martedì 4 gennaio 2011

L'intenzione di preghiera del Papa per gennaio: le ricchezze del creato siano preservate, valorizzate e rese disponibili a tutti come dono di Dio

“Perché le ricchezze del creato siano preservate, valorizzate e rese disponibili a tutti, come dono prezioso di Dio agli uomini”: è l’intenzione generale di preghiera di Benedetto XVI per il mese di gennaio. Un tema, quello della salvaguardia del Creato, sul quale il Papa si è soffermato più volte e a cui è dedicata anche una parte importante dell’Enciclica "Caritas in Veritate". “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”: per Benedetto XVI, la tutela dell’ambiente è fondamentale, tanto da dedicargli il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2010. Un documento nel quale il Papa esorta gli uomini di buona volontà a rafforzare “quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino”. Il Pontefice richiama dunque il senso di responsabilità che deve caratterizzare l’atteggiamento dell’umanità nei confronti delle risorse naturali: “L’umanità ha il dovere di proteggere questo tesoro e di impegnarsi contro un uso indiscriminato dei beni della terra. Senza un adeguato limite etico e morale, il comportamento umano può infatti trasformarsi in minaccia e sfida...Imparare a rispettare l’ambiente insegna pure a rispettare gli altri e se stessi”. (Ai partecipanti all'Incontro promosso dal Centro Turistico Giovanile e dall’Ufficio Internazionale del Turismo Sociale, 27 settembre 2008).
Serve uno “sviluppo umano integrale”, è l’appello del Papa che nella "Caritas in veritate" mette l’accento sulla necessità di nuovi stili di vita rispettosi del Creato e che guardino, senza egoismi, alle generazioni future: “Occorre puntare, allora, in modo veramente concertato, su un nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali” (Angelus, 14 novembre 2010).
Più volte, il Pontefice, in particolare nel perdurare della crisi economica, invita ad “una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale”. Alla salvaguardia del Creato dedica un’intera catechesi: la Chiesa, sottolinea il Papa, è impegnata nella difesa della terra, dell’acqua e dell’aria, adoperandosi per proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso: “I differenti fenomeni di degrado ambientale e le calamità naturali, che purtroppo non raramente la cronaca registra, ci richiamano l’urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando, nella vita di ogni giorno, un corretto rapporto con l’ambiente” (Udienza generale, 26 agosto 2009).
La comunità internazionale come i singoli governi, è l’appello di Benedetto XVI, devono dare dei segnali concreti nel contrastare le modalità dannose d’utilizzo delle risorse naturali: “I costi economici e sociali, derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni, riconosciuti in maniera trasparente, vanno supportati da coloro che ne usufruiscono, e non da altre popolazioni o dalle generazioni future. La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse e del clima richiedono che i responsabili internazionali agiscano congiuntamente nel rispetto della legge e della solidarietà, soprattutto nei confronti delle regioni più deboli della terra” (Udienza generale, 26 agosto 2009).
Un appello che si fa ancor più pressante alla vigilia dell’apertura della Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici di Copenaghen del dicembre 2009: “La salvaguardia del creato postula l’adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire pieno successo alla Conferenza, invito tutte le persone di buona volontà a rispettare le leggi poste da Dio nella natura e a riscoprire la dimensione morale della vita umana” (Angelus, 6 dicembre 2009).

Radio Vaticana

Saranno ordinati sacerdoti cattolici il 15 gennaio i tre ex vescovi anglicani. Prima sarà rilasciato il decreto di erezione dell'Ordinariato

I tre vescovi ex anglicani che sono stati accolti nella Chiesa Cattolica il 1° gennaio, saranno ordinati al sacerdozio cattolico nella Cattedrale di Westminster il 15 gennaio. A confermare la notizia che da ieri circolava sulla stampa inglese è oggi una nota della Conferenza Episcopale inglese, che rifà il punto della situazione. “L'8 novembre scorso – si legge nel comunicato -, cinque vescovi della Chiesa d'Inghilterra (3 nel ministero attivo, 2 in pensione) hanno annunciato l'intenzione di cessare dal pubblico ministero episcopale e di rassegnare le dimissioni dalle proprie responsabilità pastorali nella Chiesa d'Inghilterra, con effetto dal 31 dicembre 2010”. A seguito di questa decisione, John Broadhurst, Andrew Burnham e Keith Newton, i tre ex vescovi che erano ancora nel ministero attivo, "sono stati ricevuti insieme ad alcuni membri delle loro famiglie nella piena comunione con la Chiesa Cattolica durante la Messa del 1° gennaio 2011, nella Cattedrale di Westminster. Sono state accolte anche tre ex suore anglicane”. La Conferenza Episcopale fa sapere che “per rispetto della vita privata degli interessati e delle loro famiglie” non ne è stato dato preavviso pubblico. La nota aggiunge poi i passi successivi: “Con il permesso della Santa Sede”, John Broadhurst, Andrew Burnham e Keith Newton saranno ordinati diaconi cattolici nella Allen Hall del Seminario cattolico della diocesi di Westminister il 13 gennaio prossimo alle 17.30. La loro ordinazione come sacerdoti cattolici si svolgerà invece presso la Westminster Cathedral sabato 15 gennaio alle ore 10.30. Anche i due ex vescovi anglicani in pensione saranno ricevuti nella piena comunione con la Chiesa Cattolica e si procederà alla loro ordinazione come sacerdoti cattolici “a tempo debito”. Secondo il quotidiano cattolico inglese Catholic Herald, per poter ordinare i tre ex vescovi anglicani, occorre una struttura e ciò significherebbe che il decreto di erezione dell’Ordinariato potrebbe essere rilasciato prima del 13 gennaio. Le date corrispondono alle procedure rese note in novembre in un comunicato della Conferenza Episcopale inglese secondo le quali era previsto che nel mese di gennaio fosse rilasciato il decreto di istituzione dell'Ordinariato e il nome dell'Ordinario.

SIR

Il Papa nomina mons. João Braz de Aviz prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica

Il 76enne card. Franc Rodé lascia il suo incarico di prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Benedetto XVI ha accolto la rinuncia presentata dal porporato per raggiunti limiti d'età e al suo posto ha chiamato l’arcivescovo di Brasilia, João Braz de Aviz (foto). Il card. Rodé era stato nominato nel 2004 da Giovanni Paolo II alla guida del dicastero vaticano responsabile per i religiosi. Alcune delle sue dichiarazioni e prese di posizioni ultra-conservatrici, negli ultimi anni, hanno suscitato perplessità anche in seno alla Curia romana, come l'omelia rivolta ai Legionari di Cristo il 29 luglio 2007 in cui elogiò il fondatore della congregazione religiosa, quel sacerdote messicano Marcial Maciel che, l'anno prima, il Vaticano ha riconosciuto essere stato pedofilo, tossicomane e padre di alcuni figli avuti da donne diverse. Mons. Joao Braz de Aviz è nato nel 1947 a Mafra, in Brasile, ha completato gli studi teologici a Roma, presso la Pontificia università Gregoriana e presso la Pontificia università Lateranense, dove nel 1992 si è laureato in teologia dogmatica. Ordinato sacerdote nel 1972, è stato nominato vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi di Vitoria. E' stato poi vescovo di Ponta Grossa, arcivescovo di Maringá e, nel 2004, arcivescovo di Brasilia.

Radio Vaticana, TMNews