domenica 1 febbraio 2009

Il Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo al lavoro sulle Proposizioni dalle quali nascerà l'Esortazione di Benedetto XVI

Un'analisi delle Proposizioni elaborate dall'Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei vescovi celebrata dal 5 al 26 ottobre 2008 sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, per individuare le richieste e i compiti che ne derivano, e un esame delle future prospettive di lavoro, in attesa dell'Esortazione Apostolica post-sinodale. È stato questo il fine della seconda riunione del XII Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, svoltasi in Vaticano il 20 e il 21 gennaio scorsi. Si tratta dell'organismo eletto dai Padri sinodali nel corso della fase finale della recente assemblea e composto da 12 membri - tra Cardinali, Arcivescovi e Vescovi - ai quali Benedetto XVI, di propria nomina, ne ha aggiunto altri 3, portando così al numero canonico di 15 i componenti del Consiglio stesso, come previsto dall'Ordo Synodi Episcoporum. Essi rappresentano le Chiese diffuse in tutti i cinque continenti. Il Consiglio ha tre funzioni principali: assistere il Papa nella redazione della Esortazione apostolica post-sinodale che raccoglierà le Proposizioni emerse dal Sinodo sulla Parola di Dio; dare seguito all’applicazione del Sinodo nella Chiesa; e preparare la celebrazione del prossimo Sinodo dei Vescovi del mondo il cui tema non è stato ancora scelto. Subito dopo la loro elezione - ricorda una nota della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi - si è già svolta una prima riunione per favorire la conoscenza reciproca e per fissare una data utile per un incontro di lavoro in vista degli adempimenti post-sinodali. Il Segretario generale, l'Arcivescovo Nikola Eterovic, ha introdotto i lavori salutando i presenti, soprattutto i membri che per la prima volta partecipavano ad una riunione consiliare, e illustrando i compiti principali del Consiglio stesso nel piano generale di collaborazione qualificata con il Papa per quanto attiene all'assemblea già celebrata e quella prossima. Il presule ha poi ricordato che “il frutto di tutto il processo sinodale sarà accolto ed elaborato in un documento pontificio. Alla redazione di tale testo il Consiglio partecipa attivamente attraverso una riflessione organica ed approfondita dei vari contributi provenienti dall’Assemblea stessa e, in particolare, dalle Proposizioni approvate dai Padri Sinodali”. In questo quadro di cooperazione collegiale con il Pontefice - continua la nota - e per studiare meglio il contributo dell'ultima Assemblea sinodale, i membri del Consiglio hanno riferito sugli echi, “alquanto positivi”, dell'Assise dedicata alla Parola di Dio. In seguito hanno riflettuto in due gruppi di lavoro, di lingua inglese e italiana, sulle Proposizioni della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, cercando anche di comporle in una bozza di schema generale.
Verso il termine dei lavori è stata fissata per i giorni 3 e 4 giugno la data della prossima riunione. “Il senso di intensa comunione collegiale del Consiglio - sottolinea la nota - è stato rafforzato dalla presenza della quasi totalità dei Membri, dalla preghiera e da una singolare convergenza di proposte e osservazioni, che ha contrassegnato i lavori incentrati principalmente sulla Parola di Dio, che, letta sotto la guida dello Spirito Santo, nella tradizione viva della Chiesa, non mancherà di favorire un rinnovamento ecclesiale come pure di dare un ulteriore slancio alla missione della Chiesa nel mondo contemporaneo”.

Il sito tradizionalista 'Rorate Caeli' critica i cattolici che si oppongono a Benedetto XVI: lo state crocifiggendo sulla pubblica piazza

"Voi crocifiggete Pietro sulla pubblica piazza, consegnandolo ai nemici della Chiesa di Cristo. Lo odiate per il suo sforzo di riabilitare quello in cui la Chiesa ha sempre creduto e il modo in cui la Chiesa ha sempre pregato. Lo perseguitate perchè ha rimosso il marchio infamante della 'scomunica', una pena che prima disprezzavate, ma ora considerate come cosa buona". E' questa l'invettiva contro prelati e laici che in questi giorni criticano Benedetto XVI lanciata da Rorate Caeli, sito in lingua inglese che sostiene la presenza dei tradizionalisti rimasti o già rientrati nella Chiesa Cattolica. A lamentarsi della decisione di Benedetto XVI di togliere la scomunica ai vescovi lefebvriani, rileva il sito, sono cattolici "ipocriti, accomodanti verso gli abortisti e i politici che praticano la cultura della morte", che "falsificano il legittimo gesto di misericordia di Pietro facendolo passare per un atto di inconsapevole debolezza". Il sito contesta anche la ricorrente abitudine di mettere Papa Ratzinger a confronto con i suoi predecessori, ignorando cosa veramente essi hanno insegnato: "Edificate monumenti a 'Giovanni, il Papa buono', ma - denuncia la nota - rigettate tutto quello che lui ha sostenuto nell’ambito della dottrina tradizionale e della bellezza della liturgia. Omaggiate Paolo VI, ma avete fatto di tutto per ignorare il documento più importante del suo Magistero, l'"Humanae Vitae", screditandolo agli occhi del mondo. Avete diffamato Giovanni Paolo II ogni singolo giorno del suo pontificato, ma ora lo elogiate, visto che avete trovato un nuovo capro espiatorio: Benedetto XVI, un uomo che, come ultimo compito sulla terra, ha accettato il pesante fardello del Pescatore, cercando di ricondurre all’unità il gregge che Dio gli ha affidato". "Quelli che amano il Vicario di Cristo - conclude Rorate Caeli - continueranno ogni giorno a pregare per lui, affinchè non fugga davanti ai lupi, e possa perseverare nella missione che si e' prefisso di portare a termine".

Traduzione in italiano del grandioso editoriale di “Rorate Caeli”: sostenere Pietro (a cura di Paolo) - Dal Papa Ratzinger blog

'L'Osservatore Romano' e i grandi personaggi della storia. Charles Darwin mai condannato, Giorgio Gaber uomo geniale

La Chiesa non ha mai messo all'indice le opere di Darwin. "La Chiesa Cattolica - ha scritto ieri L'Osservatore Romano in un articolo di prima pagina di Lucetta Scaraffia - non ha reagito ufficialmente mettendo il libro all'indice e si è sempre rifiutata di pensare che la religione e la scienza non possano camminare insieme, nonostante la strumentalizzazione in favore dell'ateismo che veniva fatta del libro e dell'autore". La questione posta oggi dall'autore di "Sull'origine delle specie" "non è tanto la contrapposizione fra scienza e Bibbia sulla storia dell'evoluzione, ma il rapporto fra scienza, o almeno una parte di essa, e fede nella definizione del concetto di natura umana. Per difendere una specificità che dà senso spirituale a ciascuna delle nostre vite", spiega il quotidiano vaticano, ricordando come l'allontanamento dalla fede di Darwin non sia solo, e non tanto, dovuta dalla visione materialistica che l'autore traeva dalla sua teoria, quanto anche dalla reazione "alla prematura scomparsa dell'amatissima figlia Annie. Solo dopo questa morte - scrive la Scaraffia - Darwin si lasciò risolutamente alle spalle la fede cristiana. Questa accentuazione di una forte componente personale nel rifiuto della fede da parte del grande scienziato può fare sperare più che in passato in una compatibilità fra scienza evoluzionista e fede in Dio, già difesa del resto dallo scienziato gesuita Pierre Teilhard de Chardin". Oggi, conclude L'Osservatore Romano, non è più il caso di discutere della "possibilità di far coesistere l'ipotesi scientifica dell'evoluzione delle specie viventi con un progetto divino", quanto del "modo stesso di concepire l'essere umano".
Omaggio del L'Osservatore Romano a Giorgio Gaber, in occasione dei 70 anni dalla nascita. "Non è stato solo un raffinato cantautore, e uno degli inventori del 'teatro-canzone' - scrive il quotidiano d'Oltretevere in un articolo intitolato 'Un uomo libero chiamato Signor G' - è stato prima di tutto un uomo geniale e sensibile che guardava e ragionava su se stesso e sugli altri con profonda onestà, animato da un inesausto amore per l'uomo". L'articolo ripercorre la vita di Giorgio Gaber, dalle origini slovene della famiglia, testimoniate dal cognome Gaberscik, e ricordando come negli anni '70 l'autore ha saputo proporsi "come voce critica alla coscienza di un Paese che dopo gli anni del boom si avvia a una fase più drammatica" con "una voce non omologabile". E fino alle sue affermazioni più recenti "sull'importanza culturale delle radici cristiane per la civiltà occidentale: una civiltà sostanzialmente cristiana". Per Gaber, osserva il quotidiano vaticano, "anche i valori civici hanno un'origine precisa" tanto che da laico riteneva che "bisogna paragonare i propri principi a quelli di Cristo, perchè i nostri valori nascono da lì".

'Papa Ratzinger blog': nel 2006 un gruppo di lefebvriani lascia la Fraternità di San Pio X per rientrare in comunione con la Chiesa Cattolica

Le anime belle che oggi sbraitano per un atto di misericordia, sanno che una "gran fetta" di Lefebvriani è in comunione con Roma dal 2006?

Intronizzato il nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill

La Chiesa Ortodossa ha intronizzato con una cerimonia solenne Kirill (foto), XVI Patriarca di tutte le Russie nella Cattedrale moscovita di Cristo Salvatore. Kirill, 62 anni, ex metropolita di Smolensk e Kaliningrad, era stato eletto il 27 gennaio scorso successore di Alessio II deceduto il 5 dicembre. Milioni sono stati i fedeli che hanno seguito in diretta la cerimonia per televisione, radio ed internet. Oltre 200 i concelebranti e decine le rappresentanze di altre confessioni religiose. La delegazione vaticana è stata guidata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani. Alle 9,15 le campane della cattedrale hanno iniziato a suonare a festa. Dopo pochi minuti, è arrivato il metropolita Kirill, accolto dal canto di 4 cori. Bellissimo il rito celebrato fra splendide icone. A metà della cerimonia, Kirill è stato fatto sedere per tre volte sulla sedia del Patriarca mentre i presenti pronunciavano la parola greca “Axios”, ossia “degno”. Poi gli sono stati consegnati gli abiti e i simboli del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Quindi, la prima benedizione ai fedeli.Nel suo primo discorso, Kirill ha parlato del mantenimento dell’unità della Chiesa Ortodossa e dei giovani. Il Patriarca - ha ricordato - “è il difensore dei confini canonici esterni. Questo compito assume maggiore significato dopo la nascita di Stati indipendenti sul territorio della Rus’ storica”. Verrà rispettata la “sovranità” di queste entità per conservare “i legami tra i popoli sulla base dei valori di un’unica civilizzazione ortodossa della Santa Rus’”. I giovani, secondo Kirill, sono sotto l’influenza della propaganda della violenza. “Dobbiamo avvicinarci a loro e portarli verso Dio”. La lotta contro il secolarismo si annuncia come una delle basi della sua missione pastorale. Alla celebrazione erano presenti sia il presidente Dmitry Medvedev sia il potente premier Vladimir Putin.

Il diavolo e la missione di Gesù, la Giornata della Vita, la preghiera per i religiosi. L'Angelus di Benedetto XVI

Il diavolo, non solo esiste, ma "cerca di distogliere" Gesù per "dirottarlo verso la logica umana di un Messia potente e pieno di successo". Prima della recita dell'Angelus, in una Piazza San Pietro particolarmente affollata, il Papa si è soffermato sul Vangelo odierno che richiama il principio del 'segreto messianico', ovvero il fatto che Gesù non voglia che si sappia la sua identità. "Gesù non solo scaccia i demoni dalle persone, liberandole dalla peggiore schiavitù - ha detto il Papa - ma impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità". "Il diavolo, da parte sua - ha aggiunto Benedetto XVI - cerca di distoglierlo per dirottarlo invece verso la logica umana di un messia potente e pieno di successo. La croce di Cristo sarà la sua rovina, ed è per questo che Gesù non smette di insegnare ai suoi discepoli che per entrare nella sua gloria deve patire molto, essere rifiutato, condannato e crocifisso, essendo la sofferenza - ha concluso - parte integrante della sua missione".
Il Papa ha poi ricordato che oggi la Chiesa italiana celebra la Giornata della Vita. L'eutanasia è una "soluzione non degna dell'uomo", una "falsa soluzione al dramma della sofferenza". "'La forza della vita nella sofferenza' - ha ricordato il Papa - è il tema che i Vescovi italiani hanno scelto per il consueto Messaggio in occasione dell'odierna Giornata per la Vita. Mi unisco di cuore alle loro parole, nelle quali si avverte l'amore dei Pastori per la gente, e il coraggio di annunciare la verità, il coraggio di dire con chiarezza, ad esempio, che l'eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell'uomo. La vera risposta - aggiunge il Pontefice - non può essere infatti dare la morte, per quanto 'dolce', ma testimoniare l'amore che aiuta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo umano. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio". Papa Ratzinger ha affidato infine a Maria "le persone che sono nella sofferenza e chi si impegna ogni giorno al loro sostegno, servendo la vita in ogni sua fase: genitori, operatori sanitari, sacerdoti, religiosi, ricercatori, volontari, e molti altri".
Il Papa prega e invita a pregare per nuove vocazioni. Al termine della recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che domani verrà celebrata la Giornata della Vita consacrata. "Domani pomeriggio - ha detto Papa Ratzinger - al termine della Santa Messa presieduta dal Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica, incontrerò nella Basilica di San Pietro i consacrati e le consacrate presenti a Roma. Invito tutti a ringraziare il Signore per il prezioso dono di questi fratelli e sorelle, e a domandare a Lui, per intercessione della Madonna, tante nuove vocazioni - ha concluso - nella varietà dei carismi di cui è ricca la Chiesa".
Piazza San Pietro è stata invasa da appartenenti del Movimento per la Vita; sono volati in cielo palloncini bianchi e verdi (i colori della vita). Il Papa non ha mancato di ringraziarli: "Grazie per il vostro impegno", ha detto. "Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare il Movimento per la Vita, le delegazioni delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Roma - ha esordito il Pontefice salutando i fedeli italiani - e quanti sono impegnati a difesa e promozione del fondamentale bene della vita. Apprezzo ed incoraggio l'impegno della Diocesi di Roma in questo campo - ha concluso - e presento auguri cordiali anche per la 'Settimana della Famiglia', che inizia oggi".