giovedì 4 ottobre 2012

Benedetto XVI è tornato in Vaticano, conclusa la visita pastorale a Loreto. Prima di partire in elicottero l'incontro con gli organizzatori e lo scambio dei doni

Alle 17.28 circa, l'elicottero che portava il Papa da Loreto è atterrato nell'eliporto vaticano. Si è conclusa così la trentesima Visita pastorale di Benedetto XVI in Italia. Prima del congedo nel Centro Giovanni Paolo II in località Montorso, il Papa ha incontrato i familiari dell’arcivescovo Tonucci e gli organizzatori della visita. Tra i doni consegnatigli nella circostanza, quello del presidente della Regione Marche, cento fogli di carta intestata a Benedetto XVI realizzata a Fabriano con una tecnica antichissima, e la prima delle 50 copie di uno speciale Vangelo realizzato in occasione dell’Anno della fede, presentata dall’amministratore delegato di Tecnostampa e presidente della Confindustria della provincia di Ancona, Giuseppe Casali, e dal vicepresidente delle edizioni artistiche FMR, Fabio Lazzari.

Il Sismografo, L'Osservatore Romano

Custode del Convento di Assisi: vogliamo sentirci in comunione speciale con Benedetto XVI, pellegrino a Loreto e spiritualmente anche a qui, mentre fa memoria del pellegrinaggio di Giovanni XXIII

''In questa celebrazione vogliamo sentirci in comunione speciale con il Santo Padre Benedetto XVI, pellegrino a Loreto e spiritualmente anche in Assisi, mentre fa memoria del pellegrinaggio del Beato Giovanni XXIII nei medesimi Santuari del 4 ottobre 1962, alla vigilia dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II''. Così padre Giuseppe Piemontese, Custode del Sacro Convento di Assisi, nel saluto pronunciato durante la Celebrazione Eucaristica per la festa di San Francesco, patrono d'Italia. ''Desideriamo vivere questa celebrazione in onore del Santo Patrono d'Italia, come un preludio dell'apertura dell'Anno della fede - ha aggiunto -. I vescovi del Friuli, nel loro messaggio hanno scritto 'vogliamo qualificare questo nostro pellegrinare ad Assisi assegnandogli come titolo Con Francesco, varchiamo la porta della fede'. Tutti noi, mentre siamo sulla Tomba del Padre San Francesco, ci lasciamo guidare da Lui verso Gesù Cristo". "Mentre a Roma - ha ribadito padre Piemontese in un altro passaggio - i Padre sinodali si apprestano a riflettere sulle vie della Nuova Evangelizzazione, nei prossimi due giorni, qui in Assisi, credenti e non credenti si parleranno a cuore aperto sul tema 'Dio questo sconosciuto', nel cortile dei Gentili, anzi nel cortile di Francesco. San Francesco illumini quanti, soprattutto nella nostra Italia, nella sincerità della loro vita, cercano la verità, la giustizia e il bene dell'umanità''.

Asca

Il presidente delle Marche: la visita del Papa contribuisce a rafforzare la coesione della nostra comunità e noi lo ringraziamo per averci voluto onorare della sua presenza in un momento difficile per tante famiglie

''Oggi è una giornata importante per la comunità marchigiana. La visita del Santo Padre, ad appena un anno di distanza, nella nostra regione, è il segno del grande affetto che il Benedetto XVI ha per la nostra gente''. Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, al termine della Santa Messa celebrata dal Papa, in Piazza della Madonna, a Loreto. ''Ci sentiamo moralmente impegnati a onorare questo sua presenza e attenzione che ci riserva con una crescita complessiva sempre più forte della nostra comunità - ha aggiunto - . Questa visita contribuisce a rafforzare la coesione della nostra comunità e noi lo ringraziamo per averci voluto onorare della Sua presenza in un momento difficile per tante famiglie della nostra regione. Non possiamo che ringraziarlo e sentirci commossi per questa sua partecipazione''. Al Santo Padre il presidente ha donato un ''ricordo sobrio della terra marchigiana'': un cofanetto lavorato a mano delle Cartiere Miliani, con carta del tutto identica a quella del XIII secolo, che si conserva nell'archivio della Città di Fabriano.

Asca

Benedetto XVI al Centro Giovanni Paolo II a Montorso per il pranzo con i vescovi delle Marche: a Loreto tutti ci sentiamo a casa nostra. Il divertente congedo del Papa dai commensali

Nel percorso tra il sagrato del Santurio di Loreto e la sagrestia, a conclusione della Messa celebrata questa mattina, il Papa si è intrattenuto brevemente con il card. Carlo Caffarra, che assisteva alla celebrazione. L'arcivescovo di Bologna ha parlato in modo serrato con Benedetto XVI, che lo ha ascoltato con attenzione. Il Santo Padre gli ha affidato un messaggio per la città di Bologna: "Mi saluti tutti i fedeli di Bologna, tutta la città di Bologna, dica loro la mia gioia nel sapere che celebrano la festa di San Petronio. E dia la mia benedizione speciale a questa città". Il Papa si è quindi recato in auto al centro Giovanni Paolo II dove ha pranzato e ha sostato per il riposo. "Dobbiamo invocare la Vergine che ci aiuti ad offrire al mondo la verità che Dio c'è e ci vuole bene", ha detto Benedetto XVI ai vescovi delle Marche e ai cardinali durante il pranzo. E ha aggiunto:"A Loreto, nella casa di Maria, tutti ci sentiamo a casa nostra e io ho chiesto protezione per il Sinodo e per l'Anno della fede". "Confermando una tradizione ormai consolidata, il Papa ora si ritira a riposare, ma voi potete continuare a chiacchierare, a divertirvi, magari prendete anche il caffè". Con queste parole scherzose Benedetto XVI si è congedato dai commensali. All’incontro, che secondo i presenti si è svolto in clima festoso, ha partecipato con il seguito del Papa anche il card. Angelo Comastri nella sua qualità di arcivescovo emerito della prelatura di Loreto. Per il menù del pranzo offerto a Benedetto XVI sono stati preparati un antipasto misto seguito da passatelli in bordo, grigliata di carne mista alla brace con fagiolini e patate arrosto, dolci della Pasticceria del Picchio, caffè e liquori.

TMNews, Il Resto del Carlino

Il Papa: ritornare a Dio perché l’uomo ritorni ad essere uomo. Con Dio anche nei momenti difficili, di crisi, non viene meno l’orizzonte della speranza: l’Incarnazione ci dice che non siamo mai soli, Dio è entrato nella nostra umanità e ci accompagna

Nella piazza antistante il Santuario della Santa Casa, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione Eucaristica in onore della Beata Vergine Maria di Loreto. Hanno concelebrato con il Papa il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato di Loreto, mons. Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi. Nell'omelia, il Papa ha ricordato che "il 4 ottobre del 1962, il Beato Giovanni XXIII venne in pellegrinaggio a questo Santuario per affidare alla Vergine Maria il Concilio Ecumenico Vaticano II, che si sarebbe inaugurato una settimana dopo". Papa Benedetto XVI ha ricordato le parole pronunciate quel giorno da Papa Roncalli: "Ancora una volta, ed in nome di tutto l’episcopato, a Voi, dolcissima Madre, che siete salutata 'Auxilium Episcoporum', chiediamo per noi, Vescovo di Roma e per tutti i vescovi dell’universo di ottenerci la grazia di entrare nell’aula conciliare della Basilica di San Pietro come entrarono nel Cenacolo gli Apostoli e i primi discepoli di Gesù: un cuor solo, un palpito solo di amore a Cristo e alle anime, un proposito solo di vivere e di immolarci per la salvezza dei singoli e dei popoli. Così, per la vostra materna intercessione, negli anni e nei secoli futuri, si possa dire che la grazia di Dio ha prevenuto, accompagnato e coronato il ventunesimo Concilio Ecumenico, infondendo nei figli tutti della Santa Chiesa nuovo fervore, slancio di generosità, fermezza di propositi".
A distanza di cinquant’anni, ha proseguito Papa Ratzinger, "anch’io sono venuto qui pellegrino per affidare alla Madre di Dio due importanti iniziative ecclesiali: l’Anno della fede, che avrà inizio tra una settimana, l’11 ottobre, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, da me convocata nel mese di ottobre sul tema 'La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana'". "Qui a Loreto abbiamo l’opportunità di metterci alla scuola di Maria, di lei che è stata proclamata 'beata' perché 'ha creduto'. Questo Santuario, costruito attorno alla sua casa terrena, custodisce la memoria del momento in cui l'Angelo del Signore venne da Maria con il grande annuncio dell'Incarnazione, ed ella diede la sua risposta", ha detto Benedetto XVI. "Questa umile abitazione è una testimonianza concreta e tangibile dell'avvenimento più grande della nostra storia: l'Incarnazione; il Verbo si è fatto carne, e Maria, la serva del Signore, è il canale privilegiato attraverso il quale Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi. Maria ha offerto la propria carne, ha messo tutta se stessa a disposizione della volontà di Dio, diventando 'luogo' della sua presenza, 'luogo' in cui dimora il Figlio di Dio...La volontà di Maria coincide con la volontà del Figlio nell’unico progetto di amore del Padre e in lei si uniscono cielo e terra, Dio creatore e la sua creatura. Dio diventa uomo, Maria si fa 'casa vivente' del Signore, tempio dove abita l’Altissimo".
"Il Beato Giovanni XXIII cinquant'anni fa, qui a Loreto invitava a contemplare questo mistero, a 'riflettere su quel congiungimento del cielo con la terra, che è lo scopo dell'Incarnazione e della Redenzione', e continuava affermando che lo stesso Concilio aveva come scopo di estendere sempre più il raggio benefico dell'Incarnazione e Redenzione di Cristo in tutte le forme della vita sociale. E' un invito - ha proseguito il Papa - che risuona oggi con particolare forza. Nella crisi attuale che interessa non solo l'economia, ma vari settori della società, l'Incarnazione del Figlio di Dio ci dice quanto l'uomo sia importante per Dio e Dio per l'uomo. Senza Dio l'uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sulla solidarietà e sull'amore, le cose materiali sui valori, l'avere sull'essere. Bisogna ritornare a Dio perché l'uomo ritorni ad essere uomo. Con Dio anche nei momenti difficili, di crisi, non viene meno l'orizzonte della speranza: l'Incarnazione ci dice che non siamo mai soli, Dio è entrato nella nostra umanità e ci accompagna". "Dove abita Dio - ha detto il Papa - dobbiamo riconoscere che tutti siamo 'a casa'; dove abita Cristo, i suoi fratelli e le sue sorelle non sono più stranieri. Maria, che è madre di Cristo è anche nostra madre, ci apre la porta della sua Casa, ci guida ad entrare nella volontà del suo Figlio. E' la fede, allora, che ci dà una casa in questo mondo, che ci riunisce in un'unica famiglia e che ci rende tutti fratelli e sorelle". Per questo, ha aggiunto, “contemplando Maria dobbiamo domandarci se anche noi vogliamo essere aperti al Signore, se vogliamo offrirgli la nostra vita perché sia una dimora per Lui; oppure se abbiamo paura che la presenza del Signore possa essere un limite alla nostra libertà, e se vogliamo riservarci una parte della nostra vita, in modo che possa appartenere soltanto a noi”. Ma “è proprio Dio - ha precisato il Pontefice - che libera la nostra libertà, la libera dalla chiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso, di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensione che la realizza in senso pieno: quella del dono di sé, dell’amore, che si fa servizio e condivisione”. "La fede ci fa abitare, dimorare, ma ci fa anche camminare nella via della vita".
Il Papa ha proseguito con un esempio: "Anche a questo proposito, la Santa Casa di Loreto conserva un insegnamento importante. Come sappiamo, essa fu collocata sopra una strada. La cosa potrebbe apparire piuttosto strana: dal nostro punto di vista, infatti, la casa e la strada sembrano escludersi. In realtà, proprio in questo particolare aspetto, è custodito un messaggio singolare di questa Casa. Essa non è una casa privata, non appartiene a una persona o a una famiglia, ma è un'abitazione aperta a tutti, che sta, per così dire, sulla strada di tutti noi. Allora, qui a Loreto troviamo una casa che ci fa rimanere, abitare, e che nello stesso tempo ci fa camminare, ci ricorda che siamo tutti pellegrini, che dobbiamo essere sempre in cammino verso un'altra abitazione, verso la casa definitiva, verso la Città eterna, la dimora di Dio con l'umanità redenta". Benedetto XVI si è quindi soffermato su un ulteriore “punto importante” del racconto evangelico dell’Annunciazione; “un aspetto che non finisce mai di stupirci: Dio domanda il 'sì' dell’uomo, ha creato un interlocutore libero, chiede che la sua creatura Gli risponda con piena libertà”. Dio, ha fatto notare il Papa dopo aver citato un passo dei sermoni “In Laudibus Virginis Matris” di s. Bernardo, “chiede la libera adesione di Maria per diventare uomo. Certo, il 'sì' della Vergine è frutto della Grazia divina. Ma la grazia non elimina la libertà, al contrario, la crea e la sostiene. La fede non toglie nulla alla creatura umana, ma ne permette la piena e definitiva realizzazione”. "In questo pellegrinaggio che ripercorre quello del Beato Giovanni XXIII - e che avviene, provvidenzialmente, nel giorno in cui si fa memoria di San Francesco di Assisi vero 'Vangelo vivente' - vorrei affidare alla Santissima Madre di Dio tutte le difficoltà che vive il nostro mondo alla ricerca di serenità e di pace, i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, i desideri dei giovani che si aprono alla vita, le sofferenze di chi attende gesti e scelte di solidarietà e di amore". "Vorrei affidare alla Madre di Dio - ha concluso il Papa - anche questo speciale tempo di grazia per la Chiesa, che si apre davanti a noi".

TMNews, SIR

VISITA PASTORALE A LORETO NELL’ANNIVERSARIO DEI 50 ANNI DEL VIAGGIO DI GIOVANNI XXIII NELLA CITTÀ MARIANA - il testo integrale dell'omelia del Papa
 

Giovani, famiglie, malati e i volontari dell’Unitalsi tra i fedeli nella piazza di Loreto: un appuntamento importante. Con la benedizione del Papa non c'è modo migliore di cominciare l'Anno della fede

Tra i fedeli che affollano la piazza di Loreto in attesa dell’inizio della celebrazione presieduta dal Papa, anche i malati e i volontari dell’Unitalsi, di casa a Loreto, come a Lourdes e negli altri santuari mariani. “Abbiamo portato circa 200 persone dalle 15 sezioni delle Marche - dice l’assistente ecclesiastico regionale Unitalsi, don Stefano Conigli. - Per i malati, ma anche per me, questo è un appuntamento importante”.“I sofferenti - prosegue il sacerdote - sono confortati dalla Madonna e quando si trovano di fronte alla sua statua, nella Casa della Basilica, sentono una ‘presenza’, avvertono che qualcuno li guarda. Spero che il Papa dica qualcosa che ci aiuti a comprendere più profondamente il mistero del dolore e della sofferenza e che la malattia non è una disgrazia ma un’occasione di santità”. Tanti i giovani presenti in piazza, come i ragazzi della prima ragioneria di Loreto: “Siamo qui con il nostro professore di religione - raccontano - e non vediamo l’ora di incontrare il Papa. Lo abbiamo già visto a Loreto, per l’Agorà dei giovani, e ci ha fatto una grande impressione. Tra poco riceveremo la Cresima e questa giornata è per noi un momento di riflessione e di preparazione”. Molte anche le famiglie, come quella di Leonardo e Ginevra Domino, che sono qui con le due bambine: “Abbiamo preso un giorno di ferie e le bimbe non sono andate a scuola per essere presenti a questo appuntamento straordinario. Questo è l’Anno della fede e non c’era modo migliore di cominciarlo che ricevere la benedizione del Papa”.

SIR

La preghiera nella Santa Casa di Nazaret e l'accensione della Lampada per l'Italia. Benedetto XVI saluta la comunità francescana e le suore missionarie del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata

Prima di celebrare la Santa Messa sul sagrato della Basilica di Loreto, Papa Benedetto XVI è entrato nel Santuario per l'adorazione eucaristica, quindi si è raccolto in preghiera nella Santa Casa di Nazaret, secondo la tradizione supportata dagli angeli nella città mariana. Accompagnato dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, da mons. Rino Fisichella, dal segretario del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterovic, e dal segretario mons. Georg Ganswein, Papa Ratzinger ha attraversato la navata su una pedana mobile, per poi appoggiarsi al bastone, ma è apparso sorridente e non affaticato. All’interno del santuario lo hanno accolto il ministro generale dell’ordine dei cappuccini, Mauro Jöhri, e la comunità francescana di 27 frati cui è affidata la cura pastorale del tempio mariano. Con loro i sacerdoti delle cinque parrocchie che compongono la prelatura territoriale di Loreto e alcune Sorelle francescane missionarie del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata, guidate dalla fondatrice, madre Maria Elisabetta Patrizi. Tutti il Papa ha voluto salutare uno per uno. Ha anche trovato il modo di scherzare con il frate più anziano della prelatura: l’arcivescovo di Loreto, monsignor Giovanni Tonucci, glielo ha presentato come il "piu’ anziano", ma il Papa gli ha stretto la mano dicendo "Ma no, è giovanissimo!". All’interno del sacello marmoreo bramantesco che conserva la Santa Casa di Nazaret, il Papa si è inginocchiato per l’adorazione del Santissimo Sacramento e ha acceso la Lampada per l’Italia, quella stessa che Giovanni Paolo II volle accendere quando, il 10 dicembre 1994, si recò nel santuario per guidare la "grande preghiera" per il Paese che stava attraversando un momento di grandi difficoltà.

Il Resto del Carlino, L'Osservatore Romano

Mons. Tonucci: viene a ricordarci la nostra vocazione e affida a noi e a tutta la Chiesa il dono dell’Anno della fede. Il sindaco: conferma il legame tra il Papa e il popolo, il legame intimo tra il Papa e Loreto

Ha espresso il su “grazie” a nome di “tutto il popolo fedele di Loreto” l’arcivescovo d Loreto, mons. Giovanni Tonucci, salutando questa mattina Papa Benedetto XVI, appena arrivato nella cittadina marchigiana. Nella piazza gremita da migliaia di persone, anziani, disabili, fedeli, seduti e in piedi, mons. Tonucci rivolgendosi al Papa ha affermato che “Lei, Padre Santo, viene a ricordarci la nostra vocazione e affida a noi, e attraverso di noi a tutta la Chiesa, il dono dell’Anno della fede, occasione privilegiata per rinnovare e rendere più energico il nostro impegno di testimonianza del messaggio di Cristo e della presenza della Sua Persona nella nostra vita”. Il prelato ha sottolineato che “Lei viene per confermare in noi la fiamma della fede, quella luce che, nel segno di una piccola candela, ogni famiglia della Prelatura di Loreto accenderà ogni giorno di questo anno, per vivere alcuni momenti di ascolto, di riflessione e di preghiera, a contatto con la Parola di Dio e con i testi del Catechismo della Chiesa Cattolica”. In questo senso “il Santuario dell’Incarnazione ci ricorda quotidianamente l’origine della nostra salvezza e ci pone a contatto immediato con quell’assenso che Maria ha dato al progetto di amore di Dio”. E dunque “l’Amen di Maria diventa il modello e lo stimolo per l‘Amen’ alla chiamata di Dio nella vita di ciascuno di noi”. In precedenza il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, ha affermato che “tornare a Loreto, in occasione del 50° anniversario della visita di Giovanni XXIII il Papa buono, ripercorrere idealmente la Via Lauretana, l’antica via di pellegrinaggio tra Roma e Loreto, farsi pellegrino, tra i tanti, per pregare tra le mura che custodiscono il mistero dell’incarnazione, celebrare e impartire il magistero nella ‘nostra’ Piazza della Madonna, confermano il legame tra il Papa e il popolo, il legame intimo tra il Papa e la città di Loreto”. Dopo i saluti sul sagrato si è proceduto allo scambio dei doni: tra di essi un ritratto del Santo Padre e la riproduzione dell’Atlas Marianus del 1702 composto dal 22 cartine geografiche in cui sono indicati i luoghi di culto mariani di tutto il mondo; il Pontefice regala a mons. Tonucci un calice per le celebrazioni.
 
SIR
 
 

L'arrivo del Papa a Loreto. Benedetto XVI in Papamobile percorre la piazza del Santuario della Santa Casa gremita da 5mila fedeli, altri 5mila nel centro della cittadina

Questa mattina il Papa è tornato in visita pastorale a Loreto dove si trova uno dei più importanti Santuari del mondo. Benedetto XVI segue le orme del suo predecessore, Papa Giovanni XXIII, che giunse nella città marchigiana 50 anni fa per affidare i lavori del Concilio Vaticano II, per affidare all’intercessione della Vergine Maria i lavori del Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione e l’Anno della fede. Benedetto XVI è giunto in elicottero a Loreto: l'apparecchio è atterrato nel piazzale del Centro Giovanni Paolo II in località Montorso. Ad accogliere il Papa l’arcivescovo prelato Giovanni Tonucci e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, in rappresentanza del Governo Italiano. L’arrivo del Pontefice è stato salutato dal suono a festa di tutte le campane delle parrocchie della cittadina mariana delle Marche. Nel centro per la pastorale giovanile Papa Ratzinger ha salutato anche il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco, e il nunzio apostolico in Italia, mons. Adriano Bernardini. Erano presenti anche il prefetto di Ancona, Paolo Orrei, dal sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, il commissario della provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, e il direttore del Centro Giovanni Paolo II, don Francesco Pierpaoli. Il Papa è subito partito in auto panoramica verso il Santuario Lauretano. Preceduto dall’arrivo della statua della Madonna di Loreto, portata a mano dai militari dell’aeronautica di cui è patrona, alle 10.00, perfettamente in orario, la Papamobile è entrata nella piazza di Loreto salutata dallo sventolio di migliaia di cappelli e fazzoletti bianchi. L’entusiasmo per l’arrivo di Benedetto XVI è tangibile e come succede spesso una mamma ha porso al Pontefice il bambino che lo prende in braccio e lo benedice. La Questura di Ancona ha stimato in oltre 10mila le persone che sono presenti oggi nel centro di Loreto per la Messa del Papa. Di esse solo 5mila hanno trovato posto nel piazzale della Santa Casa. Gli altri hanno dovuto accontentarsi di vedere passare Benedetto XVI in Papamobile e di ascoltarne la voce dagli altoparlanti.

Il Resto del Carlino, SIR