Dopo 20 catechesi su San Paolo, il Papa ha ripreso oggi il ciclo di catechesi sui “grandi scrittori della Chiesa d’Oriente e d’Occidente del tempo medievale”. Oggi il Papa ha presentato la figura di Giovanni, detto “climaco”, dalla sua opera più famosa, “Climax”, che significa “La scala”. Giovanni Climaco è nato nel 575 ed è stato monaco ed eremita tra il monte Sinai e il monte Tabor dall’età di 16 anni fino alla morte, avvenuta dopo il 650. ''La fede, la speranza e la carità non sono virtù accessibili solo a pochissimi eroi morali, ma un dono di Dio in cui cresce la nostra vita, inizio e fine, punto di partenza e di arrivo''. L'opera di Giovanni è un ''trattato completo di vita spirituale'' che racconta ''il cammino del monaco dalla rinuncia al mondo fino alla perfezione dell'amore'', attraverso 30 gradini, ognuno collegato col gradino successivo, al vertice dei quali ci sono le tre virtù teologali. Questo cammino si svolge anche attraverso tre fasi: la “rottura col mondo al fine di ritornare allo stato dell’infanzia evangelica”, il “combattimento spirituale contro le passioni” e la “perfezione cristiana”. Le passioni, ha specificato il Papa, “non sono cattive in sé, ma per l’uso cattivo che ne fa la libertà dell’uomo. Se purificate schiudono all’uomo la via verso Dio”. Il Papa ha quindi sottolineato “l’attualità” di quest’opera per la vita dei cristiani di oggi: “Questa vita monastica è solo un segno grande della vita battesimale, della vita da cristiano, mostra in maiuscolo quanto noi scriviamo giorno per giorno in minuscolo. È un segno nel quale possiamo vedere cosa è vivere da battezzato”. ''L'opera di un monaco eremita vissuto 1.500 anni fa può dire qualcosa a noi?'', si è chiesto il Pontefice nella seconda parte della catechesi, dedicata all'attualizzazione della figura di questo monaco eremita. ''In un primo momento - la risposta del Santo Padre - sembra di no, ma se guardiamo piu' da vicino vediamo che la vita monastica e' solo un segno della grande vita battesimale, della vita da cristiano''. Gli ultimi tre gradini della ''scala'' di San Giovanni Climaco, ha proseguito il Papa, ''sono le virtù fondamentali, ma anche quelle iniziali, piu' semplici. Tutto il cammino va verso una più radicale realizzazione delle fede, della speranza e della carità, e in queste virtù tutta la scala e' presente''. ''Le passioni non sono cattive ma lo diventano per l'uso che ne fa la libertà'', ha aggiunto il Pontefice, e la ''lotta'' contro di esse, ''nella spiritualità cristiana non ha un'accezione negativa grazie all'immagine del fuoco che è lo Spirito Santo, la cui forza assicura la vittoria sulle passioni, per trasformarle alla positivita' voluta dal Creatore''.''Osiamo questa scalata, e così arriveremo alla vera vita'', è stata l'esortazione finale del Pontefice ai più di 8.000 fedeli presenti in Aula Paolo VI. Al termine dell’udienza di oggi, salutando i fedeli di lingua italiana, il Papa si è rivolto “con affetto” ai vescovi venuti per gli incontri promossi dal Movimento dei Focolari e dalla Comunità di S. Egidio. “Sono lieto di questa opportunità che vi è offerta per confrontare esperienze ecclesiali di diverse zone del mondo – le parole di Benedetto XVI – ed auguro che questi giorni di preghiera e di riflessioni possano portare frutti abbondanti per le vostre comunità”. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato, il Papa ha rivolto inoltre uno speciale saluto a chi si trova nella sofferenza e nella malattia: “La Beata Vergine di Lourdes, alla cui intercessione ricorrono con fiducia numerosi malati nel corpo e nello spirito, rivolga su tutti voi, cari fratelli e sorelle ammalati, il so sguardo di consolazione e di speranza, e vi sostenga nel portare la croce quotidiana in stretta unione con quella redentrice di Cristo”.