermato Oreficini – e dal 27 settembre la macchina operativa si sposterà a Loreto, proprio a Montorso. Informeremo costantemente i pellegrini e i cittadini sui migliori modi per raggiungere Loreto in quella giornata e sui percorsi più agevoli per assistere alla celebrazione della Messa”. Marcello Bedeschi, elogiando l’efficienza della macchina organizzativa che ha sempre ben figurato in numerose occasioni per le precedenti visite papali, ha ricordato i motivi che porteranno il Santo Padre a Loreto, non solo i 50 anni dalla visita di Giovanni XXIII e l’intercessione della Vergine Maria per i buon esiti dell’imminente Sinodo dei vescovi, ma anche una portata internazionale con l’avvio delle celebrazioni voluto proprio da Benedetto XVI nella città mariana per l’Anno della fede che si aprirà ufficialmente l’11 ottobre. Don Andrea Principini ha illustrato come sarà suddivisa l’area del sagrato dove saranno allestiti 2.170 posti a sedere e poi l’ingresso libero nelle vie Sisto V e Corso Boccalini dove saranno sistemati maxischermi e impianti di diffusione audio. Saranno presenti anche i pellegrini dalle città gemellate con Loreto: Andalo e Altoetting in Baviera, vicino al paese natale di Papa Ratzinger. Non ci saranno probabilmente treni speciali, ma c’è l’ampia disponibilità delle Ferrovie dello Stato ad incrementare i posti per i viaggiatori nelle corse ordinarie dei treni regionali che per Loreto percorrono il tragitto negli orari utili allo svolgimento della manifestazione. I parcheggi utilizzabili per le auto saranno quelli di Villa Musone (soprattutto per pullman e disabili) collegato con bus navetta al centro della città; il parcheggio del centro Congressi, del Campo Sportivo e il Park Europe ed altri più prossimi al centro storico.Naturalmente sono previsti percorsi e soste agevolate per i disabili oltre che punti mobili di assistenza sanitaria sia all’interno del Sagrato che nelle vie adiacenti. L’organizzazione sanitaria a cura della Protezione civile regionale prevede anche piani di emergenza straordinaria con l’apporto dei vigili del fuoco. Resterà comunque collegato per le emergenze sanitarie il numero 118. La macchina del Volontariato regionale tra Protezione civile e altre organizzazioni ecclesiali e civili conterà su circa 300 volontari che si aggiungeranno alle diverse forze di polizie per la sicurezza e l’ordine pubblico. Il Comitato tecnico raccomanda fin da ora che i gruppi organizzati di pellegrini e persone bisognose di accompagnamento di registrare la loro partecipazione sul sito dedicato all’evento: delegazione.santuarioloreto.it dove è possibile l’accredito stampa e trovare ulteriori informazioni.

Il Resto del Carlino

Superiore lefebvriani tedeschi: condannare errori del Concilio, celebrare con l'antico Messale e un nostro vescovo le condizioni per il ritorno a Roma

Il superiore dei lefebvriani tedeschi, padre Franz Schmidberger, ha spiegato, in un'intervista video pubblicata sul sito dei tradizionalisti tedeschi, che ci sono tre motivi che rendono difficile la conclusione positiva del negoziato con la Santa Sede per il ritorno nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. Innanzitutto è necessario, per la Fraternità Sacerdotale San Pio X, poter "continuare a condannare alcuni errori del Concilio Vaticano II - poter giocare a carte scoperte. In secondo luogo, poter usare esclusivamente i libri liturgici precedenti il 1962, in particolare il Messale. E in terzo luogo, che nella fraternità un vescovo proveniente dalle nostre fila abbia sempre il suo posto".

TMNews