sabato 4 febbraio 2012

'Luce nel mondo'. Il libro-intervista del Papa per il dialogo con l’islam. La versione araba ben accolta negli ambienti intellettuali della regione

Nour al Aalam in arabo significa "Luce del mondo" ed è il titolo con cui, dai primi giorni di dicembre del 2011, il libro intervista di Peter Seewald a Benedetto XVI è diffuso in tutti i Paesi dell’area, dal Marocco all’Iraq. Presentata in Libano, alla Beirut Arab Book Fair, la versione in arabo del volume, uscito simultaneamente in nove lingue alla fine del novembre 2010, è pubblicata dall’editrice Al Farabi. A coordinare il lavoro editoriale è stato l’arcivescovo Edmond Farhat, nunzio apostolico originario del Paese dei cedri. La copertina è in giallo, bianco e rosso, con un significativo accostamento dei colori delle bandiere vaticana e libanese. Nella capitale Beirut un’intera giornata è stata dedicata alla presentazione di Nour al-Alaam nell’ambito della LV Fiera internazionale del libro arabo. Una giornata contraddistinta dall’intervento di conferenzieri qualificati e dalla partecipazione del salesiano don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, che, accompagnato dal carmelitano Edmond Caruana, responsabile editoriale, ha preso la parola sia nella sessione mattutina sia in quella pomeridiana. La giornata dedicata a "Noor al-Alaam" è iniziata con una tavola rotonda negli uffici del Centro cattolico d’informazione e si è conclusa con la presentazione nei padiglioni della Fiera. A rappresentare il patriarca maronita Béchara Boutros Raï sono stati, nell’incontro mattutino, uno dei suoi vicari generali, il nuovo vescovo Hanna Alwan, e in quello pomeridiano il decano dei vicari, mons. Roland Abou Jaoudé, accompagnato da mons. Tanios Khoury, vescovo emerito di Sidone. In entrambe le sessioni i conferenzieri hanno offerto una lettura di "Nour al-Alaam", sottolineando che il libro è stato ben accolto negli ambienti intellettuali arabi. Al mattino mons. Paul Matar, arcivescovo maronita di Beirut, ha detto di ritenere "un onore e una benedizione" iniziare la sua missione come nuovo responsabile delle comunicazioni sociali dell’episcopato libanese con la presentazione del libro di Benedetto XVI, che si distingue per il vasto giro d’orizzonte sulle questioni più importanti che la Chiesa affronta in queste difficili circostanze . "Cristo ha promesso a Pietro, il primo Papa, che le porte degli inferi non prevarranno contro la sua Chiesa », ha detto l’arcivescovo. In "Luce del Mondo", ha aggiunto, il Pontefice affronta con coraggio e franchezza tutte le questioni che interpellano la Chiesa oggi. E la sua pubblicazione in arabo è "un evento unico". Padre Antoine Chbeir, traduttore principale dell’opera, ha sottolineato come i numerosi temi e argomenti affrontati dal Papa rivelino la grandezza della missione della Chiesa di mostrarci Dio, di dirci la verità e di confermarci nella speranza. Lo sceicco druso Sami Aboul Mouna ha affermato che molte delle idee e delle riflessioni espresse da Benedetto XVI nel volume spiegano chiaramente ciò che egli ha voluto dire nel suo discorso all’università di Ratisbona nel 2006. Al di là di ogni fraintendimento e strumentalizzazione, ha evidenziato lo sceicco, il vero messaggio che Papa Ratzinger voleva rivolgere ai musulmani è che il primo fondamento del dialogo è il chiaro rifiuto della violenza da parte di ogni uomo religioso. Il testo della riflessione su "Maria nel libro del Papa e nel Corano", preparato dal sunnita Moukhlès Al-Geddah (assente per motivi di salute) è stato letto da Aatef Khalil al-Hakim. Nel testo si ricorda che la pubblicazione di "Luce del mondo" in questi tempi così difficili è un segno di pacificazione rivolto dalla più alta autorità cristiana al mondo islamico. Benedetto XVI parla della sua apertura, ma soprattutto della sua opinione sui rapporti con le religioni in generale, e con l’islam in particolare. Parla della fede e dei problemi attuali. Incoraggia il dialogo tra fede e ragione. A proposito dei rapporti con i musulmani, il conferenziere ha detto che il colloquio di Joseph Ratzinger con il giornalista bavarese è un passo in avanti ulteriore nel dialogo. Nelle parole del Papa i credenti vengono posti dinanzi a due grandi sfide: il rapporto con la violenza e il rapporto tra fede e ragione. "Quello che ha detto Sua Santità a proposito di entrambi gli argomenti - ha spiegato - si rivolge tanto ai musulmani quanto ai cristiani". Infine il greco-ortodosso Elie Ferzli ha dichiarato: "Sua Santità vuole illuminare la via della pace e non accendere le micce della guerra". Ricordando quanto una società come quella libanese sia sensibile all’idea della pacifica convivenza e del dialogo, ha concluso dicendo che "l’idea del Santo Padre è una: quella di mantenere il dialogo fra le religioni e di preservare il ruolo dei cristiani in questa regione". Nell’incontro pomeridiano i lavori hanno avuto come moderatore il professor Raymond Farhat, decano emerito della facoltà di diritto di Beirut. Vi hanno preso parte tre oratori. Don Costa ha presentato le diverse edizioni di "Luce del mondo", precisando che il numero delle copie vendute ha superato il milione e duecentomila. Il direttore del quotidiano As-Safyr, Talal Selman, musulmano sciita, si è congratulato con il collega tedesco Seewald. "Leggendo questo dialogo, di così grande importanza e globalità, con una personalità tanto degna di stima e di venerazione - ha detto - non ho potuto fare a meno di provare un po’ d’invidia, per il fatto che un giornalista così giovane abbia potuto realizzare un’intervista tanto importante con questa figura universale, dalle ferme convinzioni e dalla fede profonda, che porta sulle proprie spalle il peso di una missione sublime, sensibile e aperto alle questioni attuali, e in grado di comprendere i segni dei tempi nei diversi ambiti sociali". E ha aggiunto: "I Papi non discendono dal cielo, ma la fede nella rivelazione divina eleva verso la perfezione e apre orizzonti che la ragione non può raggiungere con i propri mezzi". Il terzo conferenziere è stato l’ambasciatore Fouad Turc, greco-cattolico, cha ha delineato un quadro sintetico dei temi affrontati dal Papa nelle sue risposte alle domande di Seewald. "È veramente straordinario vedere Benedetto XVI - ha rilevato tra l’altro - esporre le proprie idee e le proprie posizioni riguardo alle questioni e alla crisi della società moderna, ricordando con chiarezza e coraggio i principi e i valori morali e umani che dovrebbero reggere la pace e la sicurezza tra i popoli. È a giusto titolo che il Papa dice di non essere il successore di Costantino, ma del pescatore della Galilea, che deve vegliare sul rapporto tra ragione e conoscenza".

Edmond Farhat, L'Osservatore Romano

Un bassorilievo con lo stemma del Papa nella Libreria Internazionale Benedetto XVI e una vetrina interamente dedicata alle sue opere e ai suoi viaggi

Un bassorilievo di particolare valore artistico sarà inaugurato, lunedì 6 febbraio, all’interno della Libreria Internazionale Benedetto XVI, ubicata proprio di fronte a Piazza San Pietro, al piano terra del Palazzo delle Congregazioni. L’opera rappresenta lo stemma del Pontefice posto su uno sfondo di velluto rosso. La cerimonia avverrà alla presenza di don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana. Per l’occasione è stata allestita anche una vetrina, interamente dedicata al Papa. Verranno esposte tutte le opere di Benedetto XVI pubblicate dalla Libreria Editrice Vaticana nelle varie edizioni in lingua, a cominciare dai due volumi (prima e seconda parte) di "Gesù di Nazaret" all’intervista rilasciata a Peter Seewald "Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi", fino agli Insegnamenti rilegati per ogni anno di Pontificato. Su una parete all’interno della libreria, che fu inaugurata il 18 novembre 2008 dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, è stato collocato il bassorilievo in pietra bianca di Malta, di 55 per 74 centimetri. L’opera è dell’artista Charles Azzopardi, che l’ha donata alla Libreria su invito dell’arcivescovo Tommaso Caputo, nunzio apostolico a Malta. Sulla parete di fronte alla nuova opera sono state collocate le foto dei viaggi di Papa Ratzinger. Accanto a questa piccola esposizione fotografica, che fa riaffiorare alla memoria le principali tappe dell’itinerario apostolico compiuto in questi sette anni dal Papa, sono stati esposti tutti i libri editi in occasione dei relativi viaggi del Pontefice.

L'Osservatore Romano

A Roma il secondo Simposio dei vescovi d'Africa e d'Europa, dedicato all'evangelizzazione. I partecipanti saranno ricevuti da Benedetto XVI

Vescovi d’Africa e d’Europa terranno il loro secondo Simposio a Roma dal 13 al 17 febbraio prossimo, sul tema “L’evangelizzazione oggi: comunione e collaborazione pastorale tra l’Africa e l’Europa. L’uomo e Dio: la missione della Chiesa di annunciare la presenza e l’amore di Dio”. L’evento è organizzato dal Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar e dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa. I partecipanti includono circa 70 vescovi delegati delle Conferenze Episcopali in Africa e in Europa, oltre a rappresentanti di dicasteri vaticani e organismi partner come Aiuto alla Chiesa che soffre e Missio. Il Simposio è parte di un progetto di collaborazione tra i due organismi, che iniziò in seguito al primo simposio a Roma nel novembre 2004. Una collaborazione, spiegano, “volta ad approfondire la comune responsabilità dei vescovi africani ed europei nei confronti dell’evangelizzazione e della promozione umana, dei rispettivi continenti in particolare e del mondo in generale”. In passato i vescovi africani ed europei hanno partecipato ai seminari su: la schiavitù e le nuove schiavitù, novembre 2007, Elmina, Ghana; le migrazioni come nuovo spazio di evangelizzazione e di solidarietà, novembre 2008, Liverpool, Regno Unito; la nuova situazione della missione ad Gentes, novembre 2010, Abidjan, Costa d’Avorio. Durante il prossimo simposio a Roma, gli episcopati dei due continenti intendono, tra l’altro, “valutare il cammino finora compiuto, verificare l’attuale situazione della comunione pastorale tra l'Europa e l’Africa e cercare ambiti di collaborazione per il futuro, discutere del prossimo Sinodo dei vescovi, in programma in Vaticano nell’ottobre 2012”. I lavori saranno scanditi da vari momenti di preghiera, di condivisione di idee ed esperienze attraverso una riflessione, introdotta da vescovi europei e africani, che partirà dalla persona umana (chi sono l’uomo e la donna in Africa e in Europa) e dal suo rapporto con Dio, per giungere all’annuncio del Vangelo. Giovedì 16 febbraio, dopo la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro, i partecipanti saranno ricevuti in udienza da Benedetto XVI, mentre venerdì 17 febbraio si recheranno in pellegrinaggio al Santuario del Santo Volto di Manoppello. L’incontro si svolgerà a porte chiuse, ad eccezione di una parte della sessione di apertura, lunedì 13 febbraio. I vescovi concluderanno il Simposio con un messaggio congiunto.

Radio Vaticana

Lombardi: credibilità e trasparenza nella lotta agli abusi e nelle attività finanziarie. Strada lunga e difficile ma rotta è chiara e volontà sicura

"In questi anni di dibattiti accesi e di forti critiche verso la Santa Sede e la Chiesa è assolutamente necessario tenere fermo il timone anche in acque agitate e mostrare la ferma volontà di far risplendere una testimonianza coerente dei valori annunciati, ispirandosi al seguito del Papa a criteri evangelici, di verità e di rigore morale". Lo afferma il direttore della Sala Stampa della Santa, padre Federico Lombardi, nell'editoriale per il settimanale del Centro Televisivo Vaticano "Octava Dies". Definendo "urgente" che tutta la Chiesa segua le parole e l'esempio del Papa, il gesuita è intervenuto su due temi "che attirano grande attenzione del pubblico: la questione degli abusi sessuali su minori e la questione della trasparenza economico-finanziaria". "La linea tracciata dal Papa e l'impegno sviluppato in diverse Chiese locali duramente provate dallo scandalo, hanno messo in movimento una serie sempre più vasta di iniziative di ascolto delle vittime, di intervento di aiuto, di approfondimento delle cause, di consapevolezza e prevenzione, per cui si può dire con fiducia che siamo sulla strada giusta". Nel suo intervento, padre Lombardi sottolinea la novità, che di tale volontà "è la riprova", del Simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento", "con la partecipazione che nei prossimi giorni riunirà presso la Pontificia Università Gregoriana i rappresentanti di oltre 100 Conferenze Episcopali e 30 Ordini religiosi, e con il lancio di un Centro internazionale che ne continuerà gli impulsi". "La Chiesa intende fare giustizia, rinnovarsi, essere capace di aiutare una società e un mondo in cui gli abusi sessuali dilagano a combattere efficacemente questa piaga". Nel secondo campo, "la Santa Sede si sta impegnando per inserire le sue istituzioni nel sistema internazionale di controlli delle attività economiche per la lotta contro il riciclaggio, il crimine organizzato e il terrorismo". "Diverse volte - rileva - le istituzioni economiche vaticane, in particolare lo Ior, sono state accusate ingiustamente: proprio in questi giorni presso un tribunale degli Stati Uniti è stata conclusa per totale infondatezza anche la terza di ben tre cause mosse contro lo Ior negli scorsi anni". Secondo padre Lombardi, "ora, una serie di nuove normative garantira' sempre più efficacemente che le attività svolte con la motivazione del servizio della Chiesa siano del tutto trasparenti e sicure". "La strada - conclude - è lunga e difficile, ma la rotta è chiara e la volontà sicura. La testimonianza per il Vangelo ne avrà grande vantaggio".

Agi

Credibilità e trasparenza: l'editoriale di padre Lombardi per "Octava Dies"

Presidenza Governatorato vaticano: accuse e indiscrezioni infondate, investimenti trasparenti e appalti in regola. Piena fiducia in amministratori

Nell'esprimere "grande amarezza" per la "la pubblicazione abusiva" delle due lettere di mons. Carlo Maria Viganò, la prima indirizzata al Santo Padre il 27 marzo 2011, la seconda al cardinale Segretario di Stato l'8 maggio 2011, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (foto) ha voluto sottolineare che "le asserzioni in esse contenute non possono non causare l'impressione che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, invece di essere uno strumento di governo responsabile, sia un'entità inaffidabile, in balia di forze oscure". "Dopo attento esame del contenuto delle due missive, la Presidenza del Governatorato - è scritto in un comunicato diffuso questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede - ritiene suo dovere di dichiarare pubblicamente che le dette asserzioni sono frutto di valutazioni erronee, o si basano su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalità invocate come testimoni". E al contempo considerano loro "dovere attirare l'attenzione" dell'opinionepubblica su alcuni "sicuri elementi di giudizio" pur non volendo "entrare nel merito delle singole affermazioni" contenute nelle lettere di mons Viganò. "I bilanci di preventivo e consuntivo del Governatorato, dopo essere stati approvati dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, vengono regolarmente sottoposti alla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, la quale li esamina nei propri uffici e li fa esaminare anche dal suo collegio di Revisori Internazionali. La Prefettura stessa ha, del resto, la possibilità di esaminare in ogni momento, senza preavviso, la documentazione di tutti gli Uffici del Governatorato nello stesso iter della sua produzione", è scritto. "Gli investimenti finanziari del Governatorato, affidati a gestori esterni, subirono rilevanti perdite durante la grande crisi internazionale del 2008. Secondo criteri contabili stabiliti dalla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede in aderenza ai criteri stabiliti in Italia, dette perdite vennero distribuite anche sull'esercizio del 2009, che segnò quindi un passivo per Euro 7.815.000. Va per altro rilevato che, a prescindere dalle perdite finanziarie, la gestione economico-funzionale del Governatorato restò in attivo. Il passaggio dal risultato negativo per Euro 7.815.000 del bilancio consuntivo del 2009 al risultato positivo (finale) per Euro 21.043.000 del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: alla gestione degli investimenti finanziari del Governatorato, affidata dal Cardinale Presidente all'APSA Sezione Straordinaria nel 2009, e, in misura ancor maggiore, agli eccellenti risultati dei Musei Vaticani". Inoltre, "gli appalti per nuove opere di un certo rilievo - come per es. il restauro in corso del Colonnato di Piazza San Pietro o la costruzione della fontana di San Giuseppe - vengono assegnati con regolare gara e dopo esame da parte di una commissione ad hoc, istituita di volta in volta dal cardinale presidente. Per i lavori di non grande entità la Direzione dei Servizi Tecnici si avvale del proprio personale o anche di ditte esterne qualificate, ben conosciute, sulla base di prezziari in uso in Italia". Detto, questo, la Presidenza del Governatorato "esprime piena fiducia e stima agli illustri membri del Comitato Finanza e Gestione" e li "ringrazia per il prezioso contributo da loro prestato con riconosciuta professionalità e non poco dispendio di tempo, senza alcun onere per il Governatorato, confidando di poter continuare ad avvalersi del loro consiglio anche in futuro". Così come "conferma altresì la sua piena fiducia nelle direzioni e nei vari collaboratori, essendosi rivelati infondati - dopo accurato esame - sospetti e accuse, come del tutto infondata sino ad apparire risibile, la notizia, debitrice di un certo giornalismo assai poco serio, secondo la quale sarebbero state effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali all'interno di un procedimento meramente amministrativo e disciplinare". "La Presidenza - è la conclusione - è ben consapevole del fatto che la gestione del Governatorato, seppur già ben ordinata e proficua, può essere ulteriormente perfezionata in conformità alle raccomandazioni espresse dalla Società di Gestione McKinsey, incaricata nel 2009 dal Cardinale Presidente su proposta del Comitato Finanza e Gestione. L'attuazione delle proposte migliorative avanzate dalla McKinsey, già da tempo avviata, sarà proseguita nello stesso spirito, e si ribadisce che la trasparenza e il rigore, lodevolmente perseguiti dalla precedente Presidenza, con pari impegno e altrettanta serenità, sono perseguiti anche dagli attuali Superiori". La presa di posizione del Governatorato del Vaticano è firmata congiuntamente da tutti i suoi massimi rappresentanti attuali e precedenti: il presidente Giuseppe Bertello e il segretario generale Giuseppe Sciacca, con il card. Giovannni Lajolo, presidente emerito del Governatorato e l'ex vicesegretario generale Giorgio Corbellini. I quali insieme sottolineano ad una voce come "il Governatorato tutto - Presidenza, Direttori, Capi Ufficio, impiegati e lavoratori - desidera riaffermare la comune ferma volontà di continuare ad impiegare tutte le forze nel servire, con fedeltà ed integrità totale, il Sommo Pontefice, nella consapevolezza del grande onore e della grande responsabilità, che esso ha nell'essere al servizio del Papa".

TMNews

DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENZA DEL GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO

Presentato il Simposio 'Verso la guarigione e il rinnovamento'. Liturgia penitenziale e 'mea culpa' per abusi. L'intervento di una vittima irlandese

I rappresentanti di 110 Conferenze Episcopali di tutto il mondo si riuniranno da lunedì 6 a giovedì 9 febbraio alla Pontificia Università Gregoriana per il Simposio internazionale "Verso la guarigione e il rinnovamento" per aiutare i vescovi e i superiori degli ordini religiosi a prevenire e contrastare gli abusi sessuali sui minori nella Chiesa, di cui ieri si è svolta la conferenza stampa di presentazione. Più di 40 relatori altamente specializzati che parteciperanno. All'interno del Simposio è anche prevista una ''liturgia penitenziale'' nella Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, presieduta dal card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi, durante la quale sette rappresentanti di gruppi che hanno commesso abusi o li hanno coperti chiederanno perdono alle vittime. Quindi, una vittima chiederà a Gesù la forza per concedere il perdono. La liturgia sarà preceduta da quindici di minuti di silenzio e di buio. Papa Benedetto XVI invierà ai partecipanti un messaggio a firma del Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. Due i vescovi italiani in rappresentanza della Cei alla conferenza: mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, e mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano. L'ateneo romano guidato dai gesuiti, con il patrocinio dei dicasteri della Curia romana, organizza un appuntamento che intende aiutare gli episcopati di tutto il mondo alla stesura di linee-guida anti-pedofilia che la stessa Santa Sede ha chiesto per maggio prossimo. Ad aprire il simposio, nel pomeriggio di lunedì 6, sarà il cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William Joseph Levada, che parlerà sul tema "L'abuso sessuale sui minori: una risposta articolata alla sfida". "Nessuna organizzazione, nessuno Stato ha organizzato un evento simile", ha detto nella conferenza stampa il gesuita tedesco Hans Zollner, presidente del comitato organizzatore del Simposio che lavora all'appuntamento da due anni. "La Chiesa, con l'aiuto di Dio e degli uomini, può diventare leader in questo campo. Qualcuno ci critica dicendo: fate piuttosto i compiti a casa. E sicuramente il Simposio non è la soluzione di tutti i problemi, non è ne il primo né sarà l'ultimo convegno su questo tema. Ma possiamo fare quello che è nelle nostre forze. Ci sono forze che resistono e forze che lavorano per il miglioramento. Questo convegno è un segno chiaro e preciso che ci sono forze all'interno della Chiesa che vogliono lavorare insieme per migliorar la situazione". Alla conferenza stampa, che si è tenuta in italiano e inglese nonostante il disagio della neve a Roma e seguita in live-twitting dall'ufficio stampa della stessa Gregoriana, ha preso parte anche una vittima irlandese di abusi sessuali di un sacerdote, che parteciperà al Simposio e parlerà a nome di tutte le vittime. "Sono cattolica, ma in quanto vittima ho avuto un periodo molto difficile nel mio rapporto con la Chiesa", ha ammesso la signora Marie Collins, che al simposio parlerà di "come dare voce alla vittime". "Partecipare non è stata una decisione facile. Sapevo che altre vittime mi avrebbero criticato, perché la rabbia è enorme"."La domanda che mi hanno fatto è stata: ma questo simposio non è solo un'operazione di Public relations della Chiesa? Sono domande di persone che hanno perso fiducia nella Chiesa. Ma io ho deciso comunque di venire, perché se c'è la possibilità di proteggere maggiormente i bambini nel presente e nel futuro, non va persa". Secondo Maria Collins "la Chiesa può diventare protagonista della protezione dei bambini di tutto il mondo". "Per gli abusi subiti - ha confidato - ho ricevuto scuse, ma chiedere perdono è un'altra cosa: se la leadership della Chiesa potesse chiedere perdono non per gli abusi, che sono colpa degli abusatori, ma per non aver protetto i bambini, questo sarebbe importante per molti sopravvissuti; chiedere scusa va bene, ma chiedere perdono è più difficile, è la cosa più dura, noi tutti siamo addolorati per quello che è successo, ma essere addolorati è diverso dal chiedere perdono". "La riunione - spiega su L'Osservatore Romano il rettore della Gregoriana, padre Francois-Xavier Dumortier - trarrà spunto dalla recente circolare del maggio 2011 della Congregazione per la dottrina della fede, che ha richiesto a tutte le diocesi di mettere a punto entro l'anno "procedure adeguate per fornire assistenza alle vittime di tali abusi, come pure per educare la comunità ecclesiastica sul tema della protezione dei minori". Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha intanto confermato che il Papa ha disposto personalmente una donazione della Papal Foundation per finanziare l"'e-learning" in cui per almeno tre anni confluiranno dati, esperienze, acquisizioni e programmi per contrastare gli abusi sessuali del clero. Il centro, dipendente dall'Istituto di psicologia della Gregoriana, verrà diretto da Hubert Liebhardt, professore invitato presso l'ateneo di piazza della Pilotta e docente presso l'universita' di Ulm. A presentarlo sarà il cardinale arcivescovo di Monaco e Frisinga, Reinhard Marx, insieme al sottosegretario del ministero dell'Istruzione e della Ricerca tedesco, Cornelia Quennet-Thielen.

TMNews, Agi

L’abbraccio dell’Irlanda al nunzio Brown. Per molti l’inizio di una nuova era di cooperazione positiva e costruttiva fra la Santa Sede e il Paese

Il 31 gennaio l’arcivescovo Charles John Brown, nuovo nunzio apostolico in Irlanda, è stato accolto calorosamente al suo arrivo all’aeroporto di Dublino dai più illustri prelati della Chiesa cattolica irlandese e da un alto rappresentante del governo del Paese. Il card. Sean Brady, arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda, e Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, hanno dato il benvenuto all’arcivescovo Brown insieme a Joseph Brennan, viceresponsabile del Protocollo presso il Ministero degli Affari Esteri irlandese. La visita del prelato irlandese-americano, nato a New York 52 anni fa e noto per il suo carattere aperto e amichevole, è considerata da molti l’inizio di una nuova era di cooperazione positiva e costruttiva fra la Santa Sede e la Repubblica d’Irlanda. Le relazioni diplomatiche fra i due Paesi, instaurate nel 1929, sono rimaste intatte fino a oggi. Il nuovo nunzio gode di un rapporto confidenziale con Papa Benedetto XVI: oltre ad aver lavorato al suo fianco presso la Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1994 al 2005, è stato ordinato da lui vescovo il 6 gennaio nella Basilica di San Pietro, a Roma. La presentazione delle credenziali del nunzio apostolico al Presidente irlandese Michael D. Higgins è prevista entro la fine del mese. Il giorno successivo al suo arrivo a Dublino, l’arcivescovo Brown ha senz’altro seguito con interesse il dibattito intrapreso dai membri parlamentari del Fine Gael, partito principale del governo di coalizione irlandese, in merito alla decisione governativa di chiudere l’ambasciata irlandese a Roma nominando un ambasciatore non residente, finalizzata il 3 novembre 2011. Durante l’incontro di due ore tenutosi il 1° febbraio sono intervenuti 35 parlamentari. L'intervento del Taoiseach (Primo Ministro) e leader del Fine Gael, Enda Kenny, “è stato alquanto positivo e ha sottolineato l'importanza di un buon rapporto col Vaticano, senza però minimizzare in alcun modo le responsabilità della Chiesa per il modo in cui ha affrontato la questione degli abusi sui minori”, come riportato da uno dei presenti all’Irish Times. Nel corso dell'incontro, Kenny ha aggiunto che il governo è pronto a invitare Papa Benedetto e ad accoglierlo in Irlanda col massimo rispetto. Leo Varadkar, Ministro dei trasporti, ha sottolineato che la decisione di chiudere l’ambasciata presso il Vaticano “è stata una decisione presa dal governo, non da un ministro o da un qualsiasi partito”. L'ha descritta come una decisione “effettuata nel contesto di una congiuntura economica molto difficile, che ha avuto come conseguenza la chiusura di diverse ambasciate”, e ha proseguito dichiarando: “Non credo che sarà rivista in tempi brevi, ma forse, se la situazione economica si evolverà nel giro di qualche anno, è possibile che venga revocata in futuro”. Charlie Flanagan, segretario del partito parlamentare Fine Gael, ha riassunto l’esito della riunione, affermando che i partecipanti hanno raggiunto “un parere unanime” sulla necessità, da parte del governo, di riconsiderare la propria decisione. Flanagan ha proseguito dichiarando che tutti i partecipanti alla riunione si sono mostrati concordi nel dare la priorità alla risoluzione delle attuali difficoltà economiche rispetto alla riapertura dell’ambasciata. Ha chiarito, tuttavia, che la questione sarà ripresa in esame “non appena possibile”, a seguito di un miglioramento del clima economico. Flanagan ha aggiunto che la recente nomina a nunzio apostolico dell’arcivescovo Charles John Brown, appena giunto in Irlanda, è senz’altro un’opportunità per rinsaldare i rapporti col Vaticano. “Il Taoiseach ha riconosciuto l’importanza di una relazione positiva con lo Stato Pontificio”, ha concluso.

Gerard O'Connell, Vatican Insider

Verso una riapertura dell'ambasciata d'Irlanda presso la Santa Sede?

Prima lettera pastorale dell’Ordinariato personale della Cattedra di San Pietro. Il 12 febbraio l'inaugurazione nella co-cattedrale di Houston

Una lettera pastorale, la prima dell’Ordinariato personale di The Chair of Saint Peter nel territorio della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, è stata inviata dall’ordinario Jeffrey Steenson ai ministri e ai fedeli anglicani che hanno deciso di entrare nella piena e visibile comunione con la Chiesa Cattolica. La lettera ha lo scopo di informare e accompagnare i fedeli in questo importante cammino. "L’Ordinariato - si legge nel testo - è finalmente operativo. Abbiamo appena completato un magnifico incontro di formazione a Houston per i candidati al sacerdozio dell’Ordinariato della Cattedra di San Pietro e le loro mogli. Con gli interessanti contributi, tra gli altri, del card. Daniel N. DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston, abbiamo cominciato a muovere i primi passi nella preparazione all’ordinazione di un gruppo di uomini molto impegnati. Sebbene l’Ordinariato sia stato istituito il mese scorso - ha proseguito Steenson - questa è la nostra prima occasione per riunirci nel discernimento e nell’incoraggiamento reciproco. Ci sono state molte domande e noi certamente non abbiamo tutte le risposte, ma sappiamo dove guardare. È l’obiettivo di entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica che ci orienta nella giusta direzione e siamo fiduciosi del nostro futuro. Sono commosso del coraggio e della fede di questi uomini e delle loro mogli che stanno per diventare strumenti di Dio al fine di contribuire all’edificazione del Corpo di Cristo". Il prossimo 12 febbraio il card. Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington, e il card. DiNardo prenderanno parte all’inaugurazione dell’Ordinariato nella co-cattedrale del Sacro Cuore di Houston. "Durante la celebrazione - sottolinea nella lettera l’ordinario - mi verrà liturgicamente affidata la responsabilità di guidare l’Ordinariato". Steenson si è detto entusiasta delle preghiere e degli auguri di tanti membri della Chiesa Cattolica "che ci hanno aperto le loro braccia e i loro cuori", e ha ringraziato gli altri cristiani che "si sono rallegrati nel vedere il popolo di Dio ascoltare e seguire la propria coscienza. Stiamo lavorando diligentemente - ha proseguito il reverendo - per gettare le basi adeguate, sia a livello canonico che civile, per l’Ordinariato e, una volta completato, ci aspettiamo di essere in grado di accogliere gruppi e congregazioni in un prossimo futuro". A oggi, sono numerose le domande dei fedeli che chiedono di entrare nell’Ordinariato. "Coloro che desiderano avere informazioni - conclude il reverendo Steenson - potranno consultare il nostro sito. Ci aspettiamo che l’Ordinariato includa tre categorie di appartenenza: le parrocchie, le quasi-parrocchie, note come missioni, e gruppi più piccoli di persone che possono essere definiti associazioni pubbliche di fedeli. Tutti gli ex anglicani che sono ora in piena comunione con la Chiesa cattolica o che si apprestano a essere ricevuti sono idonei a far parte dell’Ordinariato. Lavoreremo con il vescovo cattolico locale per facilitare questo processo di discernimento per quelle comunità che si avvicinano a noi".

L'Osservatore Romano