lunedì 27 agosto 2012

Incontro privato tra il Papa e il presidente del Consiglio Monti. Nei colloqui la situazione dell'Europa e il contributo delle giovani generazioni

Il presidente del Consiglio, Mario Monti (foto), è stato ricevuto in udienza privata dal Papa nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Lo rende noto il Vaticano. Il premier, giunto al Palazzo Apostolico intorno alle 17.00, si è intrattenuto con Benedetto XVI circa 40 minuti. Incontro di natura "strettamente privata"; nel corso dei cordiali colloqui, riferisce la Sala Stampa vaticana, ci si è soffermati in particolare sulla situazione europea, sulle principali sfide che l’Unione sta affrontando e sul contributo che i suoi cittadini e, soprattutto, le giovani generazioni possono offrire alla sua crescita umana e spirituale. Dopo l’incontro con Papa Ratzinger, il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio con il segretario di Stato Tarcisio Bertone. È stato lo stesso Bertone ad accogliere il capo del governo nella residenza papale per poi condurlo dal Pontefice. Ad accompagnare il professore c’era il vicesegretario generale di palazzo Chigi, Federico Toniato. L’incontro si è svolto in un clima di "naturalezza, familiarità e spontaneità".

TMNews, Vatican Insider, Radio Vaticana

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

Comunione e testimonianza. In attesa della quarta Esortazione Apostolica post-sinodale di Benedetto XVI dedicata alla Chiesa in Medio Oriente

Fra due settimane circa sarà pubblicata, in diverse lingue, la quarta Esortazione Apostolica post-sinodale di Benedetto XVI. Venerdì 14 settembre, ad Harissa, Libano, nella Basilica St Paul, il Papa firmerà e renderà pubblico questo importante documento che si aggiunge alle tre Esortazioni Apostoliche post-sinodali precedenti: "Africae munus" (19 novembre 2011), "Verbum Domini" (30 settembre 2010) e "Sacramentum Caritatis" (22 febbraio 2007). Ancora non si conosce il titolo principale del testo ma sembra molto probabile che includa le parole comunione e testimonianze, che tra l'altro furono il cuore dell'Assemblea speciale dei vescovi per il Medio Oriente che, dal 10 al 24 ottobre 2010 in Vaticano, si occupò della “Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: Comunione e testimonianza. La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola" (At 4, 32)”. Comunionee testimonianza, come stili di vita e consapevolezza di fede, sono il fondamento di un terzo elemento che aiuta a capire il futuro dei catttolici, e dei cristiani in generale, in Medio oriente: la speranza. La questione della comunione intesa non solo come unità delle diverse comunità cattoliche seppure con riti diversi (sono 7), bensì come membri dell'unico Corpo mistico, quello di Cristo, "cum Petro et sub Petro", è condizione essenziale di sopravvivenza e crescita, soprattutto dopo non pochi anni di rivalità e separatezza. Ed è altrettanto fondamentale la testimonianza in terre dove i numeri non favoriscono il cattolicesimo e dove spesso, purtroppo troppo spesso e anche oggi, i cristiani sono stati obbligati alla via dell'esilio e della diaspora. E tutto questo, va ricordato, proprio nelle terre dove Cristo il figlio di Dio si fece carne per annunciare il suo messaggio di salvezza e da dove si irradiò nel resto del mondo il suo Vangelo. Il card. Antonios Naguib, Patriarca egiziano di Alessandria dei Copti, che fu relatore generale del Sinodo e uno dei redattori delle Proposizioni conclusive consegnate al Papa, parlando con L'Osservatore Romano, il 23 ottobre 2010, sottolineò al termine dell'Assemblea: "Quella della comunione è una questione molto importante. Lo era prima e lo è anche adesso. Anzi, forse lo è ancora di più perché in queste giornate abbiamo effettivamente vissuto la comunione tra di noi. Abbiamo discusso insieme per la prima volta; e per la prima volta abbiamo lavorato insieme, redatto documenti condivisi, ma soprattutto abbiamo dato una testimonianza comune. Ecco, comunione e testimonianza sono i due elementi fondamentali della nostra identità di figli dell'unico Dio. Come ha detto il Papa nell'omelia della messa inaugurale del sinodo, senza comunione non c'è testimonianza. La comunione è espressione, o meglio è la traduzione dell'amore di Dio, dunque della presenza del Dio amore. Una presenza viva nelle nostre Chiese. E noi siamo chiamati a darne concreta testimonianza. In questo senso si è notata una grande sensibilità in tutta l'assemblea. È stato infatti lanciato un forte appello alla comunione tra le Chiese nella regione. E poi l'appello si è allargato sino a comprendere le Chiese sorelle e le altre comunità religiose presenti nella nostra regione, ebrei e musulmani in particolare". Il contenuto essenziale di queste Proposizioni, che sono servite come guida al Papa per redigere l'Esortazione Apostolica, è stato così riassunto dal card. Naguib: "La necessità di approfondire il dialogo con le altre religioni presenti sul territorio, oltreché con gli altri fratelli cristiani; la ricerca della pace; il rispetto dei diritti di ogni individuo; la giustizia uguale per tutti; la questione dell'emigrazione al pari di quella dell'immigrazione, che comporta non pochi problemi pastorali; la protezione e la valorizzazione della donna; la questione della formazione nei seminari e anche la formazione dei sacerdoti. Quest'ultimo è un argomento molto importante poiché da esso dipende molto del cammino futuro delle nostre Chiese".Dall'altra parte sulla speranza il porporato si soffermò in una descrizione che oggi acquista più rilevanza che mai. "Dopo i primi interventi in aula, ricordò il porporato copto, nei quali spesso è stata concentrata l'attenzione proprio sulle paure, sui timori, sulla disperazione che sino a oggi hanno caratterizzato la quotidianità della vita dei cristiani in queste regioni, abbiamo deciso di eliminare queste parole. Non tanto per esorcizzare una mentalità che andava sempre più affermandosi nel nostro contesto, quanto piuttosto per cominciare a insegnare ai nostri fedeli a vivere nella luce dello Spirito, che non ci abbandona mai. I padri sinodali hanno chiesto espressamente di non fare mai più cenno a paure e timori in tutti i prossimi documenti, a partire proprio dalle proposizioni. Volontà comune è far sì che quest'assemblea sinodale possa dare una grande spinta in avanti verso la speranza". A questa speranza si lega intrinsecamente ciò che il cardinale Naguib descrive come "la piattaforma che ci porta a reclamare la parità di diritti: (...) una presenza attiva, apprezzata e anche ricercata nei campi dell'educazione, dello sviluppo sociale e della promozione umana, oltre che nell'azione caritativa. Peraltro, si tratta di servizi offerti a tutti, senza distinzioni. Essendo noi cattolici una minoranza in questi Paesi, a beneficiare dei nostri servizi sono per la maggior parte proprio i non cristiani".

Luis Badilla, Il Sismografo

Circa una ventina le persone nel mirino degli organi investigativi della Santa Sede per i futuri sviluppi dell'inchiesta sulla fuga di documenti

Sono circa una ventina, secondo quanto apprende l'agenzia Ansa da fonti vaticane ben informate, le persone nel mirino degli organi investigativi della Santa Sede per quelli che saranno i futuri sviluppi dell'inchiesta Vatileaks. L'inchiesta, nel suo primo filone, quello relativo all'appropriazione delle carte private del Papa, ha portato, due settimane fa, al rinvio a giudizio del maggiordomo Paolo Gabriele, con l'accusa di furto aggravato, e del tecnico Claudio Sciarpelletti per favoreggiamento. Non si può ancora parlare di altre persone indagate, anche perchè la successiva fase dell'istruttoria non è formalmente aperta, né si sa quante delle persone al centro delle attenzioni della Gendarmeria finiranno ufficialmente sotto inchiesta da parte dei magistrati.

Ansa

Furti, processi, indulgenze, elemosine, donazioni: le informazioni inedite nel rapporto che la Santa Sede pubblica ogni anno sulle proprie attività

“L’attività della Santa Sede” è il titolo di un corposo volume che anno dopo anno offre il resoconto degli atti compiuti dal Papa, dalla Curia romana e dagli altri organismi vaticani. È una “pubblicazione non ufficiale”, come specificato nel frontespizio, ma, compilata a cura della segreteria di Stato, contiene una cospicua mole di informazioni e non poche curiosità, spesso inedite. L’ultima edizione, riguardante le attività del 2011, è stata pubblicata a fine luglio dalla Libreria Editrice Vaticana. È di 1366 pagine e costa 80 euro. In essa apprendiamo ad esempio:
– che tra le attività della Congregazione per la Dottrina della Fede va compresa anche la ripubblicazione su L'Osservatore Romano del 30 novembre 2011 di un testo dell’allora card. Joseph Ratzinger uscito nel 1998 in un volume "Sulla pastorale dei divorziati risposati”. Tale ripubblicazione, è spiegato, aveva come intenzione quella di "attirare l’attenzione dei pastori" su quel volume, "purtroppo poco conosciuto", che ribadisce la posizione tradizionale cattolica sull’argomento e in cui, tra l’altro, si conferma che la prassi delle Chiese ortodosse di ammettere a certe condizioni un secondo e un terzo matrimonio dopo il fallimento del primo rimane "inaccettabile per motivi dottrinali".
– che lo scorso anno l’ufficio disciplinare della Congregazione per la Dottrina della Fede ha aperto 599 nuove pratiche, 440 delle quali riguardanti i "delicta graviora" e che i più numerosi tra questi, per l'esattezza 404, sono casi di abusi perpetrati da chierici a danno di minori. Riguardo a ciò il volume segnala che "nell’anno 2011, rispetto all’anno 2010, sono pervenute all’ufficio disciplinare meno segnalazioni", ma che comunque "rispetto agli anni precedenti (ad esempio il quinquennio 2005-2009) il numero dei casi è aumentato considerevolmente". Sempre in questo campo, inoltre, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha sottoposto al Papa la richiesta di dimissione "ex officio" dallo stato clericale di 125 soggetti e per altri 135 la richiesta di dispensa dagli obblighi sacerdotali.
– che nello stesso periodo la Congregazione per il clero, per motivi diversi dai "delicta graviora", ha rilasciato 540 rescritti di dispensa dagli obblighi sacerdotali per 49 diaconi diocesani, 26 diaconi religiosi, 280 preti secolari e 185 religiosi.
– che la Congregazione per il Culto Divino, oltre all’ordinaria amministrazione, dichiara che "sta seguendo da vicino la proposta di 'omelie tematiche' in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione per il clero", evidentemente con l'intenzione di migliorare i contenuti delle prediche durante le Messe.
– che la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha concesso, attraverso la Pontificia Opera della Propagazione della Fede, oltre 75 milioni di dollari di aiuti alle diocesi in territorio di missione (nel 2010 erano stati oltre 85 milioni). Altri 30 milioni e più sono stati inoltre distribuiti tramite la Pontificia Opera San Pietro Apostolo (erano circa 33 milioni nel 2010). E oltre 19 milioni tramite la Pontificia Opera dell’infanzia missionaria (20,67 milioni nel 2010).
– che la Congregazione per i religiosi nel 2011 ha autorizzato l’ingresso nella vita consacrata di cinque persone sposate e con il coniuge ancora vivente.
– che la Congregazione per l’Educazione cattolica sta preparando un documento sull'uso di internet nella formazione sacerdotale.
– che nel 2011 la Penitenzieria Apostolica ha concesso l'elargizione di 1315 indulgenze e che la nazione che ne ha beneficiato di più è stata la patria di Martin Lutero, la Germania, con ben 329 concessioni, seguita dall’Italia con 260.
– che la Rota Romana, la cui giurisprudenza fa da modello per tutti i tribunali ecclesiastici del mondo, nell’anno giudiziario 2011 ha emesso 179 sentenze definitive riguardo casi di nullità matrimoniale, la maggioranza delle quali (94) non a favore ma contro il riconoscimento di nullità (nel 2010 era successo il contrario, su 175 sentenze definitive 93 erano state favore della nullità e 82 contro).
– che il Pontificio consiglio "Cor Unum" ha distribuito direttamente, a nome del Papa, 1,8 milioni di dollari in favore di popolazioni colpite da calamità e 2,3 milioni in sussidi a sostegno di progetti di promozione umana e cristiana. Inoltre le due fondazioni afferenti al dicastero, la Giovanni Paolo II per il Sahel e la "Populorum Progressio" per l’America latina, hanno stanziato rispettivamente 1,86 e 2,1 milioni per finanziare progetti umanitari in quei continenti.
– che prosegue il lavoro del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi per la revisione di alcune materie del Codice di Diritto Canonico, riguardanti questioni di diritto penale, diritto processuale, diritto matrimoniale e diritto patrimoniale, e i rapporti tra il codice della Chiesa latina e quello delle Chiese orientali. Particolarmente avanzato risulta il processo riguardante la riforma del diritto penale.
– che nel 2011 sono state concesse 1321 tessere di ingresso all’archivio segreto vaticano, a studiosi provenienti da 54 paesi. I più numerosi sono stati gli italiani (673), seguiti da spagnoli e tedeschi (102 ciascuno), statunitensi e francesi (64 ciascuno), britannici (30), polacchi (35). Sono arrivati studiosi anche da Azerbaigian, Cina, Siria, Togo, Turchia. Nessuno da Israele.
– che il personale della Radio Vaticana risulta composto da 352 unità, di cui 307 laici. In pratica vi lavora oltre il 12 per cento di tutto il personale della Santa Sede, che ammonta a 2832 unità.
– che l'Elemosineria apostolica, con un personale interno di dieci unità e 17 calligrafi esterni, in risposta a quasi settemila lettere (stessa cifra del 2010) di richiesta di aiuto provenienti "da bisognosi sia cristiani sia di altre religioni", ha elargito "con discrezione" e "quotidianamente", a nome del Papa, una somma "intorno ai 900 mila euro" (nel 2010 era "vicina al milione di euro"). Somma interamente coperta con i contributi ricevuti per le pergamene con benedizione apostolica richieste dai fedeli: 120 mila le pergamene rilasciate direttamente dall’Elemosineria (erano 115 mila 500 nel 2010) e 108 mila quelle distribuite attraverso settanta enti convenzionati (erano 112 mila).
– che mentre è in corso l'esame della Congregazione per la Dottrina della Fede sulle apparizioni mariane a Medjugorje tramite una commissione internazionale di inchiesta che nel 2011 si è riunita quattro volte, sono arrivate alla Pontificia Accademia dell’Immacolata, per la quale "diventa ancora più acuto il problema della mancanza di accademici", molte richieste provenienti dai gruppi di preghiera che "nati da Medjugorje, non hanno alcun punto di riferimento per incanalare la grazia della conversione ottenuta in quel luogo benedetto".
– che al 31 dicembre 2011 le persone in possesso della cittadinanza vaticana erano 594: 71 cardinali, 307 ecclesiastici con stato diplomatico, 51 altri ecclesiastici, una religiosa, 109 guardie svizzere, 55 altri laici. Alla stessa data le persone autorizzate a risiedere nello Stato della Città del Vaticano conservando la cittadinanza di origine erano 238, mentre erano 3500 le persone residenti in immobili extraterritoriali o esenti da espropriazione e tributi.
– che durante il 2011 la Gendarmeria ha elevato 96 contravvenzioni per violazioni alle norme di circolazione stradale nello Stato della Città del Vaticano. Dopo "un’incisiva attività di polizia giudiziaria", si dichiara invece "stroncato" ("aldilà di qualche episodio isolato") il fenomeno dei borseggi "ampiamente diffuso nei musei vaticani e specialmente in San Pietro".
– che nel 2011 "i Musei Vaticani sono entrati nel ristrettissimo club degli 'over five millions'", grazie all’insieme di provvedimenti "garantiti dal delegato mons. Paolo Nicolini". Inoltre, grazie alla licenza di esportazione definitiva rilasciata dal ministero italiano per i beni culturali, i musei vaticani hanno potuto acquisire la collezione Francesco Pagano donata dagli eredi nel 1998, comprendente 94 oggetti datati dal IV sec. A. C. all’epoca romana. Nel 2011 l’attività editoriale dei musei è stata assunta da un nuovo ufficio pubblicazioni, con il nuovo marchio Edizione Musei Vaticani, la cui titolarità appartiene alla direzione. Questa iniziativa segue quella con cui dal 2009 è stato creato l’ufficio Bookshop in collaborazione con l'Opera Laboratori Fiorentini SpA.
– che nel 2011 lo Stato della Città del Vaticano ha consumato 32 milioni di kWh di elettricità, più 4,5 milioni per le zone extraterritoriali e 1,8 milioni per le ville pontificie. Mentre per il riscaldamento la centrale termica vaticana ha avuto bisogno di circa 1.225.000 metri cubi di gas metano. Come fornitori sono segnalati ACEA, Italgas ed ENI divisione Gas & Power.
– che presso la Specola vaticana si trova una collezione di meteoriti che nel 2011 si è arricchita di nuovi elementi, "inclusa una lastra di 21 g. della rara e primitiva acondrite NWA 6901" procurata da "un anonimo fornitore tedesco".
Fra le notizie minori e curiose si può infine segnalare che sul finire del 2011 sembra essere stata felicemente debellata l'invasione di istrici che avevano infestato la Catacomba dei Giordani a Roma e che provenivano dal soprastante parco di Villa Ada. E che "il flagello del punteruolo rosso" ha colpito anche una delle quattro imponenti palme del quadriportico della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura: ma "con l’ausilio di una ditta specializzata si sta lottando per salvarla dalla totale essiccatura". Il volume su "L’attività della Santa Sede" non contiene informazioni su APSA, IOR e AIF (di quest’ultima si segnala solo che per gli uffici di questo nuovo ente sono stati ristrutturati 170 mq del piano rialzato del Palazzo San Carlo, all'interno dello Stato della Città del Vaticano).

Sandro Magister, www. chiesa

Il Papa a Loreto. Benedetto XVI nel Santuario della Santa Casa con lo sguardo al Concilio e al sospirato incontro con il Patriarca di Mosca

4 ottobre del 1962, per la prima volta un treno era partito dalla stazione ferroviaria del Vaticano, costruita dopo la firma dei Patti Lateranensi nel 1929. Il passeggero illustre era Giovanni XXIII. Non era il primo viaggio in assoluto di un Papa fuori dal Vaticano. Ma era la prima visita pastorale di un Papa. Alla vigilia dell’apertura del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII aveva deciso di recarsi in pellegrinaggio verso Loreto e Assisi, per affidare l’assise alla Sacra Famiglia e a San Francesco. Il prossimo 4 ottobre Benedetto XVI ricorderà questo viaggio recandosi anche lui in visita pastorale a Loreto. Sarà questo il “primo atto” di un anno intenso: Loreto, il Sinodo per la Nuova Evangelizzazione, il cinquantesimo dell’apertura del Concilio, l’Anno della fede. Ma Loreto potrebbe anche essere un segnale importante per il movimento ecumenico. Perché la Santa Casa di Loreto arriva da Tersatto, un quartiere di Fiume. Lì era stata portata in volo dagli angeli da Nazaret. Lì si è sviluppato un incessante dialogo tra Ovest ed Est dell’Adriatico. Lì si potrebbe lanciare qualche segnale per il sospirato incontro del Papa con il Patriarca della Chiesa ortodossa. In fondo, è da quando c’è il Patriarca Kirill a capo della Chiesa di Mosca che si tenta di combinare un incontro tra lui e il Papa. Benedetto XVI ha più volte definito l’ecumenismo “un percorso irreversibile”. E la recente visita di Kirill in Polonia, la riconciliazione tra le due Chiese, la candidatura della Finlandia a territorio neutro dove poter svolgere questo incontro, sono tutti segnali che la macchina è all’opera, e che magari spera di svolgere questo incontro proprio durante l’Anno della fede e dell’anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Sia Benedetto XVI che Kirill, in fondo, hanno più volte definito un “fallimento” i regimi fondati sull’ateismo, e proclamato l’importanza della religione nella vita pubblica. Quale momento migliore dell’Anno della fede? E quale posto migliore di Loreto per poter cominciare questo percorso? Vale la pena ripercorrere la storia della peregrinazione della Santa Casa di Loreto. Era il 1291, e Califà, re d’Egitto, aveva conquistato la Galilea, facendo strage di 25 mila cristiani e mettendone in schiavitù 200 mila, e aveva chiuso ogni accesso ai Luoghi Santi, che erano a rischio. Nella notte tra il 9 e il 10 maggio, la casa fu staccata dalle fondamenta per opera degli angeli e trasportata per lunghissimi tratti di aria e di mare verso le spiagge della Dalmazia. A Nazaret rimasero soltanto le fondamenta della casa, tuttora esistenti. Immaginate la sorpresa per alcuni boscaioli che si erano recati nella collina di Tersatto, situata non lontano da Fiume (oggi Rijeka), e si erano trovati improvvisamente di fronte a questa piccola casa, mai vista prima, posata sul terreno, lunga 9,52 m, larga 4,10 e alta 4,30, con di fronte all’entrata un altare di pietra e sopra, sul muro una Croce Greca. Sull’altare, c’era una statua di legno della Madonna con il Bambino in braccio: la mano destra di Gesù era levata per benedire. Oltre l’altare, un focolare nero di fumo: era evidente che era stato a lungo utilizzato. C’era anche un armadio scavato nel muro e degli utensili da tavola. Arrivarono fedeli da ogni parte a vedere il misterioso prodigio. Non ci poté andare don Alessandro Giorgevich, parroco di Tersatto, perché ammalato. Fu la Madonna ad attestargli, in sogno, che quella era davvero la casa di Nazaret dove nacque, dove avvenne l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele e dove visse con Gesù. E poi, a testimoniare la veridicità dell’apparizione, don Alessandro fu miracolosamente guarito. Ma il dato si doveva accertare. Signore delle città era Nicolò Frangipane, che mandò in Palestina una delegazione di quattro persone: lo stesso don Alessandro, e tre notabili (ma solo di due si conosce il nome: Sismondo Orsich e Giovanni Gregoruschi). Arrivati a Nazaret, notarono che la Santa Casa non era più a Nazaret, dove erano rimaste solo le fondamenta. Le misurarono, e trovarono che combaciavano perfettamente con le misure della perimetrazione delle tre pareti giunte a Tersatto. Di più: qualità e natura delle pietre rimaste e quelle giunte a Tersatto erano uguali in qualità e natura. Si doveva onorare quella Santa Casa. Frangipane vi fece costruire un muro di cinta. Ma la Casa restò a Tersatto solo poco più di tre anni. Dopo, misteriosamente scomparve, come vi era arrivata. E allora i Frangipane fecero costruire sul luogo ove la Santa Casa era rimasta prima una cappella commemorativa, che aveva le stesse dimensioni della Casa, poi una prima navata, poi una navata laterale che comunica con l’altra mediante larghe aperture. Non ci sono prove storiche, l’archivio storico di Tersatto è andato distrutto in un incendio, ma gli abitanti di Tersatto hanno sempre ritenuto vero il miracolo della traslazione della Santa Casa, né mai hanno protestato della scomparsa e della conseguente apparizione della casa in terra italiana. Anzi, nel XVII secolo ci sono prove documentali di pellegrinaggi di numerosissimi gruppi di abitanti della Dalmazia e dell’Illiria verso Loreto, a pregare la Santa Vergine che ritornasse ad abitare tra loro. Il vincolo che legò Tersatto a Loreto fu sempre forte e costante: non solo per diversi secoli i pellegrini vennero in gran numero a Loreto, ma molte famiglie si trasferirono qui dalla Dalmazia e ancor oggi si trovano nel contado e nella città cognomi slavi italianizzati. È anche per questa storia che Loreto può diventare un simbolo dell’ecumenismo, dell’unione tra Oriente e Occidente, di quella Chiesa che mira a sanare ogni divisione. L’impegno di Benedetto XVI per una piena comunione tra tutte le confessioni cristiane (siano esse tradizionaliste, ortodosse, anglicane, protestanti) è sempre stato fortissimo. E magari a Loreto potrebbe marcare un passaggio importante.

Andrea Gagliarducci, Korazym.org

Dal 30 agosto il 36° incontro del Papa con gli ex alunni sul tema 'Risultati ecumenici e questioni nel dialogo con il Luteranesimo e l’Anglicanesimo'

Un bilancio sull’ecumenismo è il tema centrale del prossimo incontro annuale degli ex alunni di Joseph Ratzinger che si svolgerà a partire dal 30 agosto a Castel Gandolfo. L’incontro con Papa Benedetto XVI, giunto alla sua 36° edizione, prevede la presenza, tra gli altri, del card. Christoph Schönborn, presidente della Conferenza Episcopale austriaca, del card. Kurt Koch e del vescovo emerito evangelico Ulrich Wilckens. Quest’ultimo ha tradotto e commentato il Nuovo Testamento e le sue opere sono di grande importanza per l’ecumenismo. E l’incontro di quest’anno è infatti intitolato “Risultati ecumenici e questioni nel dialogo con il Luteranesimo e l’Anglicanesimo” e si svolgerà sulla base del libero del card. Kasper dedicato al dialogo ecumenico. Gli incontri con gli ex alunni sono tra i pochi impegni cui l’ex professore di teologia Joseph Ratzinger non ha abbandonato dopo l’elezione al soglio papale. "Siamo sempre ansiosi di ascoltare la sua breve introduzione, non legata al tema dell’incontro, in cui illustra la situazione della Chiesa universale”, ha dichiarato mons. Hans-Joachim Jaschke, vescovo ausiliario di Amburgo, al portale cattolico tedesco www.katholisch.de.

SIR

Memoria di Santa Monica. Il Magistero di Benedetto XVI: perseverare nella missione di spose e di madri, mantenendo ferma la fiducia in Dio

Non scoraggiarsi mai di fronte alle prove, ma continuare a fare il bene anche se questo non appare e il male fa più rumore: queste le riflessioni di Benedetto XVI su Santa Monica, di cui la Chiesa oggi celebra la memoria. Il Papa ha dedicato alcune catechesi alla madre di Sant’Agostino, considerata modello e patrona delle madri cristiane. Essere costanti nel bene nonostante le difficoltà e le incomprensioni: è l’insegnamento che il Papa trae da Santa Monica che aiutò il marito pagano a “scoprire la bellezza della fede” e tante lacrime e preghiere versò per la conversione del figlio, Agostino.
“Monica non smise mai di pregare per lui e per la sua conversione, ed ebbe la consolazione di vederlo ritornare alla fede e ricevere il battesimo. Iddio esaudì le preghiere di questa santa mamma, alla quale il vescovo di Ippona aveva detto: È impossibile che un figlio di tante lacrime vada perduto” (Angelus, 30 agosto 2009).
Di fronte alla ribellione del figlio, Monica fu capace di vincere il chiasso del male col silenzio del bene: “Quante difficoltà anche oggi nei rapporti familiari e quante mamme sono angustiate perché i figli s’avviano su strade sbagliate! Monica, donna saggia e solida nella fede, le invita a non scoraggiarsi, ma a perseverare nella missione di spose e di madri, mantenendo ferma la fiducia in Dio e aggrappandosi con perseveranza alla preghiera” (Angelus, 27 agosto 2006).
Il Papa ricorda un celebre colloquio tra Santa Monica e Sant’Agostino a Ostia: davanti hanno solo il mare e il cielo e nel silenzio “toccano il cuore di Dio”. Mostrano così che nel cammino verso la Verità dobbiamo anche saper tacere e in quel silenzio “Dio può parlare”.
“Questo è vero sempre anche nel nostro tempo: a volte si ha una sorta di timore del silenzio, del raccoglimento, del pensare alle proprie azioni, al senso profondo della propria vita, spesso si preferisce vivere solo l’attimo fuggente, illudendosi che porti felicità duratura; si preferisce vivere, perché sembra più facile, con superficialità, senza pensare; si ha paura di cercare la Verità o forse si ha paura che la Verità ci trovi, ci afferri e cambi la vita, come è avvenuto per Sant’Agostino” (Udienza generale, 25 agosto 2010).

Radio Vaticana