mercoledì 19 gennaio 2011

Visita in Italia di una delegazione della Chiesa evangelica luterana unita in Germania. Incontrerà il Papa e parteciperà ai Vespri in San Paolo

Milano, Roma e Città del Vaticano: queste le tappe della folta delegazione della Chiesa evangelica luterana unita in Germania (Velkd) che a partire da domani sarà in Italia per una visita ufficiale all'insegna dei rapporti ecumenici. A darne notizia è l’agenzia evangelica Nev che annuncia anche che la delegazione guidata dal vescovo della chiesa di Baviera Johannes Friedrich, presidente della Conferenza episcopale luterana di Germania, avrà un'udienza privata con Papa Benedetto XVI lunedì 24 gennaio, incontri con il Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani e con la Comunità di Sant'Egidio. Per il pastore Holger Milkau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, la visita della Velkd, organismo che riunisce circa 11 milioni di luterani in Germania, è "un evento di estremo rilievo". In una nota diffusa dalla Celi ha dichiarato che proprio “per lo spirito e gli obiettivi fortemente ecumenici che l'accompagnano”, la visita delle delegazione luterana “assume importanza ancora maggiore, a cinque secoli dal passaggio di Lutero a Roma e in un momento storico mondiale in cui un dialogo sempre più aperto e continuo tra le sue diverse componenti è un bisogno ineludibile per l'intero mondo cristiano. E' questo un convincimento consolidato dalla nostra esperienza di chiesa con origini in Germania, vita quotidiana in Italia e punto d'osservazione sul bacino del Mediterraneo e sulle tematiche teologiche, religiose e sociali che spesso ne determinano gli eventi”. La visita della delegazione Velkd si concluderà il 25 gennaio con la partecipazione ai Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura (foto) a conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani e presieduti da Benedetto XVI. A Roma e Milano diversi esponenti cattolici e luterani, in occasione del quinto centenario della Riforma che cadrà nel 2017, pianteranno insieme due "alberi di Lutero". L’idea di fare un grande giardino a Wittenberg risale al 2008 e si proietta verso il 2017, anniversario di quel 1517 in cui furono esposte le note “tesi di Wittenberg” da cui ebbe inizio la grande Riforma luterana. Il progetto di piantare un albero in altre parti del mondo, spiega l’agenzia evangelica Nev, vuole essere “un segno di dialogo e fratellanza” tra le Chiese cristiane. Con la visita della delegazione evangelica luterana tedesca, verranno piantati in Italia due alberi. La prima cerimonia ecumenica di piantumazione si svolgerà il 22 gennaio nel giardino della Basilica di San Marco a Milano, dove, secondo tradizione, soggiornò Lutero nel suo viaggio verso Roma nel 1510. Qui la delegazione pianterà un melograno. Un'altra cerimonia è prevista domenica 23 presso il Convento dei benedettini di San Paolo fuori le Mura a Roma. Ad impartire la benedizione all'albero sarà il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani. Presenti, oltre alla numerosa delegazione della Velkd e rappresentanti della Chiesa evangelica luterana in Italia, anche l'abate della Basilica di San Paolo Edmund Power, nonché il card. Francesco Monterisi, arciprete della Basilica.

SIR

'Luce del mondo'. 'L'Osservatore Romano': circa un milione di copie vendute nelle diverse edizioni, spia di fame di risposte e punti di riferimento

"Luce del mondo", il libro-interivsta di Papa Benedetto XVI con il giornalista Peter Seewald (foto), ha venduto circa un milione di copie. Lo scrive L'Osservatore Romano che al libro del Pontefice dedica oggi una serie di articoli che ripercorrono, tra l'altro, la tradizione delle interviste dei Papi, iniziata con Leone XIII nel 1892. ''Calcolando per approssimazione la ventina di edizioni in diverse lingue, un totale che sfiora il milione di copie'', scrive il quotidiano pontificio che sottolinea come ''il successo nelle vendite, le prime cinquantamila copie dell'edizione italiana sono andate esaurite immediatamente, la seconda edizione è stata integralmente prenotata a pochi giorni dalla prima uscita'' non sia solo ''un dato interessante dal punto di vista del marketing; è anche la spia della fame di risposte e di punti di riferimento stabili che vive il nostro tempo''. ''Un bisogno - aggiunge il giornale della Santa Sede - che permette di leggere i numeri a molti zeri delle vendite - dalle centomila copie dell'edizione inglese alle ottantamila di quella francese, alle duecentomila dell'originale tedesco - come un segno dei tempi significativo''.

Asca

Il direttore della LEV: conclusi venti accordi con gli editori per la seconda parte di 'Gesù di Nazaret', l'obiettivo è presentarlo a marzo

Don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, ha parlato quest’oggi su L’Osservatore Romano del “successo” di “Luce del Mondo”, il libro intervista del Papa col giornalista tedesco Peter Seewald. Ma la notizia è un’altra. E riguarda l’uscita della seconda parte del "Gesù di Nazaret" di Benedetto XVI. A che punto è il lavoro? Risponde don Costa: “Ho appena spedito stamattina il testo ai vari editori, l’obiettivo è presentarlo nel marzo prossimo; finora, nei rapporti con gli altri editori, sono stati conclusi venti accordi, e altri cinque sono in fieri”. Dunque ci siamo: "Gesù di Nazaret" parte seconda è in rampa di lancio. Il testo già sta girando tra i vari editori.

Paolo Rodari, Palazzo Apostolico.it

Benedetto XVI: trasformate la sofferenza per la morte dei figli in speranza, come Maria ai piedi della Croce. Giovani, siate prudenti e responsabili

Al termine dell’Udienza generale il Papa ha salutato i membri dell’Associazione “Figli in paradiso: ali tra cielo e terra”, che riunisce i genitori colpiti dalla morte, spesso tragica, dei figli. Il saluto del Papa all’Associazione è stato affettuoso, forte l’invito ai genitori: “Non lasciatevi vincere dalla disperazione o dall’abbattimento, ma trasformate la vostra sofferenza in speranza, come Maria ai piedi della Croce”. Calda la raccomandazione ai giovani: “Nell’esuberanza dei vostri anni giovanili, non mancate di calcolare i rischi e agite in ogni momento con prudenza e senso di responsabilità, specialmente quando siete alla guida di un autoveicolo, a tutela della vostra vita e di quella altrui”. Il Papa ha incoraggiato i sacerdoti che accompagnano spiritualmente le famiglie colpite dalla perdita di figli a proseguire generosamente in questo importante servizio. Quindi, assicura una speciale preghiera di suffragio per tutti i giovani che hanno perso la vita: “Sentite accanto a voi la loro spirituale presenza: essi, come voi dite, sono ‘ali tra cielo e terra’”.

Radio Vaticana

Il Papa: crescere nell’amore reciproco, superare quelle barriere che ancora esistono tra i cristiani, portatori di un messaggio che orienti il cammino

Udienza generale questa mattina nell’Aula Paolo VI, dove il Papa Benedetto XVI ha incontrato gruppi di fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Nella catechesi, il Papa ha parlato della Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si celebra in questi giorni sul tema "Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera" (Atti 2,42). “L’unità – ha esordito il Papa - non può essere semplice prodotto dell’operare umano”, perché “è anzitutto un dono di Dio”. Il cammino verso “l’unità visibile tra tutti i cristiani” abita, dunque, “nella preghiera, perché fondamentalmente l’unità non la costruiamo noi, ma la costruisce Dio”. Riferendosi poi al tema scelto quest’anno per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che fa riferimento all’esperienza della prima comunità cristiana di Gerusalemme, il Papa ha fatto notare che “già al momento della Pentecoste lo Spirito Santo discende su persone di diversa lingua e cultura: ciò sta a significare che la Chiesa abbraccia sin dagli inizi gente di diversa provenienza e tuttavia, proprio a partire da tali differenze, lo Spirito crea un unico corpo”. La Pentecoste “come inizio della Chiesa” segna, dunque, “l’allargamento dell’alleanza di Dio a tutte le creature, a tutti i popoli e a tutti i tempi”. Una Chiesa “unita nell’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”: questi quattro elementi della comunità cristiana delle origini, ha detto Benedetto XVI, “rappresentano ancora oggi i pilastri della vita di ogni comunità cristiana e costituiscono anche l’unico solido fondamento sul quale progredire nella costruzione dell’unità visibile della Chiesa”. Per prima cosa, ha ribadito, è necessario partire dall’ascolto del Vangelo, con quella fede con cui allora si ascoltavano i dodici compagni di Cristo: “Ancora oggi, la comunità dei credenti riconosce nel riferimento all’insegnamento degli Apostoli la norma della propria fede: ogni sforzo per la costruzione dell’unità tra tutti i cristiani passa pertanto attraverso l’approfondimento della fedeltà al depositum fidei trasmessoci dagli Apostoli. Fermezza nella fede è il fondamento della nostra comunione, è il fondamento dell’unità cristiana”. Attualizzando la vita delle prime comunità cristiane, il Papa si è soffermato anche sui “rapporti di fraternità e di amicizia costruiti tra cristiani di diverse confessioni”, come “peculiare” caratteristica della comunione fraterna. “La storia del movimento ecumenico – ha detto il Papa tracciandone un bilancio - è segnata da difficoltà e incertezze, ma è anche una storia di fraternità, di cooperazione e di condivisione umana e spirituale, che ha mutato in misura significativa le relazioni tra i credenti nel Signore Gesù: tutti siamo impegnati a continuare su questa strada”. “Nessuno deve avere fame nella comunità cristiana, nessuno deve essere povero”. Si tratta, per Benedetto XVI, di “un obbligo fondamentale della comunione con Dio, che crea comunione nella Chiesa e che si esprime nel concreto dell’impegno sociale, della carità cristiana, della giustizia”. Quanto all’Eucaristia, Benedetto XVI ha ricordato che “la comunione al sacrificio di Cristo è il culmine della nostra unione con Dio e rappresenta anche la pienezza dell’unità dei discepoli di Cristo, la piena comunione”. “Durante questa settimana – ha aggiunto - è particolarmente vivo il rammarico per l’impossibilità di condividere la stessa mensa eucaristica, segno che siamo ancora lontani dalla realizzazione di quell’unità per cui Cristo ha pregato”. Una “dolorosa esperienza”, questa, che per il Papa “deve diventare motivo di un impegno ancora più generoso da parte di tutti affinché, rimossi gli ostacoli alla piena comunione, giunga quel giorno in cui sarà possibile riunirsi intorno alla mensa del Signore, spezzare insieme il pane eucaristico e bere allo stesso calice”. Soffermandosi poi sulla preghiera, altra caratteristica fondamentale dei primi cristiani, il Papa ha esortato, sempre a braccio, ad “aprirsi alla fraternità”. “Solo così – ha spiegato – possiamo dire Padre Nostro”. “Apriamoci alla fraternità – ha proseguito il Papa ancora fuori testo – che deriva dall’essere figli dell’unico Padre celeste, ed essere disposto al perdono e alla riconciliazione”. “Come discepoli del Signore – le parole del Santo Padre - abbiamo una comune responsabilità verso il mondo, dobbiamo rendere un servizio comune: come la prima comunità cristiana di Gerusalemme, partendo da ciò che già condividiamo, dobbiamo offrire una forte testimonianza, fondata spiritualmente e sostenuta dalla ragione, dell’unico Dio che si è rivelato e ci parla in Cristo, per essere portatori di un messaggio che orienti e illumini il cammino dell’uomo del nostro tempo, spesso privo di chiari e validi punti di riferimento”. Per il Papa è importante “crescere ogni giorno nell’amore reciproco, impegnandosi a superare quelle barriere che ancora esistono tra i cristiani; sentire che esiste una vera unità interiore tra tutti coloro che seguono il Signore; collaborare il più possibile, lavorando assieme sulle questioni ancora aperte”. Il punto di partenza del cammino ecumenico, ha detto ancora Benedetto XVI, è la consapevolezza che “in questo itinerario il Signore deve assisterci, deve aiutarci ancora molto, perché senza di lui, da soli, non possiamo fare nulla”. “Perseveriamo” nella fede, è stato l’invito conclusivo del Santo Padre, “implorando da Dio il dono dell’unità, affinché si compia per il mondo intero il suo disegno di salvezza e di riconciliazione”.

SIR, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Benedetto XVI nomina il card. Attilio Nicola presidente dell'Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano e i membri del Consiglio direttivo

Papa Benedetto XVI ha nominato questa mattina i vertici dell'Autorità di Informazione Finanziaria, il nuovo organismo creato per mettere in linea il Vaticano con gli standard internazionali di trasparenza finanziaria e chiamato a sorvegliare contro frodi e riciclaggio di denaro. Secondo quanto riporta la Sala stampa vaticana, il presidente sarà il card. Attilio Nicora, già presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, uno degli organismi che la nuova autorità dovrà sorvegliare. Degli altri membri del Consiglio direttivo che, con diverse e complementari competenze tra loro, affiancheranno il porporato, Claudio Bianchi, già professore ordinario di Ragioneria dell'università di Roma La Sapienza, è stato membro di collegi dei revisori di vari enti collegati con la Santa Sede. Marcello Condemi è esperto di diritto bancario, finanziario e di antiriciclaggio. Già magistrato ordinario e avvocato della cassazionista nella Banca d'Italia, "è stato - sottolinea una nota vaticana - per molti anni componente della delegazione italiana presso il Gafi e del comitato antiriciclaggio costituito in seno al ministero dell'Economia e delle Finanze". Giuseppe Della Torre è rettore della Lumsa, presso la quale ha insegnato diritto pubblico, ecclesiastico e canonico. E' presidente del Tribunale vaticano. Ha fatto parte anch'egli, come segretario della delegazione italiana alla commissione per la revisione del Concordato. Cesare Testa, a lungo presidente dell'Istituto centrale di sostentamento del clero, "contribuendo all'impostazione dell'attuazione del Concordato per quanto concerne il sostentamento del clero e gli enti ecclesiastici". Ha poi contribuito all'attività di monitoraggio per la verifica dell'andamento del sistema dell'otto per mille.