martedì 8 febbraio 2011

Il card. Kasper: nel 1970 chiedemmo uno studio sul celibato, non di abolirlo. I tempi sono cambiati e questa disciplina è un bene per la Chiesa

Il card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, ha affermato che “i tempi sono cambiati” da quando ha chiesto uno studio sulla necessità del celibato obbligatorio per i sacerdoti, nel 1970, e ha ribadito di non aver mai chiesto l'abolizione di questa pratica della Chiesa. Il porporato firmò come l'attuale Papa, Joseph Ratzinger, un memorandum ai vescovi tedeschi di un gruppo di nove teologi, tra cui Karl Rahner, Otto Semmelroth e Karl Lehmann, chiedendo uno studio sull'obbligatorietà del celibato. In alcune dichiarazioni all'agenzia portoghese Ecclesia, il porporato ha chiarito che l'intenzione era quella di “discutere” la questione, ma senza alcuna proposta di “abolire” questa disciplina ecclesiale. “Nel frattempo si è discusso molto, ci sono stati tre Sinodi mondiali che hanno parlato del celibato e si è deciso di mantenere questa disciplina, e io stesso credo che il celibato sia un bene per la Chiesa”, ha segnalato il cardinale. Nell'ultima settimana, più di 140 teologi cattolici di università tedesche, svizzere e austriache hanno sottoscritto la petizione “Chiesa 2011: un rinnovamento indispensabile” chiedendo una riforma di fondo della Chiesa e affrontando, tra le altre questioni, la fine del celibato obbligatorio per i sacerdoti. Il card. Kasper ha ammesso che la discussione “non è mai chiusa”, ma ha sottolineato che la decisione della Chiesa in materia “è presa” e che l'attuale Papa non pensa di “cambiare questa disciplina” del celibato obbligatorio.

Zenit

'Verbum Domini'. Ouellet: di fronte a crisi di identità del cristianesimo in ambienti pluralisti la Chiesa risponde con un nuovo annuncio della Parola

La relativizzazione della Bibbia, che nega il suo valore di Parola di Dio, rappresenta un'autentica crisi sia esterna che interna alla Chiesa stessa, afferma il card. Marc Ouellet (nella foto con Benedetto XVI), Prefetto della Congregazione per i vescovi. Il relatore del Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio, svoltosi in Vaticano nell'ottobre 2008, ha pronunciato ieri mattina presso il Palazzo dei Congressi di Madrid la prima conferenza del Congresso “La Sacra Scrittura nella Chiesa”, che si chiuderà il 9 febbraio e al quale partecipano 800 persone. “Negli ultimi decenni, una profonda crisi scuote le basi della cultura europea”, ha constatato il porporato canadese. “Una nuova ragion di Stato impone la sua legge e cerca di relegare in secondo piano le radici cristiane dell'Europa. Sembrerebbe che, in nome della laicità, la Bibbia debba essere relativizzata, per dissolversi in un pluralismo religioso e scomparire come referente culturale normativo”, ha osservato. La crisi, ha aggiunto, “è penetrata anche all'interno della Chiesa, visto che una certa esegesi razionalista si è impossessata della Bibbia per sezionare le varie tappe e forme della sua composizione umana, eliminando i prodigi e i miracoli, moltiplicando le ipotesi e seminando non di rado confusione tra i fedeli”. In questo modo, ha riconosciuto, sorgono domande inquietanti: “La Sacra Scrittura non sarà altro che parola umana? Non è vero che i risultati delle scienze storiche invalidano la testimonianza biblica, e quindi la credibilità della Chiesa? Come possiamo continuare a credere, e chi dobbiamo ascoltare?”. Il Sinodo dei vescovi del 2008, ha spiegato il suo relatore, ha confermato la risposta della Chiesa a queste domande. “Negli interventi dei vescovi si sentiva l'urgenza di approfondire il modo di affrontare il testo biblico. Oltre al metodo storico-critico, di cui si riconoscono meriti e limiti, i Padri del Sinodo hanno raccomandato intensamente la lectio divina”, la meditazione orante della Parola di Dio, “e hanno chiesto lo sviluppo del senso spirituale della Scrittura, sulla linea della grande tradizione patristica”. Parallelamente a questa riflessione della Chiesa universale, la Conferenza Episcopale spagnola sta perfezionando una versione ufficiale della Bibbia adattata alla cultura attuale, con tutte le garanzie del rigore scientifico e della comunione ecclesiale, ha riconosciuto il card. Ouellet. “Spero che tutta la Spagna benefici di questa iniziativa e possa mostrare all'Europa, oggi come in altre epoche, un cammino rinnovato per l'annuncio del Vangelo”, ha confessato. Nel suo intervento, l'ex primate del Canada ha presentato l'Esortazione Apostolica postsinodale "Verbum Domini", in cui Benedetto XVI raccoglie le conclusioni del Sinodo sulla Parola e dà impulso alla nuova evangelizzazione, “invitando pastori, fedeli ed esperti nella Bibbia a ritrovare la Parola divina nelle parole umane del testo sacro”. “Di fronte alla sfida della secolarizzazione dell'Occidente cristiano e della crisi di identità del cristianesimo in ambienti pluralisti, la Chiesa risponde con un nuovo annuncio della Parola vivente di Dio in Gesù Cristo, che invita a un rinnovato atto di fede nella Sacra Scrittura”, ha indicato il cardinale.

Zenit

I vescovi dell'India sperano in un viaggio di Benedetto XVI nel 2012 per canonizzare Madre Teresa. Murphy O'Connor: se sta fisicamente bene verrà

I vescovi indiani sperano che il Papa si rechi nel paese asiatico l'anno prossimo. "Ogni volta che incontro il Papa gli parlo di una visita in India. Sono indiani diversi suoi studenti di quando insegnava. E' interessato a venire in India e vedere i suoi studenti", ha affermato il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, a quanto riferito dalla stampa locale. "Forse, se Madre Teresa sarà canonizzata in India, probabilmente potrà venire qui per la cerimonia di canonizzazione", ha aggiunto il porporato, che ha precisato che, a causa dell'età avanzata, Benedetto XVI non visiterebbe tanti luoghi quanti ne visitò il suo predecessore. Il card. Cormac Murphy-O'Connor, inviato del Papa in India per commemorare il 25° anniversario del viaggio apostolico di Giovanni Paolo II, ha affermato: "Se sta fisicamente bene per venire in India, direi che verrà".

TMNews

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Seconda riunione del Consiglio speciale. Diffusi il Messaggio e gli altri documenti, anche a politici

“Le condizioni socio-politiche generali restano tese in vari Paesi del Medio Oriente. Le comunità cristiane soprattutto nei luoghi duramente colpiti da violenze e attentati hanno bisogno di sostegno materiale e morale e hanno diritto di esercitare la loro libertà di culto e di religione”. E’ quanto emerso dalla seconda Riunione del Consiglio speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale del Sinodo dei vescovi che si è riunita dal 20 al 21 gennaio scorso in Vaticano. L’ordine del giorno prevedeva, tra l’altro, lo studio dei documenti sinodali in vista di una collaborazione diretta alla preparazione del futuro documento pontificio postsinodale. In una nota diffusa oggi si sottolinea che “il rispetto delle comunità cristiane aiuta a spegnere in Medio Oriente eventuali focolai anti cristiani, ad arrestare l’emigrazione dei cristiani dalla regione, loro terra nativa, e favorisce il bene comune”. Dagli interventi dei partecipanti, tra cui il Segretario generale del Sinodo dei vescovi, mons. Nikola Eterović e i cardinali Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti, Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, si è appreso che “il Messaggio e gli altri documenti sinodali sono stati diffusi e talvolta tradotti per promuovere conferenze, studi, dibattiti da parte di clero, religiosi e laici. Il Messaggio è stato recapitato anche a personalità politiche”. In particolare in Siria si è svolto un Congresso internazionale sullo stato attuale delle relazioni islamo-cristiane soprattutto nei Paesi arabi. Anche a Gerusalemme ha avuto luogo un incontro organizzato per iniziativa del “Jerusalem Center for Jewish-Christian Relations” e dell’“Interreligious Coordinating Council”, con partecipazione di cristiani ed ebrei, che ha favorito una informazione più oggettiva sull’Assemblea sinodale. In ambito cristiano si sono svolti incontri ecumenici e sessioni di dialogo islamo-cristiano, con notevole partecipazione anche di Ortodossi. Ora, conclude la nota, “si attende con interesse la pubblicazione dell’Esortazione postsinodale”. La terza riunione del Consiglio si terrà nei giorni 30 e 31 marzo 2011.

SIR