sabato 7 marzo 2009

Il Papa in Campidoglio. Il testo della targa commemorativa della visita

"A Sua Santità Benedetto XVI i cittadini romani nel giorno dedicato a Santa Francesca Romana con l'impegno di fare di Roma la capitale della vita e della solidarietà". Così recita l'iscrizione sulla targa in marmo apposta questa mattina nella sala Giulio Cesare del Campidoglio in vista della visita di Papa Ratzinger di lunedì prossimo. La targa celebrativa è stata affissa su una delle pareti lunghe della sala, proprio di fronte a quella che ricorsa la visita di Giovanni Paolo II del 15 gennaio 1998.

Il Papa in Campidoglio. 'L'Osservatore Romano': prosegue quel dialogo privilegiato con la città fatto di tanti incontri

Con la sua vista al Campidoglio, lunedì prossimo Benedetto XVI riprende il suo “dialogo privilegiato con la città”, fatto di “tanti incontri annuali: dalle visite alle parrocchie all’udienza di inizio anno ai rappresentanti dell’amministrazione comunale per lo scambio degli auguri, da quella quaresimale ai parroci alla processione del Corpus Domini da San Giovanni in Laterano a Santa Maria Maggiore, dalla preghiera mariana alla colonna dell’Immacolata in piazza di Spagna al Te Deum di fine anno, per citare solo alcuni degli appuntamenti più significativi”. Lo scrive L’Osservatore Romano in un articolo di Gianluca Biccini, ricordando che si tratta di “un dialogo che ha avuto un momento particolarmente alto nella lettera che il vescovo di Roma ha indirizzato il 21 gennaio 2008 alla diocesi e alla città sul compito urgente della formazione delle nuove generazioni” e che Roma è insieme “la sede del Principe degli Apostoli, del suo successore e della Chiesa, custodisce le memorie del martirio dei santi Pietro e Paolo, il che - per il giornale vaticano - aggiunge ulteriore valore alla visita in questo anno giubilare dedicato all’Apostolo delle Genti”, ma è anche “la casa del diritto e della civiltà latina e cristiana, è metropoli aperta all’accoglienza, è l’antica capitale dello Stato pontificio divenuta capitale di quello italiano”. “Per tutti questi motivi - sottolinea la nota - Papa Ratzinger intende ripercorrere i passi degli ultimi Pontefici che hanno visitato il Campidoglio, nel quale Cicerone vide la ‘rocca di tutte le genti’, come Pio IX, che vi venne in visita alla chiesa dell’Ara Coeli nel 1870, pochi giorni prima dell’annessione di Roma allo Stato italiano, in un momento segnato da complesse e sofferte vicende”. L’Osservatore Romano ricorda poi le visite compiute al Campidoglio da Paolo VI nel 1966 e Giovanni Paolo II nel 1998.

XXIV Giornata Mondiale della Gioventù. I giovani e l’Adorazione Eucaristica: il dossier di 'Fides'

“Il primo e prioritario contributo, che siamo chiamati ad offrire all’azione missionaria della Chiesa, è la preghiera” (Papa Benedetto XVI)

Introduzione: Benedetto XVI e i giovani, futuro della Chiesa e del mondo

Che cosa è l'Adorazione Eucaristica

Papa Benedetto XVI parla dell'Adorazione Eucaristica

Lettera del Servo di Dio Giovanni Paolo II sull'Adorazione Eucaristica

L'Adorazione Eucaristica alle Giornate Mondiali della Gioventù di Colonia e Sidney

Adorazione Eucaristica Perpetua - intervista a Padre Alberto Pacini

Adorazione Eucaristica Perpetua - un progetto per rigenerare le parrocchie

Esperienze Eucaristiche nei paesi di missione

Esperienze dall'Italia: Luce nella Notte ed Adunanza EucaristicaI giovani di fronte a Gesù: testimonianze dal mondo

Appendice

Bibliografia e Linkografia

Il Papa in Campidoglio. Il card.Vallini: gli incontri di Benedetto XVI con il suo popolo lo incoraggiano, i romani gli vogliono bene

La visita del Papa in Campidoglio lunedì rappresenta un momento importante per la città di Roma. "Questi incontri del Papa con il suo popolo - dice alla Radio Vaticana il card. Agostino Vallini (nella foto con Benedetto XVI), vicario del Pontefice alla diocesi di Roma - certamente lo incoraggiano, lo sostengono. I romani vogliono molto bene al Papa e dunque ogni sua presenza, e soprattutto una iniziativa come questa - la visita in Campidoglio, che ha un alto valore simbolico - certamente è molto gradita". "La comunità cristiana - prosegue il porporato - è continuamente chiamata ad interrogarsi sul suo modo di vivere la comunione ecclesiale e la missione. Anche noi, adesso, stiamo avviando una riflessione che abbiamo chiamato 'verifica' del cammino della Chiesa di Roma, cammino ricchissimo, di questi primi dieci anni dopo il Giubileo, la grande esperienza della Missione cittadina che lo preparò, e poi i programmi pastorali indetti dal cardinale Ruini. La Chiesa di Roma è - come la chiamò il cardinale Ruini - un laboratorio, è un cantiere aperto; un cantiere aperto di riflessione, di approfondimento, di esperienza pastorale, di grandi successi ma anche di problematiche che sfidano sempre a rivedere anche il nostro cammino. Io penso che l'esperienza ecclesiale di Roma - aggiunge Vallini - sia una grandissima risorsa riconosciuta da tutti: questo ci dice anche della responsabilità che abbiamo. D'altra parte, il nostro non è un lavoro solo di organizzazione: è un'opera che il Signore conduce attraverso la Chiesa e il Signore è all'opera perché questa città che ha una grande funzione di esemplarità per il mondo intero - il suo vescovo è il Romano Pontefice, il Pastore universale della Chiesa - deve curare molto il suo crescere nell'esperienza del Signore che trasforma i cuori e insieme anche l'impegno della testimonianza, del servizio, della missione". Per il vicario della Diocesi di Roma, "indubbiamente Roma sta cambiando, continuerà a cambiare ed è già molto cambiata rispetto a 10-15 anni fa. Il centro storico - dice all'emittente vaticana - si svuota, la gente non ci abita, ma ci vive; nei grandi quartieri di periferia, le borgate, la gente ci abita ma non ci vive. Roma cambia ma anche la Chiesa fa un lavoro di riflessione, progettazione perché possa essere sempre adeguata alla missione che il Signore le affida".

La Fraternità San Pio X: il card. Martini è un sovversivo, un Kung che ha avuto successo nella gerarchia ecclesiastica

In un editoriale pubblicato nella home page del proprio sito http://www.dici.org/, la Fraternità di San Pio X attacca il card. Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano ora ritiratosi a Gerusalemme, e si dice preoccupata perchè mentre le idee di Kung sono marginali, quelle di Martini hanno seguito nella Chiesa. Martini, scrive nell'editoriale l'Abbè Alain Lorans, "è un Kung che ha avuto successo nel seno della gerarchia ecclesiastica". A fare da sfondo all'articolo è il libro del card. Martini, "Conversazioni notturne a Gerusalemme", nel quale, afferma la Fraternità lefebvriana, "preconizza l'ordinazione di preti sposati, l'accesso delle donne agli ordini che precedono il sacerdozio, l'accesso dei divorziati risposati alla comunione, l'appello ai diritti della coscienza individuale contro la disciplina dell'enciclica Humanae vitae". L'ex arcivescovo di Milano, di posizioni chiaramente progressiste, "è un Kung che ha avuto successo all'interno della gerarchia ecclesiastica. In realtà sono due ottuagenari contrari alla Chiesa che ha le promesse dell'eternità". Conclude la nota dei lefebvriani, firmata dall'Abbè Alain Lorans: "Il card. Martini è un Kung che ha seguito nella gerarchia ecclesiastica".

Conclusi gli Esercizi spirituali di Quaresima. Il Papa: Gesù ci precede sempre e solo seguendolo possiamo anche vederlo. Il grazie al card. Arinze

Con la celebrazione cantata delle Lodi e l’ultima meditazione centrata sulla visione cristiana della vita eterna, si sono conclusi questa mattina in Vaticano gli Esercizi spirituali per la Quaresima guidati dal card. Francis Arinze, nella Cappella Redemptoris Mater, alla presenza del Papa e della Curia Romana. Le meditazioni del Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino hanno avuto per tema “Il sacerdote incontra Gesù e lo segue”. A conclusione il Papa ha rivolto il suo caloroso grazie al porporato nigeriano: “E’ una delle belle funzioni del Papa dire ‘grazie’. In questo momento vorrei, a nome di tutti voi, di tutti noi, dire grazie di cuore a lei, eminenza, per queste meditazioni che lei ci ha donato e ci ha guidato, illuminato, aiutando a rinnovare il nostro sacerdozio. La sua non è stata un’acrobazia teologica, non ha offerto acrobazie teologiche, ma ci ha dato la sana dottrina, il pane buono della nostra fede… la Parola di Dio che ci dà il vero nutrimento. La sua predicazione è permeata della Sacra Scrittura, con una grande familiarità con la Parola di Dio, letta nel contesto della Chiesa e con la Chiesa viva, dai Padri fino al Catechismo della Chiesa Cattolica e sempre contestualizzato nella liturgia”. Non “una teologia astratta”, dunque – ha aggiunto il Pontefice - ma una teologia “marcata da un sano realismo”. “Ho sempre ammirato, mi è piaciuta questa esperienza concreta di 50 anni di sacerdozio, di vescovo con i quali lei ha parlato, concretizzato la nostra fede e ci ha detto parole giuste, concrete per la nostra vita, per il nostro comportamento da sacerdote e spero che in molti leggeranno queste parole e le prendano a cuore”. Il Papa ha quindi commentato il tema delle meditazioni iniziate sulla “sempre di nuovo affascinante, bella storia dei primi discepoli” che chiedono a Gesù: “Maestro, dove abiti?”. E il Signore che risponde: “Venite e vedrete!”. “Per ‘vedere’ dobbiamo 'venire', dobbiamo camminare, seguire Gesù; Gesù ci precede sempre e solo seguendo Gesù possiamo anche vedere. Lei ha mostrato dove abita Gesù, dove è la sua dimora: nella sua Chiesa, nella sua Parola, nella Santissima Eucaristia. Grazie, eminenza, per questa sua guida. Con nuovo slancio, con nuova gioia prendiamo il cammino verso Pasqua. Auguro a tutti voi buona Quaresima e buona Pasqua".