mercoledì 11 febbraio 2009

Il nunzio apostolico in Portogallo: è desiderio del Papa recarsi presto nel Paese, terra di Santa Maria

"Papa Benedetto XVI desidera visitare presto il Portogallo", ha rivelato il nuovo Nunzio, mons. Rino Passigato, nella prima intervista dopo il suo arrivo nel Paese, concessa al programma Ecclesia dell'emittente RTP2, il secondo canale della televisione pubblica portoghese, il cui contenuto è stato reso noto dall'agenzia Ecclesia. Secondo quanto ha riferito il presule, il Papa lo ha ricevuto poco più di un mese fa, prima che si trasferisse in Portogallo per sostituire mons. Alfio Rapisarda, che ha presentato la rinuncia per motivi di età il 2 settembre scorso. "Quando sono stato ricevuto dal Santo Padre, mi ha detto: 'Spero di potermi recare in Portogallo in un futuro prossimo'". Anche se non si è parlato di date, Benedetto XVI vuole trovarsi "nella terra di Santa Maria" in un futuro "non lontano", ha spiegato monsignor Passigato. Si tratta, ha aggiunto, di un "fermo desiderio, un proposito dello stesso Santo Padre". Il nuovo Nunzio arriva in un momento in cui la Santa Sede e il Portogallo stanno negoziando le regole che concretizzeranno la disposizioni del Concordato firmato dai due Stati nel 2004. Per mons. Passigato, il Concordato "presuppone un punto molto importante di arrivo e di accordo", e la volontà di accordarsi è presente anche nella Commissione paritaria che lavora per tradurre in decreti e leggi il contenuto dell'accordo bilaterale. Il Nunzio sostiene che è necessario "valorizzare la presenza dei cattolici nella società", perché essi "rappresentano, dal punto di vista sociologico, l'80,8% della popolazione. E' una realtà che deve esprimersi in tutte le circostanze, in tutte le situazioni: nelle scuole, negli ospedali, nell'esercito... è una realtà!". Il presule si è anche riferito alla forte identità mariana della fede dei portoghesi, grazie alla devozione per la Madonna di Fatima. "Abbiamo una promessa, di Nostra Signora a Fatima, che assicura che il suo cuore trionferà e che il Portogallo rimarrà cattolico, credente, cristiano", ha concluso. "Se i cristiani in Portogallo manterranno fermo il loro amore per la Madonna, credo che manterranno viva anche la loro fede, che li porta direttamente a Gesù". Mons. Passigato è stato nominato Nunzio per il Portogallo l'8 novembre scorso. In passato aveva ricoperto questo incarico in Perù e in Bolivia.

Giornata del Malato. Benedetto XVI: la vita è uno scrigno prezioso da custodire anche se malata

La vita umana "non è un bene disponibile, ma un prezioso scrigno da custodire e curare con ogni attenzione possibile, dal momento del suo inizio fino al suo ultimo e naturale compimento". Il Papa torna a difendere con forza il dono della vita, anche in condizioni di gravi malattie. L'occasione è la XVII Giornata Mondiale del Malato, che la Chiesa celebra oggi, in coincidenza con la memoria liturgica della Vergine di Lourdes. Al termine di una solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal card. Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute e alla presenza di decine e decine di ammalati dell'Unitalsi, Benedetto XVI è sceso nella Basilica di San Pietro per salutarli e benedirli. E non poteva dunque esimersi dal proclamare un nuovo appello alla vita, e soprattutto all'assistenza delle persone gravemente malate. E' un richiamo generale a tutti quei casi in cui l'uomo vuole ergersi padrone di se stesso. "La fede ci aiuta a ritenere la vita umana bella e degna di essere vissuta in pienezza pur quando è fiaccata dal male", dice Papa Ratzinger. "Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto sempre più che la vita dell'uomo non è un bene disponibile - afferma il Papa - ma un prezioso scrigno da custodire e curare con ogni attenzione possibile, dal momento del suo inizio fino al suo ultimo e naturale compimento". "La vita - sottolinea il Pontefice - è mistero che di per se stesso chiede responsabilità, amore, pazienza, carità, da parte di tutti e di ciascuno. Ancor più è necessario circondare di premure e rispetto chi è ammalato e sofferente. Questo non è sempre facile; sappiamo però dove poter attingere il coraggio e la pazienza per affrontare le vicissitudini dell'esistenza terrena, in particolare le malattie e ogni genere di sofferenza. Per noi cristiani è in Cristo che si trova la risposta all'enigma del dolore e della morte". Per Benedetto XVI, dunque, "è alla 'scuola' del Cristo eucaristico che ci è dato di imparare ad amare la vita sempre e ad accettare la nostra apparente impotenza davanti alla malattia e alla morte". "Questa Giornata - prosegue il Papa - invita a far sentire con maggiore intensità ai malati la vicinanza spirituale della Chiesa" che "è la famiglia di Dio nel mondo, all'interno della quale nessuno deve soffrire per mancanza del necessario". "Oggi, dunque, ci è data l'opportunità di riflettere sull'esperienza della malattia, del dolore, e più in generale sul senso della vita da realizzare pienamente anche quando è sofferente". Il Papa pensa in particolare ai bambini ammalati, "che sono le creature più deboli e indifese. Se già si resta senza parole davanti a un adulto che soffre - si interroga - che dire quando il male colpisce un piccolo innocente? Come percepire anche in situazioni così difficili l'amore misericordioso di Dio, che mai abbandona i suoi figli nella prova? Sono frequenti e talora inquietanti - osserva Benedetto XVI - tali interrogativi che in verità sul piano semplicemente umano non trovano adeguate risposte, poichè il dolore, la malattia e la morte restano, nel loro significato, insondabili per la mostra mente". La risposta? Si trova "nella fede. La fede ci aiuta a ritenere la vita umana bella e degna di essere vissuta in pienezza pur quando è fiaccata dal male". Il Pontefice affida infine a Maria "i poveri, i sofferenti, gli ammalati del mondo intero, con un pensiero speciale per i bambini sofferenti". Benedetto XVI ha infine rammentato che Giovanni Paolo II ha voluto che la Giornata mondiale del malato coincidesse con la festa della Vergine di Lourdes. “In quel luogo sacro, la nostra Madre celeste è venuta a ricordarci che su questa terra siamo solo di passaggio e che la vera e definitiva dimora dell’uomo è il Cielo. Verso tale meta dobbiamo tutti tendere. La luce che viene ‘dall’Alto’ – ha concluso – ci aiuti a comprendere e a dare senso e valore anche all’esperienza del soffrire e del morire”. La luce di migliaia di candele che hanno fatto ricordare le processioni notturne di Lourdes ha accompagnato la benedizione di Benedetto XVI ai malati presenti ed ai loro accompagnatori.

INCONTRO CON GLI AMMALATI NELLA MEMORIA DELLA BEATA VERGINE DI LOURDES - XVII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO - il testo integrale del discorso del Papa

80 anni fa' la firma dei Patti Lateranensi sanciva la nascita dello Stato della Città del Vaticano

Un anniversario importante, oggi, per la Chiesa universale: compie 80 anni lo Stato della Città del Vaticano. 11 febbraio 1929, una data storica che suggella il mutuo riconoscimento tra Regno d’Italia e Stato Vaticano, attraverso i Patti Lateranensi, dal nome del Palazzo del Laterano a Roma dove furono firmati, ponendo fine al lungo periodo di tensioni, sorte all’indomani dell’Unità d’Italia. I Patti constavano di due distinti documenti: il Trattato che riconosceva l’indipendenza e la sovranità della Santa Sede e fondava lo Stato della Città del Vaticano; e il Concordato che definiva le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa e lo Stato. Nel 1947 i Patti furono introdotti nella Costituzione della nascente Repubblica italiana ed ancora nel 1984 sono stati sottoposti a revisione, ribadendo piena indipendenza e sovranità reciproche per Italia e Santa Sede, libertà di scelta sull’insegnamento della religione cattolica e tutela dei beni patrimoniali ecclesiastici. Nello stesso anno 1984 l’Unesco ha inserito la Città del Vaticano nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità. Diversi gli eventi celebrativi: oggi pomeriggio in Vaticano verrà inaugurata una Mostra nel Braccio Carlo Magno, mentre domani pomeriggio il Papa presenzierà ad un concerto ospitato nell’Aula Paolo VI, ed ancora domani il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone aprirà un convegno di tre giorni in Laterano - dove Mussolini e il card. Gasparri firmarono i Patti lateranensi - che, intitolato 'Un piccolo territorio per una grande missione', rievoca il discorso pronunciato l'11 febbraio 2009 da Pio XI ("Quel tanto di territorio nazionale indispensabile per l'esercizio di un potere spirituale"). Le commemorazioni culmineranno nel consueto ricevimento offerto dall'ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, ai massimi vertici del Vaticano, guidati da Bertone, e dello Stato italiano, con il President della Repubblica Napolitano, il premier Berlusconi, il ministro degli Esteri Frattini ed altri membri del Governo). Da segnalare infine la speciale serie di francobolli vaticani con le immagini dei Pontefici dal 1929 ad oggi.

Revoca della scomunica ai lefebvriani. Il vescovo di Salisburgo accusa vergognosamente il Papa e respinge la nomina del vescovo ausiliare

Non si placano all'interno del clero austriaco le critiche contro la revoca della scomunica da parte di Papa Benedetto XVI ai quattro vescovi lefebvriani, tra cui il negazionista Richard Williamson. ''E' necessario che la Chiesa Cattolica sia 'purificata' per essere ridotta a un setta nella quale resterebbe solo un pugno di membri fedeli alla linea ufficiale?'', si chiede l'arcivescovo di Salisburgo, Alois Kothgasser, in una presa di posizione pubblicata da diversi quotidiani. Allo stesso tempo, secondo quanto riporta il quotidiano Kurier, nel corso di una conferenza dei decani della diocesi di Lizn, 31 dei 35 religiosi presenti hanno respinto ieri la nomina da parte del Papa dell'ultra-conservatore Gerhard Maria Wagner, 54 anni, a vescovo ausiliario. ''Nella preoccupazione per la credibilità della Chiesa e dell'unità della diocesi, questa nomina non può essere approvata'', hanno affermao i decani, citati da Kurier. Tradizionalmente legittimista, il clero austriaco non è solito criticare le decisioni del Vaticano. Ma le decisioni di Benedetto XVI hanno suscitato l'incomprensione, anche nei circoli più conservatori, e accelerato l'emorragia di fedeli, in particolare nalla diocesi di Linz, dove il numero dei cattolici che ha chiesto di essere cancellato dai registri si è triplicato negli ultimi giorni. ''Quando non c'è più fiducia nella Chiesa locale, la fiducia nell'autorità centrale della Chiesa universale scompare'', sottolinea mons. Kothgasser.

Vergogna! Ormai i veri vescovi, quelli fedeli al Papa e non al proprio ego si contano sulle dita di una mano. Si è arrivati addirittura a respingere le nomine fatte dal Pontefice. Ma scherziamo? Ricordo agli eccellenti prelati che il voto di obbedienza non l'hanno fatto solo a Karol Wojtyla, ma al Successore di Pietro, chiunque esso sia!
Scenron

Udienza generale. Il Papa: le virtù il punto di partenza e di arrivo della nostra vita. Le passioni cattive per l'uso che se ne fa

Dopo 20 catechesi su San Paolo, il Papa ha ripreso oggi il ciclo di catechesi sui “grandi scrittori della Chiesa d’Oriente e d’Occidente del tempo medievale”. Oggi il Papa ha presentato la figura di Giovanni, detto “climaco”, dalla sua opera più famosa, “Climax”, che significa “La scala”. Giovanni Climaco è nato nel 575 ed è stato monaco ed eremita tra il monte Sinai e il monte Tabor dall’età di 16 anni fino alla morte, avvenuta dopo il 650. ''La fede, la speranza e la carità non sono virtù accessibili solo a pochissimi eroi morali, ma un dono di Dio in cui cresce la nostra vita, inizio e fine, punto di partenza e di arrivo''. L'opera di Giovanni è un ''trattato completo di vita spirituale'' che racconta ''il cammino del monaco dalla rinuncia al mondo fino alla perfezione dell'amore'', attraverso 30 gradini, ognuno collegato col gradino successivo, al vertice dei quali ci sono le tre virtù teologali. Questo cammino si svolge anche attraverso tre fasi: la “rottura col mondo al fine di ritornare allo stato dell’infanzia evangelica”, il “combattimento spirituale contro le passioni” e la “perfezione cristiana”. Le passioni, ha specificato il Papa, “non sono cattive in sé, ma per l’uso cattivo che ne fa la libertà dell’uomo. Se purificate schiudono all’uomo la via verso Dio”. Il Papa ha quindi sottolineato “l’attualità” di quest’opera per la vita dei cristiani di oggi: “Questa vita monastica è solo un segno grande della vita battesimale, della vita da cristiano, mostra in maiuscolo quanto noi scriviamo giorno per giorno in minuscolo. È un segno nel quale possiamo vedere cosa è vivere da battezzato”. ''L'opera di un monaco eremita vissuto 1.500 anni fa può dire qualcosa a noi?'', si è chiesto il Pontefice nella seconda parte della catechesi, dedicata all'attualizzazione della figura di questo monaco eremita. ''In un primo momento - la risposta del Santo Padre - sembra di no, ma se guardiamo piu' da vicino vediamo che la vita monastica e' solo un segno della grande vita battesimale, della vita da cristiano''. Gli ultimi tre gradini della ''scala'' di San Giovanni Climaco, ha proseguito il Papa, ''sono le virtù fondamentali, ma anche quelle iniziali, piu' semplici. Tutto il cammino va verso una più radicale realizzazione delle fede, della speranza e della carità, e in queste virtù tutta la scala e' presente''. ''Le passioni non sono cattive ma lo diventano per l'uso che ne fa la libertà'', ha aggiunto il Pontefice, e la ''lotta'' contro di esse, ''nella spiritualità cristiana non ha un'accezione negativa grazie all'immagine del fuoco che è lo Spirito Santo, la cui forza assicura la vittoria sulle passioni, per trasformarle alla positivita' voluta dal Creatore''.''Osiamo questa scalata, e così arriveremo alla vera vita'', è stata l'esortazione finale del Pontefice ai più di 8.000 fedeli presenti in Aula Paolo VI.
Al termine dell’udienza di oggi, salutando i fedeli di lingua italiana, il Papa si è rivolto “con affetto” ai vescovi venuti per gli incontri promossi dal Movimento dei Focolari e dalla Comunità di S. Egidio. “Sono lieto di questa opportunità che vi è offerta per confrontare esperienze ecclesiali di diverse zone del mondo – le parole di Benedetto XVI – ed auguro che questi giorni di preghiera e di riflessioni possano portare frutti abbondanti per le vostre comunità”. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato, il Papa ha rivolto inoltre uno speciale saluto a chi si trova nella sofferenza e nella malattia: “La Beata Vergine di Lourdes, alla cui intercessione ricorrono con fiducia numerosi malati nel corpo e nello spirito, rivolga su tutti voi, cari fratelli e sorelle ammalati, il so sguardo di consolazione e di speranza, e vi sostenga nel portare la croce quotidiana in stretta unione con quella redentrice di Cristo”.

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi del Papa