giovedì 4 ottobre 2012

La preghiera nella Santa Casa di Nazaret e l'accensione della Lampada per l'Italia. Benedetto XVI saluta la comunità francescana e le suore missionarie del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata

Prima di celebrare la Santa Messa sul sagrato della Basilica di Loreto, Papa Benedetto XVI è entrato nel Santuario per l'adorazione eucaristica, quindi si è raccolto in preghiera nella Santa Casa di Nazaret, secondo la tradizione supportata dagli angeli nella città mariana. Accompagnato dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, da mons. Rino Fisichella, dal segretario del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterovic, e dal segretario mons. Georg Ganswein, Papa Ratzinger ha attraversato la navata su una pedana mobile, per poi appoggiarsi al bastone, ma è apparso sorridente e non affaticato. All’interno del santuario lo hanno accolto il ministro generale dell’ordine dei cappuccini, Mauro Jöhri, e la comunità francescana di 27 frati cui è affidata la cura pastorale del tempio mariano. Con loro i sacerdoti delle cinque parrocchie che compongono la prelatura territoriale di Loreto e alcune Sorelle francescane missionarie del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata, guidate dalla fondatrice, madre Maria Elisabetta Patrizi. Tutti il Papa ha voluto salutare uno per uno. Ha anche trovato il modo di scherzare con il frate più anziano della prelatura: l’arcivescovo di Loreto, monsignor Giovanni Tonucci, glielo ha presentato come il "piu’ anziano", ma il Papa gli ha stretto la mano dicendo "Ma no, è giovanissimo!". All’interno del sacello marmoreo bramantesco che conserva la Santa Casa di Nazaret, il Papa si è inginocchiato per l’adorazione del Santissimo Sacramento e ha acceso la Lampada per l’Italia, quella stessa che Giovanni Paolo II volle accendere quando, il 10 dicembre 1994, si recò nel santuario per guidare la "grande preghiera" per il Paese che stava attraversando un momento di grandi difficoltà.

Il Resto del Carlino, L'Osservatore Romano