giovedì 6 maggio 2010

Mons. Watty: il Papa potrebbe incontrare alcune vittime degli abusi di Maciel. Elementi sella sua personalità marcia nella Legione che non ha colpa

Il Papa potrebbe incontrare alcune delle vittime degli abusi sessuali di padre Marcial Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo: lo ha detto in un’intervista a Televisa mons. Ricardo Watty Urquidi, vescovo di Tepic in Messico, uno dei cinque vescovi che hanno condotto la visita apostolica nei confronti della Congregazione. Il vescovo ha consegnato al Papa la documentazione raccolta da un gruppo di vittime degli abusi di Maciel, e non ha escluso un eventuale incontro. Mons. Watty ha visitato 33 centri dei Legionari negli ultimi otto mesi e ha parlato con oltre 300 membri della Congregazione, ma anche ex appartenenti a alcuni laici e consacrati. “Ci sono molti elementi della personalità di padre Maciel che l’hanno contagiata, e di questo la Legione non ha colpa. Sono persone buone, ma sotto un tetto molto danneggiato”. Quindi specifica ulteriormente: “Il carisma è un dono di Dio, che è passato attraverso una persona, ma una persona marcia". I dossier della Visita sono stati esaminati lo scorso fine settimana, con i cardinali Bertone, Levada e Rodè e con il Papa stesso. Benedetto XVI “è preoccupato soprattutto per i giovani, di ascoltare e avere cura dei giovani, che nella Legione sono molti”. Watty ha anche riconosciuto gli errori della Chiesa nell’affrontare questi casi: “Volevamo prenderci cura dei nostri fratelli sacerdoti. Certo, abbiamo sbagliato, forse volevamo proteggerli troppo, ma quel che vediamo oggi ci dimostra che non è stato giusto. Però non volevamo farlo per danneggiare, ma per aiutare. Anche se ora vediamo e riconosciamo che abbiamo agito male e on possiamo continuare così”.

Il Velino

Leuthard: Benedetto XVI prende molto sul serio i casi di abusi e non intende nasconderli. La libertà religiosa in Europa all'insegna della reciprocità

La presidente della Confederazione Elvetica Doris Leuthard è stata ricevuta questa mattina in Vaticano da Papa Benedetto XVI (foto). Dopo l'incontro al Palazzo apostolico, la Leuthard ha assistito al giuramento delle reclute della Guardia svizzera pontificia. "Il Papa prende molto sul serio i casi di abusi e, dopo la pubblicazione della Lettera pastorale ai fedeli irlandesi, non intende nascondere tali vicende sotto il manto del silenzio", ha affermato ai media la Leuthard. "Mi ha colpito positivamente il fatto che la Chiesa abbia scelto una certa pubblicità", riferisce Leuthard ai microfoni di Radio Vaticana. Benedetto XVI ha rilevato che "la Chiesa viene danneggiata quando i casi vengono insabbiati", ha aggiunto. "Le vittime hanno il diritto all'assistenza e a un procedimento penale. I colpevoli devono essere sanzionati e occorre impedire che si verifichino episodi di recidiva". Benedetto XVI, ha aggiunto la ministra argoviese, ha sottolineato che i giovani vanno protetti, ma che il problema della pedofilia non concerne soltanto la Chiesa, bensì l'intera società. Con il Papa, la Leuthard ha parlato pure di islam e di libertà religiosa, altri temi divenuti scottanti dopo il voto contro l'edificazione di minareti in Svizzera e il recente dibattito europeo sul burqa. "Benedetto XVI ha espresso il desiderio che in Europa ognuno abbia il diritto di esercitare apertamente la propria religione, ma che ciò debba avvenire all'insegna della reciprocità. L'uguaglianza e la tolleranza nei confronti dei cristiani negli Stati islamici accrescerebbero l'accoglienza verso i musulmani nella nostra società", ha riferito la consigliera federale.

Ticinonews.ch

Il Papa nel Regno Unito. 'Il cuore parla al cuore', il motto cardinalizio di Newman tema del viaggio. Mons. Nichols: una nuova vitalità spirituale

Il motto cardinalizio del porporato John Henry Newman,"Cor ad cor loquitur" ovvero Il cuore parla al cuore, è stato scelto come motto del viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito. "Il cuore parla al cuore è una scelta appropriata per questa visita papale, visto che l'ultimo giorno del suo viaggio apostolico il Santo Padre beatificherà il Cardinale Newman, il teologo vittoriano più amato", indica un comunicato pubblicato sul sito di questo viaggio storico, www.thepapalvisit.org.uk, che si svolgerà dal 16 al 19 settembre. Le parole che il card. Newman scelse per il suo stemma quando divenne porporato nel 1879 sono di San Francesco di Sales, Vescovo francese al quale era molto devoto. Questa definizione, trasformata ora nel motto del viaggio papale, dice molto sulla concezione dell'essere umano che aveva il cardinale, convinto che la vera comunicazione tra le persone andava al di là dell'intelligenza, si raggiungeva dal proprio cuore a quello degli altri. In un sermone anglicano, scrisse: "L'eloquenza e l'ingegno, l'astuzia e la destrezza difendono bene una causa e la diffondono rapidamente, ma muore con loro. Non ha radici nel cuore degli uomini e non vive oltre una generazione". La verità, invece, parla dal centro della persona, dal suo cuore, sosteneva Newman, che avrebbe scritto: "Attraverso un cuore sveglio tra i morti e mediante affetti forgiati in cielo, possiamo...davvero testimoniare che Cristo vive". Per l'ecclesiastico, Cristo parla dal cuore. "Quando la Chiesa parla, Tu passi a parlare", pregava. "La visita del Santo Padre è un'opportunità meravigliosa affinché la dolce luce della fede sia contemplata di nuovo da tutti - ha detto il presidente della Conferenza dei Vescovi di Inghilterra e Galles, l'arcivescovo Vincent Nichols -. Egli confermerà la forte fede della nostra comunità". Mons. Nichols ha rivelato di pregare perché "la visita serva per accendere una nuova vitalità spirituale, una messa in discussione del cuore di tanti nella nostra società che possono non avere alcuna affiliazione religiosa ma stanno in qualche modo cercando un significato più profondo e un obiettivo per la propria vita". Benedetto XVI giungerà il 16 settembre in Scozia, a Edimburgo, dove sarà ricevuto dalla regina Elisabetta II, che ha invitato ufficialmente il Papa in Gran Bretagna, e dal marito, il duca di Edimburgo, nel Palazzo di Holyroodhouse. Nel Palazzo di Westminster rivolgerà un discorso ai rappresentanti della società civile. Alle West Midlands beatificherà il card. Newman il 19 settembre durante una Messa pubblica all'aeroporto di Coventry, nell'arcidiocesi di Birmingham, alla quale sono attesi 250.000 pellegrini. Durante il viaggio, il Papa presiederà anche una Messa pubblica a Glasgow, una veglia di preghiera a Londra e un evento "concentrato sull'educazione". Uno dei temi principali della visita sarà rappresentato dal rapporto tra le Chiese cristiane e dalle relazioni tra le maggiori confessioni. In questo senso, Benedetto XVI farà visita all'arcivescovo di Canterbury, nel Palazzo di Lambeth, e pregherà con "altri responsabili" della Chiesa nell'abbazia di Westminster.

Zenit

Il Papa in Portogallo. Padre da Cunha: la gente ha bisogno di ritrovare motivi di gioia, speranza e spinta per il futuro. La mobilitazione dei giovani

Parole di “speranza” e di “spinta per il futuro”. E’ quanto si attende il Portogallo dal viaggio di Benedetto XVI nel Paese. A dichiararlo all'agenzia SIR padre Duarte da Cunha, segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali europee, di origine portoghese. “Negli ultimi tempi - spiega -, il Portogallo è un Paese depresso, sia per la crisi economica sia per la progressiva mancanza di fede. E’ un popolo che sta perdendo la speranza. La gente ha quindi bisogno di ritrovare motivi di gioia. Ha bisogno di parole di realismo ma anche di spinta per il futuro”. Da poco rientrato dal Portogallo e in attesa di ripartire per seguire il viaggio apostolico, padre Da Cunha testimonia quanto il suo Paese “stia prendendo molto seriamente questo viaggio e non solo tra i fedeli della Chiesa ma anche nell’opinione pubblica e a livello statale. Si vede un grande entusiasmo e questa accoglienza è visibile nei cartelloni già messi sulle strade. Si avverte insomma un atteggiamento onesto, non critico”. Padre Duarte da Cunha ritiene inoltre che “la scelta di Benedetto XVI di andare a Lisbona, Fatima e Porto non è casuale. Lisbona è ovviamente la capitale del Portogallo e proprio qui è previsto l’incontro del Santo Padre con il mondo della cultura al quale si guarda con grande aspettativa soprattutto per quello che il Papa dirà. A Fatima, invece il Papa si farà pellegrino tra i pellegrini, mentre Porto, la capitale del Nord, è la zona del Paese che maggiormente ha risentito della crisi economica. Anche i giovani portoghesi si stanno mobilitando per accogliere il Papa. Lo faranno praticamente dall’aeroporto, seguendo poi Benedetto XVI in tutti gli appuntamenti”. L’11 maggio, giorno del suo arrivo in terra portoghese, i giovani, fa sapere padre Duarte “hanno addirittura organizzato per il Papa una serenata sotto la finestra della nunziatura dove sarà ospite”. “Recentemente - ricorda padre Da Cunha - i giovani hanno scritto una lettera al Papa dove gli manifestavano tutta la loro gioia ad accoglierlo. Il suo viaggio in Portogallo, terra di Nostra Signora – si legge in questa lettera - ci porterà un messaggio personale e speciale per ogni giovane. Un messaggio che ci affida una missione. La missione di essere come i pastorelli di Fatima veri portatori dell’amore e della gioia di Dio e di Nostro Signore. Siamo disposti ad assumerci questa missione evangelizzatrice”.

SIR

Il Papa accoglie le dimissioni di due vescovi irlandesi per limiti d'età. Mons.Duffy non denunciò un caso ma furono i genitori del bambino a chiederlo

Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Clogher in Irlanda, presentata da mons. Joseph Duffy, per superati limiti di età, nominando al suo posto mons. Liam MacDaid, della diocesi di Clogher, finora Cancelliere della Curia. Il Pontefice ha anche accettato, sempre per motivi di età, la rinuncia all’ufficio di ausiliare della diocesi irlandese di Derry, di mons. Francis Lagan. Lo riferisce oggi la Sala Stampa della Santa Sede. In un comunicato il presidente dei vescovi irlandesi, card. Sean Brady, ricorda “il contributo” dei due vescovi uscenti che insieme hanno servito per 53 anni le loro diocesi e la Conferenza Episcopale irlandese, 31 anni mons. Duffy e 22 anni mons. Lagan. “In questo tempo come vescovi hanno assistito alla terribile violenza e alle tragedie che furono parte dei problemi. In tempi più recenti hanno assistito alla pace raggiunta in questa parte di Irlanda”. Nello stesso comunicato il cardinale saluta anche il nuovo vescovo di Clogher, mons. MacDaid, auspicando il prosieguo tra le loro diocesi, quella di Armagh e di Clogher. Il vescovo Duffy ha di recente ammesso lo "sbaglio" di non aver denunciato, nei decenni passati, un prete pedofilo. Il presule non si è dimesso né è stato indicato tra i colpevoli di insabbiamento del rapporto governativo Murphy sui casi di pedofilia in Irlanda. In una recente dichiarazione al giornale The anglo-celt, il vescovo Duffy è tornato sulla vicenda del sacerdote John McCabe, che nel 1989 abusò di un bambino. "I genitori del bambino mi chiesero con decisione di tenere riservato il caso", afferma la nota del marzo scorso. "Il vescovo Duffy all'epoca considerò giusto rispettare questa rischiesta e ha ammesso che è stato un errore da parte sua. Se ciò fosse avvenuto ora, il nuovo protocollo chiede di denunciare immediatamente all'istanza giurisdizionale e questo è ciò che avrebbe dovuto fare. Il vescovo Duffy - si legge ancora nella nota al giornale irlandese - ha cooperato pienamente con la polizia quando i genitori dell'abusato le consegnarono le denunce. L'accusato è già stato dimesso dallo stato clericale, è stato processato, condannato ed ha trascorso un periodo in prigione".

SIR, Apcom

Il Papa in Portogallo. Mons. Azevedo: si sta generando entusiasmo, già si notano alcuni frutti del viaggio. Le persone vogliono aiutare e partecipare

A meno di una settimana dall’arrivo del Papa, in Portogallo “già si notano alcuni frutti del viaggio”. A rivelarlo, dal sito ufficiale www.bentoxviportugal.pt, è il coordinatore generale del viaggio, mons. Carlos Azevedo. “Si nota un’onda di dinamismo crescente e questo è gratificante. Le persone telefonano dicendo che vogliono esserci, vogliono aiutare, vogliono partecipare e sebbene le loro proposte adesso non possano più essere accolte, ciò che importa è l’entusiasmo che si sta generando”. “C’è qualcosa che risuona dentro le persone quando vedono qualcuno che è diverso, perché quel qualcuno non ha solo un peso di governo, ma porta con sé il peso di ciò che rappresenta – afferma il vescovo ausiliare di Lisbona - e questo è qualcosa che si sente e le persone vibrano, non si sa spiegare come, esplodono di gioia e vibrano e questo può ricrearle. Speriamo che questo entusiasmo non venga indebolito dalle difficoltà economiche che sappiamo in questi giorni preoccupano la vita delle persone”. Per mons. Azevedo “sarà molto interessante analizzare l’impatto che questa cosa produrrà in molte persone che lavorano nella comunicazione sociale e che potranno vedere che c’è un salto qualitativo d’organizzazione della stessa Chiesa e anche della formazione delle persone che adesso stanno diventando più attente e in modo nuovo considereranno ciò che avviene da parte della Chiesa”. Tra gli altri frutti di questi mesi di preparazione anche “la maggior conoscenza che le persone in generale ed il popolo cristiano in particolare, ha cominciato ad avere attorno alla figura di Papa Benedetto XVI” dice il presule ricordando che “le librerie hanno attualmente circa 50 titoli su Benedetto XVI, tradotti in portoghese”. “Il Papa è stimato ed è apprezzato per le idee. La preparazione già ha reso molte parrocchie e molti cristiani consapevoli di ciò e questo è un frutto che stiamo già raccogliendo prima del sua arrivo”.

SIR

Il Papa in Portogallo. Fatima il cuore del viaggio. La devozione mariana di Benedetto XVI al centro dei viaggi apostolici e delle visite pastorali

Il Portogallo attende con gioia l’arrivo del Papa martedì prossimo a Lisbona. Il 15° viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI avrà come momento culminante la visita al Santuario di Fatima. La dimensione mariana è molto forte nel Pontificato di Benedetto XVI, che in ogni suo viaggio apostolico ha sempre voluto raccogliersi in preghiera in luoghi legati alla devozione per la Vergine Maria.
Lasciamoci guidare da Maria all’incontro con Gesù: è l’invito che Benedetto XVI non si stanca di ripetere ai fedeli, dall’inizio del suo Pontificato. Un’esortazione che rinnova in particolare nelle visite ai Santuari mariani, da quello familiare di Altötting, nella sua Baviera, a quello lontano migliaia di chilometri di Aparecida nel cuore del Continente latinoamericano.
A Lourdes, nel settembre del 2008, il Papa ci ha chiamati ad accogliere il messaggio di conversione e speranza che sgorga dalla Grotta di Massabielle: “Maria – affermò – invita tutti gli uomini di buona volontà” e in particolare quanti soffrono “ad alzare gli occhi verso la Croce, per trovarvi la sorgente della vita e della salvezza”.
Guardare Maria per incontrare Cristo: questo è anche l’appello che il Papa rivolse all’Europa, nel settembre del 2007, dal Santuario austriaco di Mariazell. Dinnanzi alla statua della Madonna che tiene in braccio il Bambino, il Papa rivolse il pensiero ai più piccoli, ai più indifesi: “Il Bambino Gesù – fu il richiamo del Pontefice – ci ricorda naturalmente anche tutti i bambini del mondo nei quali vuole venirci incontro”. E si rammaricò che l’Europa sia “diventata povera di bambini” perché “vogliamo tutto per noi stessi, e forse non ci fidiamo troppo del futuro”. Per questo, ha ribadito, dobbiamo lasciarci indicare da Maria il volto di Dio, perché dove “c’è Dio, là c’è il futuro”.
Il Papa ha sottolineato che da Maria possiamo apprendere come pregare. Lo fece in particolare al Santuario mariano polacco di Czestochowa, nel maggio 2006, nel viaggio sulle orme del suo amato predecessore Karol Wojtyla: “E’ Lei ad indicarci come aprire le nostre menti e i nostri cuori alla potenza dello Spirito Santo, che viene a noi per essere da noi portato al mondo intero” [Santuario di Jasna Góra - Discorso (26 maggio 2006)]
Al mondo, attraverso la Chiesa. Nel novembre 2006, nel Santuario mariano di Efeso, Benedetto XVI mise l’accento sulla dimensione ecclesiale della maternità di Maria. Una maternità, afferma, “iniziata con il fiat di Nazareth” e che “si compie sotto la Croce”. E aggiunse: “La Vergine Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, è la Madre di quel mistero di unità che Cristo e la Chiesa inseparabilmente rappresentano e costruiscono nel mondo e lungo la storia” [Santuario Mariano nazionale di Meryen Aria Evì ad Efeso - Omelia (29 novembre 2006].
Quindi, nel settembre del 2007, a Loreto, invitò in particolare i giovani ad accogliere in profondità la Parola di Dio, come ci insegna Maria: “Per portare Dio nella piazza, bisogna averlo prima interiorizzato nella casa, come Maria nell’Annunciazione. E viceversa, la casa è aperta sulla piazza: lo suggerisce anche il fatto che la Santa Casa di Loreto ha tre pareti, non quattro: è una Casa aperta: aperta sul mondo, sulla vita, anche su questa Agorà dei giovani italiani” [Recita dell'Angelus Domini (2 settembre 2007)]
In un altro luogo simbolo della devozione alla Vergine, Pompei, il Papa constatò, il 19 ottobre 2008, che i Santuari non sono mai “cattedrali nel deserto”. Queste “cittadelle di Maria”, rilevò, sono sempre inserite nel loro territorio quale esempio di una civiltà dell’amore da costruire sotto “lo sguardo materno di Maria”. Ed invitò i fedeli a rivolgersi a Maria con il Rosario, “una preghiera contemplativa accessibile a tutti”: “E’ vincolo spirituale con Maria per rimanere uniti a Gesù, per conformarsi a Lui, assimilarne i sentimenti e comportarsi come Lui si è comportato. Il Rosario è ‘arma’ spirituale nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo” [Celebrazione Eucaristica nella Piazza del Pontificio Santuario di Pompei (19 ottobre 2008)]

Radio Vaticana

Il Papa incontra l’emiro del Kuwait. Nel colloquio la promozione della pace in Medio Oriente, il contributo e le necessità della minoranza cristiana

Dialogo interreligioso e pace in Medio Oriente nell’incontro, il primo mai avvenuto, tra Benedetto XVI e l’emiro del Kuwait, Sheikh Sabah Al Ahmad Al Jaber Al Sabah (foto), che ha visto anche il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. “Nel corso dei cordiali colloqui – recita un comunicato vaticano - sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse, con particolare riferimento alla promozione della pace nella Regione del Medio Oriente e del dialogo interreligioso. In seguito, si è rilevato il positivo contributo che la significativa minoranza cristiana apporta alla società kuwaitiana e ci si è soffermati sulle particolari necessità di tale minoranza”. “Sono molto contento di essere qui”, ha detto al suo arrivo l'emiro, accompagnato da un seguito di soli uomini. Dopo il colloquio privato nella biblioteca c'è stato lo scambio dei doni: due preziosi tappeti e un manoscritto risalente a circa 200 anni fa sono stati offerti a Benedetto XVI, che ha ricambiato con la medaglia del Pontificato e una veduta di San Pietro. In Kuwait esiste una minoranza cristiana significativa, che rappresenta circa il 12% dei circa tre milioni di abitanti, in maggioranza immigrati, essendo i kuwaitiani meno di un milione. Anche i cristiani sono in maggior parte di stranieri, ma esistono anche dei cristiani kuwaitiani, alcune decine, dei quali si preferisce non parlare. Il proselitismo verso i musulmani è vietato per legge. I cattolici sono circa 160mila e nella capitale c’è anche una cattedrale dedicata alla Sacra famiglia.

Benedetto XVI riceve in udienza il presidente della Confederazione Elvetica Leuthard, in Vaticano per il giuramento delle nuove Guardie svizzere

Questa mattina, il Papa ha iniziato la sua attività ricevendo in udienza Doris Leuthard (foto), Presidente della Confederazione Elvetica, la quale si è successivamente incontrata con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato da mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana - oltre a ricordare la partecipazione del Presidente all’odierno giuramento dei nuovi membri della Guardia Svizzera Pontificia, sono stati toccati temi che riguardano la vita socio-economica e questioni attinenti all’attuale situazione internazionale, con particolare riferimento al dialogo interreligioso”. ll colloquio è durato circa 25 minuti, in un clima di grande cordialità. La Leuthard ha parlato col Papa sempre in tedesco. Al termine del colloquio, la consigliera federale ha offerto in dono al Papa un'edizione in due volumi di un testo medievale in tedesco sul monastero di San Gallo, che Benedetto XVI ha mostrato di apprezzare molto, e una confezione di cioccolatini. Il Papa ha ricambiato con la medaglia del Pontificato.

Il Papa in Portogallo. Tutte le dirette televisive

Questo è il calendario completo delle dirette televisive del Viaggio Apostolico di Papa Benedetto XVI in Portogallo nel 10° anniversario della beatificazione di Giacinta e Francesco, pastorelli di Fátima. Tv2000 (SKY canale 801) e Telepace (SKY canale 802) trasmetteranno tutti gli atti e gli eventi, grazie al Centro Televisivo Vaticano. Rai Uno trasmetterà la Santa Messa del 13 maggio.

Martedì 11 maggio
ore 12.00 ACCOGLIENZA UFFICIALE A LISBONA

ore 13.45 CERIMONIA DI BENVENUTO E BREVE VISITA AL MOSTEIRO DOS JERONIMOS

ore 14.30 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ore 19.15 SANTA MESSA

Mercoledì 12 maggio
ore 11.00 INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA

ore 18.30 VISITA ALLA CAPPELLINA DELLE APPARIZIONI E CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON SACERDOTI, RELIGIOSI, SEMINARISTI E DIACONI

ore 21.10 SPECIALE PORTA A PORTA Rai Uno

ore 22.30 BENEDIZIONE DELLE FIACCOLE E RECITA DEL SANTO ROSARIO

Giovedì 13 maggio
ore 11.00 SANTA MESSA
Diretta su Rai Uno dalle 10.50

ore 18.00 INCONTRO CON LE ORGANIZZAZIONI DELLA PASTORALE SOCIALE

Venerdì 14 maggio
ore 11.15 SANTA MESSA

ore 14.30 CERIMONIA DI CONGEDO