mercoledì 22 settembre 2010

'L'Osservatore Romano': l'oggetto dell'indagine sullo Ior poteva essere chiarito con semplicità e rapidità. Dal 2010 adeguamento alle procedure Ue

Dall'inizio del 2010 ''gli organi della Banca d'Italia e dello Ior operano in stretto collegamento'' ''in vista dell'adeguamento delle operazioni dello Ior alle procedure antiriciclaggio'' e a questo scopo la banca vaticana ha creato un apposito ''ufficio di informazione finanziaria'', guidato del card. Attilio Nicora, presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, il 'tesoro' della Santa Sede. Lo stesso Nicora è a capo anche della ''commissione'' per ''l'adeguamento alle esigenze che nascono dall'inclusione della Santa Sede tra gli Stati che operano contro il riciclaggio e il terrorismo'', voluta dal segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. Lo si apprende da una nota non firmata pubblicata sulla prima pagina de L'Osservatore Romano, intitolata ''La trasparenza dello Ior''. "E' facile comprendere che la natura e lo scopo delle operazioni ora oggetto di indagine potevano essere chiariti con semplicità e rapidità", scrive ancora il quotidiano vaticano. "L'inconveniente è stato causato da un'incomprensione, in via di chiarimento, tra lo Ior e la banca che aveva ricevuto l'ordine di trasferimento", precisa il giornale della Santa Sede. "Nella certezza che nessun nuovo conto è stato aperto senza la stretta osservanza delle regole dettate da Bankitalia. Vale la pena ribadire che lo Ior non può essere considerata una banca nell'accezione corrente. Esso amministra infatti i beni di istituzioni cattoliche a livello internazionale ed, essendo ubicato nello Stato della Città del Vaticano, è al di fuori della giurisdizione delle diverse banche nazionali''.

Asca, Apcom

Il Papa a Palermo. Il programma ufficiale di Benedetto XVI nel capoluogo siciliano per il Raduno ecclesiale regionale delle famiglie e dei giovani

La Sala stampa vaticana ha diffuso questa mattina il programma della Visita pastorale che Benedetto XVI compirà a Palermo domenica 3 ottobre, in occasione del Raduno ecclesiale regionale delle famiglie e dei giovani. L'aereo con a bordo il Pontefice partirà dall'Aeroporto romano di Ciampino alle 8.15 ed arriverà all'Aeroporto "Falcone e Borsellino" di Punta Raisi un'ora dopo. Alle 10 è previsto il saluto della cittadinanza al Foro Italico del capoluogo siciliano. Alle 10.30 Benedetto XVI presiederà la Santa Messa nell'area del Foro italico, dove poi guiderà anche la recita dell'Angelus. Quindi alle 13.15 il pranzo con i vescovi della Sicilia nel Palazzo arcivescovile. Alle 17 il Papa incontrerà nella Cattedrale palermitana i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi. Alle 18 è in calendario l'incontro con i giovani in piazza Politeama; in entrambe le occasioni Papa Ratzinger pronuncerà un discorso. Il Pontefice ripartirà in aereo dalla Sicilia alle 19.15, con arrivo a Roma Ciampino previsto alle 20.45.

La Sicilia.it

Benedetto XVI: l'obbedienza alla volontà di Gesù e le grandi sfide del cristianesimo ci obbligano a impegnarci seriamente per l'unità tra le Chiese

"L’obbedienza alla volontà del Signore Gesù, e la considerazione delle grandi sfide che oggi si presentano al cristianesimo, ci obbligano ad impegnarci seriamente nella causa del ristabilimento della piena comunione tra le Chiese”. E’ il messaggio-appello che Benedetto XVI, al termine dell’Udienza generale di questa mattina, ha lanciato rivolgendosi ai membri della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme che da lunedì scorso sono riuniti a Vienna per la XII sessione plenia. “Il tema della fase attuale di studio – ha detto Benedetto XVI - è il ruolo del Vescovo di Roma nella comunione della Chiesa universale, con particolare riferimento al primo millennio della storia cristiana”. “Esorto tutti – ha concluso il Papa - a pregare intensamente per i lavori della Commissione e per un continuo sviluppo e consolidamento della pace e concordia tra i battezzati, affinché possiamo dare al mondo una testimonianza evangelica sempre più autentica”.

SIR

Il Papa: nel Regno Unito la conferma che le antiche nazioni dell'Europa hanno un'anima cristiana, un tutt’uno col 'genio' e la storia dei vari popoli

Il viaggio apostolico nel Regno Unito conclusosi domenica scorsa è stato ''un evento storico che ha segnato una nuova e importante fase nella lunga e complessa vicenda delle relazioni tra quella popolazione e la Santa Sede''. Papa Benedetto XVI ha ripercorso le principali tappe del viaggio in Inghilterra e Scozia nella catechesi dell'Udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro, di fronte a circa 9mila pellegrini. ''Nelle quattro intense e bellissime giornate - ha ricordato il Pontefice - ho avuto la grande gioia di parlare al cuore degli abitanti del Regno Unito ed essi hanno parlato al mio cuore, specialmente con la testimonianza della loro fede. Ho potuto constatare - ha proseguito Benedetto XVI - quanto l'eredità cristiana sia forte e attiva in ogni strato dell'attività sociale. Il cuore dei britannici è aperto alla realtà di Dio e ci sono diverse manifestazioni di religiosita' che questa mia visita ha posto ancor più in evidenza''. Il Papa ha ribadito che in questo viaggio ha voluto innanzitutto incoraggiare la comunità cattolica del Paese, parlando anche “al cuore di tutti gli abitanti del Regno Unito, nessuno escluso, della realtà vera dell’uomo, dei suoi bisogni più profondi, del suo destino ultimo”. Il Papa ha quindi ripercorso le tappe fondamentali del suo viaggio, a partire dal primo giorno in Scozia con l’incontro con la Regina Elisabetta ad Edimburgo e la Messa al Bellahouston Park di Glasgow: “A quell’assemblea liturgica riunita in attenta e partecipe preghiera, resa ancor più solenne da melodie tradizionali e canti coinvolgenti, ho ricordato l’importanza dell’evangelizzazione della cultura, specialmente nella nostra epoca in cui un pervasivo relativismo minaccia di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo”. Ha così rivolto il suo pensiero alle due giornate londinesi, iniziate con il discorso al mondo dell’educazione cattolica, nel quale ha esortato i giovani a “non perseguire obiettivi limitati”, ma a puntare a qualcosa di più grande, “la vera felicità che si trova in Dio”. Il Papa ha anche incontrato i leader della altre religioni. Davvero memorabile poi il discorso a Westminster Hall, rivolto alla società civile e britannica: “In quel luogo così prestigioso ho sottolineato che la religione, per i legislatori, non deve rappresentare un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al cammino storico e al dibattito pubblico della nazione, in particolare nel richiamare l’importanza essenziale del fondamento etico per le scelte nei vari settori della vita sociale”. Né il Papa ha mancato di rammentare la celebrazione ecumenica nell’Abbazia di Westminster, un momento “importante nei rapporti tra la Comunità cattolica e la Comunione anglicana”. Quindi, ha rivolto un pensiero speciale ai giovani incontrati al termine della Messa a Westminster Cathedral. “Con la loro presenza carica di entusiasmo ed insieme attenta e tiepida – ha detto – essi hanno dimostrato di voler essere i protagonisti di una nuova stagione di coraggiosa testimonianza, di fattiva solidarietà, di generoso impegno a servizio del Vangelo”. ''E' stato un momento intenso di commozione e di preghiera''. Con queste parole il Papa ha ricordato l'incontro con le vittime di pedofilia nella Nunziatura Apostolica di Londra. Benedetto XVI si è soffermato sul successivo incontro con "un gruppo di professionisti e volontari responsabili di protezione di ragazzi e giovani in ambienti ecclesiali, un aspetto particolarmente importante dell'impegno pastorale della Chiesa. Li ho ringraziati e incoraggiati a proseguire nel loro lavoro che si inserisce nella tradizione della Chiesa di cura per il rispetto, l’educazione e per la formazione di nuove generazioni". Benedetto XVI ha infine rammentato il culmine della sua visita nel Regno Unito, la Beatificazione del card. Newman a Birmingham, preceduta dalla Veglia di preghiera ad Hyde Park, “in un’atmosfera di profondo raccoglimento”. “Alla moltitudine di fedeli, specialmente giovani, ho voluto riproporre la luminosa figura del Cardinale Newman, intellettuale e credente, il cui messaggio spirituale si può sintetizzare nella testimonianza che la via della coscienza non è chiusura nel proprio “io”, ma è apertura, conversione e obbedienza a Colui che è Via, Verità e Vita”. Il Papa ha quindi auspicato che questo “insigne scrittore e poeta”, “sapiente uomo di Dio” sia conosciuto da tutti attraverso i suoi scritti che “conservano ancora una straordinaria attualità”. Il suo viaggio, ha spiegato ancora il Pontefice, ha avuto anche l'obiettivo di ''sostenere la comunità cattolica, incoraggiandola a lavorare strenuamente per difendere le immutabili verità morali che, riprese, illuminate e confermate dal Vangelo, stanno alla base di una società veramente umana, giusta e libera''. ''Nel rivolgermi ai cittadini di quel Paese, crocevia della cultura e dell'economia mondiale - ha sottolineato - ho tenuto presente l'intero Occidente, dialogando con le ragioni di questa civiltà e comunicando l'intramontabile verità del Vangelo, di cui essa è impregnata''. ''Questo viaggio apostolico - ha concluso il Papa - ha confermato in me un profonda convinzione: le antiche nazioni d'Europa hanno un'anima cristiana,che costituisce tutt'uno con il genio e la storia dei rispettivi popoli, e la Chiesa non cessa di lavorare per tenere continuamente desta questa tradizione spirituale e culturale''.

Asca, Apcom, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Venerdì la nomina di don Palombella a direttore del Coro della Cappella Sistina. A volerlo il Maestro delle Cerimonie Pontificie mons. Marini

Sarà don Massimo Palombella (foto) il nuovo direttore del Coro della Cappella Sistina. Venerdì 24 settembre sarà ufficializzata la nomina. Musicista e compositore, don Palombella è al momento direttore del Coro Universitario ed è un grande conoscitore di musica sacra molto apprezzato in Vaticano e non solo. Diplomato al Conservatorio di Torino, docente di Teologia dogmatica presso la facoltà di Teologia dell'Università Pontificia Salesiana e di Linguaggi della Musica alla facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza, è stato proprio lui a fondare nel 1995 il Coro Interuniversitario di Roma, una sorta di "laboratorio" a disposizione degli studenti delle numerose università presenti nella Capitale, nel quale apprendere l'arte della polifonia e la vocalità e conoscere i grandi polifonisti classici della "Scuola Romana" che va da Giovanni Pierluigi da Palestrina a Domenico Bartolucci. Un'esperienza, quella del Coro Interuniversitario, che ha avuto numerosi riconoscimenti, a cominciare dal patrocinio concesso dal Pontificio Consiglio della Cultura in virtù delle ''qualità culturale delle sue prestazioni'' e ''dell'impegno di formazione del complesso musicale'' e dal conferimento nel 2004 della Medaglia del Pontificato da parte di papa Giovanni Paolo II ''per il servizio reso al culto divino e alla cultura musicale''. Don Palombella gode della stima di illustri maestri di Conservatorio e soprattutto dei musicisti del Coro universitario da lui creato e finora diretto, e risiedono proprio nella freschezza dell'approccio, nella grande competenza e nel costante impegno formativo nel campo della musica sacra le ragioni della sua nomina. Tanto che, se a volerlo alla guida del Coro sembra essere stato proprio il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie da cui dipende il Maestro della Cappella Sistina, anche mons. Giuseppe Liberto, con il quale don Palombella si avvicenderà, avrebbe espresso più volte la sua opinione favorevole in merito alla nomina. Tra l'altro don Palombella è stato l'ideatore di un Coro che riunisse i cantori delle Università e dei Conservatori di Musica italiani, e di un'Orchestra formata dai migliori studenti dei Conservatori di Musica italiani in occasione della laurea honoris causa conferita il 17 maggio 2003 a Giovanni Paolo II. Un'idea raccolta dal ministero dell'Università e della Ricerca (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), che lo ha nominato responsabile dell'Orchestra e del Coro dei Conservatori di Musica italiani in ordine agli incontri del Papa con la cultura universitaria europea in Vaticano.