giovedì 30 settembre 2010

Alla vigilia dell'Incontro di preghiera per la pace Benedetto XVI riceve il fondatore e il presidente della Comunità di Sant'Egidio con mons. Paglia

Questa mattina Papa Benedetto XVI ha ricevuto il prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, il presidente Marco Impagliazzo e mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia (foto). Un'udienza si è tenuta alla vigilia dell'Incontro interreligioso di preghiera per la pace nello ''spirito di Assisi'' che si terrà a Barcellona dal 3 al 5 ottobre prossimi. L'Incontro di quest'anno ha per titolo ''Vivere insieme in un tempo di crisi. Famiglia di Dio, famiglia di popoli''. Udienza nel corso della quale, si legge in una nota diffusa dalla Comunità, sono stati affrontati anche i temi delle povertà in Europa e nel mondo. ''Ci si è soffermati sulle maggiori questioni sociali emerse a seguito della crisi economico-finanziaria di questi anni e sulle povertà in aumento in Europa. Uno dei temi evocati è stata - aggiunge Sant'Egidio - l'Africa con riferimento ai maggiori programmi di solidarietà della Comunità nel continente africano''. In questo senso, si ricorda, il programma ''Dream'', che cura 90.000 malati di Aids in 10 paesi africani e ''Bravo'' (Birth Registration for All Versus Oblivion) programma di registrazione allo stato civile dei bambini africani.

La Libreria Editrice Vaticana alla Fiera del Libro di Francoforte. 'Luce del mondo' il titolo del libro-intervista al Papa di Peter Seewald

Dal 6 al 10 ottobre la Libreria Editrice Vaticana parteciperà alla 62° edizione della Fiera del Libro di Francoforte. Lo rende noto un comunicato stampa della LEV. L’editrice vaticana, nel cui stand sarà presente la produzione della Biblioteca Apostolica Vaticana, che per l’occasione presenta il primo volume della sua monumentale storia, e dei Musei Vaticani, espone le ultime novità librarie in uno stand di oltre 80 metri quadrati al centro del quale farà bella mostra una gigantografia tridimensionale del primo volume dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. L’attenzione degli editori internazionali sarà certamente centrata sul Gesù di Nazaret per il quale si stanno ultimando le traduzioni e per il nuovo libro intervista a Benedetto XVI del giornalista tedesco Peter Seewald dal titolo “Luce del mondo”. Altro momento importante sarà il Forum Dialog del 7 ottobre (Hall 6.1 E 913) sulla produzione editoriale mondiale dei viaggi di Benedetto XVI. “Travelling with the Pope” è il titolo di questo incontro che vedrà partecipare esponenti internazionali dell’editoria cattolica e non: don Giuseppe Costa, direttore della LEV, Burkhard Menke, della casa editrice tedesca Herder, Paul Henderson, della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, Martin Fergal, dell’inglese Catholic truth society, e Pierluca Azzaro, dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. I viaggi di Benedetto XVI vengono puntualmente riportati in una collana della Libreria editrice vaticana che con la sua accattivante veste grafico-editoriale propone tutti i discorsi, omelie e interviste del Santo Padre durante i singoli viaggi. Fra l’altro si ricorda che a coronamento dei cinque anni di pontificato il segretario particolare di Sua Santità, mons.Georg Gänswein, ha pubblicato presso Herder l’edizione tedesca e con la LEV la versione italiana del volume “Benedetto XVI Urbi et orbi. Con il Papa per le vie di Roma e del mondo” che ha ottenuto il Premio Capri-San Michele 2010 per la sezione immagini-verità. In tutti i viaggi Benedetto XVI segue e mette in pratica ciò che nel discorso inaugurale del Suo ministero petrino, il 24 aprile 2005, dichiarò: “Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire le mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parole e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia”. La Libreria editrice vaticana e gli editori interessati alla pubblicazione dei resoconti dei viaggi papali si rendono partecipi di questa grande avventura della Chiesa attraverso questo Papa dai gesti misurati ma incisivi e dalle parole pacate e profonde che rivelano lo stile ed il coraggio di un uomo che parla di Dio.

Il Velino

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Si delinea la partecipazione dei 100mila italiani. Don Anselmi: tanti giovani continuano ad amare la Chiesa

Cento mila giovani accompagnati da più di 100 vescovi, oltre 100 le diocesi che si sono gemellate con quelle spagnole, 18 i gruppi che animeranno il Festival della Gioventù. Manca poco meno di un anno dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011 e si delinea già la partecipazione italiana. Le diocesi, i gruppi, i movimenti e le aggregazioni laicali, secondo quanto riferisce in un’intervista all'agenzia SIR, il responsabile del Servizio nazionale CEI per la pastorale giovanile don Nicolò Anselmi, si stanno muovendo per organizzare una trasferta molto attesa e certamente più facile rispetto a quella di Sydney 2008 quando gli italiani furono circa 10 mila. Circa i gemellaggi con le diocesi spagnole don Anselmi spiega che “quelle liguri si sono tutte gemellate con quella spagnola di San Sebastian, quelle umbre con Santiago de Compostela, le toscane con Valencia, eccetto Massa Carrara che andrà a Madrid. Le singole diocesi di Lombardia, Marche e Piemonte hanno ciascuna la propria ‘gemella’ spagnola”. Ma sono tutte le diocesi italiane a lavorare in questa direzione. Sul numero previsto di 100mila italiani don Anselmi si dice convinto che questo “testimonia la vitalità delle nostre diocesi e senso di ecclesialità”: i giovani non partono per “farsi una vacanza in Spagna ma per fare un’esperienza di Chiesa con il Papa”. Non pesa, dunque, sui giovani lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa che pure ha “lasciato un segno”. “Sto notando – dichiara il sacerdote - che tanti nostri giovani continuano ad amare la Chiesa dimostrando maturità e fiducia, senza cadere in facili generalizzazioni dannose”. La creatività e l’organizzazione italiana riproporrà anche a Madrid quel “punto di riferimento” che è ‘Casa Italia’ allestito presso la scuola italiana vicina alla sede del Comitato organizzatore spagnolo. “Cercheremo anche di dare supporto a quei 18 gruppi italiani che animeranno il Festival culturale della GMG. Stiamo pensando, inoltre, ad una ‘Festa degli Italiani’, che però non avrà le caratteristiche di un mega raduno per mancanza di spazi adeguati”. Non mancherà la tradizionale sacca contenente, tra le varie cose, una stoffa colorata con la quale “i giovani potranno confezionarsi qualcosa di tipico, un cappellino, un rosario, un vademecum di preghiera e canti, uno stuoino e la bandiera italiana”. “Nel 2011 – ricorda don Anselmi - si festeggerà il 150° anniversario dell’unità d’Italia” e la GMG “può essere l’occasione per rinsaldare i vincoli”. Intanto, anche in preparazione alla GMG è atteso in libreria per metà ottobre un volume di preghiere, testimonianze e proposte di impegno.

SIR

Il Papa a Palermo. I vescovi siciliani: avvenimento storico che servirà a risvegliare le coscienze per guardare al futuro con maggiore speranza

“Palermo si aspetta che la visita di Benedetto XVI sia un sostegno per quanti sono alla ricerca di risposte personali al dramma creato dalla disoccupazione, dalla disgregazione familiare, dall’oppressione di una quotidianeità che sembra non avere vie di scampo nella sua oscena povertà di valori o di mezzi”. Lo sostiene l’arcivescovo del capoluogo siciliano, mons. Paolo Romeo, che oggi ha incontrato la stampa durante la presentazione della visita del Pontefice nella città. Lo ha fatto nella qualità di presidente della Conferenza Episcopale siciliana, insieme a mons. Mario Russotto, vescovo delegato per gli uffici della Pastorale giovanile e della famiglia, che ha presentato il convegno “Lo sguardo del coraggio…per una educazione alla speranza”, per cui 1300 i delegati delle 18 diocesi siciliane domani e dopodomani si incontreranno all’Hotel Saracen di Isola delle Femmine. L’arcivescovo enuncia a chiare lettere il significato di questa visita: “Servirà a risvegliare le coscienze, per guardare al futuro con maggiore speranza”. Ecco perchè migliaia e ancora migliaia di fedeli siciliani riempiranno le strade palermitane domenica prossima, celebrando un avvenimento che lo stesso Romeo definisce “storico”. Una data, quella del prossimo 3 ottobre, a cui si lavora da tempo, da quando Benedetto XVI ha colto l’invito della Chiesa siciliana a visitare l’Isola. Tutto è partito con una lettera, datata 23 maggio 2009: “Il Pontefice ci rispose con un sorriso – ricorda Romeo – che sarebbe venuto volentieri in Sicilia”. “La visita di Sua Santità Benedetto XVI a Palermo rappresenta il culmine di un cammino intrapreso tre anni fa da tutte le diocesi siciliane, un cammino verso il coinvolgimento dei giovani nella vita religiosa, l’incontro con le famiglie e la trasmissione della fede alle nuove generazioni. Dalla visita di Benedetto XVI voluta a gran voce da tutti noi vescovi siciliani ci aspettiamo un momento di grande stimolo nel nostro percorso di trasmissione di fede". Ma mons. Romeo, illustrando l’evento, non ha tralasciato di sottolineare che “questa visita si inserisce nel cammino delle Chiese di Sicilia, vogliamo presentare al Santo Padre e al mondo il vero volto della Sicilia, che non è fatto solo di emergenza rifiuti, dalla mafia e dai problemi sociali, ma da una storia che hanno segnato i nostri Santi”. Toccate e fuga pure su alcuni mali che affliggono la società contemporanea. Dall’agnosticismo al laicismo imperanti. “Siamo stati inondati negli ultimi anni da uno tsunami di cultura favorita dai mezzi di comunicazione che sta gradualmente e in modo drammatico desacralizzando la nostra società”. E aggiunge: “Alla radice dei vizi della società siciliana c’è la mancanza di valori etici e morali. La Chiesa non può dare soluzioni dirette ai problemi sociali, ma il suo compito è formare coscienze per contribuire a costruire una società più giusta”. Poi, con un richiamo alle parole di don Pino Puglisi e del giudice Rosario Livatino, martiri della mafia, l’arcivescovo di Palermo ha invitato: “Se ognuno di noi facesse il proprio dovere nel suo piccolo si avrebbe una società migliore“. Sollecitando poi a mettere fine alle polemiche sulla visita del Santo Padre, ha ricordato che Benedetto XVI “viene a Palermo come stimolo e incoraggiamento per la Chiesa e per la società, da educare alla speranza e al coraggio di testimoniare la fede nella vita quotidiana”. A mettere a punto il calendario degli appuntamenti è stato mons. Carmelo Cuttitta, coordinatore della Segreteria organizzativa della visita, che confessa come si è lavorato “per rendere l’incontro con il Papa il più informale e gioviale possibile, sollecitando perché vi fossero molti momenti di condivisione”. Poi Cuttitta non manca di sottolineare come eventi di questa portata possano avere risvolti positivi nella realtà più immediata: “Sarebbe bello che il Papa venisse ogni due anni, per migliorare più spesso la situazione della città”.

BlogSicilia, Live Sicilia


Benedetto XVI rientra in Vaticano. Mons. Semeraro: anche per noi un dono della Provvidenza averlo vicino e godere della sua presenza fisica

Papa Benedetto XVI farà rientro nel pomeriggio nel Palazzo Apostolico in Vaticano. Il Pontefice lascerà così la sua residenza estiva di Castel Gandolfo dopo un soggiorno estivo iniziato il 7 luglio e praticamente interrotto solo dalla permanenza di quattro giorni nel Regno Unito. “Il saluto che darò al Santo Padre sarà ovviamente un arrivederci e anche l’inizio dell’attesa dei nuovi incontri”: con questi “sentimenti” mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, saluta Benedetto XVI parlando con l'agenzia SIR. Per Semeraro, quello nel Regno Unito è stato “un viaggio singolare, che è stato copiosamente benedetto da Dio. Nel salutarlo al suo rientro ho visto il volto felice del Papa”. Il 27 settembre, “congedandosi dalla comunità di Castello – ricorda il vescovo –, il Pontefice ha detto di ritenere un dono della Provvidenza la serenità dei giorni trascorsi; ancora di più possiamo dirlo noi che abbiamo potuto averlo vicino e godere della sua presenza fisica”. Anzi, “l’intera Chiesa di Albano ne è stata beneficata. È immaginabile la mia personale emozione nel sentirgli dire che egli la segue ‘con speciale e orante affetto nella sua vita di fede e di testimonianza cristiana’. Raccolte all’inizio di un nuovo anno pastorale, le parole e la benedizione del Papa sono per noi di grande stimolo e incoraggiamento”. “L’estate 2010 – afferma mons. Semeraro – è stata esternamente caratterizzata non soltanto per una presenza più prolungata (85 giorni in tutto), ma anche perché per la prima volta – è accaduto il primo settembre scorso – il Papa ha tenuto un’udienza pubblica del mercoledì sulla piazza antistante il Palazzo Apostolico. La presenza di pellegrini per la preghiera domenicale dell’Angelus è stata sempre molto alta e alcune domeniche pareva che il cortile non riuscisse a contenerli tutti. Il Papa ha pure avviato una simpatica tradizione: ogni domenica alcune mamme con fra le braccia i loro figlioletti sono state accompagnate da lui per incontrarlo, parlargli e ricevere la sua benedizione”. Nel pomeriggio, conclude il vescovo, “il saluto che darò al Santo Padre sarà ovviamente un arrivederci e anche l’inizio dell’attesa dei nuovi incontri. La prossima estate, poi, ci proponiamo di essere ancora più gioiosamente vicini a Benedetto XVI, per ringraziare insieme con lui il Signore per i sessant’anni della sua ordinazione sacerdotale. Anche per questo spirituale e lieto appuntamento, il Signore lo custodisca e lo sostenga”.

Asca, SIR

Il Papa a Palermo. I numeri della visita: 100mila fedeli alla Messa e 20mila giovani in Piazza Politeama. Un servizio sms per gli aggiornamenti

La visita a Palermo di Benedetto XVI di domenica ha messo in movimento una gigantesca macchina organizzativa con numeri "importanti", secondo quanto reso noto noti oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palermo, dall'ufficio stampa dell’evento. Ad attenderlo ci saranno le autorità ecclesiali, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, il sindaco Diego Cammarata, mons. Giuseppe Bertello, nunzio in Italia, e Antonio Zanardi Landi, ambasciatore d'Italia presso la Santa sede. Alla Messa, per la quale si attendono 100 mila fedeli provenienti da tutta la Sicilia con 650 autobus prenotati, parteciperanno 32 cardinali e vescovi, 700 sacerdoti concelebranti, 100 diaconi, 250 coristi Schola Cantorum, 10 orchestrali, 1.000 coristi, 300 ministri straordinari dell'Eucaristia, 300 accompagnatori dei ministri straordinari, 2 mila volontari. In Cattedrale (foto) sono invece previste tremila persone, tra clero, seminaristi e religiosi: inoltre nel cortile saranno allestiti dei megaschermi per permettere ai fedeli di seguire i riti che si svolgeranno in chiesa. All'incontro con i giovani a Piazza Politeama sono previste oltre 20 mila presenze, tra cui seimila scout. Infine otto reti radiotelevisive seguiranno in diretta la visita e sono accreditati 90 giornalisti, 50 fotografi, 130 cineoperatori e 30 troupe. Lo stesso ufficio stampa ha peraltro predisposto uno speciale servizio sms “per essere sempre aggiornati su tutte le novità e per ricordare gli appuntamenti collegati alla visita del Santo Padre a Palermo. Occorre semplicemente registrarsi cliccando sull’apposito spazio attivo sul sito www.ilpapaapalermo.it, oppure inviando ‘papaapalermo’ al numero 340/4399001 al costo di un sms da operatore”.

San Pietro e dintorni, SIR

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Mons. Eterović: dare la massima visibilità alla Chiesa in questa regione. L'arabo una delle lingue ufficiali

“Dare la massima visibilità alla Chiesa Cattolica in questa regione così vitale nella storia del cristianesimo, che pure da 2000 anni è attraversata da tensioni, conflitti, rivolgimenti religiosi e politici”. Nelle parole di mons. Nikola Eterović (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo segretario generale del Sinodo dei vescovi, tutta l’importanza del prossimo Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente che si terrà in Vaticano dal 10 al 24 ottobre. In un’intervista rilasciata a Terrasanta.net, il Segretario del Sinodo parla delle novità di questa assemblea speciale in cui l’arabo sarà “una delle lingue ufficiali”. “Sarà ricordato anche il ruolo della letteratura arabo-siriaca non solamente nelle tradizioni delle Chiese orientali ma anche nella formazione della cultura araba. Le comunità cristiane arabe – ricorda mons. Eterović - rappresentano un ponte naturale con l’islam. Altro tema è quello dell’educazione nella fede ed un ruolo particolare sarà riservato ai giovani. È molto importante che essi conoscano la Bibbia, sia l'Antico che il Nuovo Testamento. Questo avrà anche dei riflessi sul dialogo essenziale con l’ebraismo, che è uno dei grandi obiettivi del Sinodo, così come lo è il dialogo difficile ma necessario con l’islam”. Tra le sfide che i cristiani devono affrontare in questa regione, il Sinodo segnala quella della mancanza di libertà di religione che non si concilia con l’esigenza di testimonianza del Vangelo: “L’auspicio – spiega l’arcivescovo - è che si possa raggiungere la pace nella giustizia, e che il Sinodo possa segnare un passo avanti in questa direzione: se siamo autentici discepoli di Cristo, siamo anche operatori di pace”. “I cristiani, pur essendo una minoranza, possono dare un contributo formidabile nel cambiamento delle mentalità, a cominciare dal cuore riconciliato con Dio e con il prossimo e alla costruzione di una regione pacifica”. “Pur non avendo pretese politiche nell’assise sinodale che è di natura pastorale, - conclude mons. Eterović - non si potrà evitare di parlare anche di come migliorare concretamente la situazione di grande difficoltà in cui vivono i cristiani in molti Paesi”.

SIR

Il Papa a Palermo. Giornali diocesani siciliani: nel momento giusto, dobbiamo delineare orizzonti alti. Parlerà al cuore e alla mente di tutti

“Un’occasione straordinaria per la Sicilia”. Così don Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo, periodico della diocesi di Piazza Armerina, definisce la visita pastorale che il Papa compirà domenica a Palermo. “La visita di Papa Benedetto – scrive don Rabita nell’ultimo numero del periodico, in uscita in questi giorni – cade proprio nel momento giusto. Abbiamo bisogno di riprendere a volare, di delineare orizzonti alti verso i quali indirizzarci insieme, condotti dai nostri vescovi. Non per conquistare privilegi sociali o finanziamenti”. Il Papa, conclude il direttore, “sicuramente ci spronerà a studiare, progettare, lavorare di più insieme, senza personalismi né dogmatismi per una rinnovata primavera dello Spirito, memori del grande tributo di martirio e santità che la terra di Sicilia ha saputo dare alla testimonianza del Signore risorto”. “Benedetto XVI parlerà al cuore e alla mente di tutti i siciliani. Ovviamente si rivolgerà ai cattolici dell’Isola ma, secondo il suo stile semplice e chiaro, non farà mancare una appropriata ‘parola’ a coloro che si attendono qualcosa di positivo dal Successore di Pietro”. Così don Francesco Fiorino, direttore di Condividere, quindicinale della diocesi di Mazara del Vallo, sintetizza “le attese dei siciliani” per la visita del Papa. “Benedetto XVI – scrive don Fiorino nell’editoriale dell’ultimo numero del giornale, in uscita il 1° ottobre, – viene a Palermo per ricordarci che siamo ‘in debito’ verso l’amore di Colui che ‘ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga’, ma sicuramente ci spiegherà che non possiamo essere rassegnati o passivi – o peggio complici – di fronte alla violenza e alla corruzione mafiosa, né essere incapaci di ‘metterci insieme’, per offrire invece segnali di vitalità, di servizio alle persone e alla crescita della nostra Regione, vera ‘sponda’ nord dei popoli del Mediterraneo”.

SIR