giovedì 25 febbraio 2010

Il presidente dei vescovi tedeschi: parlerò con il Papa degli abusi sessuali dei preti in Germania. La diocesi di Monaco promette 'tolleranza zero'

Il presidente dei vescovi tedeschi, mons. Robert Zollitsch, discuterà con il Papa dei casi di preti pedofili emersi di recente in Germania, nel corso dell'udienza che Papa Ratzinger gli concederà in Vaticano a marzo. Lo ha detto lo stesso presule a conclusione dell'assemblea generale della Conferenza Episcopale tedesca che si è conclusa oggi a Friburgo. "Come ogni anno dopo l'assemblea generale partirò presto per colloqui a Roma. Nel corso della mia visita al Papa tratterò la tematica degli abusi sessuali", ribadisce Zollitsch nella nota finale, che aveva già accennato all'udienza papale a inizio dell'assemblea episcopale. Dopo le dimissioni di un abate benedettino, l'arcidiocesi di Monaco di Baviera chiede "piena trasparenza" sui fatti del passato remoto e recente e promette "tolleranza zero". "L'arcidiocesi di Monaco e Frisinga si attende dall'abate benedettino di Ettal un chiarimento senza riserve delle accuse di abusi sessuali sui minori nella scuola o nel collegio del monastero", afferma la nota diffusa nella tarda serata di ieri. "Per l'abuso sessuale di bambini e adolescenti, non ci può essere alcuna tolleranza. Quindi mi aspetto che dal monastero un inflessibili chiarimento e trattamento delle accuse e dei possibili crimini", afferma nella nota il vicario generale della diocesi, mons. Peter Beer. "Non si tratta solo degli eventi dei passati decenni, che oggi possono essere difficilmente perseguiti penalmente. Bisogna anche rispondere alla domanda se ancora nel recente passato ci sono stati colpe ed errori". L'abate del convento benedettino di Ettal, padre Barnabas Boegle, si è dimesso ieri. Otto ex allievi del collegio hanno recentemente affermato di essere stati vittima di abusi sessuali nel 1954, ma anche negli anni Settanta e Ottanta. Ora l'arcidiocesi chiede all'abbazia di specificare quanti casi sono noti, che tipo di crimine è stato compiuto e se il monastero si è adeguato alle linee guida che i vescovi tedeschi hanno approvato di recente. Inoltre l'arcidiocesi vuole spiegazioni su come sono stati trattati i religiosi sospettati e se essi sono stati mantenuti in servizio a contatto con dei minori. "So che affrontare queste accuse è un processo doloroso", afferma il vicario generale nella nota. "Ma non ci sono alternative, perché si tratta della protezione di bambini e giovani e di giustizia per le vittime". L'arcidiocesi sottolinea di aver già fornito tutte le informazioni richieste e di essere pronta a dare "ulteriore sostegno" per un "chiarimento effettivo ed efficace". "Sarebbe inaccettabile ogni dissimulazione, copertura o insabbiamento", afferma mons. Beer. "La nostra linea è tolleranza zero sugli abusi sessuali e sulla connivenza con possibili crimini. Pretendiamo piena trasparenza", afferma il presule. L'arcidiocesi di Monaco e Frisinga, di cui Joseph Ratzinger è stato arcivescovo dal 1977 al 1982, è ora retta da mons. Reinhard Marx, molto stimato dal Papa. Lo scandalo dei preti pedofili in Germania è scoppiato in seguito alle rivelazioni che il settimanale Der Spiegel ha pubblicato sugli abusi compiuti negli anni Settatanta e Ottanta nel prestigioso collegio gesuita Canisius a Berlino. Nel corso delle scorse settimane sono poi emersi numerosi altri casi relativi ad altre case di gesuiti ad Amburgo, St. Blasien (Foresta nera) e nella zona di Bonn. I gesuiti hanno condannato con nettezza i casi emersi, costretto a dimissioni il rettore di una di queste residenze per giovani e aperto un'inchiesta interna affidata all'avvocatessa Ursula Raue. Nel frattempo lo scandalo si è allargato. Sono emerse denunce di abusi che sarebbero stati compiuti in una casa per minori handicappati gestito da salesiani a Berlino-Wannsee, e l'ordine fondato da don Bosco ha aperto un'inchiesta, in altre case per ragazzi gestite da pallottini che hanno incoraggiato le vittime a parlare, da francescani minoriche per ora tacciono, e nella diocesi di Hildesheim. Ora viene toccata dallo scandalo anche la diocesi di Monaco. In Vaticano la situazione tedesca non viene sottovalutato, anche se appare evidente che i casi tedeschi sono sporadici. L'Osservatore Romano ha di recente ripubblicato, sulla situazione tedesca, un articolo precedentemente apparso sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung nel quale si condannavano i casi di pedofilia e si ricordava che i vescovi tedeschi già negli anni scorsi hanno affrontato il tema approvando nel 2002 linee guida molto rigorose per la punizione dei colpevoli e la prevenzione di altri casi.

Apcom

Mons. Ravasi: entro l'anno nascerà la fondazione 'Il cortile dei gentili' ispirata al discorso del Papa alla Curia per il dialogo con i non credenti

Una fondazione per favorire il dialogo della Chiesa Cattolica con atei e agnostici: la annuncia, in un'intervista al quotidiano della CEI Avvenire, il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, mons. Gianfranco Ravasi. ''ll nostro dicastero - spiega l'arcivescovo - sta organizzando una Fondazione intitolata 'Il cortile dei gentili' che si ispira al discorso del Papa alla Curia a dicembre''. In quell'occasione, Benedetto XVI aveva invitato la Chiesa a creare un luogo di dialogo con i non credenti 'in ricerca' e aperti all'esperienza religiosa. L'obiettivo, prosegue mons. Ravasi, è quello di ''creare una rete di persone agnostiche o atee che accettino il dialogo e entrino come membri nella Fondazione e quindi del nostro dicastero. Inoltre, vogliamo avviare contatti con organizzazioni atee per avviare un confronto (non certo con l'Uaar italiana, che è folcloristica)''. Poi, il Vaticano vuole ''studiare lo spazio della spiritualità dei senza Dio su cui aveva già indagato la Cattedra dei non credenti del cardinale Martini a Milano'' e ''sviluppare i temi del rapporto tra religione, società, pace e natura''. ''Vorremmo, con questa iniziativa - sintetizza mons. Ravasi -, aiutare tutti ad uscire da una concezione povera del credere, far capire che la teologia ha dignità scientifica e statuto epistemologico. La Fondazione vorrebbe organizzare ogni anno un grande evento per affrontare, di volta in volta, uno di questi temi''. Il debutto della Fondazione è previsto nella seconda metà di quest'anno, probabilmente a Parigi: ''Abbiamo già avuto la disponibilità di Julia Kristeva'', nota linguista e psicanalista, annuncia mons. Ravasi.

Asca