Serve uno “sviluppo umano integrale”, è l’appello del Papa che nella "Caritas in veritate" mette l’accento sulla necessità di nuovi stili di vita rispettosi del Creato e che guardino, senza egoismi, alle generazioni future: “Occorre puntare, allora, in modo veramente concertato, su un nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali” (Angelus, 14 novembre 2010).
Più volte, il Pontefice, in particolare nel perdurare della crisi economica, invita ad “una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale”. Alla salvaguardia del Creato dedica un’intera catechesi: la Chiesa, sottolinea il Papa, è impegnata nella difesa della terra, dell’acqua e dell’aria, adoperandosi per proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso: “I differenti fenomeni di degrado ambientale e le calamità naturali, che purtroppo non raramente la cronaca registra, ci richiamano l’urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando, nella vita di ogni giorno, un corretto rapporto con l’ambiente” (Udienza generale, 26 agosto 2009).
La comunità internazionale come i singoli governi, è l’appello di Benedetto XVI, devono dare dei segnali concreti nel contrastare le modalità dannose d’utilizzo delle risorse naturali: “I costi economici e sociali, derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni, riconosciuti in maniera trasparente, vanno supportati da coloro che ne usufruiscono, e non da altre popolazioni o dalle generazioni future. La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse e del clima richiedono che i responsabili internazionali agiscano congiuntamente nel rispetto della legge e della solidarietà, soprattutto nei confronti delle regioni più deboli della terra” (Udienza generale, 26 agosto 2009).
Un appello che si fa ancor più pressante alla vigilia dell’apertura della Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici di Copenaghen del dicembre 2009: “La salvaguardia del creato postula l’adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire pieno successo alla Conferenza, invito tutte le persone di buona volontà a rispettare le leggi poste da Dio nella natura e a riscoprire la dimensione morale della vita umana” (Angelus, 6 dicembre 2009).
Radio Vaticana