giovedì 5 febbraio 2009

Revoca della scomunica ai lefebvriani. L'ammissone di padre Lombardi: ci sono stati problemi di comunicazione

Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ammette che la comunicazione sul decreto con il quale è stata revocata la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani è stata gestita male. ''Il problema di questo decreto - afferma padre Lombardi in un'intervista che il quotidiano cattolico francese La Croix pubblicherà domani - è che è stato negoziato fino all'ultimo momento e alcuni punti sono restati confusi. Inoltre, dal momento che si trattava di un negoziato con un'altra parte, il documento si trovava già su alcuni siti e giornali. Non avevamo in mano il controllo di questa comunicazione''. Tornando sulla ''concomitanza'' tra la questione della scomunica e la diffusione delle frasi negazioniste di mons. Richard Williamson, padre Lombardi osserva che ''le persone che hanno gestito questo caso non si sono rese conto della gravita''' delle affermazioni. ''Quello che è sicuro è che il Papa ignorava'' le posizioni di Williamson, aggiunge padre Lombardi, sottolineando che ''se c'era una persona che doveva esserne a conoscenza, quella era il card. Castrillon Hoyos'', il presidente della Commissione 'Ecclesia Dei'' responsabile del dialogo con i lefebvriani. Secondo padre Lombardi, ''all'interno della Curia deve essere ancora creata una cultura della comunicazione'' e se il decreto fosse stato accompagnato da una nota esplicativa, si sarebbero evitate ''settimane di passione''.

I vescovi nigeriani in visita 'ad limina apostolorum'. Mons. Onaiyekan: si rafforza il dialogo con l'islam. Aspettiamo con gioia le parole del Papa

Un Paese a maggioranza musulmana, di circa 150 milioni di abitanti, molti dei quali musulmani o fedeli alle religioni tradizionali: è questa la realtà attuale della Nigeria, Paese che tuttavia vanta anche il più alto numero di vescovi dell'Africa e una Chiesa in grande rigoglio. Da questa mattina, la situazione dei cattolici locali è al vaglio del Papa con l'inizio della visita "ad limina apostolorum" dei presuli nigeriani, che durerà per tutto il mese. "Si dice che in Nigeria abbiamo cristiani e musulmani - afferma l'arcivescovo di Abuja, John Olorunfemi Onaiyekan - ma non si deve dimenticare che come cristiani apparteniamo a diversi gruppi e che, anche fra noi, non sempre abbiamo lo stesso modo di vedere le cose. Infatti, molto spesso, quando scoppiano i conflitti fra cristiani e musulmani generalmente sono causati da gruppi estremisti di ambedue le parti: sia fanatici musulmani, che fanatici di matrice cristiana. Va detto, comunque - prosegue l'arcivescovo alla Radio Vaticana - che nella Chiesa Cattolica tutto è sano: anche i musulmani riconoscono che, grazie al fatto che la nostra Chiesa possiede delle direttive molto precise sul dialogo con i musulmani, che seguiamo con grande attenzione, abbiamo un modo di rapportarci con i musulmani che sul serio promuove delle buone relazioni di rispetto reciproco". "Abbiamo nel nostro Paese il Consiglio interreligioso nigeriano - spiega l'arcivescovo - che è composto da leader cristiani e islamici. Io, come presidente dell'Associazione cristiana della Nigeria, sono il responsabile dei gruppi cristiani. Con il sultano di Sokoto - riconosciuto come il capo dei musulmani - abbiamo delle riunioni regolari, durante le quali cerchiamo di individuare le sfide comuni: buon governo, povertà, malattia, lotta all'Aids. Poi cerchiamo le risorse spirituali, i valori morali che cristiani e musulmani condividono e sulla base di ciò cerchiamo di affrontare tali sfide. Speriamo che, continuando così, si riesca a cambiare la brutta reputazione che la Nigeria purtroppo possiede: quella di un Paese dove i musulmani e i cristiani non vivono mai insieme in pace, il che non è vero. E speriamo anche, alla fine di questa visita ad limina, di poter tornare con rinnovato slancio apostolico alle responsabilità che abbiamo in Nigeria. Siamo 60 vescovi - conclude - e siamo a Roma in due gruppi: ma i due gruppi vivranno una giornata comune, il 14 febbraio, quando avremo l'udienza con il Papa, che ci parlerà come ad un corpo unito. E noi aspettiamo quel momento con grande gioia".

Benedetto XVI sarà a Torino il prossimo anno per l'Ostensione della Sacra Sindone

Il Papa sarà a Torino, il prossimo anno, per venerare la Sacra Sindone durante l'Ostensione, che inizierà sabato 10 aprile e terminerà il 15 o 22 maggio. Lo riferisce una nota della diocesi di Torino. Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa sul sagrato del Duomo. Nella seduta di stamane il Comitato ha approvato la scelta, concordata con l'Arcivescovo di Torino il card. Severino Poletto, di individuare la sommità della scalinata come il luogo più adatto per la Celebrazione Eucaristica. Nell'elaborare il progetto del percorso dei pellegrini in entrata e uscita dal Duomo - prosegue la nota - si terrà quindi conto della necessità di 'liberare', per il giorno della visita, i tratti terminali dei 'tubi' che, come nel '98 e nel 2000, accompagnano i pellegrini all'interno della Cattedrale. La visita di Benedetto XVI (di cui non è ancora stata fissata la data) è una 'promessa' che il Papa ha fatto ai torinesi: nell'udienza del 2 giugno 2008, ricevendo a Roma i 7 mila pellegrini guidati dall'Arcivescovo, il Papa aveva detto: "Sono lieto di venire incontro alla vostra grande attesa e di accogliere il desiderio del vostro arcivescovo, consentendo che nella primavera del 2010 abbia luogo un'altra solenne 'Ostensione della Sindone'. Se il Signore mi dona la vita e la salute, spero di venire anche io per questa ostensione". Lo spazio individuato per la Messa è lo stesso in cui Giovanni Paolo II presiedette la Celebrazione Eucaristica durante la sua prima visita a Torino, il 13 aprile 1980 anche in quell'occasione il Papa venerò la Sindone, ma l'Ostensione aveva carattere privato. L'area del Duomo si presenta però oggi in modo completamente diverso da allora, grazie agli interventi compiuti in preparazione alle Olimpiadi, che hanno riportato alla luce e in evidenza i pregevoli resti dell'epoca romana nell'area archeologica del teatro e delle torri. I fedeli potranno partecipare alla Messa del Papa occupando gli ampi spazi della piazza antistante il sagrato ma anche degli attuali giardini intorno alle Torri Palatine, e del "bastione" costruito sul lato Nord dell'area, verso corso Regina, (in queste zone saranno installati dei maxischermi). Nel Seminario metropolitano, in via Cappel Verde saranno ospitati i circa 3 mila volontari e tutte le strutture di comunicazione. Gli arredi interni arriveranno da "Atrium".

Williamson potrebbe ritrattare le affermazioni negazioniste. Il presidente dello Yad Vashem: il Papa ha inviato un messaggio vitale

Il vescovo Williamson ritratterà le posizioni negazioniste. Lo pensa il superiore per l'America Latina della Fraternità San Pio X. Padre Christian Bouchacourt ritiene, "senza però poter assicurarlo", che ci sarà il passo indietro chiesto dal Vaticano: "Non so che farà. So che ama la Chiesa e sicuramente avrà un atteggiamento da uomo della Chiesa". Altre fonti vicine a Williamson e ai lefebvriani residenti in Argentina ritengono invece che il vescovo negazionista "non ritratterà".
Il presidente dello Yad Vashem, il Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, ha accolto con favore la richiesta del Vaticano al vescovo lefebvriano Richard Williamson di ritrattare pubblicamente le sue affermazioni negazioniste sulla Shoah. Con questa decisione Papa Benedetto XVI ha inviato "un messaggio di vitale importanza al mondo intero", ha dichiarato il presidente del museo israeliano Avner Shalev.

Brunnhuber: il Vaticano innorridito dalle accuse al Papa. La cancelliera Merkel: positiva la richiesta a Williamson di ritrattare

Il Vaticano è "inorridito" dalle critiche tedesche alla decisione di riabilitare il vescovo negazionista Richard Williamson. Lo ha rivelato al quotidiano Financial Times Deutschland Georg Brunnhuber, politico della Cdu, il partito cristiano-democratico del cancelliere Angela Merkel (nella foto con Benedetto XVI). "In Vaticano si è addirittura inorriditi per la discussione in Germania", ha spiegato Brunnhuber, che ha avuto un colloquio personale con Benedetto XVI. "C'è l'impressione che tutto il risentimento anti-cattolico nascosto in Germania venga ora in superficie", ha aggiunto. Martedì il cancelliere Angela Merkel aveva invitato il Papa a fare chiarezza sulla revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani. Le spiegazioni giunte finora sono "insufficienti", aveva chiarito la cancelliera. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito ''positiva'' la richiesta del Vaticano al vescovo negazionista lefebvriano Richard Williamson di rinnegare ''pubblicamente'' le sue affermazioni sulla Shoah. "Credo che la richiesta inequivocabile del Vaticano - commenta Angela Merkel - sia un segnale importante e positivo" e da questo punto di vista "abbiamo fatto dei progressi".

Il caledario delle celebrazioni presiedute da Benedetto XVI da febbraio ad aprile

Sono mesi ricchi di appuntamenti e di celebrazioni liturgiche per Papa Benedetto XVI. Secondo il calendario delle celebrazioni liturgiche diffuso dalla Sala stampa della Santa Sede, il Papa conferma tutti gli appuntamenti tradizionali della Quaresima e della Pasqua. Si inizia il 25 febbraio, alla Basilica di Sant'Anselmo, dove il Papa presiederà la processione e la Santa Messa con benedizione e imposizione delle Ceneri. Dal 1°marzo, invece, il Papa si ritirerà per una settimana in esercizi spirituali, insieme alla Curia romana. Il 29 marzo si terrà la visita pastorale alla Parrocchia del Santo Volto di Gesù alla Magliana, mentre il 2 aprile, Benedetto XVI presiederà la Santa Messa nel IV anniversario della morte di Giovanni Paolo II, con la partecipazione dei giovani di Roma che si preparano alla GMG. Il 5 aprile, Domenica delle Palme e XXIV Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa benedirà le palme presiederà la Santa Messa in Piazza San Pietro, mentre il 9 aprile inizieranno le celebrazioni del Triduo Pasquale con la Messa del Crisma nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la Celebrazione della Passione il Venerdì Santo a San Pietro, la Via Crucis al Colosseo in serata, la Veglia Pasquale sabato notte e la Messa di Pasqua domenica 12 aprile, con la benedizione Urbi et Orbi.

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