I rappresentanti di 110 Conferenze Episcopali di tutto il mondo si riuniranno da lunedì 6 a giovedì 9 febbraio alla Pontificia Università Gregoriana per il Simposio internazionale "Verso la guarigione e il rinnovamento" per aiutare i vescovi e i superiori degli ordini religiosi a prevenire e contrastare gli abusi sessuali sui minori nella Chiesa, di cui ieri si è svolta la conferenza stampa di presentazione. Più di 40 relatori altamente specializzati che parteciperanno. All'interno del Simposio è anche prevista una ''liturgia penitenziale'' nella Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, presieduta dal card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi, durante la quale sette rappresentanti di gruppi che hanno commesso abusi o li hanno coperti chiederanno perdono alle vittime. Quindi, una vittima chiederà a Gesù la forza per concedere il perdono. La liturgia sarà preceduta da quindici di minuti di silenzio e di buio. Papa Benedetto XVI invierà ai partecipanti un messaggio a firma del Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. Due i vescovi italiani in rappresentanza della Cei alla conferenza: mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, e mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano. L'ateneo romano guidato dai gesuiti, con il patrocinio dei dicasteri della Curia romana, organizza un appuntamento che intende aiutare gli episcopati di tutto il mondo alla stesura di linee-guida anti-pedofilia che la stessa Santa Sede ha chiesto per maggio prossimo. Ad aprire il simposio, nel pomeriggio di lunedì 6, sarà il cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, William Joseph Levada, che parlerà sul tema "L'abuso sessuale sui minori: una risposta articolata alla sfida". "Nessuna organizzazione, nessuno Stato ha organizzato un evento simile", ha detto nella conferenza stampa il gesuita tedesco Hans Zollner, presidente del comitato organizzatore del Simposio che lavora all'appuntamento da due anni. "La Chiesa, con l'aiuto di Dio e degli uomini, può diventare leader in questo campo. Qualcuno ci critica dicendo: fate piuttosto i compiti a casa. E sicuramente il Simposio non è la soluzione di tutti i problemi, non è ne il primo né sarà l'ultimo convegno su questo tema. Ma possiamo fare quello che è nelle nostre forze. Ci sono forze che resistono e forze che lavorano per il miglioramento. Questo convegno è un segno chiaro e preciso che ci sono forze all'interno della Chiesa che vogliono lavorare insieme per migliorar la situazione". Alla conferenza stampa, che si è tenuta in italiano e inglese nonostante il disagio della neve a Roma e seguita in live-twitting dall'ufficio stampa della stessa Gregoriana, ha preso parte anche una vittima irlandese di abusi sessuali di un sacerdote, che parteciperà al Simposio e parlerà a nome di tutte le vittime. "Sono cattolica, ma in quanto vittima ho avuto un periodo molto difficile nel mio rapporto con la Chiesa", ha ammesso la signora Marie Collins, che al simposio parlerà di "come dare voce alla vittime". "Partecipare non è stata una decisione facile. Sapevo che altre vittime mi avrebbero criticato, perché la rabbia è enorme"."La domanda che mi hanno fatto è stata: ma questo simposio non è solo un'operazione di Public relations della Chiesa? Sono domande di persone che hanno perso fiducia nella Chiesa. Ma io ho deciso comunque di venire, perché se c'è la possibilità di proteggere maggiormente i bambini nel presente e nel futuro, non va persa". Secondo Maria Collins "la Chiesa può diventare protagonista della protezione dei bambini di tutto il mondo". "Per gli abusi subiti - ha confidato - ho ricevuto scuse, ma chiedere perdono è un'altra cosa: se la leadership della Chiesa potesse chiedere perdono non per gli abusi, che sono colpa degli abusatori, ma per non aver protetto i bambini, questo sarebbe importante per molti sopravvissuti; chiedere scusa va bene, ma chiedere perdono è più difficile, è la cosa più dura, noi tutti siamo addolorati per quello che è successo, ma essere addolorati è diverso dal chiedere perdono". "La riunione - spiega su L'Osservatore Romano il rettore della Gregoriana, padre Francois-Xavier Dumortier - trarrà spunto dalla recente circolare del maggio 2011 della Congregazione per la dottrina della fede, che ha richiesto a tutte le diocesi di mettere a punto entro l'anno "procedure adeguate per fornire assistenza alle vittime di tali abusi, come pure per educare la comunità ecclesiastica sul tema della protezione dei minori". Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha intanto confermato che il Papa ha disposto personalmente una donazione della Papal Foundation per finanziare l"'e-learning" in cui per almeno tre anni confluiranno dati, esperienze, acquisizioni e programmi per contrastare gli abusi sessuali del clero. Il centro, dipendente dall'Istituto di psicologia della Gregoriana, verrà diretto da Hubert Liebhardt, professore invitato presso l'ateneo di piazza della Pilotta e docente presso l'universita' di Ulm. A presentarlo sarà il cardinale arcivescovo di Monaco e Frisinga, Reinhard Marx, insieme al sottosegretario del ministero dell'Istruzione e della Ricerca tedesco, Cornelia Quennet-Thielen.
TMNews, Agi